Capodanno: botti vietati a Prato, Pistoia, Lucca e Montecatini

Botti vietati a Prato, Pistoia, Lucca, Montecatini (Pistoia) e Pescia (Pistoia) per la notte di Capodanno.

“Anche in questo ultimo dell’anno rivolgo un particolare invito a tutti: fare grande attenzione – ha dichiarato il sindaco di Prato Matteo Biffoni -, a essere prudenti e responsabili e ad evitare l’utilizzo di materiali e di attrezzature che possano causare pericoli per la salute delle persone e degli animali o causare danni a mezzi o cose”. A Prato è in vigore un regolamento comunale che prevede sanzioni per chi utilizza i botti in maniera impropria in qualsiasi momento dell’anno.

A Pistoia un’ordinanza del sindaco Alessandro Tomasi vieta l’utilizzo di fuochi d’artificio e botti. Il provvedimento sarà in vigore dalle ore 16 del 31 dicembre fino alla stessa ora del primo gennaio. Le misure indicate sono valide sia nei luoghi pubblici che in ambienti privati aperti al pubblico o nei quali tali attività potrebbero “recare pregiudizio a terzi e produrre
danni su aree pubbliche”.

È vietato anche il lancio delle cosiddette ‘lanterne cinesi volanti’, così come di ogni altro
oggetto volante tipo ‘mongolfiera’ che abbia a bordo materiali infuocati o con fiamma libera. Per i trasgressori sono previste multe da 80 a 360 euro e l’eventuale applicazione di penali accessorie.

Anche a Lucca botti vietati a Capodanno. L’amministrazione comunale ricorda che è vietato accendere, lanciare e far esplodere qualsiasi artificio pirotecnico in luoghi pubblici o aperti al pubblico fra le ore 18 del 31 dicembre e le ore 8 del 1/o gennaio. La norma, inserita in modo stabile all’interno del regolamento di polizia urbana e valida dunque ogni anno, ha lo scopo di proteggere gli utenti deboli, quali anziani, bambini, persone particolarmente sensibili per le proprie condizioni di salute, nonché di tutelare gli animali. La sanzione prevista per chi non rispetta il divieto va dai 150 ai 450 euro. Ordinanza anti-botti anche a Montecatini e Pescia.

A Montecatini il divieto partito il 19 dicembre andrà avanti fino al 7 gennaio 2021. A Pescia, invece, il divieto si estende dal 22 dicembre al 6 gennaio ma esistono limitate eccezioni per
alcuni prodotti: resta però, per tutto il periodo, il divieto assoluto dopo le ore 22. Divieto anche per le esplosioni domestiche

UPS inaugura nuovo centro logistico in Toscana

🔈UPS ha inaugurato, con una cerimonia virtuale on line, una nuova sede a Prato, nel cuore della Toscana, la nuova base logistica ha come obiettivo di soddisfare la crescita dell’export toscano e di continuare a mettere in contatto le piccole e medie industrie locali con i loro clienti in tutto il mondo, permettendo di raggiungere in 24 ore Parigi, Londra e New York e i mercati asiatici come la Cina in 72 ore.

Il nuovo centro logistico UPS di Prato copre una superficie di 8.000 m² e dispone di una tecnologia di scansione, smistamento e movimentazione che consente di spostare rapidamente i pacchi all’interno della struttura, acquisendo al tempo stesso dati per aumentare l’accuratezza della consegna.

Questa nuovissima struttura fa parte di una rete di 21 facility di UPS in Italia, che offre efficienti collegamenti al network europeo terrestre di UPS e alla sua rete aerea globale da Ancona-Falconara, Bergamo-Orio al Serio, Bologna, Roma-Ciampino e Venezia.

“Quando due anni fa abbiamo posato la prima pietra di questo nuovo centro, nessuno poteva prevedere il ruolo essenziale che le aziende di logistica come UPS avrebbero svolto a sostegno dell’economia globale. Oggi non solo inauguriamo una nuova struttura, ma inviamo anche un messaggio ai nostri clienti in Italia: siamo qui per sostenervi nella ripresa delle esportazioni”, ha dichiarato Karl Haberkorn, Managing Director di UPS Italia. “I nostri clienti si affidano a noi per le loro spedizioni, prodotti dell’artigianato toscano e simboli del marchio di eccellenza del Made in Italy noto in tutto il mondo. Stiamo lavorando sodo per mantenere acceso il motore economico del Paese e sostenere le aziende di tutte le dimensioni nel cogliere ogni opportunità si presenti in questa delicata fase di transizione”.

“Siamo contenti che una realtà importante come UPS abbia deciso di investire nel nostro territorio – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -; questa struttura è un valore aggiunto per il distretto e per i servizi alle tante imprese dell’area. Un’apertura che è strategica per la pozione centrale di Prato nelle direttrici di collegamento nazionali e, in questo momento estremamente difficile, è anche un segno di fiducia per il futuro”.

“È con grande piacere che partecipo all’inaugurazione del centro UPS di Prato. Due anni fa ero presente alla posa della prima pietra nel nuovo stabilimento e sono contento di constatare che, nonostante la pandemia, il settore si dimostri capace di reagire con iniziative importanti come questa. È un fatto importante per UPS e per Prato, che saluto con soddisfazione”. È quanto ha dichiarato il Commissario AGCOM, Antonello Giacomelli.

“Partecipo con piacere all’inaugurazione del centro Ups di Prato, in modalità online, azienda leader nella logistica e nell’industria di corrieri aerei. La scelta di investire nella città di Prato è molto importante per tutto il settore economico. Una decisione che dimostra quanto l’Italia, e soprattutto la città di Prato, è e deve essere una forza trainante in campo economico anche in questo periodo di difficoltà”. È quanto ha dichiara On. Giorgio Silli di “Cambiamo!”.

Gimmy Tranquillo ha raccolto alcune delle dichiarazioni del Managing Director di Ups Italia, Karl Haberkorn:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/11/201111_00_UPS-PRATO_HABERKORN.mp3?_=1

Recò Festival si “rigenera” interamente online

Recò Festival non si ferma e, a seguito degli ultimi DPCM si “rigenera” in una nuova versione digitale, in streaming sui canali social, online ed in oltre 30 dirette radio con una serie di podcast sul web con tanti ospiti e protagonisti sui temi dell’innovazione circolare come chiave per la ripartenza.

Recò, l’unico festival in Toscana dedicato all’economia circolare, torna con una formula ancora più ricca, una formula innovativa in diretta da Prato dal 6 all’8 novembre.

Il festival, organizzato da Regione Toscana – Toscana Promozione Turistica con il coordinamento del Comune di Prato e con la direzione artistica di Alessandro Colombo, era inizialmente previsto a marzo e poi riprogrammato in autunno a causa dell’emergenza Covid19.

Il festival si aprirà ufficialmente venerdì 6 novembre, con una giornata densa di speech che avrà inizio alle 9.30 con i saluti istituzionali di Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, Leonardo Marras, Assessore regionale all’Economia e al Turismo, Monia Monni, Assessore regionale a Ambiente, Economia Circolare e Protezione civile, Matteo Biffoni, Sindaco di Prato, Francesco Palumbo, Direttore di Toscana Promozione Turistica, per poi entrare nel vivo con l’intervento di Gennaro Di Cello, vicepresidente Entopan (ore 10.30) e quello di Orsola De Castro, founder e creative director di Fashion Revolution (ore 11). A seguire Aldo Colonetti introdurrà i protagonisti dei distretti circolari della Toscana: quello pratese del tessile, considerato uno dei più avanzati in Europa, il distretto della carta di Lucca e quello della concia di Santa Croce.

Alle ore 12.30 il palco virtuale sarà tutto per Michael Braungart, teorico del modello cradle-to-cradle (“dalla culla alla culla”), che modella l’industria umana sui processi naturali. Nel pomeriggio spazio alle Piccole Grandi Storie di Economia Circolare, raccontate dalla viva voce delle aziende del territorio. Previsti anche la presentazione della piattaforma italiana dell’economia circolare ICESP (ore 15.30) e il dialogo tra Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola con l’assessore all’economia circolare di Prato Valerio Barberis (ore 16). Con Nicola Armaroli (CNR) si parlerà di mobilità elettrica (ore 16.30), mentre Filippo Guarini, Direttore del Museo del Tessuto, introdurrà il progetto europeo STANDUp!

Anche la filiera del food può essere circolare: ne parleranno i due chef Fabio Picchi e Daiana Cecconi alle ore 17.30. Alle ore 18 invece saranno annunciati i tre progetti vincitori dello Startup3 Innovation Weekend, che ha anticipato il festival lo scorso weekend mettendo in competizione virtuale le migliori idee in ambito di economia circolare, per trasformarle in aziende ad alto tasso innovativo. Chiude la serata lo spettacolo “Un albero, una ciaccona”, prima mondiale a cura di Mario Brunello e Stefano Mancuso che faranno dialogare Bach e Madre Natura (in diretta su Tv Prato alle ore 21.20, in streaming su Controradio e su recofestival.it sabato 7 alle 21).

Il programma prosegue sabato 7 novembre con la performance live dello streetartist Luca Barcellona, tra i calligrafi più conosciuti in Italia e in Europa, che dipingerà una delle sue opere sugli spazi esterni della Campolmina, in diretta streaming dalle ore 10 alle 19. Nelle settimane successive si susseguiranno invece gli appuntamenti di Open Factories, percorsi di turismo industriale che condurranno il pubblico in 8 delle aziende tra le più rappresentative del distretto pratese (Lucchesi, Ricceri, Manteco, Balli, Picchi, Gommatex, Beste, Colle) attraverso altrettante performance fruibili sulle frequenze di Controradio e attraverso livestreaming curati da Recò, sul sito e sui canali social della manifestazione.

In calendario, tra gli altri, il concerto della violoncellista Naomi Berrill all’interno del lanificio Picchi (13 novembre), il racconto teatrale di Luca Scarlini, storyteller e drammaturgo toscano, negli spazi della Marco Lucchesi Srl (20 novembre) e la performance a quattro mani di Alessandro Lanzoni, uno fra gli artisti di maggiore personalità del jazz italiano, e Simone Graziano, pianista e compositore che con la sua musica sta influenzando la nuova generazione di musicisti italiani (27 novembre).

Sentiamo uno stralcio della conferenza stampa di presentazione con le voci del direttore artistico del festival Alessandro Colombo, l’assessora regionale Monia Monni e il sindaco di Prato Matteo Biffoni:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/11/201105_SPECIAL-RECO-3MIN_COLOMBO-MONNI-BIFFONI.mp3?_=2

Numero unico emergenza 112, anche in Toscana

Firenze, arriva anche in Toscana il numero unico emergenza europeo (Nue) 112, per tutte le chiamate di soccorso: sarà attivo dal 1 dicembre per i distretti telefonici delle province di Firenze e di Prato, anche per le chiamate da rete mobile.

Il servizio è stato spiegato nel corso di una videoconferenza, tenendo conto del flusso turistico e di lavoro può generare circa 4,5 milioni di utenti al giorno. Il numero unico emergenza 112 si occupa della gestione del primo contatto e dello smistamento verso le centrali operative di secondo livello – carabinieri, polizia, vigili del fuoco, emergenza sanitaria -, eliminando anche le cosiddette ‘false chiamate’.

La centrale unica di risposta in Toscana, situata a Firenze all’interno del presidio ospedaliero Piero Palagi, è organizzata per ricevere circa 6.500 chiamate al giorno (4 chiamate al minuto) che originariamente sarebbero confluite ai numeri di servizi di emergenza 113-115-118. Tra i servizi la localizzazione e l’identificazione del chiamante, utile in caso – ad esempio – di incidente stradale.

La migrazione al Nue 112, dopo Firenze e Prato, avverrà secondo un calendario già stabilito nei singoli distretti telefonici della Toscana: dal 9 febbraio prossimo ad Arezzo, dal 2 marzo per Pistoia, Empoli e Montecatini, dal 23 marzo toccherà a Lucca, Viareggio, Massa Carrara, dal 20 aprile per Siena, Chianciano Terme, Grosseto, Follonica e dal 27 aprile per Livorno, Piombino, Pisa, Pontedera, Volterra.

Il progetto prevede la realizzazione di un’unica centrale operativa Nue per la Toscana con contemporanea realizzazione di una centrale gemella ad Ancona, al servizio delle regioni Marche ed Umbria: le centrali operative di Firenze ed Ancona, è stato spiegato, eserciteranno la propria funzione in totale sinergia assicurando reciprocamente la cosiddetta ‘disaster recovery’.

Per il prefetto di Firenze Laura Lega il numero unico di emergenza 112 “è un traguardo significativo. La centrale operativa toscana infatti sarà la più grande centrale 112 d’Italia”. Il presidente della Regione Eugenio Giani ha sottolineato “la bellissima sinergia che si è creata tra prefettura, Regione Toscana, Comuni e Province”, per l’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini questo numero farà fare “un salto di qualità in termini di armonizzazione, integrazione, accessibilità e crescita del livello di sicurezza dei cittadini”.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella si è detto “contento, il numero 112 ottimizza i tempi, le modalità di intervento di tutte le forze dell’ordine, agevola il lavoro dell’amministrazione comunale e garantisce un servizio al cittadino che oggi esprime un’attesa di protezione fortissima”.

“La Cur Toscana – ha affermato il direttore Nue 112 Toscana Alessio Lubrani – dispone di 28 postazioni e un organico di circa 90 unità tra operatori tecnici, ingegneri informatici, personale amministrativo e staff di direzione. Da alcuni giorni è iniziato anche il percorso di inserimento specialistico per i 40 tecnici neo assunti come operatori del nuovo numero unico 112”.

Studio del Santo Stefano su polmonite da Coronavirus, sul Journal of Infection

Prato, il Jornal of Infection, prestigiosa rivista scientifica internazionale, ha pubblicato nei mesi scorsi lo studio condotto all’ospedale Santo Stefano per la valutazione dell’efficacia di una nuova terapia su pazienti con polmonite da Coronavirus.

Si è trattato di un primo studio preliminare, condotto su un campione di 12 pazienti, che ha mostrato risultati incoraggianti. L’indagine è stata effettuata sulla base di un protocollo di studio retrospettivo, proposto e messo a punto dal professor Fabrizio Cantini, direttore della struttura complessa di Reumatologia dell’Ospedale di Prato, a seguito dell’utilizzo “off-label” di un farmaco impiegato con successo in pratica clinica per l’artrite reumatoide, il baricitinib.

Cantini, nella fase di ideazione e di predisposizione del protocollo di studio, che ha ricevuto l’approvazione del Comitato Etico, si è confrontato con la professoressa Delia Goletti dell’Istituto Spallanzani di Roma e con il professor Anthony Fauci del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, USA.

La pandemia da COVID-19 ha già determinato oltre 31 milioni e 600.000 casi di contagio nel mondo con oltre 970.000 decessi. Il virus infetta l’organismo, in particolare le vie aeree ed è responsabile di una severa polmonite che spesso conduce a morte. L’azione dannosa più importante prodotta dal virus è quella di stimolare le cellule del sistema immunitario alla produzione di una consistente quantità di sostanze ad azione infiammatoria, le cosiddette citochine, responsabili della evoluzione drammatica della patologia (tempesta citochinica). Fino al mese di aprile u.s. non vi erano farmaci anti-virali specifici per contrastare il COVID-19 e quelli fino ad allora impiegati non avevano dimostrato l’efficacia attesa.

Il punto di partenza dello studio per l’esame degli esiti clinici del trattamento con baricitinib è stato il presupposto per cui la terapia ottimale deve agire sulla riproduzione del virus e sulla liberazione delle citochine pro-infiammatorie.

Il baricitibib ha una duplice azione: impedisce la liberazione delle citochine e blocca l’ingresso del virus nelle cellule polmonari.

Il farmaco era stato somministrato a pazienti ricoverati con polmonite da Covid-19 con l’obiettivo di impedire l’aggravamento della polmonite e la conseguente necessità di trasferimento dei pazienti in terapia intensiva.

Lo studio ha evidenziato che all’ospedale di Prato i 12 pazienti trattati hanno risposto molto bene alla terapia, migliorando costantemente fino alla guarigione. Nessuno dei pazienti è stato trasferito in terapia intensiva.

Considerando i risultati emersi in questo primo studio preliminare, l’indagine retrospettiva è stata estesa ad altri ospedali dell’Azienda Sanitaria, San Jacopo di Pistoia e Santa Maria Nuova di Firenze e gli ospedali di Alessandria, Fano, Pesaro e Ariano Irpino, che avevano utilizzato il baricitinib in casistiche analoghe.

Sono state quindi valutate retroattivamente le terapie somministrate a 113 pazienti per due settimane consecutive: 88 sono stati dimessi con guarigione, 24 hanno mostrato miglioramenti e sono stati dimessi successivamente. Solo per un paziente è stato necessario il ricorso in terapia intensiva, dalla quale è stato trasferito dopo due giorni nella normale degenza ed è stato dimesso dopo altri 10 giorni di terapia. Non ci sono stati decessi.

Questi risultati sono stati recentemente confermati dallo studio controllato americano ACTT-2 promosso dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), diretto dal Prof. Anthony Fauci. Lo studio ha coinvolto 1033 pazienti con polmonite da coronavirus e confrontato l’efficacia di baricitinib somministrato in associazione a remdesivir (unico farmaco antivirale che ha dimostrato una qualche efficacia nella polmonite da coronavirus) rispetto al gruppo di pazienti di controllo che assumevano il solo remdesivir.

La terapia con baricitinib ha permesso di raggiungere l’obiettivo primario dello studio che consisteva nell’accorciare i tempi di guarigione

Cantini, nel ringraziare i colleghi dell’area medica e di malattie infettive del Santo Stefano e degli altri ospedali coinvolti nello svolgimento degli studi, ha espresso parole di particolare orgoglio nell’apprendere i risultati dello studio americano che è stato condotto prendendo come base quelli ottenuti a Prato confermandone gli esiti.

“Resta la soddisfazione, che questo importante approccio terapeutico sia stato di grande aiuto per i pazienti – ha commentato- e che l’Azienda USL Toscana centro e l’ospedale di Prato siano stati precursori di una terapia che ha dato risultati tali da generare orgoglio e prestigio”

Nuove mostre ed altre iniziative al Museo Pecci

?Prato, due nuove mostre, un’installazione e un giorno di apertura in più al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.

Presentata infatti ‘Protext!’ la grande mostra che attraverso le opere di nove artisti internazionali racconta il tessuto come prodotto universale, artistico e comunicativo, la mostra ‘Litosfera’, un dialogo tra le opere di Giorgio Andreotta Calò e di Elena Mazzi e Sara Tirelli, e l’allestimento di ‘Raid’ l’opera di Marcello Maloberti recentemente acquisita dal museo.

Inoltre, dal 28 ottobre il museo apre anche il mercoledì e il sabato e la domenica estende l’orario di apertura, e l’accesso alla Collezione Permanente sarà gratuito.

Le nuove mostre sono anche l’occasione per annunciare altre importanti novità come l’estensione dell’orario di apertura. A partire da mercoledì 28 ottobre infatti, il museo sarà aperto da mercoledì a domenica, e nel weekend resterà aperto un’ora in più: sabato e domenica infatti aprirà alle ore 11.00.

Particolare attenzione viene data alla collezione permanente, che non solo è protagonista delle nuove esposizioni Litosfera e Raid – con un focus sulle opere da poco acquisite di Giorgio Andreotta Calò, in collezione dal 2019, e Marcello Maloberti, dal 2020 – ma che sarà visitabile con ingresso libero per tutti.

“Il ruolo del nostro museo, oggi, è sempre più quello di collettore di energie per il territorio e di spazio sociale sicuro per la comunità: solo rafforzando il legame del Pecci con Prato, valorizzandone le assonanze e le corrispondenze e stringendo ulteriormente i legami esistenti o creandone di nuovi possiamo restituire al museo la sua centralità – sostiene la Direttrice del Pecci, Cristiana Perrella –. In questi tempi difficili il Centro Pecci vuole continuare a essere la casa di chi ama l’arte e la cultura: un luogo grande e sicuro, accogliente e inclusivo, capace di parlare a tutti. La nostra missione è di continuare a crescere con il nostro territorio, per tornare ad aprirci, non appena possibile, al mondo intero. E per farlo ora vogliamo dare un segnale significativo di apertura e allo stesso tempo di responsabilità.”

Gimmy Tranquillo ha intervistato la Direttrice del Pecci, Cristiana Perrella:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/10/201023_00_MUSEO-PECCI_PERRELLA.mp3?_=3
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