Effetto Venezia: striscione contro Pd, Lega, M5 a Livorno, carica della polizia e polemiche

Tensione tra polizia e antagonisti la notte scorsa a Livorno, in occasione dell’apertura di Effetto Venezia, culminata in una carica da parte dei poliziotti nei confronti dei militanti che avevano esposto sulla facciata di un palazzo uno striscione contro il Pd, la Lega e il M5s.

Nelle ore successive la questura ha diffuso una nota in cui riferisce chedurante i momenti di tensione il vicario del questore avrebbe riportato la frattura del polso mentre altri 4 poliziotti sarebbero ricorsi alle cure per contusioni varie. Secondo la ricostruzione della Polizia, il tutto sarebbe avvenuto attorno all’una quando un centinaio di antagonisti si sarebbero nuovamente opposti alla richiesta di rimuovere lo striscione, lungo 30 metri e con scritto: “Effetto Pd e Lega-Stelle, 11 aggressioni in 50 giorni: il vostro razzismo è emergenza. Il vero cambiamento: casa, lavoro e reddito per tutti. Lega illegale”. A quel punto i poliziotti avrebbero provveduto alla rimozione. Gli antagonisti, sostiene ancora la questura, “hanno posto in essere un atteggiamento piuttosto ostile, tendente ad ostacolare l’opera di rimozione: ne nasceva un contatto fisico con le forze di polizia che rispondevano con un leggero intervento di alleggerimento“. Sempre secondo la versione delle forze dell’ordine, ci sarebbero stati precedenti e reiterate richieste di rimozione dello striscione.

Alle una e 30 circa, al momento della chiusura delle iniziative che si sono svolte regolarmente, sarebbero partite le cariche con manganelli da parte della polizia in assetto antisommossa nei confronti dei manifestanti, mentre i Vigili del Fuoco rimuovevano lo striscione.

dal sito www.senzasoste.it
“Vogliamo esprimere la nostra massima solidarietà alle compagne ed ai compagni rimasti coinvolti nell’ingiustificato e deliberato attacco della polizia. Condanniamo con forza questa carica perché, a quanto ci risulta, nessun atteggiamento violento è mai stato manifestato dagli interessati. La loro colpa? Aver esercitato il diritto costituzionale all’espressione del proprio pensiero attraverso uno striscione, il cui contenuto condividiamo pienamente. E’ questo il benvenuto di “immagine ed operatività della polizia” come espresso dal nuovo Questore Lorenzo Suraci? La mano repressiva del governo del “cambiamento” giallo-verde si è abbattuta su Livorno, per di più di fronte a diverse decine di livornesi e non ancora in giro per le strade di Effetto Venezia. Non vogliamo commentare l’opportunità o meno della stesa dello striscione, perché rischia di fuorviare la questione centrale dell’accaduto, perchè chi usa la violenza per reprimere una manifestazione pacifica ha sempre torto, senza se e senza ma, senza eccezioni o condizioni circostanziali. Cosa ha intezione di fare il nuovo Questore di fronte alla crescente ondata razzista che sale in città e nel paese? vuole forse solo maganellare chi esprime un dissenso condiviso da una larga fetta della città e delle sinistra tutta? Con rammarico dobbiamo constatare che l’esordio del dott. Lorenzo Suraci ci delude profondamente.” E’ quanto dichiara Francesco Renda, Segretario Federazione Livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.

Diffuso un comunicato di condanna anche da parte di Potere al popolo di Livorno:”La presentazione del nuovo questore non è accettabile. La nostra città viene dalle leggi livornine e ha una lunghissima tradizione ispirata alla libertà. Non è possibile che la celere carichi a freddo delle persone solo per aver esposto uno striscione nel quale si critica l’operato del governo e le condanne del partito di Salvini per aver rubato 49 milioni di euro.

 La libertà di critica al governo non può essere messa in discussione, a maggior ragione in un paese dove si fanno promesse elettorali e queste non vengono mantenute. E’ successo giusto ieri in parlamento che è stato respinto da tutti i partiti, Lega, M5S, PD un emendamento che chiedeva di reintrodurre l’articolo 18. Giustamente la gente invece che inseguire la propaganda razzista del duo Salvini – Di Maio, si accorge che non si sta facendo niente per migliorare le condizioni di chi vive in questo paese. Questo voleva denunciare lo striscione.
Oltre a voler dare la massima solidarietà ai feriti dalle cariche, chiediamo le dimissioni del questore, e vorremmo inoltre sapere il ruolo dell’amministrazione comunale nella gestione dell’ordine pubblico di ieri sera, dato che ci risultano contatti sulla vicenda. Il sindaco era al corrente delle volontà della questura? Le ha condivise? Non è accettabile che il comunicato della Questura RIVENDICHI la carica contro dei manifestanti per aver esposto uno striscione di critica nei confronti dei suddetti partiti, parlando oltretutto di una “tolleranza” a tempo”.
“Condanniamo senza incertezze ogni attività di repressione del dissenso e della pluralità di pensiero attraverso atti violenti volti a colpire chi manifesta in modo pacifico”. Così Sinistra italiana di Livorno in merito a quanto accaduto. “Resta chiaro – si afferma ancora – che ogni attività eversiva o sovversiva debba essere condannata, ma non ci pare che l’esposizione di uno striscione politico, seppur forte nel contenuto, sia da includersi fra le attività eversive da far tacere col manganello. Effetto Venezia – conclude Si – non è una festa di cartapesta, è una festa di tutta la città e di tutti i livornesi, ed è sempre accaduto che fosse teatro di qualche protesta.
“Non è assolutamente accettabile – la presa di posizione di Cobas Livorno – che si risponda a uno striscione con un’azione così violenta, nei confronti di persone inermi. D’altronde il debutto del nuovo questore di Livorno sembra perfettamente in linea con l’aggressività quotidiana della compagine Lega-5 Stelle, che non perde occasione per acuire il dissidio sociale”
“Solidarietà” alla questura di Livorno per quando accaduto per la rimozione di uno striscione, è stata espressa invece dal deputato Manfredi Potenti (Lega), componente della Commissione Giustizia della Camera. “Su quel drappo abusivamente affisso, tra le varie, si inneggiava contro la Lega – afferma in una nota Potenti -. Se alcuna critica è mossa al diritto di esprimere le proprie opinioni censorie, tollerate per gran parte della serata, ci sia permesso dissentire rispetto agli assembramenti non autorizzati ed aventi intenti provocatori allo scontro. Un plauso al nuovo questore per la professionalità dell’intervento”.

Firenze, consiglio comunale: “Via dall’aula per protestare contro sindaco e PD”

Oggi i consiglieri capigruppo Jacopo Cellai (Fi), Tommaso Grassi (Fras), Arianna Xekalos (M5S), Alessio Rossi (Art.1-Mdp), Francesco Torselli (FdI), Cristina Scaletti (La Firenze Viva) e Miriam Amato (PaP) hanno abbandonato polemicamente, tutti insieme, i lavori del Consiglio comunale. La protesta riguarda un rimpasto, voluto dal sindaco Nardella, giudicato illegittimo.

La dichiarazione congiunta rilasciata subito dopo l’opposizione e l’abbandono dell’aula è stata la seguente:”Abbiamo deciso di abbandonare i lavori del consiglio comunale di oggi per protesta, dopo che il presidente del Consiglio Andrea Ceccarelli ha vietato il dibattito sulla comunicazione del sindaco Dario Nardella, che ha annunciato la nomina di Massimo Fratini come nuovo assessore e la cacciata di Anna Paola Concia.

Nomina che potrebbe essere illegittima, a meno che le dimissioni da parte di Concia non siano già state presentate, oppure se il sindaco (come sembrerebbe, dato che non ha parlato di dimissioni) l’ha silurata, perché ad oggi la giunta risulterebbe composta da 11 assessori quando il limite di legge è di 10”.

I capigruppo hanno aggiunto: ”Certo se il sindaco ha dato il ben servito alla sua assessora giudichiamo quantomeno ipocrita che venga oggi in consiglio a ringraziarla.

Con la forza dei numeri che caratterizza la compagine del Pd, non comprendiamo le ragioni e a chi faccia comodo forzare le procedure e mettere il bavaglio alle opposizioni”.

Centinaia a Scandicci per chiedere la chiusura di CasaPound

?Scandicci, a quattro settimane dall’apertura della sede di CasaPound, alcune centinaia di persone hanno partecipato al corteo di protesta contro la presenza della sede di CasaPound nella zona di San Giusto.

“Quello che offende di più – fanno notare i manifestanti – è che la sede di CasaPound sia proprio nella via intitolata al martire della Resistenza Elio Chianesi”.

La manifestazione ha avuto qualche momento di tensione quando il corteo è passato per due volte all’incrocio con via Chianesi dove, fuori della sede, stazionavano una dozzina di appartenenti a CasaPound con bandiere italiane, a quel punto dal corteo sono partiti slogan e canti antifascisti che presto sono degenerati in insulti, ma la presenza delle forze dell’ordine e di un servizio d’ordine degli organizzatori ha calmato gli animi e la manifestazione è continuata pacificamente.

Fra i molti manifestanti, anche l’ex partigiano Moreno Cipriani, ed in prima fila del corteo, c’era anche Ida Chianesi, figlia del partigiano martirizzato dai fascisti Elio Chianesi, che aveva già dato il suo contributo alla causa firmando la petizione con la quale si chiede al sindaco di Scandicci la chiusura della sede di CasaPound di San Giusto.

La manifestazione era promossa dal Comitato Antifascista di Scandicci per ribadire:
– il rispetto della Costituzione e della legge Italiana che vieta l’apologia del fascismo, reato previsto dall’art. 4 della legge 20 giugno 1952, n. 645;
– la condanna di una politica che cerca di orientare la rabbia della gente contro le fasce deboli della popolazione: gli immigrati, i disoccupati, i poveri.

Hanno dato la loro adesione alla manifestazione l’ANPI provinciale e i circoli ANPI del circondario, l’ARCI provinciale e i circoli ARCI della zona, Camera del lavoro Cgil Scandicci, Flc Cgil, Fiom Cgil, Usb, Cobas, Presidio Libera di Scandicci, Rete Studenti Medi, Firenze Antifascista, Associazione Vita Indipendente, Pd, SI, Art.1-Mdp, Pap, Pci, Pmli. 

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Gimmy Tranquillo ha intervistato alcuni partecipanti alla manifestazione:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/06/180609_MANIFESTAZIONE-ANTIFASCISTASCANDICCI_GENTE.mp3?_=1

Firenze: venerdì 13 presidio contro guerra in Siria in occasione visita Profumo

Il presidio avrà l’obiettivo di “contestare l’export di armi di Leonardo/Finmeccanica verso Paesi coinvolti nel massacro kurdo-palestinese”.

Presidio contro la guerra con centri sociali e comitati a Firenze, venerdì 13 aprile in occasione di un incontro con l’ad di Leonardo Alessandro Profumo organizzato dalla fondazione Cassa di risparmio. Il presidio, spiegano gli organizzatori (tra i quali Cpa Firenze Sud, Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos di Campi Bisenzio, Collettivo Politico Scienze Politiche, PerUnaltracittà Firenze, Comitato Fiorentino Fermiamo la Guerra – Potere al Popolo Firenze; Rete Dei Collettivi Fiorentini), avrà l’obiettivo di “contestare l’export di armi di Leonardo/Finmeccanica (ex Galileo Firenze) verso Paesi coinvolti nel massacro kurdo-palestinese in corso in queste settimane in Siria e Israele e per denunciare il clima di guerra aperta in Siria e nel Mediterraneo tra Usa e Russia. Dopo la grande mobilitazione del 7 aprile a fianco della resistenza curda è necessario contestare le politiche economico militari e di guerra anche nel nostro paese”. L’iniziativa si terrà a partire dalle 17 sotto la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze che nel pomeriggio accoglie l’incontro Profumo, ad di Leonardo/Finmeccanica.

Elezioni: eventi di chiusura in Toscana

La chiusura delle campagne elettorali in Toscana per molti sarà al chiuso, date le avverse condizioni meteo: Renzi si sposta all’Obihall, la destra allo storico caffè le Giubbe Rosse, Leu all’Affratellamento. Il M5s chiuderà la campagna nazionale a Roma, in Piazza del Popolo.

Il Movimento 5 Stelle chiuderà la campagna a Roma, in Piazza del Popolo, con un grande incontro dalle 17 alle 22.30, durante il quale interverranno il candidato premier Luigi Di Maio, Alessandro di Battista, il fondatore del movimento Beppe Grillo e la sindaca della capitale Virginia Raggi.

Potere al Popolo chiuderà la campagna toscana all’aperto, in Piazza Santo Spirito, dalle ore 17, ma è previsto un piano B in caso di maltempo: l’incontro si sposterà alla casa del popolo “Il Campino”, in via Caccini 13.

Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Quarto Polo hanno organizzato un incontro unitario alle Giubbe Rosse, lo storico caffè fiorentino dei futuristi in Piazza della Reppublica, dalle 17.30; parteciperanno alcuni candidati, fra cui Giovanni Donzelli e Francesco Torselli.

+Europa con Emma Bonino ha scelto come luogo di chiusura della campagna toscana il caffè letterario Le Murate, dove si terrà un incontro, dalle ore 18, dal titolo “Toscana chiama Europa”, al quale parteciperanno i candidati Marco Perduca, Mina Welby, Benedetto Della Vedova.

Casapound chiuderà la campagna elettorale nella loro sede fiorentina, in via Felice Fontana 13/r, a partire dalle ore 19. Noi con L’italia- Udc, ha scelto l’Antico Caffè Torino, come ritrovo per questa sera, a partire dalle ore 19.

La rete toscana di Civica Popolare si incontrerà a Prato, presso la sede del comitato elettorale, in Viale della Repubblica 66, dalle ore 19.30; parteciperà il candidato Lorenzo Maria Marchi ed è previsto, inoltre, un collegamento in video conferenza con la ministra Lorenzin.

Il PD di Matteo Renzi, che aveva pensato ad un comizio al Piazzale Michelangelo, ha dovuto optare per festa e buffet al chiuso, all’Obihall, a partire dalle ore 20, a causa della pioggia. Tutte le federazioni dem della Toscana chiuderanno la campagna elettorale a modo loro, ma sono previsti molti pullman per l’Obihall, carichi di candidati ed attivisti, da vari circoli toscani come Prato, Pistoia, Pisa ed Empoli.

Liberi e Uguali ha organizzato una festa al Teatro dell’Affratellamento di Firenze, in via Orsini 73, con cena e musica dalle 20.30. All’evento sono attesi candidati, militanti e sostenitori.

 

Via bandiera del Pd, Potere al popolo ‘occupa’ sede del Pd a Massarosa

“A Massarosa come a Pavia e Torino e altre città assistiamo ad una gestione dell’ordine pubblico scellerata e irresponsabile”. Lo scrivono sulla loro pagina facebook gli esponenti locali di Potere al Popolo di Massarosa (Lucca) dopo le tensioni registrate ieri sera durante un presidio indetto in contemporanea alla presentazione delle liste da parte di CasaPound. “Dopo queste tensioni abbiamo deciso di occupare simbolicamente la sede del Pd – scrivono ancora – che giudichiamo tra i principali responsabili dello sdoganamento fascista e del grave clima di intolleranza che si respira nel Paese”.

Nel post appare la foto della bandiera di Potere al Popolo che è stata messa al posto di quella del Pd. Durante il presidio i manifestanti si sono spostati per alcuni minuti dal palazzo del Comune alla sede del Pd di Massarosa e nel post accusano il sindaco Franco Mungai (Pd) di aver concesso “gli spazi a forze neofasciste”, non bloccando l’iniziativa come deciso “in consiglio comunale con la sua maggioranza il 25 settembre scorso”, quando era stato votato dalla maggioranza un odg che, secondo Potere al Popolo, avrebbe dovuto bloccare l’iniziativa.

Nel post si dice che la “carica” della polizia avrebbe provocato “diversi contusi, tra cui una signora 70enne”. “Come Potere al Popolo continueremo a presidiare le piazze e i quartieri per impedire agibilità a chi spaccia odio e intolleranza”.

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