Biotestamento: a Firenze il primo ambulatorio per presentarlo

Ordine medici: “Traguardo etico e deontologico”. L’ambulatorio a cui la cittadinanza per esperimere la propria volonta per il biotestamento è formato da un team multiprofessionale e multidisciplinare

Aperto all’ospedale di Ponte a Niccheri a Firenze un ambulatorio per depositare il proprio biotestamento ed effettuare la stesura di piani condivisi di cura. A darne notizia è l’ordine dei medici della Toscana il cui presidente Pietro Dattolo commenta: “E’ un traguardo importante dal punto di vista etico e deontologico”.

“Dopo la legge 219 del 2017 (la cosiddetta legge sul biotestamento) – prosegue Dattolo -, la nostra commissione etica si è attivata per sensibilizzare la popolazione a dare le loro disposizioni anticipate di trattamento e a fare i piani condivisi di cura, e questo ambulatorio è il primo frutto di quell’intenso lavoro”.

Il servizio, il primo della Asl Toscana Centro, è accolto con plauso dall’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Firenze.

L’ambulatorio è formato da un team multiprofessionale e multidisciplinare, composto da uno psicologo clinico esperto in bioetica, un nefrologo esperto in bioetica e problematiche di fine vita, un palliativista e un infermiere, più eventuali altre figure professionali, mediche e non mediche. Attualmente è aperto una volta al mese, il venerdì mattina, dalle 9 alle 12 ma l’intenzione, spiega sempre l’Ordine dei medici, è di estendere progressivamente l’apertura.

 

Coronavirus: caso di Firenze è imprenditore che vive in città

E’ un imprenditore che vive a Firenze l’uomo di 63 anni che sarebbe risultato positivo al coronavirus e per il quale si aspetta la conferma da parte dell’Istituto superiore di sanità.

Secondo quanto appreso l’imprenditore, che ai primi di gennaio è rientrato da Singapore, vive a Firenze con la famiglia ed è titolare di un’azienda che sarebbe impegnata nel settore meccanica e che ha più dipendenti.

Da stamani sono in corso le interviste delle autorità sanitarie con le persone a lui vicine per ricostruire il più possibile i contatti avuti dal 63enne negli ultimi tempi al fine di circoscrivere l’eventuale necessità di monitoraggio di altre persone. Si tratta di acquisire informazioni sia relative ai contatti personali sia a quelli professionali. Il 63enne adesso è ricoverato, in isolamento, nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Santissima Annunziata a Ponte a Niccheri (Firenze) dove è stato trasferito ieri dall’ospedale Santa Maria Nuova.

Davanti all’ospedale di Ponte a Niccheri telecamere e giornalisti si sono posizionati fuori dal nosocomio in attesa di informazioni. La notizia si è diffusa tra il personale e gli utenti dell’ospedale senza che questo abbia comunque causato apprensione anche perchè la struttura da tempo era preparata a eventualità del genere.

Jumbo bus per Ponte a Niccheri fino a Greve in Chianti

Entro l’anno via alla progettazione per jumbo bus, una linea di Bus rapid transit integrata con la futura tramvia di Bagno a Ripoli. L’annuncio del sindaco ripolese e consigliere delegato ai trasporti della Metrocittà Francesco Casini e del primo cittadino di Greve Paolo Sottani. Nardella: “Scelta opportuna mentre si sviluppa la tramvia per rispondere in modo adeguato alle esigenze di mobilità”.

La Città Metropolitana di Firenze con il Comune di Bagno a Ripoli comunicano: “Da Firenze a Ponte a Niccheri e fino al Chianti a bordo del Jumbo bus. Non è più un sogno nel cassetto, ma un’idea pronta a trasformarsi in realtà, con tanto di obiettivi temporali già segnati in calendario. Si parte con la candidatura al bando del Ministero dei trasporti e delle infrastrutture per reperire le risorse necessarie. E si prosegue con la volontà di avviare la progettazione dell’opera entro la fine dell’anno.

Ad annunciare la novità che si presenta come una rivoluzione per il trasporto pubblico locale nell’intero quadrante a sud di Firenze grazie ad una mobilità sostenibile e integrata sono i sindaci di Bagno a Ripoli e Greve in Chianti, Francesco Casini (consigliere metropolitano delegato al Tpl e alla mobilità) e Paolo Sottani.

<<La tramvia fino a Bagno a Ripoli – spiegano – sarà solo il punto di partenza per potenziare la mobilità pubblica nel Chianti. Servirà un rafforzamento complessivo delle linee di bus in adduzione, che dovranno essere sempre più capillari ed efficienti. In questo il Bus rapid transit, meglio conosciuto come Jumbo bus, potrà avere un ruolo chiave>>.

<<Il Jumbo bus – sottolinea Dario Nardella, sindaco della Città Metropolitana di Firenze –  è uno strumento opportuno nell’ambito della crescita di una rete tranviaria che attraverserà tutte le direttrici principali di Firenze, dal centro della Città del Fiore fino a Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Scandicci e Bagno a Ripoli. Tutta le rete si collegherà progressivamente a quella ferroviaria, consentendo così di rispondere a una domanda di mobilità che è sempre più metropolitana. Perchè questa esigenza possa essere sostenibile si deve passare sempre più dall’auto al ferro dei binari>>.

L’idea progettuale del jumbo bus, che sarà sviluppata dalla Città Metropolitana di Firenze insieme alle amministrazioni locali, prevede la realizzazione di una corsia preferenziale che dal viadotto Marco Polo, all’uscita dell’autostrada A1 a Firenze sud, collegherà Ponte a Ema, Ponte a Niccheri e l’ospedale “Santa Maria Annunziata” e, proseguendo lungo la Chiantigiana, tutto il Chianti.

Il finanziamento dell’opera sarà possibile grazie alla partecipazione della Metrocittà ai prossimi bandi del Mit e alle risorse messe a disposizione da Autostrade per l’Italia nell’ambito dei lavori della terza corsia dell’A1 per il potenziamento del sistema di rotatorie nel tratto tra il casello di Firenze sud e Ponte a Niccheri e per la realizzazione del nuovo parcheggio dell’ospedale.

Il progetto comprenderà inoltre una sperimentazione della tariffa integrata con un biglietto unico per il trasporto con Bus rapid transit e trasporto urbano ed extraurbano.
<<Utilizzando apposite corsie preferenziali, che potranno essere messe al servizio anche dei mezzi di soccorso diretti all’ospedale del ‘Niccheri’, il Bus rapid transit garantisce rapidità al trasporto su gomma, i mezzi impiegati sono ecologici e consentiranno di raggiungere agevolmente territori dove altrimenti sarebbe davvero difficile se non impossibile, per limiti tecnici e costi, fare arrivare i binari del tram>>, aggiungono Casini e Sottani.

Con l’avvio della progettazione entro il 2020 e la partenza dei lavori nel 2021, <<l’obiettivo – concludono i due sindaci – è essere pronti con i bus rapidi quando entrerà in funzione la tramvia o, perché no, se possibile anche prima>>.
Casini e Sottani ricordano inoltre come grazie alla collaborazione con Città Metropolitana, Regione e Autolinee Chianti Valdarno, di recente sia stato possibile implementare le corse negli orari cosiddetti di “morbida”, migliorando notevolmente la mobilità per Bagno a Ripoli e Firenze non solo per gli studenti, bensì per tutta la popolazione, <<sempre con la volontà di offrire migliori servizi alla popolazione e in primis agli studenti, cittadini del futuro>>.”

Saccardi, a Camerata ambulatorio omeopatia gravidanza

“L’ambulatorio di omeopatia per le donne in gravidanza, inizialmente previsto a Ponte a Niccheri, non sarà aperto in quel plesso, ma afferirà invece a Camerata a Fiesole (Firenze), dove è già attivo un centro per le medicine complementari”.

Lo ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi, rispondendo stamani in Consiglio a un’interrogazione di Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra). A Sarti, che chiedeva se non fosse opportuno sospendere il finanziamento pubblico alle cure omeopatiche “che al momento non hanno nessuna dimostrazione di efficacia e quindi di garanzia per i pazienti”, Saccardi ha risposto che l’ Asl ha verificato che “esiste un buon numero di donne che in gravidanza preferisce ricorrere all’omeopatia per sintomi lievi, e che comunque le prestazioni di medicina complementare sono pagate dai pazienti”.
Per Sarti, “in un momento di vacche magre, la sanità toscana deve garantire i servizi essenziali, e non c’è alcuna prova dell’efficacia dell’omeopatia, a differenza di altri tipi di medicina complementare la cui validità è stata comprovata scientificamente”.

Firenze, bus urta pedone, grave 78enne

Un 78enne si trova ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Ponte a Niccheri, dopo essere stato urtato da un bus dell’Ataf oggi intorno alle 14 mentre camminava in via Datini, a Firenze.

Lievi lesioni per il suo badante, un 71enne, anche lui urtato dal mezzo pubblico.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia municipale, i due stavano camminando lungo la carreggiata, vicino al marciapiede, quando sono stati urtati da un bus della linea 23, in arrivo da via Erbosa.

L’anziano, che nella caduta ha battuto la testa, è stato portato in ospedale in codice giallo, ma poi le sue condizioni si sono aggravate. Al momento la sua prognosi è riservata. Via Datini è rimasta chiusa al traffico per circa un’ora per consentire i rilievi della polizia municipale e i soccorsi.

A1: cade sasso da cavalcavia, ferito passeggero

Brutta avventura per tre imprenditori diretti in auto ieri pomeriggio a Firenze. Mentre viaggiavano sull’A1, poco dopo la galleria del San Donato, intorno alle 16.00, il vetro anteriore della loro auto, un Suv della Mitsubishi con targa Svizzera, è stato colpito da un grosso sasso caduto da un cavalcavia che ha aperto un buco sulla parte bassa del vetro.

Il guidatore è riuscito a tenere in strada l’auto e fermarsi poco dopo in corsia d’emergenza. Nessuna conseguenza per lui e per il collega seduto sul posto del passeggero. Le schegge hanno invece colpito agli occhi il terzo uomo, che viaggiava sul sedile posteriore. Subito dopo aver dato l’allarme alla polstrada i tre hanno proseguito fino al vicino ospedale di Ponte a Niccheri.

Qui i medici del pronto soccorso lo hanno visitato e tolto alcune schegge invitandolo a trasferirsi al pronto soccorso oculistico di Careggi dove l’uomo è poi stato dimesso con una prognosi di 15 giorni. Gli agenti della polstrada hanno effettuato un sopralluogo sul cavalcavia.

Secondo i primi accertamenti potrebbe essere stato un camion di un vicino cantiere in transito a far schizzare sulla corsia il sasso: sul cavalcavia non sarebbero state viste persone.

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