🎧 Un nuovo asilo nido nel piazzale delle cascine, uno dei progetti in corso grazie a fondi PNRR e Fondazione CR

Un nuovo asilo nido nel piazzale delle cascine, è pensato per 50 bambini e sarà pronto per l’anno scolastico 2025/2026. Nasce grazie a un finanziamento della Fondazione CR Firenze e a 32 milioni di euro di fondi PNRR, proprio come altri cinque progetti in corso di costruzione destinati a future scuole e spazi comuni.  
Audio: Sara Funaro, assessora all’educazione

La nuova scuola media Ghiberti, il nuovo nido d’infanzia alle Cascine, il nuovo polo natatorio a San Bartolo a Cintoia, il Parco Florentia, il nuovo edificio scolastico da 24 aule nel polo di San Salvi e l’istituto superiore Prunaia a Campi Bisenzio: questi sei progetti strategici, la cui progettazione definitiva è sostenuta economicamente dalla Fondazione CR Firenze, hanno ottenuto oltre 32 milioni di euro dai fondi PNRR (per la precisione 32.204.956) e 7 milioni di euro da altri bandi europei. Questa mattina hanno fatto il punto sui finanziamenti e sullo stato di avanzamento dei lavori l’assessora all’Educazione Sara Funaro e la vicepresidente della Fondazione CR Firenze Maria Oliva Scaramuzzi. Gli studi di fattibilità e la progettazione, per un importo complessivo stanziato di circa 585 mila euro, sono stati sostenuti da Fondazione CR Firenze e realizzati da diversi studi di architettura in collaborazione con gli Uffici tecnici del Comune di Firenze.

L’occasione è stata fornita dal sopralluogo dell’assessora Funaro e della vicepresidente della Fondazione Scaramuzzi al cantiere del nido d’infanzia alle Cascine (piazzale delle Cascine), dove sono iniziati lo scorso mese di gennaio i lavori per il nuovo nido destinato ad accogliere tre sezioni divise per età, per un totale di 50 alunni. Il nuovo nido prevede il recupero di un immobile attualmente abbandonato. L’investimento, dell’importo complessivo di 2 milioni e 93 mila euro, è stato finanziato con 1 milione e 66 mila euro con risorse Pnrr e il restante con risorse comunali, alle quali si aggiunge un contributo della Fondazione CR Firenze del valore di 61.500 più Iva per la sua progettazione definitiva.

“Presentiamo oggi i progetti che nascono in collaborazione con la Fondazione CR Firenze – ha detto l’assessore Funaro-: si tratta di più di 32 milioni euro di finanziamenti Pnrr oltre a 7 milioni di finanziamenti Pon Metro. Oggi siamo alle Cascine dove sorgerà un nuovo nido da 50 posti, una riqualificazione di un luogo abbandonato per dare un’ulteriore risposta alle famiglie e ai bambini”. “Ci sono poi altri progetti in corso – ha continuato -, per esempio il Parco Florentia o altre scuole come la Ghiberti, che saranno edifici che terranno conto delle esigenze formative ma anche della sostenibilità e della sicurezza”. “Nasceranno anche altri nidi, per esempio alla Manifattura Tabacchi o all’Arcovata e altri ancora vedranno lavori di riqualificazione e ampliamento – ha concluso Funaro -: il nostro obiettivo primario è quello di andare ad abbattere le liste di attesa per dare più risposte alle famiglie e più offerta educativa per i più piccoli”.

“Oggi è un giorno importante – ha dichiarato la Vice Presidente di Fondazione CR Firenze Oliva Scaramuzzi – perché abbiamo la prova concreta dell’efficacia del nostro intervento che, per la sua rapidità, ha consentito di far giungere sul territorio quasi 40 milioni di euro, tra fondi Pnrr e fondi europei. Un importo davvero significativo che consentirà di poter attuare altre importanti progetti in favore della collettività”.

 

Franchi: Tar respinge ricorso Comune Firenze su fondi PNRR

Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Comune di Firenze contro il decreto di definanziamento deciso dal governo relativo ai 55 milioni di euro per la riqualificazione dello stadio Artemio Franchi. Il comune di Firenze ha annunciato ricorso al Consiglio di Stato

È quanto riporta in una nota il Comune di Firenze che ha annunciato ricorso al Consiglio di Stato manifestando “stupore per la decisione”. Si tratta dei fondi del Pnrr che inizialmente erano stati concessi e, in un secondo momento, negati.

In una nota il Comune si dice “convinto ancor di più delle proprie ragioni e dell’ingiusto e immotivato danno alla Città e all’area metropolitana di Firenze, anche considerando il diverso trattamento riservato dal governo ad altre amministrazioni come quella di Venezia”, il cui progetto del Bosco dello Sport è stato finanziato integralmente. “Resta in ogni caso la disponibilità del Comune e della Città metropolitana – viene spiegato dall’amministrazione – a collaborare con i ministeri competenti per una soluzione condivisa nell’interesse della città, come sempre affermato e dimostrato anche con atti formali ai quali tuttavia fino ad ora non sono mai arrivati riscontri”.

Sul progetto del Franchi erano stati destinati dallo Stato oltre 190 milioni, anche con finanziamenti europei. Ad oggi 151 milioni sono previsti nel quadro economico della gara per la riqualificazione dell’impianto sportivo mentre 55 milioni, in un primo momento accordati, sono appunto stati definanziati. I 55 milioni definanziati non sono previsti nella gara attuale per la progettazione esecutiva del Franchi ma solo come opzione successiva: se Palazzo Vecchio riuscirà a trovare lo stesso quelle risorse il vincitore della gara avrà automaticamente un affidamento integrativo.

Con un primo motivo di ricorso, il Comune di Firenze chiedeva l’annullamento del Dm ritenendolo privo di motivazione. Il Tar, però, ha ritenuto che la censura debba essere disattesa. “L’ente ricorrente – si legge nella sentenza – è stato notiziato, sin dall’avvio delle interlocuzioni tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Commissione europea, delle criticità insorte circa l’ammissibilità dell’intervento di ristrutturazione dello Stadio Artemio Franchi di Firenze”; ecco perché “il provvedimento amministrativo impugnato è sufficientemente motivato”. Quanto al definanziamento disposto con il decreto contestato, lo stesso per i giudici “è la conseguenza di una serie di interlocuzioni tra i Ministeri competenti e la Commissione europea, che si sono rapidamente svolte nell’intento di valutare se l’opera presentata dal Comune potesse rientrare tra quelle ammissibili a finanziamento”.

In più, “la Commissione europea ha, allo stato degli atti, escluso l’ammissibilità a finanziamento sulle risorse Pnrr del progetto presentato dal Comune di Firenze non avendo ravvisato che vi fosse coerenza tra gli obiettivi perseguiti e le finalità di coesione sociale che, invece, caratterizzano la misura in parola. Pertanto, diversamente da quanto sostenuto dall’ente ricorrente, il decreto impugnato non è affetto da eccesso di potere, sotto il profilo dell’illogicità manifesta, arbitrarietà e contraddittorietà, poiché è stato frutto delle osservazioni contrarie della Commissione, che non ha condiviso né ritenuto sufficienti i chiarimenti forniti”. Con riferimento al motivo di ricorso secondo il quale “il Ministero dell’Interno non poteva, con proprio decreto, azzerare il finanziamento per l’intervento dello Stadio Artemio Franchi”, il Tar ha ritenuto il vizio d’incompetenza sollevato “insussistente”. Respinti i motivi di ricorso di tipo procedurale e la domanda di risarcimento dei danni, quanto al ritenuto mancato bilanciamento tra i diversi interessi in gioco i giudici hanno rilevato che “l’obbligo di cooperazione che grava sugli Stati dell’ Ue e, di conseguenza, sulle pubbliche amministrazioni nazionali, si estende fino ad imporre l’annullamento in autotutela di provvedimenti amministrativi collidenti con le norme comunitarie, poiché, in presenza di tale illegittimità, il concreto ed attuale interesse pubblico al ritiro dell’atto amministrativo è da considerare non solo in re ipsa, ma anche prevalente sui contrapposti interessi privati alla conservazione dell’atto, nel nome della prevalenza dell’ordinamento comunitario sulle norme interne”.

Pnrr, Donzelli (FdI): “nessun definanziamento, stiamo riparando gli errori della Sinistra”

 “Il governo ha chiarito in tutte le sedi che non si tratta di definanziamenti, ma di sostituzione della fonte di finanziamento, una strategia che la Sinistra ha dimostrato non essere in grado” dice l’on Giovanni Donzelli. la replica di  Fossi (PD): “Ha la coda di paglia”

“Il Pd toscano sta continuando a narrare di montagne di denaro che il ‘cattivo’ governo Meloni starebbe togliendo alla Toscana ottimamente governata dai ‘buoni e bravi piddini’. Ormai sono favolette a cui non credono nemmeno loro” lo afferma in merito alle polemiche sul cosiddetto ‘definanziamento’ del PNRR, l’on Giovanni Donzelli di FdI.

“La realtà è che stiamo salvando i finanziamenti dalla loro frettolosa superficialità” aggiunge Donzelli  he  invita il PD “ad assumersi le proprie responsabilità con una postura da uomini delle istituzioni e di non protrarre un comportamento da bambini all’asilo che giocano allo scaricabarile”.

Per Donzelli “il governo ha chiarito in tutte le sedi che non si tratta di definanziamenti, ma di sostituzione della fonte di finanziamento”, e “la sinistra, quando era al governo, aveva fatto una sostituzione della fonte di finanziamento, in quel caso da leggi nazionali al Pnrr”. Sostituzione, osserva ancora, “fatta frettolosamente per sbandierare cifre enormi sul Pnrr”, che “aveva costretto i singoli Comuni a oneri pesanti”.

“Come insegna la ben nota vicenda dello stadio di Firenze  interventi così costruiti potrebbero essere ancora una volta dichiarati inammissibili in sede di rendicontazione” ricorda ancora Donzelli. che conclude: “con una mossa irresponsabile, mascherata adesso da piagnisteo contro il governo Meloni,  avevano lasciato i rischi dei costi a carico dei soggetti attuatori. Fortunatamente la nostra serietà di governo consentirà, attraverso la sostituzione della fonte finanziaria, una più agevole rendicontazione, e quindi una possibilità vera di realizzazione”.

Secondo Donzelli, infine,  dal Pd “sono stati ancora più spregiudicati quando hanno dato i numeri sui definanziamenti alla sanità. Dopo i disastri delle gestioni Rossi e Giani che hanno creato i buchi nei bilanci delle Asl, il governo Meloni ha invece deciso di utilizzare i fondi non impegnati”. Per la Toscana “si tratta di circa 356 milioni di euro non programmati che, quindi, concorrono all’obiettivo del Pnrr. Non solo, il governo non toglie un euro alla sanità – conclude – ma accelera la spesa di risorse bloccate da anni di politiche sanitarie sbagliate”.

La replica del Pd non si è fatta attendere. . Giovanni Donzelli ha la coda di paglia. E per incendiarla é bastato rendere pubblici i numeri e i progetti che in Toscana rischiano di saltare per colpa dei tagli della Meloni al Pnrr. Capiamo l’imbarazzo per gli amministratori di centrodestra nell’ammettere che scuole e ospedali di comunità sono definanziati per colpa del loro governo. Ma questo non giustifica il loro silenzio e addirittura la difesa d’ufficio che oggi Donzelli porta avanti. La verità è sotto gli occhi di tutti: sono degli incapaci. E ciò che tagliano é soprattutto la sanità e l’istruzione pubblica. D’altra parte sono settori di cui la destra farebbe volentieri a meno. E su cui invece la nostra regione punta da sempre. Loro, che il Pnrr non lo avrebbero proprio voluto, scaricano la propria inefficienza su enti e comunità locali”. Così Emiliano Fossi, segretario del Pd toscano, risponde alla nota odierna di Giovanni Donzelli.

Pnrr: Scandicci, lavori rigenerazione urbana per 2,7 milioni

Scandicci, aggiudicati i lavori per le opere pubbliche di rigenerazione urbana finanziate con i fondi Pnrr, che prevedono, nella zona di San Giusto, la riqualificazione della passerella e degli argini lungo la Greve, anche sul lato di via Allende, un’anello sportivo, un campo da calcio negli impianti sportivi del quartiere e l’area esterna del plesso scolastico della Spinelli.

L’investimento complessivo per la realizzazione delle opere pubbliche è di 2,7 milioni così suddivisi: 950mila euro per passerella, argini e anello sportivo, 750mila euro per il campo da calcio, un milione di euro per la riqualificazione esterna della scuola Spinelli. Il Comune ricorda di aver già aggiudicato lo scorso febbraio i lavori per l’ampliamento, la riqualificazione, l’adeguamento alle norme di sicurezza del plesso scolastico Altiero Spinelli, con un investimento di 3,25 milioni di euro anche in questo caso finanziati tramite i fondi Pnrr.

“Proseguono nei tempi le procedure che a breve porteranno ad un profondo rinnovo del quartiere di San Giusto, con importanti benefici per i cittadini”, dice il vicesindaco e assessore alle Opere pubbliche Andrea Giorgi, “grazie anche al lavoro dei nostri uffici riusciamo a sfruttare al meglio le opportunità date dai fondi Pnrr destinati ai piani di rigenerazione urbana, con la riqualificazione e la riorganizzazione degli spazi scolastici, il miglioramento degli impianti sportivi del quartiere, oltre ad un importante miglioramento ambientale complessivo nella qualità degli spazi pubblici”.

Nuovo Franchi, Nardella: “Stato trovi soluzione”

Per il sindaco di Firenze “C’è chi ha remato contro Firenze e la Fiorentina e c’è chi ancora spera che lo stadio Franchi faccia la fine dello stadio Flaminio”. Per Matteo Renzi, leader di IV “UE ha ragione, non si possono usare soldi PNRR per stadi”

“Noi non ci arrendiamo minimamente! Non fermiamo la procedura di gara pubblica già avviata, anche perché attualmente il progetto è destinatario del finanziamento statale del Ministero della Cultura per 140 milioni di euro circa che non possiamo perdere” lo ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella. Che ha aggiunto “c’è chi ha remato contro Firenze e la Fiorentina e c’è chi ancora spera che lo stadio Franchi faccia la fine dello stadio Flaminio dello stesso architetto Nervi, abbandonato e degradato. Un buco nero nel quartiere di Campo di Marte”.

Il sindaco ricorda che sono già stati spesi Inoltre  “8,5 milioni di euro nella progettazione e nella verifica della progettazione del nuovo Franchi. Chiediamo allo Stato italiano di lavorare insieme a una soluzione per sostituire la quota mancante e coprire l’intero importo”.

Nardella ha ringraziato “il ministro Fitto e il governo per aver difeso il progetto del Franchi  condividendo con il Comune di Firenze le motivazioni a difesa della correttezza del procedimento adottato”. “Lo Stato – ha ricordato il sindaco – più di un anno fa ha attribuito alla Città Metropolitana e al Comune di Firenze tale finanziamento, nell’ambito dei Piani Urbani Integrati, con un apposito decreto interministeriale sul quale nessuno fino a ieri aveva mosso formali obiezioni”. Nardella ha ribadito anche di aver “rispettato tutti i tempi imposti dalle regole europee e avendo ricevuto ben 40 autorizzazioni”.

Di diverso avviso il leader di Italia viva ed ex sindaco di Firenze, Matteo Renzi. ‘L’Unione europea conferma quello che tutte le persone di buon senso hanno sempre pensato. Non si
possono usare i soldi del Pnrr per rifare lo stadio della Fiorentina” ha scritto su Twitter. Secondo Renzi “i  soldi dell’Europa devono andare alle case popolari e alle scuole, non per gli stadi di Serie A. Adesso c’e’ solo una strada: autorizzare la Fiorentina a fare i lavori al Franchi a proprie spese seguendo il progetto che la societa’ ha gia’ presentato con l’abbattimento delle curve’.

 

 

UE dice no a soldi PNRR per ristrutturazione Franchi

Escluso anche il Bosco dello Sport di Venezia.  Così in una nota il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto.

Alla fine le peggiori cassandre hanno avuto ragione. L’unione europea ha definitivamente chiarito che i soldi del PNRR non possono essere usati per la ristrutturazione o la costruzione di stadi. E quindi addio Franchi a Firenze e addio nuovo stadio a Venezia.  Lo ha confermato in una nota il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto.

“Gli interventi del Bosco dello Sport di Venezia e dello stadio Franchi di Firenze non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr. I servizi della Commissione, infatti, a seguito di un ulteriore approfondimento istruttorio, hanno confermato la non eleggibilità di entrambi gli interventi nell’ambito dei Piani Urbani integrati (PUI) delle rispettive città metropolitane” ha dichiarato Fitto

I Piani urbani integrati, ricorda Fitto “erano stati approvati con decreto del ministro dell’Interno di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze il 22 aprile 2022. A fronte delle osservazioni pervenute a fine Marzo 2023, il governo, il 4 Aprile ha convocato i sindaci delle città metropolitane di Venezia e Firenze, al fine di acquisire ogni elemento utile per superare le criticità segnalate. Elementi poi trasmessi alla Commissione e oggetto di due ulteriori incontri tecnici. Ieri sera i servizi della Commissione europea, pur apprezzando lo sforzo del governo, hanno confermato l’ineleggibilità degli interventi dello Stadio di Firenze e del Bosco dello Sport di Venezia che pertanto non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr”.

Per il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ”Firenze subisce un danno grave, ingiusto e ingiustificabile. Siamo profondamente delusi per questa decisione dell’Unione europea sulla quota di finanziamento di 55 milioni di euro del Pnrr sul progetto di restauro e riqualificazione dello Stadio Franchi di Firenze, che non è semplicemente uno stadio ma un monumento nazionale vincolato dallo Stato”.

“Attendiamo di sapere le motivazioni reali – ha aggiunto – ma a noi è sempre stata chiara la correttezza del procedimento”.

Exit mobile version