Pistoia: protesta precari scuola davanti Provveditorato

Contestano le nuove modalità di iscrizione nelle graduatorie per la scelta della sede in cui andare a insegnare.

Manifestazione del personale docente precario della provincia di Pistoia, stamani, davanti alla sede provinciale del provveditorato agli studi. Il motivo, è stato spiegato, sono le nuove modalità di iscrizione nelle graduatorie per la scelta della sede dove insegnare.

Nella maggior parte delle province italiane è stata scelta la modalità d’iscrizione online, invece a Pistoia è stata adottata quella ‘per delega’: il docente precario, indica quattro plessi nei quali, per vicinanza o continuità didattica vorrebbe andare a insegnare, delegando l’ufficio scolastico provinciale a scegliere per lui.

Gli insegnanti dicono di essere stati avvisati ieri sera della nuova modalità e che la scelta va effettuata entro domani.”Ci stanno costringendo a violare l’ordinanza ministeriale – spiega Monica Cedrola, presidente del Comitato docenti precari -, che non prevede le convocazioni online, né tanto meno quelle per delega. Di fatto oggi andiamo a scegliere, violando l’ordinanza ministeriale, ovvero una norma che va sopra a qualsiasi altra regola territoriale, delle scuole senza che ci venga detto che punteggio abbiamo e la disponibilità delle cattedre per ogni scuola”.

Vescovo di Pistoia, stop polemiche su pelle di Vicofaro

Pistoia, “Basta con le battaglie politiche sulla pelle della parrocchia. La polemica continua non ha permesso né di comprendere né di affrontare la vicenda di Vicofaro”. Così il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, in merito alle polemiche sulla parrocchia di Vicofaro divenuta centro di accoglienza migranti gestito da don Massimo Biancalani.

Con una lunga nota stampa il vescovo di Pistoia, monsignor Tardelli, afferma che “forse ci si aspetta dal Vescovo una soluzione che non è però nella sua disponibilità. Sia perché supera le sue competenze, sia perché non è conforme allo stile di azione di un vescovo, chiamato com’è ad essere il più possibile simile al Buon Pastore”.

“Altre sono le autorità preposte all’ordine pubblico – aggiunge Tardelli -, alla salute pubblica, alla sicurezza sociale e a far rispettare le leggi. Queste hanno anche la forza per poter agire e hanno tutte le possibilità di muoversi. Da parte mia, più volte ho dichiarato che non mi sarei mai opposto ad alcuna azione delle pubbliche autorità volta alla tutela della sicurezza dei cittadini o al rispetto delle leggi, laddove si fosse ritenuto necessario”.

“Vorrei fosse chiaro a tutti che il problema non è Vicofaro in sè – prosegue il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli -. Il problema sono invece tutti quei ragazzi ospitati o che gravitano attorno a Vicofaro. Probabilmente non dovevano essere accolti in una realtà così poco adatta. Va bene. Forse dovevano essere seguiti molto meglio? Forse don Massimo, col suo modo di fare, non ha favorito una qualche soluzione del problema? Possiamo concordare. Però non nascondiamoci dietro a un filo d’erba! La questione vera è che questi ragazzi ci sono. Che ne facciamo? Li mandiamo in mezzo alla strada e li lasciamo al loro destino? Li mettiamo tutti in galera? Li rimpatriamo? (Soluzione che non è certo in mano alla chiesa). Cosa facciamo di queste persone, tra le quali ci sono tanti bravi ragazzi ma anche ragazzi dalla psicologia fragile, deboli che si fanno invischiare in brutti giri, ci sono i problematici, i violenti?”.

“Ancora una volta – prosegue – torno a dire che le istituzioni dovrebbero, loro, prendersi in carico queste persone, perché il volontariato – e la Chiesa si muove su tale piano – non può farcela a gestire da sola situazioni così complesse”.

“La politica – conclude monsignor Tardelli – cessi di strumentalizzare questa vicenda una volta per tutte! Solo nell’ascolto reciproco, nell’attenzione all’altro, nel farsi carico senza ideologie dei problemi delle persone, nel venirsi incontro, si può trovare qualche soluzione”.

Don Biancalani denuncia Salvini e Salvini controquerela

Pistoia, botta e risposta a suon di querele tra don Biancalani, parroco di Vicofaro a Pistoia che ospita migranti in parrocchia, ed il leader della Lega Matteo Salvini.

Don Biancalani, che è assistito dagli avvocati Fausto Malucchi e Elena Baldi, ha depositato stamani querela ai Carabinieri per diffamazione nei confronti di Salvini e dell’europarlamentare del Carroccio e candidata a governatore della Toscana Susanna Ceccardi, per alcuni commenti dei due esponenti politici sui social in seguito all’arresto per spaccio di un nigeriano ospite della parrocchia di Vicofaro.

A sua volta, però, Salvini annuncia che querelerà don Biancalani “per tutelare il buon nome dei parrocchiani” di Vicofaro “e degli uomini di Chiesa che non vogliono essere accostati a episodi di criminalità, illegalità e sfruttamento”.

“Salvini ha cercato di essere più soft mentre Ceccardi ha una posizione più complessa ma riteniamo che comunque le loro dichiarazioni rappresentano reato di diffamazione – spiega l’avvocato Malucchi -. Don Biancalani è contrario alle attività illecite e non può essere accusato di coprire o addirittura alimentare il crimine. Saranno querelati anche tutti gli che hanno lasciato offese e ‘rincari della dose’ sui social”.

Don Biancalani pubblica libro sulle storie di Vicofaro

Pistoia, ora c’è un libro sull’esperienza della parrocchia di Vicofaro, dove nella canonica don  Biancalani ha realizzato un centro di accoglienza per migranti spesso finito al centro di polemiche e controverso anche per il sovraffollamento e le condizioni di sicurezza che hanno richiamato l’attenzione delle autorità, diocesi di Pistoia compresa.

Esce in pubblicazione ‘Disobbedisco e accolgo’ (ed. San Paolo), libro dello stesso don  Biancalani, con la prefazione di Diego Bianchi ‘Zoro’, per le edizioni San Paolo.

Il prete di Vicofaro racconta l’intensa esperienza di accoglienza sua e dei tanti volontari che lo seguono, a partire dalla chiesa trasformata in “ospedale da campo” per i migranti, soluzione che ha trovato le critiche dei parrocchiani.

Ma don Massimo Biancalani rivendica nel volume di aver applicato l’appello di Papa Francesco ad “aprire le porte ai nostri fratelli migranti”, e l’ha fatto in modo radicale con la chiesa di Vicofero davvero a porte spalancate.

Il cammino del sacerdote e del suo gruppo è lastricato di difficoltà, ostacoli, rischi, impedimenti burocratici e gestionali, ma anche di recriminazioni, insulti e minacce. Vicende che don Biancalani ricostruisce e contestualizza, anche senza nascondersi le incomprensioni con parte dei parrocchiani, che si sono allontanati silenziosamente dalla sua comunità.

Nonostante tutto questo, l’esperienza di Vicofaro non si è mai interrotta. I proventi dei diritti d’autore andranno a sostenere l’attività di accoglienza della parrocchia di Vicofaro.

Bimbo cade da bici e un ferro gli si conficca nell’inguine

Pistoia, un bimbo di dieci anni è rimasto ferito gravemente cadendo dalla bici a Quarrata intorno alle 10:30. Era insieme al padre, che era su un altro mezzo, e avrebbe perso il controllo della bici, finendo in un fosso.

A quel punto un ferro gli si è infilato all’altezza dell’inguine. Il bimbo è stato quindi trasportato con l’elisoccorso all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze per un intervento urgente.

Le sue condizioni sono gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, il personale del 118 e l’elicottero Pegaso della Regione Toscana.

Pistoia: spara sui passanti con fucile ad aria compressa, denunciato

Ha sparato sui passanti con un fucile ad aria compressa, fedele riproduzione soft-air di un’arma da guerra funzionante a batteria utilizzata per i giochi di guerra simulata. Per questo motivo un 19enne, nato a Prato, già conosciuto alle forze dell’ordine, è stato denunciato per getto pericoloso di cose a Pistoia.

Il fatto è successo ieri sera, verso le 21, in via Cavour a Pistoia, in pieno centro storico. Alcuni cittadini hanno fermato una pattuglia dei carabinieri, che stava transitando in quel momento, lamentando di essere stati colpiti da qualcosa mentre camminavano e di aver visto un giovane con un fucile che si affacciava da finestra.

Con le precauzioni del caso, anche se nessuno era stato ferito, i militari sono saliti nell’appartamento indicato, risultato essere un bed and breakfast, e all’interno, oltre al 19enne affittuario della camera da cui erano partiti i colpi, c’erano altre quattro persone di cui tre minorenni. Il giovane ha poi consegnato ai militari il fucile ad aria compressa, con il quale si era divertito usando quale bersaglio gli ignari passanti. L’arma è stata sequestrata.

Lorenzo Braccini

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