Peretola, vicesindaco Campi: “Conferenza? L’avremmo preferita dopo decisione Tar”

Lo ha dichiarato Giovanni Di Fede, vicesindaco di Campi Bisenzio (FI),  in seguito al parere favorevole della conferenza dei servizi per il potenziamento dell’aeroporto di Firenze.

“Alla conferenza dei servizi abbiamo presentato un ulteriore parere conclusivo, una nuova presa di posizione del Comune di Campi Bisenzio (Firenze), contrario alla realizzazione dell’ampliamento dello scalo fiorentino”. Lo afferma il vicesindaco di Campi Bisenzio, e assessore all’urbanistica, Giovanni di Fede.

Il parere, spiega Di Fede in una nota, evidenzia perplessità e incongruenze, “una su tutte la definizione delle fasce di rischio, ossia le aree in cui sarà possibile o meno intervenire urbanisticamente. Fin dagli studi preliminari, ben prima della Via, dunque, sono emerse questioni delicati e rilevanti relative alla definizione di queste fasce di rischio”.

“Enac non ha mai inviato quanto richiesto lasciando del tutto irrisolte tali evidenziazioni sulla definizione delle fasce di rischio. L’Ente sostiene che mancano i due parametri fondamentali – osserva ancora il vicesindaco – per la definizione delle fasce di rischio: il superamento dei 50mila velivoli annui coinvolti nelle operazioni aeroportuali, e la particolare e rilevante antropizzazione dell’area interessata dall’intervento di ampliamento. Per questo abbiamo espresso, come Comune di Campi Bisenzio, il nostro totale dissenso relativamente a tale posizione di Enac”.

L’amministrazione comunale, dice ancora Di Fede, “sta aggiornando i propri strumenti urbanistici anche in considerazione della nuova normativa sul rischio idraulico. Avremmo preferito che la conferenza si fosse tenuta in seguito al pronunciamento del Tar sul nostro ricorso. Ancora una volta, purtroppo, la politica deve fare affidamento alle decisioni della magistratura per veder difesi l’ambiente e la salute dei cittadini”.

Peretola, Rossi: sereno sull’impatto ambientale

Reazioni positive in Toscana dopo il parere favorevole espresso oggi dalla conferenza dei servizi al masterplan dell’aeroporto di Firenze. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, “ora aspettiamo intesa Stato-Regioni”.

“Aspettiamo il decreto dell’intesa Stato-Regione, quando l’iter sarà completato”, che prevale anche sul parere e sui piani urbanistici di eventuali amministrazioni locali contrarie allo sviluppo dello scalo.Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, in seguito al parere favorevole della conferenza dei servizi per il potenziamento dell’aeroporto di Firenze.

Rossi si è detto “serenissimo dal punto di vista dell’impatto ambientale: siamo certi che la situazione migliorerà sotto il profilo del’inquinamento, del rumore, con il parco che vogliamo andare a costruire, e che stiamo già piantumando tra Firenze e Prato”.

“E’ dal 2011 – ha aggiunto Rossi – che lavoriamo per questo risultato, perché la Toscana è una regione che basa la sua economia sul manifatturiero, sull’export, sulla ricerca universitaria. Ha bisogno di essere connessa con il mondo”. Il governatore toscano ha ricordato le molte questioni ancora aperte con il Governo sul fronte infrastrutturale. “Resta da affrontare l’argomento Tirrenica, perché senza un’infrastruttura con 4 corsie in sicurezza la Toscana del sud è costretta ad una condizione di marginalità. Abbiamo bisogno di terze corsie autostradali sulla A11 Firenze-mare e sulla A1. Resta la cruciale questione del sottoattraversamento di Firenze: abbiamo bisogno di liberare la stazione di Santa Maria Novella dal traffico ferroviario ad alta velocità, anche per regolarizzare definitivamente il traffico ferroviario regionale.”

Per il deputato fiorentino Gabriele Toccafondi e il senatore, ex viceministro dei trasporti, Riccardo Nencini, “è una giornata che segna un punto di svolta, un traguardo che ci eravamo prefissati da tempo e che finalmente oggi vede la luce. Con il sì all’ampliamento della nuova pista di Peretola da parte della Conferenza dei servizi anche l’ultimo tassello di questo quasi interminabile puzzle è stato messo al suo posto”.

Il vicepresidente dei deputati di Forza Italia Stefano Mugnai sottolinea che “finalmente si procede sulla strada della crescita e dello sviluppo. Questa decisione azzera decenni di ritardi della sinistra, l’assurda posizione contro sviluppo e potenziamento infrastrutturale del Movimento 5 Stelle, e i balbettii campanilistici della Lega”.

L’eurodeputata e segretaria del Pd toscano Simona Bonafè parla di “ottima notizia. Dopo tanti rinvii, finalmente, il progetto di una nuova pista, all’altezza di uno scalo come quello di Firenze, è approvato nero su bianco e porta con sé la prospettiva di mille nuovi posti di lavoro e il rilancio della competitività della nostra regione. Adesso il ministro Toninelli non faccia scherzi sulla pelle di imprese e lavoratori. Ci preoccupano le sue parole con cui, proprio alla vigilia della conferenza dei servizi, ha voluto annunciare un nuovo paletto”.

Botta e risposta tra Toscana Aereoporti e Cgil sulla nuova pista a Peretola

Per Toscana Aeroporti le competenze dei sindacati dovrebbero essere relative alle assunzioni ed alla stabilità dei lavoratori, non alla pianificazione urbanistica di un territorio. Cgil risponde: “Nessuno può accusare la Cgil di essere contraria allo sviluppo di Firenze e della Toscana.”

Toscana Aereoporti ha espresso “vivo sconcerto per il comunicato stampa di Fiom Cgil”, in cui il sindacato esprime il suo parere negativo rispetto alla nuova pista di Peretola.

“Non risulta che la Fiom Cgil esprima parere in Conferenza dei Servizi”, afferma la società in una nota, sostenendo che “Forse la Fiom Cgil dovrebbe rivolgere le proprie attenzioni su temi come gli sforzi che la Società ha fatto per non licenziare nessuno, semmai per aver stabilizzato 100 lavoratori, per aver recentemente chiuso un accordo sindacale unitario e per le nuove assunzioni che la nuova pista porterebbe. Queste, forse, dovrebbero essere le competenze delle organizzazioni sindacali e non la pianificazione urbanistica e infrastrutturale di un territorio, o ancor meno la valutazione tecnica di una infrastruttura aeroportuale”.

Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze, ha risposto alle accuse mosse da Toscana Aereoporti nei confronti del sindacato: “Nessuno può, se non strumentalmente, accusare la Cgil di essere contraria allo sviluppo, anche infrastrutturale, di Firenze e della Toscana. Ne sono testimonianza quanto diciamo da anni e quanto abbiamo ribadito, nero su bianco, nel documento politico programmatico dell’ultimo congresso della Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze. In tema di infrastrutture chiediamo il completamento del sotto attraversamento ferroviario, quello delle tranvie già progettate, chiediamo parcheggi scambiatori alle porte della città ed hub intermodali”.

Per rispondere a Toscana Aereoporti, continua Galgani: “Il progetto presentato apre moltissime criticità: dall’interruzione del collegamento diretto tra Sesto e l’Osmannoro, al pregiudizio sullo sviluppo del Polo Scientifico, alla messa in discussione del Parco della Piana così come previsto dagli strumenti urbanistici della Regione e del comune di Sesto, al mantenimento della vocazione produttiva manifatturiera dell’Osmannoro. Su quell’area così controversa” tutti i progetti di urbanistica già programmati “non possono convivere senza una visione organica e progettuale di quell’area”.

Uno degli elementi assolutamente critici della vicenda, secondo Cgil, sta nel fatto che il progetto della nuova pista non sia stato inserito in una visione organica di sviluppo dell’area fiorentina. Il sindacato non vorrebbe un ridimensionamento dello scalo fiorentino, ma una riqualificazione che tuteli l’occupazione in termini quantitativi e qualitativi.

Paola Galgani conclude “Resto in attesa della decisione della Conferenza dei Servizi”.

Aeroporto, Alberti (Lega): “Nessun complotto del governo, 6 febbraio si chiude”

“Non vedo nessun complotto contro l’aeroporto di Firenze. Penso che la prossima settimana, il 6 febbraio, tranquillamente la partita sullo sviluppo dell’aeroporto possa esser chiusa”. Lo ha detto il portavoce dell’opposizione in Regione Toscana, Jacopo Alberti (Lega), parlando con i giornalisti sul nuovo rinvio della conferenza dei servizi al Ministero dei Trasporti per l’approvazione del masterplan per la nuova pista dell’aeroporto di Firenze.

Alberti (Lega) ha anche osservato che “la Soprintendenza poteva chiedere quella firma un mese e mezzo fa; dal 7 dicembre si è dovuti arrivare al 29 gennaio e andare a Roma per chiedere di avere una firma – ricostruisce – e ora sorprende che sia la Soprintendenza ai beni culturali di Firenze, in rappresentanza del Mibact, a presentare questa obiezione”.

“Si trattava – spiega l’esponente leghista – di un atto tra Regione, Comune di Signa e Comune di Lastra a Signa, che distano dalla Soprintendenza non più di 16 chilometri. E’ evidente adesso, a chi imputava ritardi dovuti a prese di posizione politiche, che la questione era un’altra”.

“Questo Paese purtroppo è ancora incatenato alla burocrazia e le chiavi per aprire quelle catene sono in mano a poche persone che così tengono in pugno il potere”, osserva Alberti. “Mi sembra – prosegue – che oggi sia stato fatto un passo importante comunque per il futuro di Firenze e i trasporti di tutta la regione. Manca l’ufficialità ma ho piena fiducia nel Ministero e credo che tra una settimana potremo finalmente chiudere un capitolo di storia della città che si è strascicato per troppo tempo”.

“Tutte quelle anime che si sono tanto scaldate accusando la Lega di intralciare le decisioni per strane trame politiche, possono tranquillizzarsi – conclude -. E Nardella, che minaccia di ricorrere a strumenti legali di fronte a ulteriori rinvii, vada a vedere da dove è arrivata la richiesta di un’altra settimana per esaminare carte che avrebbero potuto avere in mezza mattinata.”

Conferenza Servizi, Toccafondi: “Tattica governo è rimandare”

“Dopo gli orti e un laghetto adesso il problema è un foglio che tutti hanno già visto. Ormai è nota la tattica del Governo: rimandare e ancora rimandare. Firenze non ha bisogno di rinvii, ma di decisioni chiare, definitive e soprattutto di sviluppo”.  Il commento del deputato di Civica Popolare Gabriele Toccafondi e del consigliere della Città Metropolitana, Marco Semplici.

“L’ennesimo rinvio – precisano – Prima il 7 dicembre, oggi si va al 6 febbraio. Aspettiamo così altre due settimane per far leggere, o meglio rileggere, un foglio al Mibac. Sono solo tattiche per non decidere, ma Firenze non può e non deve sottostare a questi giochetti.”

Anche Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano, è intervenuta sulla vicenda: “Speriamo che dietro le dichiarate questioni tecniche da parte del ministero dei Beni culturali non si nasconda la volontà politica del governo di bloccare l’ampliamento dello scalo di Peretola peraltro espressa più volte pubblicamente da esponenti sia grillini che leghisti”, ha affermato la segretaria Pd.

“Se si tratta davvero di una questione formale, superabile in pochi giorni, il rinvio di una settimana non preoccupa, – ha proseguito Bonafé – ma se invece dietro presunte questioni procedurali si vuole nascondere la volontà di fermare il processo di ratifica del progetto della nuova pista, allora è un fatto estremamente grave, perché confermerebbe che dietro lo stop al Vespucci c’è la volontà di danneggiare Firenze e la Toscana per motivi elettorali”, ha concluso Bonafé.

Il sindaco di sesto Fiorentino Lorenzo Falchi si è unito al coro politico: “Ancora una volta l’ostinazione di chi a tutti i costi vuole la pista non è bastata. Questo nuovo rinvio, seppur limitato nel tempo, è l’ennesima prova della grande confusione tecnica e politica che circonda la realizzazione del nuovo aeroporto.”

“È sempre più palese come gli interessi in gioco siano soprattutto quelli del privato che, con denaro pubblico, realizzerà e gestirà l’opera – ha continuato il primo cittadino di Sesto -. A dar loro mano c’è il Ministro Toninelli che, evidentemente, vuole essere ricordato come l’artefice a sua insaputa del nuovo aeroporto di Firenze. Smentendo il programma elettorale del M5S a tutti i livelli, dal Ministero dei Trasporti non è arrivata alcuna indicazione, con buona pace degli elettori che avevano mal riposto le proprie speranze di cambiamento.”

“Evidentemente anche per il Governo gli interessi da tutelare sono gli stessi di chi ha governato finora con un’idea di sviluppo sbagliata e insostenibile. Ne prendiamo atto. Come prendiamo atto – conclude Falchi -, ancora una volta, della fondatezza di tutti i nostri dubbi su quest’opera”. 

“Un altro rinvio, un’altra settimana buttata via. E mentre i burocrati delle varie sovrintendenze e dei vari ministeri si gingillano coi formalismi e giocano a passarsi la patata bollente, l’economia toscana soffre e i posti di lavoro attesi non arrivano; a tutto vantaggio di Bologna, non di Pisa, è bene ricordarlo”. Lo dice il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza.

“Questa farsa deve finire – aggiunge Cerza – Questo deve essere l’ultimo rinvio. Il 6 febbraio una decisione deve essere presa. E per il bene della nostra regione deve essere una risposta positiva.”

 

 

Aeroporti: oltre 1500 bottiglie di Chianti per dire SI a pista Peretola

Oltre 1500 bottiglie di vino Chianti a formare la sagoma di un grande aereo e la scritta ‘Sì aeroporto’ per sostenere la nuova pista dello scalo fiorentino Amerigo Vespucci in vista della conferenza dei servizi del 29 gennaio.

E’ l’iniziativa promossa da Ritano Baragli, presidente della cooperativa Valvirginio, a capo della cantina sociale ‘Colli Fiorentini’, la più grande azienda produttrice della denominazione Chianti. La sagoma, spiega una nota, è stata realizzata nel piazzale della cantina sociale ed ha richiesto oltre quattro ore di lavoro.

“La politica deve fare la politica e l’impresa deve fare l’impresa – sottolinea Baragli -, ma quello che non deve mai accadere è che si mettano i bastoni fra le ruote di chi ha voglia di investire e rischiare per creare valore e occupazione.”

“Come cooperativa ogni giorno ci confrontiamo con il mondo e quindi siamo esposti a una competizione molto forte – ha aggiunto il presidente della cooperativa -. E’ ovvio che se da casa nostra invece che sostenerci ci ostacolano i nostri concorrenti se ne avvantaggiano e le ricadute poi sul territorio non potranno che essere negative sia in termini di investimenti che di posti di lavoro”.

Baragli conclude argomentando che “sono 20 anni che le imprese toscane e fiorentine aspettano quella nuova pista, sarebbe tempo di avere risposte chiare in favore della crescita e dello sviluppo”. L’azienda conta 11 milioni di euro di fatturato e produce il 7% del vino Chianti.

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