Pasqua al Cinema La Compagnia di Firenze!

A Pasqua arrivano 2 doc straordinari, un film cult da recuperare e 3 opere di Yorgos Lanthimos. Orlando – My Political Biography e 20 Days in Mariupol (vincitore qualche settimana fa del PREMIO OSCAR come Miglior Documentario), Radio On un road movie cult con una colonna sonora incredibile da riscoprire 45 anni dopo, e un tris di film per intenditori a firma di Yorgos Lanthimos.

Al Cinema La Compagnia (via Cavour 50r Firenze) dal lungo weekend pasquale si riparte con un sacco di nuovi titoli. Vi aspettano un paio di doc straordinari come Orlando – My Political Biography e 20 Days in Mariupol (vincitore qualche settimana fa del PREMIO OSCAR come Miglior Documentario), Radio On un road movie cult con una colonna sonora incredibile da riscoprire 45 anni dopo, e un tris di film per intenditori a firma di Yorgos Lanthimos. Non mancheranno le rassegne abituali: la retrospettiva dedicata a David Cronenberg (questa settimana eccezionalmente di martedì!) e Cinefilante a La Compagnia, con i corti animati per i piccoli spettatori dai 3 anni di età.

Orlando – My Political Biography – Un doc che disegna il ritratto di un mondo che cambia e della rivoluzione di genere e non binaria in corso. Presentata al 64° Festival dei Popoli, la “biografia corale” diretta dal filosofo Paul B. Preciado torna a La Compagnia. Domenica 31 alle ore 21.00 Info

20 days in Mariupol Il doc che si è aggiudicato l’Oscar come Miglior Documentario 2024 per il suo racconto vivido e straziante dell’assedio di Mariupol. Una finestra su cosa significhi fare giornalismo da una zona di conflitto e sull’impatto che questo ha in tutto il mondo. Domenica 31 ore 15.00 (lunedì 1 aprile ore 17.00) Info

Radio Days Restaurato dopo 45 anni, il film cult di Chris Petit prodotto da Wim Wenders. Un road movie intimista, ricco di riferimenti al clima sociale e politico della Gran Bretagna di fine anni ’70, con la colonna sonora firmata da Kraftwerk, David Bowie, Lene Lovich, Wreckless Eric. Domenica 31 ore 19.00 Info

Da martedì 2 aprile Povere creature! Arriva anche a La Compagnia, in lingua originale, l’ultimo film di Yorgos Lanthimos vincitore di 4 Premi Oscar. Info

 

 

Pasqua e Pasquetta, i luoghi dell’arte aperti in Toscana

Molti i luoghi d’arte della Direzione regionale musei della Toscana del Mic straordinariamente aperti a Pasqua e a Pasquetta, spostando in alcuni casi il giorno di chiusura settimanale. Alcuni musei sono aperti esclusivamente con prenotazione obbligatoria, tutti i dettagli su https://museitoscana.cultura.gov.it/

A Firenze al Museo di San Marco, aperto entrambi i giorni festivi, sarà possibile ammirare nella Sala del Beato Angelico anche il grande dipinto della Tebaide, attribuito a Beato Angelico, appena trasferito dalle Gallerie degli Uffizi. L’itinerario del sacro si completa con gli affreschi monumentali dell’Ultima cena di Andrea del Castagno e di Andrea del Sarto rispettivamente nei Cenacoli di Sant’Apollonia e di San Salvi, aperti come sempre a ingresso gratuito. Visitabili a Pasqua e Pasquetta le Ville medicee: dal parco di Villa il Ventaglio al parco romantico della Villa medicea della Petraia e il Giardino della Villa medicea di Castello Pasqua e Pasquetta di aperture sempre gratuite per le Ville medicee di Poggio a Caiano e di Cerreto Guidi.

Aperti per entrambe le festività anche i Tumuli di Montefortini e Boschetti a Comeana (Prato), il Museo archeologico nazionale di Castiglioncello e nella provincia di Grosseto le aree archeologiche di Roselle, Vetulonia e dell’antica Città di Cosa. Il tumulo del Sodo a Cortona (Arezzo) sarà aperto solo il giorno di Pasqua. Ad Arezzo e provincia visitabili la Basilica di San Francesco, il Museo archeologico nazionale Gaio Cilnio Mecenate e l’Anfiteatro romano, il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna (chiuso a Pasqua), il Museo di Casa Vasari e il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Alta Valle del Tevere – Palazzo Taglieschi di Anghiari, aperto solo a Pasquetta. A Lucca saranno aperti i due musei nazionali di Villa Guinigi e Palazzo Mansi sia la domenica di Pasqua che il lunedì dell’Angelo. All’isola d’Elba aperte le due residenze napoleoniche di Villa san Martino e della Palazzina dei Mulini. A Pisa aperti sia il Museo nazionale di San Matteo che il Museo nazionale di Palazzo Reale. Il museo delle Navi di Pisa sarà aperto solo lunedì 1 aprile. Visitabile anche la Certosa monumentale di Calci. A Pistoia saranno aperti entrambi i giorni la Fortezza di Santa Barbara e l’Oratorio di San Desiderio e l’ex Chiesa del Tau. A Monsummano Terme si potranno attraversare con visite accompagnate le stanze della casa museo del poeta Giuseppe Giusti. In provincia di Siena aperto entrambi i giorni il Museo nazionale Etrusco di Chiusi.

Confesercenti, ‘per il pranzo a Pasqua spesi 2,5 miliardi’

Gli italiani spenderanno 2,5 miliardi di euro per il pranzo di Pasqua: 40 euro il budget medio a persona, cifra che sale a 50 euro per chi sceglierà un ristorante.

È la stessa cifra dello scorso anno per il 56% degli italiani, il 27% spende una quota superiore, il 17% opta per un risparmio rispetto al 2023. È quanto emerge dal tradizionale sondaggio realizzato da Ipsos per Confesercenti in occasione delle festività pasquali. Dall’indagine risulta che il 65% degli italiani festeggerà la Pasqua con un pranzo a casa, propria o di parenti, il 12% celebrerà la ricorrenza in un ristorante, il 9% in viaggio. Seguono al 4% sia i festeggiamenti a casa di amici che quelli in un parco o comunque all’aperto. Sulle tavole degli italiani non mancheranno le uova di cioccolato, presenti per il 68% degli italiani con una media di tre uova ciascuno, le colombe (65%), le verdure di stagione e i salumi (entrambi al 48%), carni alla brace (42%), uova sode e preparazioni della tradizione locale (36%), agnello per il 34% così come le pizze salate della tradizione, pizze dolci (22%) e pietanze vegane per il 7%. A festeggiare in famiglia saranno soprattutto i residenti nelle Isole (71%), nel Nord Est (70%), al Centro (64%) e nel Nord Ovest (62%). Chiude la classifica il sud con circa sei italiani su dieci (61%). Per quanto riguarda la celebrazione della Pasqua al ristorante o in un pubblico esercizio, in testa con il 18% gli italiani residenti al sud. Segue il Nord Ovest con l’11%, il Centro e il Nord Est con il 10% e le Isole con l’8%. Per il giorno di Pasquetta, invece, solo un italiano su tre (34%) pranzerà a casa propria o di parenti, il 16% sarà in gita fuori porta, il 13% in un parco, il 12% a casa di amici, il 9% al ristorante e il 5% in viaggio.

Pasqua del “mangia a casa” e dei dolci “fai da te”

Firenze, con l’aumento dei prezzi, aumentano anche gli italiani che preferiscono restare a casa cucinando il pranzo di Pasqua e i dolci tradizionali. La colomba batte l’uovo come dolce simbolo pasquale.

La spesa a tavola degli italiani per il pranzo di Pasqua sale a 76 euro a famiglia, con un aumento del 10% rispetto allo scorso anno; il 57% mangia a casa e il 34% con parenti e amici, con in media 6 invitati. Inoltre, in più di quattro famiglie su 10 (42%) si preparano quest’anno in casa i dolci tipici della Pasqua, anche per effetto del caro prezzi.

Per i dolci simbolo, la colomba è presente quest’anno nel 69% delle tavole, sei punti percentuali in più rispetto all’uovo di cioccolata (63%). Questo quanto emerge da due indagini Coldiretti/Ixè. Secondo Coldiretti, per preparare il pranzo di Pasqua si impiegheranno mediamente 2 ore, con una netta tendenza a privilegiare i menu della tradizione.

Tra coloro che cucineranno, una maggioranza del 47% conterrà le operazioni in cucina tra i 30 minuti e le 2 ore, un 27% si spingerà a 3 ore, ma un 18% arriverà fino a 8 ore e un ulteriore 1% supererà questo limite. Ma un 7% si limiterà ad appena mezz’ora.

A vincere sono soprattutto le ricette della tradizione che da nord a sud caratterizzano l’intero Paese come, per esempio, gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio.

Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise è l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello. La carne d’agnello che viene servita in quasi la metà delle tavole (44%) nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi.

Per quanto riguarda i dolci tipici regionali, in Abruzzo protagonisti gli scenografici cavalli e pupe, in Basilicata le pannarelle, in Calabria i cuzzupi, in Campania non può mancare sulle tavole pasquali la pastiera. Dall’Emilia arriva il Bensòne, tra i più antichi dolci prodotti nel Modenese, il Friuli regala invece la pinza, nel Lazio la pizza dolce, in Liguria i canestrelli pasquali. Dalla Lombardia arriva la classica colomba di Pasqua mentre nelle Marche non si può rinunciare alle ciambelle pasquali. In Molise si prepara la pigna, in Piemonte il goloso salame di cioccolato e i tirà, in Puglia immancabili le scarcelle e in Sardegna le Pardulas a base di formaggio o ricotta.

Buona Pasqua da Controradio!

 

Pasqua sold out nelle città d’arte, ma sulle famiglie pesano i rincari

Firenze, l’ondata tardiva di gelo polare che sferza l’Italia non raffredda l’entusiasmo dei turisti, specie stranieri, per le città d’arte a Pasqua: secondo le stime di Assoturismo Confesercenti saranno 1,7 milioni le presenze nelle mete culturali del paese, con 190 mila pernottamenti in più rispetto alla Pasqua 2022.

Oltre la metà, quasi un milione, saranno gli stranieri che affolleranno per Pasqua Roma, Firenze, Venezia, Milano, ma anche Napoli, Palermo, Torino, Pisa, Bologna, Ferrara, Pompei.

Ma se ristoranti, hotel e agriturismi si preparano al sold out e a un week end di affari, con una spesa complessiva per la tavola che sfiora 1,2 miliardi, 100 milioni in meno del pre-Covid e 150 milioni in più dell’anno scorso, sulle vacanze di 10 milioni di italiani – stima Confcooperative – peseranno l’inflazione e i rincari: al tutto esaurito delle colombe extralusso di 50 euro a Milano farà così da contraltare chi non potrà permettersi neanche l’uovo.

Secondo l’indagine realizzata da Cst Centro studi turistici per Assoturismo Confesercenti, per Pasqua il movimento turistico in città e centri d’arte registrerà il +12% di presenze rispetto al 2022, con una saturazione media delle strutture ricettive all’80%.

In aumento statunitensi, francesi, britannici, spagnoli, austriaci, olandesi, polacchi e svizzeri, più lenta la ripresa da Cina, Giappone, Australia, Corea del Sud, India, Brasile, Canada, assenti i russi.

“I numeri di quest’anno – commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo – si avvicinano molto a quelli del 2019, 1,7 milioni contro 1,8 milioni, anche se l’ultima Pasqua prima della pandemia era legata al ponte del 25 Aprile.

Probabilmente il freddo di questi ultimi giorni ha scoraggiato qualcuno e non ci ha permesso di raggiungere a pieno i livelli pre-crisi, ma contiamo su un 2023 di grandi numeri”.

Si avvicinano ai dati pre-Covid anche le prenotazioni per i viaggi all’estero: nei ponti di Pasqua, 25 aprile e 1° maggio – rileva l’Osservatorio Astoi Confindustria Viaggi – trionfano le crociere sul Nilo e i soggiorni balneari nel Mar Rosso, così come le Canarie e Capo Verde per il mare e la Giordania per i tour.

Sul lungo raggio, è leader l’Oceano Indiano: Zanzibar, Maldive, Seychelles, Mauritius. Buoni risultati anche per Giappone e Stati Uniti. L’impatto dell’inflazione ha comportato il rincaro dei pacchetti turistici, dal 10 al 20% a seconda delle destinazioni: i viaggiatori che possono concedersi vacanze all’estero hanno scelto così formule di advance booking, che premiano i clienti che prenotano prima.

Nonostante le difficoltà, gli italiani sono alla ricerca della normalità: se 3 su 10 festeggeranno la Pasqua a casa in famiglia, 6,4 milioni andranno al ristorante, secondo Fipe-Confcommercio, sborsando nel complesso 400 milioni.

Oltre un milione e mezzo tra Pasqua e Pasquetta sceglierà invece il pranzo in agriturismo, secondo Coldiretti e Cia. Nel complesso, saranno 11,5 milioni a regalarsi un viaggio durante le feste, 2 milioni e mezzo in meno dell’anno scorso, stima il Codacons, che punta il dito contro il caro prezzi: i biglietti aerei per i voli nazionali sono aumentati del 71,5% rispetto al 2022, quelli internazionali del 59%; i pacchetti vacanza costano il 14,7% in più, mentre dormire in albergo è più caro del 13,3%, +7% i villaggi vacanza, +7.3% il costo di una cena fuori.

Oltre che con i listini alle stelle, i vacanzieri devono fare i conti con il maltempo: l’ondata di freddo che sta entrando sul Nord Ovest e poi raggiungerà il Centro è pronta a portare gelate e -4°C anche in pianura. La domenica di Pasqua sarà instabile al Sud e localmente anche sulla fascia adriatica, sempre con temperature sotto la media del periodo.

Il tempo migliorerà a Pasquetta, con sole al mattino, quasi ovunque però disturbato da temporali a macchia di leopardo nel pomeriggio. Da martedì, invece, arriverà l’anticiclone africano.

Centro Studi Turistici: Pasqua senza turisti costerà alla Toscana 184 milioni di euro

Le stime del Centro Studi Turistici evidenziano come una Pasqua senza turisti porterà un calo di presenze nelle strutture ricettive di  – 11,3 percento a livello nazionale

La Pasqua senza turisti porterà in Toscana oltre 1,4 milioni di presenze in meno. Una perdita importante, soprattutto se si considera che le festività pasquali, quest’anno, sono di fatto l’unica occasione per un ponte primaverile, visto che il 25 aprile da calendario coincide con la domenica e il 1° maggio è sabato. Le stime sono del Centro Studi Turistici di Firenze, diffuse in un comunicato stampa di Confesercenti Toscana.

“Per il turismo il 2021, spiega il Presidente di Confesercenti Toscana Nico Gronchi, assomiglia sempre di più ad un nuovo 2020. Lo stop di Pasqua è l’ennesima ‘ripartenza svanita’ dall’inizio dell’anno: tra le restrizioni di capodanno, la cancellazione all’ultimo minuto della stagione sciistica e le nuove zone rosse, la seconda ondata ha fatto sparire quasi 2 miliardi di consumi turistici nella nostra Regione. Un grave colpo per tutta l’economia, non solo per il turismo”.

“Lo stop pasquale – ha proseguito Gronchi – segue una partenza d’anno disastrosa: la debacle della stagione invernale ha bruciato circa 4 miliardi di fatturato in tutto il paese e causato danni ingentissimi alla montagna Toscana, in particolare quella Pistoiese e l’Amiata.

Le imprese non lavorano ormai da un anno, e non vedono una via d’uscita. E il Dl Sostegni si è dimostrato deludente: le risorse messe a disposizione basterebbero a malapena a coprire le perdite di Pasqua.

“Gli interventi a favore delle imprese devono essere adeguati alla crisi che sta vivendo il settore, ha concluso il Presidente Confesercenti Toscana: ci rincuora la promessa di Draghi di nuovi stanziamenti e l’ipotesi di una road map per le riaperture”

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