🔊 I locali della parrocchia di Vicofaro, dove vivono 164 migranti, devono essere sgomberati

Sgombero in vista per i locali della parrocchia di Santa Maria Maggiore di Vicofaro, in provincia di Pistoia, dove sono ospitati oltre un centinaio di migranti. Gli ambienti dovranno essere sgomberati entro 15 giorni.

Lo prevede un’ordinanza contingibile e urgente, riferisce la stampa oggi, emessa nella giornata di ieri dal Comune di Pistoia nei confronti del legale rappresentante della struttura, don Massimo Biancalani. L’ordinanza dispone l’immediato sgombero di persone e cose dagli immobili del complesso parrocchiale di Vicofaro, il divieto assoluto di accesso agli stessi fin tanto che non saranno ripristinate le idonee condizioni igienico-sanitarie, immediata rimozione di rifiuti e deiezioni unitamente alla pulizia e alla sanificazione dei locali dove, sempre stando al provvedimento del Comune, al momento si troverebbero almeno 164 posti letto occupati dalle persone ospitate dalla parrocchia.

Tra le motivazioni espresse nel documento, oltre ai vari provvedimenti e ordinanze che si sono susseguiti negli ultimi anni, si fa riferimento in particolare a un sopralluogo effettuato lo scorso 3 luglio da Polizia municipale, tecnici comunali, Asl Toscana centro e vigili del fuoco: oltre al sovraffollamento della struttura utilizzata come dormitorio con soggiorno continuativo di persone per 164 posti letto individuati, sarebbero state confermate le precarie condizioni igienico-sanitarie dei luoghi. Analoga ordinanza per Vicofaro era stata emessa durante il periodo della pandemia.

Don Biancalani denunciato per non aver permesso controlli. Salvini: “legge uguale per tutti”

Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro a Pistoia, è stato denunciato “per non aver consentito i controlli di Asl e Municipale nella parrocchia di Vicofaro dove accoglie degli immigrati”. La notizia della denuncia del religioso è riportata oggi da La Nazione di Pistoia.

Che i due non si amino è noto. Tra don Massimo Biancalani e il leaer della lega Matteo Salcini già in passato erano corsi scambi al vetriolo e qualche denuncia in  procura. Ora, dopo che don  Biancalani, parroco di Vicofaro a Pistoia, è stato denunciato “per non aver consentito i controlli di Asl e Municipale nella parrocchia di Vicofaro dove accoglie degli immigrati” il leader della lega attacca: “a legge è uguale per tutti caro Don Accogliere e integrare è un diritto e un dovere, il rispetto delle regole e del prossimo lo è altrettanto”.

La notizia della denuncia di don Biancalani  è riportata oggi da La Nazione di Pistoia. Il parroco è stato segnalato all’autorità giudiziaria per non aver consentito l’accesso degli ispettori dell’Asl che, insieme alla polizia municipale, avrebbero dovuto eseguire un controllo nella parrocchia e nei locali attigui che ospitano i migranti.

“Mi avevano avvisato della necessità di un nuovo sopralluogo – spiega don Biancalani al quotidiano – e io come sempre avevo dato piena disponibilità. Poi è accaduto che la data è slittata e, quando gli ispettori si sono ripresentati, io ero fuori città per altri impegni. Mi hanno contattato telefonicamente ma io ho chiesto di poter differire il sopralluogo”. “Non ho nulla da nascondere – aggiunge -. Ma, nel tempo, nella nostra comunità sono entrati anche diversi ragazzi problematici, ragazzi che senza la mia presenza avrebbero potuto spaventarsi o reagire male davanti alla polizia. Ed è per questo che ho chiesto di non entrare senza di me”.

Covid: 100 migranti trasferiti da parrocchia Vicofaro in alberghi sanitari, 14 positivi

Si è concluso nella notte il trasferimento dei migranti accolti nei locali della parrocchia di Vicofaro a Pistoia. Circa un centinaio sono stati trasferiti in alberghi sanitari a Montecatini. Quattordici tra loro sono risultati positivi al Covid dopo aver effettuato il tampone rapido ieri.

A Vicofaro rimangono al momento, in via provvisoria, una ventina di migranti che “si prenderanno cura della casa”, spiega il parroco don Massimo Biancalani, che rimarrà in quarantena nella sua abitazione privata in un comune limitrofo a Pistoia, fino a domani, giorno in cui scade il suo periodo di isolamento. “Sono riuscito ad ottenere – spiega ancora don Massimo – che venti ospiti migranti rimanessero provvisoriamente a Vicofaro ancora per qualche giorno, per prendersi cura della struttura.
Nella giornata di oggi arriverà una ditta specializzata per la sanificazione dei locali, e domani anch’io dovrei rientrare in canonica”. Nei giorni scorsi i locali della chiesa, con circa 120 immigrati, erano stati dichiarati zona rossa per motivi sanitari con un’ordinanza del sindaco Alessandro Tomasi, preoccupato che nel pieno della seconda ondata Covid potesse scoppiare un focolaio d’infezione a causa dell’assembramento di decine di persone. Da più di una settimana le forze dell’ordine presidiavano parrocchia e zona circostante. Ieri sono stati effettuati i tamponi rapidi su tutti gli ospiti presenti nella struttura e 14 appunto sono risultati positivi.

Vicofaro: don Biancalani lascia zona rossa, quarantena a casa

“Lasciare i locali di Vicofaro è stata una mia scelta, purtroppo inevitabile, perché lì effettivamente non c’è spazio per me in questo momento di quarantena”. Così don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro (Pistoia), dove ha sede il centro di accoglienza migranti da lui gestito, e che da mercoledì è stato dichiarato “zona rossa” dopo che tra i circa 150 ospiti presenti, due (poi saliti a tre) sono risultati positivi al Coronavirus.

Da allora tutta l’area parrocchiale è stata recintata con le transenne e non si può più entrare o uscire dai locali, che sono sorvegliati 24 ore al giorno dalle forze dell’ordine, se non per motivi sanitari. Proprio per motivi di salute, il parroco, don Massimo Biancalani ha lasciato la canonica per trascorrere la quarantena nella sua abitazione privata, situata in un comune vicino a Pistoia.
“A Vicofaro è stata presa una decisione – prosegue il sacerdote – che io non condivido, tutti chiusi all’interno senza fare un tampone immediato a tutti i presenti, lasciando tutti quei ragazzi in balia del virus, che può circolare all’interno della struttura. Personalmente, non avendo spazi miei, con i bagni condivisi, dato che ho un’età considerata a rischio, ho deciso di trascorre la quarantena nella mia abitazione. I tamponi ai ragazzi presenti nel centro, circa 120, so che li faranno al termine del confinamento, quindi tra una decina di giorni, ma secondo me avrebbero dovuto farli subito, altrimenti rischiano di contagiarsi tutti”.
Per quanto riguarda i circa 20 che mancano all’appello da mercoledì, giorno in cui è stata emanata l’ordinanza del sindaco sulla messa in isolamento della parrocchia e dei suoi ospiti, don Biancalani spiega che “gli elenchi degli ospiti vengono aggiornati mensilmente, ed è possibile che coloro che mancano fossero già andati via da qualche giorno”.

Quarantena a Vicofaro: due ospiti positivi al Covid, intervista a Don Biancalani

Il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, ha firmato un’ordinanza contingibile e urgente per la parrocchia di Santa Maria Maggiore di Vicofaro a seguito di due casi Covid rilevati tra gli ospiti della struttura di accoglienza e comunicati al Comune dall’Asl ieri pomeriggio.

Con l’ordinanza il sindaco ordina a tutti gli ospiti della struttura di Vicofaro la misura dell’isolamento all’interno della parrocchia e delle sue pertinenze, a tutela della salute pubblica. Tomasi ordina inoltre al legale rappresentante della parrocchia, don Massimo Biancalani “di impedire l’accesso ai locali e alle pertinenze della Parrocchia di Santa Maria Maggiore a soggetti esterni, fatta eccezione per il personale sanitario e di assistenza alle persone”. L’ordinanza è stata firmata a seguito della comunicazione dell’Asl   in cui viene prescritto l’isolamento degli ospiti della parrocchia in conseguenza ai due casi Covid rilevati e confermati con tamponi positivi.

L’atto si basa su altri due presupposti: la relazione della Asl del 14 settembre scorso in cui l’Azienda sanitaria scrive che ”si rende necessaria la ricollocazione, senza ritardo, degli ospiti in strutture adeguate per capacità ricettiva e caratteristiche igienico-sanitarie” visto ”l’alto numero di persone in promiscuità” e ”la mancata consapevolezza del rischio sanitario” in periodo di emergenza Covid, e la conseguente ordinanza della Regione Toscana in cui si dispone il trasferimento delle persone accolte proprio a seguito di quanto emerso dal sopralluogo dell’Asl.

L’ordinanza è stata trasmessa al Prefetto di Pistoia ai fini della convocazione del Comitato di pubblica sicurezza per la predisposizione dei necessari controlli, all’Asl, al presidente della Regione Toscana, alla Polizia Municipale e alla Curia di Pistoia. L’atto ha decorrenza immediata e resta in vigore fino alla revoca.

Intervista di Chiara Brilli a Don Biancalani

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Vicofaro: soluzione entro un mese per redistribuzione dei migranti

Si risolverà entro la fine del mese di ottobre, o al massimo nei primi giorni di novembre, la situazione dell’accoglienza dei migranti nella parrocchia di Vicofaro (Pistoia) ritenuta dall’Asl sovraffollata e quindi a rischio sotto l’aspetto sanitario per l’emergenza Covid.

Il cronoprogramma è stato deciso ieri in occasione di una riunione a Firenze, a cui hanno partecipato Regione, Diocesi di Pistoia, Prefettura, Comune, Questura e Asl Toscana Centro. Secondo quanto si apprende dalla Regione, il percorso verso la risoluzione partirà domani con la firma da parte del presidente uscente Enrico Rossi di un’ordinanza con la quale ordinerà all’Asl di risolvere il problema sanitario a Vicofaro.
A sua volta l’Asl, dovrà individuare di intesa con la Curia strutture adatte e disponibili ad ospitare i migranti che saranno spostati da Vicofaro. Tra le ipotesi ci sono anche strutture fuori dalla Diocesi di Pistoia che hanno dato la loro disponibilità.
Inoltre dovrà essere fissato un numero massimo definitivo di migranti che potranno essere accolti dalla parrocchia di don Massimo Biancalani. Parrocchia che, infine, firmerà una sorta di convenzione con la Regione Toscana che quindi potrà sostenere finanziariamente i progetti di accoglienza in base alla legge toscana cosiddetta ‘Samaritana’.
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