Firenze, ambulante fermato a terra: domani previste due manifestazioni

La prima iniziativa, in programma alle 10 con partenza da piazza Indipendenza, è organizzata dalla comunità senegalese. La seconda, promossa da Firenze Antifascista, partirà alle 15.30 da ponte Vespucci, con un corteo che attraverserà i lungarni per arrivare a Palazzo Vecchio.

Una doppia manifestazione “contro il razzismo, la violenza della polizia municipale, per far sì che non ricapiti quanto accaduto” al venditore senegalese ambulante a Firenze, fermato “con modi inaccettabili dalla squadra antidegrado”. Con questo spirito domani comunità senegalese, varie sigle politiche della Sinistra e associazioni – da Sinistra Progetto Comune a Potere al Popolo e Firenze Antifascista – scenderanno in piazza nel capoluogo toscano per manifestare.

“Non c’è contrapposizione tra le due manifestazioni”, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio. “Molte persone parteciperanno sia la mattina che il pomeriggio”, ha spiegato Pape Diaw, ex consigliere comunale che ha parlato per conto della Comunità senegalese. L’esigenza di staccare le manifestazioni è legata anche a problemi di orario, visto che la comunità senegalese ha scelto di protestare la mattina, una fascia della giornata ritenuta più appropriata per il Ramadan.

Per Diaw “è doveroso tornare in piazza. Noi non siamo qui per dire chi ha ragione o chi ha torto, su questo la magistratura farà luce. La tecnica di bloccaggio con il collo a terra è però vietata da tutte le convenzioni internazionali, è un trattamento inumano e degradante: per questo noi pensiamo di portare il video alla Corte europea dei diritti umani”. “Firenze Antifascista parteciperà a entrambe le manifestazioni – ha detto Niccolò Bartoloni, tra i leader del movimento -. Noi partiamo da ponte Vespucci perché è il luogo dove fu ucciso Idy Diene”.

“Le due manifestazioni hanno la stessa volontà, denunciare le politiche di repressione usate – ha spiegato Dmitrij Palagi, consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune -. La responsabilità è del sindaco, della maggioranza che è sempre la stessa da anni”

Omicidio su ponte Vespucci: comunità senegalese, oggi presidio e sabato manifestazione

“Chi ha sparato non è un pazzo, ci devono spiegare perché ha sparato. Non ci devono dire che è un pazzo. Siamo arrabbiati e non ci piace che questa cosa sia avvenuta in questo momento politico dell’Italia”. Lo a detto Pape Diaw, storico portavoce della comunità fiorentina del Senegal, tra i presenti al corteo dei senegalesi improvvisato ieri in città a Firenze in seguito alla morte di un loro connazionale, omicidio per il qual è stato fermato un italiano.

“Vogliamo sapere chi è quest’uomo che ha ucciso un nostro connazionale e perchè – spiega Mamadou Sall, attuale portavoce della comunità senegalese -. Siamo tornati dalla questura dove ci hanno detto che un uomo italiano voleva suicidarsi, poi invece ci ha ripensato ed ha ucciso un giovane senegalese. La comunità del Senegal a Firenze non ha parole, questi fatti stanno accadendo da tempo, ci stiamo organizzando per avere una risposta dalle autorità a questo omicidio gratuito, senza motivo. Se sicurezza ci deve essere in città, ci deve essere per tutti, anche per noi. Com’è possibile che uno che ci dicono pazzo possa girare armato e spararci? Ci devono dare una risposta”.

Intanto è stato promosso un presidio per oggi pomeriggio dalle 15 su Ponte Vespucci e indetta una manifestazione per sabato 10 marzo con probabile corteo dalle 15, ma con modalità e ritrovo ancora da definire.

“Dobbiamo tutti stringerci nel dolore intorno alla famiglia e alla comunità del senegalese ucciso, senza dividerci: era, tra l’altro, parente di Samb Modou”, uno dei due senegalesi uccisi il 13 dicembre 2011 a Firenze da Gianluca Casseri, simpatizzante di estrema destra che poi si suicidò. Lo ha detto l’imam di Firenze e presidente Ucoii Izzedin Elzir. Certo, ha poi aggiunto, “il clima di intolleranza di questa campagna elettorale non aiuta in un momento come l’attuale”.

“Comprendiamo il dolore, ma qualunque forma di violenza contro la citta’ e’ inaccettabile, tenuto conto anche che l’omicida e’ stato subito assicurato alla giustizia e l’amministrazione comunale ha incontrato una delegazione della comunita’ senegalese”. Lo ha affermato il sindaco Dario Nardella a proposito dei danneggiamenti in centro citta’ durante il corteo di ieri organizzato dopo l’omicidio. “I violenti- ha dichiarato Nardella- vanno isolati e azioni del genere sono incivili oltre che irrispettose della memoria della stessa vittima”. Il sindaco ha parlato anche con il console del Senegal Eraldo Stefani.

Strage senegalesi, Diaw: “Dopo 6 anni niente è stato fatto contro il fascismo”

Il portavoce storico della comunità senegalese, Pape Diaw: “commemorare ha un senso se poi si passa sul terreno delle azioni concrete, ma in questi sei anni cosa è stato fatto contro il Fascismo:avevamo chiesto di sciogliere Casa Pound, sono più presenti di prima!

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