Taser: primo utilizzo a Firenze

Il Taser, pistola che emette dardi caricati elettronicamente per paralizzare i movimenti del soggetto facendone contrarre i muscoli, è stato usato perla prima volta a Firenze contro un 24enne in stato confusionale. Fattori e Sarti (Sì Toscana a Sinistra): ”l’utilizzo del taser è partito nel peggiore dei modi.”

Primo utilizzo del taser a Firenze da parte dei carabinieri. La pistola a impulsi elettrici è stata utilizzata la notte scorsa per immobilizzare un 24enne turco che, completamente nudo e in stato di agitazione nella zona della Fortezza da Basso, aveva iniziato a inveire contro i passanti, prendendo anche a pugni due clochard, e poi si era scagliato contro i militari intervenuti. Per bloccarlo, spiegano i carabinieri, sono state state sparate due coppie di dardi dal capo equipaggio della pattuglia.

Sul posto sono intervenuti poi una seconda pattuglia e personale del 118. Il giovane, senza fissa dimora, è stato trasferito all’ospedale di Santa Maria Nuova e si trova attualmente ricoverato nel reparto di psichiatria, da dove era stato dimesso il 3 settembre scorso. Per lui è scattata una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.

“E’ partito nel peggiore dei modi l’utilizzo della pistola taser a Firenze, non solo dal punto di vista simbolico, contro un 24enne immigrato in piazza Oriana Fallaci, ma perché le forze dell’ordine hanno sparato ben quattro dardi contro una persona affetta da disturbi psichici o neurologici. Questo è proprio uno di quei casi in cui la pistola elettrica non può essere definita ‘non letale’, come dimostrato da molti studi medici e da una famosa inchiesta dell’agenzia Reuters”, affermano i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti.

“Negli Usa e in Canada, dove la taser è utilizzata da quasi 20 anni, il numero delle morti direttamente o indirettamente correlate a quest’arma ha superato il migliaio. E proprio i soggetti con disturbi mentali appaiono i più a rischio. Serve una riflessione approfondita sulla pistola taser, evitando la deriva che negli Usa l’ha portata ad essere un’alternativa non al manganello ma alla sedia elettrica.”- proseguono i consiglieri.

“Temiamo quindi che anche in Toscana il taser possa essere impiegato con leggerezza nei confronti di chi soffre di disturbi psichici o neurologici, ossia di soggetti fragili che avrebbero bisogno di altre modalità di approccio da parte delle forze dell’ordine”, concludono Fattori e Sarti.

Biotestamento: “Toscana dia esempio”

Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì – Toscana a Sinistra hanno presentato una mozione per chiedere alla Regione la piena attuazione della legge 219 del 2017

“Non basta fare buone leggi se poi non vengono attuate. La Toscana deve dare l’esempio” dicono i due consiglieri. Che aggiungono “la Regione Toscana  ha già dimostrato di essere intenzionata a dare attuazione alla legge nazionale sul biotestamento, adesso serve un ulteriore sforzo per raggiungere in tempi brevi due obiettivi: da una parte le strutture sanitarie devono assicurare un’adeguata informazione ai pazienti e un’opportuna formazione a medici e personale sanitario, dall’altra le Dat (disposizioni anticipate di trattamento) devono essere inserite nella cartella clinica e nella tessera sanitaria elettronica quanto prima”.

“Con le Dat è quindi possibile esprimere le proprie preferenze in un biotestamento e dare indicazioni sui trattamenti sanitari che potremmo ricevere nel caso in cui, un domani, non fossimo nelle condizioni di comunicarle – sottolineano Fattori e Sarti -. E’ anche possibile indicare un fiduciario che ci rappresenti nel rapporto con medici e strutture sanitarie, il quale si assume la responsabilità di interpretare le Dat contenute nel biotestamento”. “Nelle scorse settimane è arrivato il via libera definitivo alla legge da parte del Consiglio di Stato e a questo punto non è più ammissibile alcun ostacolo ideologico. Anche in Toscana i Comuni si stanno muovendo in ordine sparso ed esistono casi di vero e proprio ostracismo. Solo un deciso intervento della Regione può rendere il quadro omogeneo. Occorre accelerare il passo – concludono i consiglieri – anche nel rispetto della figura di Michele Gesualdi e della sua ultima importante battaglia”.(ANSA).
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Livorno, casa della salute in Ipercoop, Sì Toscana: inaccettabile

I consiglieri regionali di Sì Toscana a sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori si sono dichiarati contrari all’apertura di una casa della salute dentro il centro commerciale Ipercoop a Livorno. “L’operazione appare sempre più complessa e forzata. Servono una normativa e un modo di procedere razionali e lineari per l’individuazione degli spazi in cui collocare questo tipo di servizi”- hanno dichiarato i due consiglieri.

Riguardo l’apertura di una Casa della salute Livorno sarà il secondo caso più eclatante dopo quello di Empoli, e per Sarti e Fattori (Sì Toscana a sinistra) “l’operazione livornese è nata tra mille perplessità e dubbi che col tempo non sono stati fugati. Oltretutto a gennaio, con eccessivo ottimismo, il direttore della Zona distretto livornese era convinto che i lavori si sarebbero conclusi intorno a dicembre, adesso invece fa sapere che i tempi slittano di almeno sei mesi”.

“Eppure il centro commerciale era stato scelto – osservano ancora -, fra le altre cose, perché altri edifici di proprietà pubblica avrebbero richiesto troppo tempo, sempre secondo il direttore. Ma allora ci domandiamo, perché tanta fretta per la scelta dell’Ipercoop di Livorno?”.

“Non è accettabile che decisioni così importanti siano prese sistematicamente senza adeguati percorsi istituzionali e partecipativi – concludono – e senza il coinvolgimento del Consiglio regionale. Sono operazioni che richiedono il massimo della trasparenza e del coinvolgimento dei cittadini”.

Disabili, Sarti (Sì): “Casa Gabriella esige delle risposte non più rimandabili”

Casa Gabriella esige delle risposte.  L’obbiettivo è dare alloggio, in strutture esterne all’Unità spinale di Careggi, alle persone con gravi lesioni midollari per attività di day hospital, che si possono protrarre per più giorni. I casi tipici sono le cure per fratture e piaghe da decubito. “Il progetto  su un terreno di proprietà dell’Inail si scontra  con l’inerzia di USL, Comune e Regione”. Lo denuncia Sì Toscana a Sinistra ad un anno dalla mozione che pur essendo approvata all’unanimità per l’istituzione di un tavolo regionale non ha portato a niente di concreto.

Chiara Brilli ha intervistato l’ex consigliera regionale Monica Sherri tra le promotrici del progetto e il consigliere di Sì Toscana a Sinistra, Paolo Sarti
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“L’assessore Stefania Saccardi deve convocare il tavolo sul progetto Casa Gabriella, come richiesto dalla nostra mozione, approvata a febbraio 2017 all’unanimità dal Consiglio regionale. E’ una questione non più rimandabile”. Lo afferma Paolo Sarti, consigliere regionale di Sì-Toscana a Sinistra. Il progetto Casa Gabriella nasce da un’idea di Gabriella Bertini, storica attivista per i diritti dei disabili, prima donna italiana in carrozzina a guidare un’automobile. “Sarebbe la prima struttura pubblica di questo tipo in Italia, per dare completezza nel tempo al percorso assistenziale garantito dall’Unità spinale, senza dover essere ricoverati”, spiega Manuela Cappellini, presidentessa dell’Associazione Toscana Paraplegici Onlus. “Si tratterebbe sostanzialmente -aggiunge Cappellini- di un ampliamento dell’unità esistente, accanto a Careggi. In tutto il nord Europa le unità spinale hanno sempre a fianco una struttura più residenziale, finalizzata a diversi progetti per svolgere attività ambulatorie, riabilitative o anche formative. Casa Gabriella prevederebbe la realizzazione di una nuova struttura in parte dedicata ad aspetti riabilitativi, sociali, di aggregazione, sportiva, e in parte con una serie di casine, come le ha sempre chiamate Gabriella, dei piccoli appartamenti strutturati in modo diversificato a seconda delle esigenze, ma accessibili a paraplegici e tetraplegici, con i propri caregiver o familiari, nell’ottica di trovare nuove soluzioni, un nuovo tipo di assistenza, di imparare a muoversi diversamente, assieme agli operatori dell’unità spinale”.

“Il problema sollevato dalla Giunta -prosegue Sarti- è che il terreno dove si vorrebbe far sorgere Casa Gabriella è di proprietà dell’Inail, ma vi è già un affittuario sotto sfratto. Secondo quanto sostiene Inail, non si può discutere il progetto fino a che l’inquilino lascia questa abitazione. Ma il tavolo deve essere convocato a prescindere da questa vicenda giudiziaria. Torniamo a sollecitare Saccardi- conclude Sarti- e speriamo che l’assessore riveda le sue decisioni, anzi le sue non decisioni”.

Toscana: farmaci sfusi nelle farmacie e dosi mirate

Farmaci sfusi nelle farmacie e dosi mirate, approvata mozione di Sì Toscana a Sinistra. Sarti e Fattori (Sì): “Priorità alla riduzione degli sprechi e alla tutela della salute e dell’ambiente”
Approvata all’unanimità una mozione di Sì Toscana a Sinistra che impegna la Giunta regionale attivarsi per promuovere la vendita di farmaci sfusi nelle farmacie e incentivare il ricorso a dosi mirate all’esatta necessità prevista dalla cura.
Intervista con il consigliere Paolo Sarti

Sì Toscana: spiegare dettagli nuovo scavalco Av Campo Marte

I consiglieri Sarti e Fattori critici contro una regione “prona” e “passiva”: “possiamo immaginare che siano state le Ferrovie a far cadere dall’alto la decisione sull’amminstrazione regionale”.

Conoscere i dettagli del progetto del cosiddetto scavalco Av a Campo di Marte, e quali siano le soluzioni di collegamento ad oggi ipotizzate tra Santa Maria Novella e la nuova stazione di Firenze Belfiore, “ammesso che la Regione sappia fino in fondo di cosa si stia parlando”. Lo chiedono i consiglieri regionali di Sì Toscana a sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti, in un’interrogazione.
“Per l’ennesima volta – aggiungono i consiglieri in una nota – l’idea di una infrastruttura ardita e dagli elevati costi è stata comunicata all’improvviso, alla stampa, a margine di un incontro in cui possiamo immaginare che siano state le Ferrovie a far cadere dall’alto la loro decisione su di un’amministrazione regionale sempre più prona e passiva”. Fattori e Sarti chiedono inoltre di sapere se “la Giunta regionale è in grado, ad oggi, di affermare, nero su bianco, che l’opera non comporterebbe rilevante rischio di danni per il patrimonio edilizio e monumentale della città di Firenze, e che, qualora questi danni occorressero, si è alla presenza di solide e certificate coperture finanziarie e assicurative”. Inoltre, concludono, “vogliamo sapere se finalmente si è intenzionati a prendere in considerazione la sostanziale revisione della gestione nel nodo fiorentino Av, valutando soluzioni alternative e una diversa strategia d’investimento per le ferrovie toscane”.
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