Intervista con il consigliere di Si Toscana dopo l’annuncio che Astaldi metterà in vendita i 4 ospedali costruiti in project per risanare la propria situazione debitoria (Apuane, Prato, Pistoia, Lucca)
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Casa: ‘blitz’ inquilini Erp Pisa in commissione Toscana
Dopo no a mozione su riqualificazione complesso S.Ermete. Scaramelli: problema si affronta con la legge.
‘Irruzione’ stamani a Firenze nella commissione sanità del Consiglio regionale di una
delegazione di inquilini delle case popolari di Sant’Ermete di Pisa, esasperati per lo stato di abbandono degli alloggi Erp nei quali vivono.
La delegazione, secondo quanto appreso, composta di tre persone, era entrata nel palazzo dell’Assemblea regionale per incontrare il gruppo di Sì Toscana a sinistra, mentre la
commissione sanità stava discutendo, tra l’altro, su una mozione dedicata alla riqualificazione del complesso Erp pisano, avanzata da Sì Toscana a sinistra ed emendata da M5s. Appreso che la mozione era stata respinta dalla maggioranza, la delegazione è entrata nella stanza dove la commissione era riunita, interrompendone brevemente i lavori, per manifestare la propria esasperazione. I manifestanti sono stati poi accompagnati fuori dalla stanza. Nel frattempo, altri inquilini delle case popolari di Sant’Ermete hanno manifestato davanti alla sede del Consiglio Toscano. Già nelle scorse settimane gli abitanti del complesso pisano si erano resi protagonisti di momenti di tensione davanti la sede dell’Assemblea regionale.
“Non va bene strumentalizzare la sofferenza delle persone, ipotizzare che mediante una mozione si risolvano i problemi di coloro che abitano nelle case popolari significa illudere le persone. Si strumentalizza la sofferenza, e questo è grave in termini politici. Come Pd siamo disponibili ad affrontare questo caso specifico in un’accezione di carattere generale, nel momento in cui si affronterà la legge sulle case popolari”. Lo ha detto il presidente della commissione sanità Stefano Scaramelli (Pd), in merito all’irruzione degli inquilini
delle case popolari di Sant’Ermete di Pisa e al respingimento della mozione.
“La legge sulla casa è già incanalata in commissione, e i consiglieri possono presentare emendamenti e fare proposte di legge alternative – ha aggiunto -. E’ quella la sede e non si può fomentare una protesta, favorirla, per far credere che con una mozione si risolvono i problemi delle persone”.
Secondo Scaramelli, inoltre, “non si può interrompere un’attività legislativa, e chi di dovere ne dovrà rispondere. Non è mai un errore ricevere le persone, noi abbiamo sentito sempre tutti ma se si vuole fare un’audizione lo si fa in maniera formale e pubblica”.
Quello di Sant’Ermete, ha detto ancora, è “un problema complesso, e volerlo risolvere con
risposte semplici svilisce il ruolo della politica. L’accesso all’abitazione è un problema generale. Abbiamo una legge complicata che anche nel nostro partito vede punti di vista differenti. Discuteremo nel merito della legge”.
Hanno replicato a Scaramelli i consiglieri regionali di Sì Toscana a sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori: “E’ il Pd che illude gli abitanti delle case popolari di Sant’Ermete continuando a perdere tempo e a rinviare a soluzioni future. E’ una vicenda che si trascina da anni e intanto ci sono persone esasperate che vivono in abitazioni fatiscenti”.
“Oggi la mozione nostra e dei 5Stelle impegnava la Giunta a valutare soluzioni di buon senso e immediatamente eseguibili – sottolineano in una nota -, come interventi di ristrutturazione e risanamento igienico e un sostegno economico alle famiglie. Il Pd bocciandola in toto dimostra ancora una volta poca sensibilità sociale alimentando le tensioni”, concludono.
Sull’irruzione in commissione sanità è intervenuto anche il cosngiliere regionale M5s Andrea Quartini: “Pd e Mdp si sono confermati incapaci di assumersi la responsabilità di scelte urgenti e giuste. La giunta aveva garantito una programmazione di intervento pari a 10 milioni per sanificare l’area, ma ha deliberato solo qualche milione di contributo reale, lasciando i cittadini di Sant’Ermete senza neanche la percezione di un minimo beneficio”.
“Con un nostro atto protocollato un anno fa – sottolinea in una nota – chiedevano interventi urgenti di ristrutturazione e ripristino igienico-sanitario, oltre al sostegno economico a chi vive in alloggi Erp giudicati fatiscenti dalla stessa Asl”.
Secondo Quartini, “dopo un anno di ‘melina’, ancor più inaccettabile del voto contrario alla mozione odierna, è il motivo dato dai consiglieri regionali di Partito Democratico e Mdp: un
imbarazzante ‘le mozioni non servono’. Le mozioni sono l’unico modo per il Consiglio regionale di dare un indirizzo alla Giunta – conclude -, si leggano il regolamento del Consiglio regionale. Se il Consiglio non ha alcun potere sulla giunta ce lo dicano e facciano il favore ai toscani di dimettersi in blocco per evidente inutilità”.
Scuola: pane e olio a bimbi, coro di critiche
Sindaco Castiglion Fiorentino difende la ‘fettunta’.
Dopo la notizia del pane e olio dato ai bimbi, i cui genitori sono in ritardo con i pagamenti della mensa, al posto del pasto in una scuola di Montevarchi (Arezzo), sono continuate oggi le critiche di molti esponenti politici.
La senatrice di Sinistra Italiana, Alessia Petraglia, ha chiesto la ‘costituzione di un fondo di 1 miliardo e mezzo di euro annui, a cui i comuni possano attingere, finalizzato alla gratuità delle mense nelle scuole che adottano il tempo pieno’.
“Chiediamo – ha aggiunto – a chi si indigna per situazioni in cui i bambini sono privati della mensa scolastica di sostenere questo nostro emendamento”.
“I figli non possono ‘pagare’ per i genitori. Non è accettabile punire i bambini per sanzionare genitori ‘morosi’ che non pagano la mensa”, ha commentato Paolo
Sarti, pediatra e consigliere regionale di Sì-Toscana a Sinistra. “Piuttosto invitiamo la sindaca Chiassai a seguire l’esempio di quanto accade a San Giovanni Valdarno dove le insolvenze sono addebitate nelle cartelle esattoriali, senza mai rivalersi sui bambini”.
Da Castiglion Fiorentino (Arezzo) il sindaco Mario Agnelli difende l’immagine della ‘fettunta’. “Da persona cresciuta a pane e olio nostrani e da sindaco di una delle ‘citta’ dell’olio’, non considero certo una punizione nutrirsi con la ‘fettunta’ anzi anche da genitore adempiente la vorrei per la mensa di tutti i bambini invece che le merendine preconfezionate. Come sindaco di Castiglion Fiorentino, città che rientra tra quelle riunite nell’associazione ‘citta’ dell’olio’ mi sento di difendere questo prodotto”.
Per Simona Malpezzi, responsabile scuola del Pd “è molto grave che l’amministrazione di Montevarchi, per recuperare le rette della mensa dei genitori morosi, metta a ‘pane e acqua’ i bambini. Questa, o poco più, è la dieta riservata agli alunni che non hanno alcuna colpa se non quella di appartenere a famiglie in ritardo con i pagamenti. Si possono lasciare dei bambini senza mangiare per ripianare i buchi di bilancio? Chiunque abbia un minimo di assennatezza sa che consumare un pasto adeguato ed equilibrato è fondamentale per i più piccoli’.
Il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione regionale su questo caso. “Un caso emblematico dell’immoralità di governo dei partiti, da sinistra a destra. Il Pd uscente lascia, anche a Montevarchi, bilanci disastrosi da ripianare e il centrodestra, che gli subentra al governo, non si esime da segregare dei bambini per vetrina politica’, ha sottolineato Andrea Quartini, consigliere regionale M5S firmatario dell’atto.
Intanto a Bagno a Ripoli diminuiscono le famiglie che non pagano la retta della mensa scolastica. Erano un centinaio durante l’anno scolastico 2015-2016, sono state poco meno di 70 durante l’anno scolastico 2016-2017. Per il sindaco Francesco Casini bisogna andare ‘avanti con il sistema di rateizzazione per andare incontro alle famiglie in difficoltà, tariffe eque e prodotti di alta qualità”.
“I fatti di Montevarchi sono inaccettabili. Un’amministrazione comunale che risolve i problemi di pagamento del servizio mensa scolastico danneggiando bambine e bambini è da condannare. È paradossale che, di fronte a buchi di bilancio, siano le alunne e gli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria a pagare. La scuola è per eccellenza luogo di inclusione, di accoglienza, di uguaglianza. Le discriminazioni e le emarginazioni non appartengono a questa istituzione. Mi auguro che la sindaca si attivi immediatamente per risolvere la questione seguendo altre e più opportune strade”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, commentando la notizia riportata da organi di stampa relativa alla decisione della Sindaca di Montevarchi di penalizzare bambine e bambini figli di genitori non in regola con il pagamento del servizio mensa erogato dal Comune.
Sulla vicenda alcuni parlamentari hanno annunciato un’interrogazione alla Ministra Fedeli, che è intervenuta per condannare la decisione dell’amministrazione comunale toscana, cui spetta formalmente la gestione delle mense scolastiche. “Il servizio mensa è parte del progetto educativo di ogni scuola. Si tratta di un momento formativo di condivisione e accoglienza, di un’occasione di crescita attraverso la quale le bambine e i bambini prendono parte a percorsi di educazione alimentare, entrano in contatto con corretti stili di vita e con aspetti culturali e scientifici dell’alimentazione. Come tale va affrontato”, conclude la Ministra.
Sì Toscana: Pd partito del No all’ambiente
Respinte le mozioni di Sì su difesa del Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio, sulla riduzione della C02 e la conversione delle centrali geotermiche climalteranti, sul parco marino dell’Arcipelago.I Consiglieri regionali del partito Sì – Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti hanno commentato la seduta del Consiglio regionale di martedì 7 novembre e i 3 pesanti NO inanellati dal Pd a proposte concrete su questioni molto sentite sui territori. “E’ incredibile non si voglia uscire dalla situazione di perdurante incertezza sul futuro del Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio. Perché il PD continua a tergiversare e a proporre continui rimandi dei nostri atti in commissione? Il 31 dicembre scadranno definitivamente i contratti di lavoro del personale che finora ha contribuito ad assicurare una qualificata gestione di questa preziosa e unica riserva naturale. Ma cosa si sta aspettando, di far lentamente a pezzi il Centro assecondando le spinte disgregatrici dei cacciatori, dei proprietari delle terre, dei vivaisti e magari le piccole convenienze dei Comuni?” si interrogano. “E’ la Regione che deve tutelare questa area umida di importanza internazionale e il Centro di Ricerca in tutti questi anni ha dimostrato di essere uno strumento fondamentale ed efficace, sia sul versante scientifico e del sostegno tecnico alla gestione del Padule, divenuto anche meta di visitatori, sia sul versante didattico e formativo. Ma adesso l’assessore Fratoni lo vuol destrutturare e i consiglieri regionali del PD eseguono. Noi continueremo ad insistere: la Regione deve attivarsi senza ulteriori indugi per individuare una soluzione strutturale che dia un futuro al Centro, assicurando risorse specifiche assieme agli altri enti interessati. Come Sì Toscana a Sinistra saremo a fianco dei tanti cittadini che il 21 novembre prossimo manifesteranno indossando maschere raffiguranti le tante specie di uccelli che svernano e nidificano all’interno della riserva naturale”. “Rispetto agli impianti geotermici – continuano Fattori e Sarti – chiedevamo alla Regione un passo avanti per obbligare concretamente Enel alla conversione degli impianti amiatini alle migliori tecnologie. In concreto, l’unico modo per ottenere un risultato effettivo è vincolare i contributi pubblici incassati da Enel al rispetto di un preciso tetto alle emissioni. E’ infatti incredibile che le centrali Enel in Amiata continuino a ricevere oltre 80 milioni d’euro l’anno di contributi pubblici per l’energia rinnovabile nonostante emettano più C02 di una moderna centrale termoelettrica alimentata con i combustibili fossili, ad esempio metano o olio combustibile. Ancor di più: le centrali Enel in Amiata emettono una quantità di C02 quasi 6 volte superiore a quella emessa normalmente dagli impianti geotermici nel mondo. Insomma, non è più rinviabile la conversione degli impianti esistenti con tecnologie più avanzate e meno impattanti, così come andrebbe diffusa ovunque la bassa entalpia, importantissima per la riduzione del fabbisogno energetico delle nostre case”. “Dobbiamo constatare – spiegano – che fino ad oggi il PD si è limitato ad approvare mere petizioni di principio che invocano la generica necessità di convertire gli impianti alle nuove tecnologie ma ogni volta che si presenta l’occasione per costringere Enel a convertire davvero, il PD si tira indietro e vota contro. Negare in futuro i contributi pubblici a chi non rispetta un preciso tetto alle emissioni, come peraltro accade nel resto del mondo, sarebbe stata la via maestra per obbligare anche Enel a fare ciò che si ostina a non voler fare, con la evidente complicità e copertura del PD”. “Il terzo no riguarda l’istituzione della riserva marina protetta dell’intero Arcipelago toscano. Un no assurdo, quello del PD, dato che è la stessa legge nazionale a prevedere una necessaria area marina protetta per tutte le sette isole toscane, ma dopo trent’anni di ritardo adesso ci dicono che dobbiamo attendere ancora. Sono stati fatti solo piccoli e parziali passi avanti, come la zonazione a mare per l’isola di Capraia, ma per il resto, è il caso di dirlo, siamo in alto mare” commentano il terzo punto. “E’ ormai evidente che il PD mira ad aggirare la riserva marina per abbracciare soluzioni più soft e meno vincolanti, come continua a chiedere un pezzo di destra pervicacemente contraria ai parchi naturali e alle vere tutele ambientali. Una posizione antistorica, non certo condivisa dalla maggior parte degli abitanti delle nostre isole, ben consapevoli che tutelare l’ambiente è la migliore strada per preservare sul lungo periodo le attività economiche legate ad un turismo di qualità. Chiedevamo dunque che la Regione si attivasse nei confronti del Ministero dell’Ambiente per convocare un tavolo che procedesse a perimetrare e disciplinare l’area marina protetta, ma ci è stato opposto l’ennesimo No. In Corsica, in soli otto mesi, sono stati istituiti il ‘Parco naturale marino di Cap Corse e dell’Agriate’ e la ‘Riserva naturale delle îles du Cap Corse’, quanto continueranno invece le lungaggini italiane a spese dell’ambiente?” concludono. |
Aferpi: Sì Toscana, anche Rossi corresponsabile situazione
“Gestito nel peggiore dei modi questa drammatica vicenda fatta di promesse mancate e fumosi progetti industriali”.
“Mentre il Governo liquida l’esperienza fallimentare di Rebrab per le acciaierie di Piombino, anche Rossi faccia i conti con le promesse dell’imprenditore che aveva fatto sue, il che lo rende oggettivamente corresponsabile di questa situazione”. Lo affermano i consiglieri regionali di Sì Toscana a sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti, in merito alla lettera del Governo che contesta ad Aferpi il mancato rispetto degli accordi firmati il 30 giugno scorso per l’impianto siderurgico ex Lucchini che fa capo al gruppo Cevital.
“Il Governo – sottolineano in una nota – ha inviato la lettera anche se Cevital aveva cercato di prendere tempo, chiamando in causa due possibili partner per il cofinanziamento del piano industriale, cosa a cui evidentemente non dà credito neppure il Mise”.
Secondo Fattori e Sarti, “oltre a rinnovare la nostra preoccupazione per le sorti delle migliaia di famiglie dei lavoratori della ex Lucchini e del suo indotto, non possiamo non ricordare le responsabilità del presidente Rossi, per aver gestito nel peggiore dei modi questa drammatica vicenda fatta di promesse mancate e fumosi progetti industriali”, concludono.
Toscana, ipotesi ingresso in giunta di Sarti (Sì-Toscana a Sinistra)
Sarebbero in corso contatti per un possibile ingresso nella Giunta regionale della Toscana guidata da Enrico Rossi (Mdp), di un esponente del gruppo di Sì Toscana a sinistra, in rappresentanza di Sinistra italiana.
Già ieri il capogruppo di Mdp in Consiglio regionale Serena Spinelli aveva caldeggiato la possibilità di allargare la Giunta toscana (composta da Pd e Mdp) di un altro esponente della sinistra. Al momento, secondo quanto appreso, il capogruppo di Sì Toscana a sinistra Tommaso Fattori avrebbe declinato l’offerta, e in ballo resta l’altro componente del gruppo Paolo Sarti.
“È chiaro che a noi piacerebbe l’idea che finalmente la Toscana riprendesse la sinistra, perché finora di sinistra se ne vede poca, molto poca”, “ma a condizione che si cambi programma”, “Rossi infatti ha cambiato partito ma non ha cambiato programma”. Lo ha detto il consigliere regionale di Sì Toscana a sinistra Paolo Sarti, parlando con i giornalisti che gli chiedevano dei contatti in corso con Mdp per un possibile ingresso nella giunta regionale di altre forze di sinistra oltre a Mdp.
“Noi – ha aggiunto sarti – abbiamo un mandato dai nostri elettori”, “per agire su certi piani. E soprattutto per contrastare tutto quella che è stata la scelta del Consiglio e della Giunta regionali sugli aeroporti, sul sottoattraversamento di Firenze, sulla riforma sanitaria. Noi dobbiamo proseguire questo mandato e lo dobbiamo proseguire fino alla fine della legislatura”.
“Se un ingresso vuol dire finalmente che il Consiglio regionale si sposta a sinistra, ben venga” ma sul “come realizzarlo, ci sono degli ostacoli evidenti. Però, non è detto che non si possano superare”. Per Sarti, “non dipende tutto da noi. Dipende anche dagli altri”.