A Palazzo Vecchio aperti nuovi servizi museali

Nuovi servizi museali, nuovi spazi di accoglienza come il nuovo guardaroba e la nursery, che completano il Piano unitario di valorizzazione di Palazzo Vecchio lanciato nel 2011 che ha portato quasi al raddoppio del museo, passato da 3700 metri quadrati di superficie espositiva agli attuali 6300. L’inaugurazione si è svolta oggi alla presenza del sindaco Dario Nardella.

“Oggi – ha commentato il sindaco – completiamo il Piano unitario di valorizzazione che consente di aumentare in maniera esponenziale la superficie espositiva di Palazzo Vecchio. Nuovi guardaroba, nuovi servizi, una nursery: il piano terra del Palazzo si riorganizza in funzione del visitatore che potrà contare su un museo quasi raddoppiato in questi anni, dal Teatro Romano sottoterra fino alla vetta della Torre di Arnolfo. I numeri sono confortanti: nel triennio 2016-18 abbiamo avuto 170 mila visitatori in più rispetto al triennio precedente”.

“A breve – ha aggiunto Nardella – amplieremo ulteriormente il percorso di visita al Salone dei Duecento, sede del consiglio comunale, con il progetto di riunificazione degli Arazzi sulle ‘storie di Giuseppe Ebreo’ commissionati da Cosimo I de’ medici e tessuti su cartoni di Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati, grazie alla sensibilità e collaborazione del Quirinale”.

Il lavoro relativo ai nuovi spazi di accoglienza museale, realizzati grazie al contributo finanziario della Regione Toscana per un importo di 490 mila euro, ha creato un nuovo e moderno spazio di accoglienza per i visitatori del museo e la completa riqualificazione di un’area di oltre 600 mq al piano terreno (precedentemente occupati da archivi ed uffici anagrafici oggi spostati al Parterre) con grandi affacci finestrati sul Terzo Cortile del Palazzo.

Accanto a bookshop, caffetteria e nuova biglietteria già funzionanti ci sono da oggi altri spazi destinati ad accoglienza delle scolaresche, una sala Deposito per gruppi con grandi recipienti a cesto adatti al deposito temporaneo delle cartelle degli studenti, un guardaroba assistito dove il turista può essere accolto, un guardaroba “Fai-da-Te” nel quale cento armadietti consentiranno al visitatore di lasciare in modo autonomo la propria borsa o il proprio bagaglio prima della visita o delle attività previste nel museo, una nursery con fasciatoio e spazio per l’allattamento, i nuovi servizi igienici per il pubblico, gli spazi di servizio per il personale dipendente.

I nuovi spazi sono completamente accessibili da parte di persone con problemi di motricità e deambulazione, dotati di un’uscita di sicurezza appositamente dedicata, mediante una idonea rampa di deflusso, di facile e sicura percorribilità.

I vecchi spazi del guardaroba e dei bagni saranno utilizzati dal personale.

Durante l’esecuzione dei lavori di abbassamento di un davanzale murario interno al cantiere è stata fortuitamente ritrovata fra i materiali di risulta al primo piano del Palazzo, sul lato dell’ampliamento di Giovanni Battista del Tasso su via dei Gondi, una “spolia muraria” risultata poi una porzione di bassorilievo forse risalente al II o III secolo dopo Cristo, di probabile origine romana, realizzata su marmo venato bianco e raffigurante un presunto corteo funebre, forse parte della parete di un sarcofago.

Il reperto è attualmente in corso di studio da parte dei tecnici specialisti della Soprintendenza ai monumenti di Firenze ed è stato temporaneamente esposto nella sala di ingresso, in attesa di una collocazione definitiva.

Con il Piano unitario di valorizzazione il Comune ha avviato un programma di riorganizzazione funzionale del Palazzo volto prioritariamente ad una riqualificazione dell’edificio e delle sue potenzialità attrattive pubbliche e alla riqualificazione del monumento nei suoi assetti distributivi e spaziali. Obiettivo: incrementare e valorizzare gli spazi di fruizione museale, riordinando ulteriormente i percorsi di visita e migliorare ulteriormente i servizi al pubblico, cercando di “alleggerire” ancora di più il Palazzo attraverso il trasferimento dell’anagrafe.

Tra i nuovi spazi ci sono le sale di “Tracce di Firenze. Palazzo Vecchio racconta la città” al piano terra, l’ampliamento degli itinerari di visita che includono la Torre di Arnolfo, gli scavi archeologici sottostanti al Foyer del Teatro Romano, la nuova biglietteria, alcune sale del quartiere di Leone X come la Sala di Lorenzo, la Sala di Firenze Capitale, il bookshop, la caffetteria, e a breve il Salone dei Duecento.

I lavori sono stati curati dalla direzione servizi tecnici e dalla direzione cultura.

Firenze: nuovo parcheggio da 170 posti in Oltrarno

Un nuovo parcheggio da 170 posti a Firenze, tra via Pisana e via della Fonderia, con piano seminterrato e spazio di superficie da destinare alla sosta a rotazione. Lo prevede la delibera presentata dall’assessore all’urbanistica del Comune di Firenze Giovanni Bettarini, che ha avuto oggi il via libera della giunta con l’approvazione della variante semplificata.

L’intervento, precisa una nota di Palazzo Vecchio, può contribuire a risolvere i problemi della sosta in Oltrarno. La delibera dovrà ora passare all’esame del Consiglio comunale.

Per Bettarini si tratta di “un’opera necessaria per dare risposta al problema della sosta in Oltrarno particolarmente sentito dai residenti. Un’esigenza più volte manifestata dal Consiglio del Quartiere 4 alla quale andiamo a dare risposta con un intervento importante per la realizzazione di 170 posti auto in una zona che ne ha particolarmente bisogno. In fase di approvazione della variante semplificata abbiamo anche accolto l’osservazione dei cittadini per il miglioramento degli aspetti legati a luce e contenimento del rumore”

Il Centro Ippico 2 Case ancora senza risposta sulla sua sopravvivenza

Centro Ippico 2 Case è attualmente sotto sfratto da parte della proprietà, ora Unipol poi forse Toscana Aeroporti.

Dopo una battaglia legale ormai annosa col Comune di Firenze, il tribunale di Firenze con sentenza del 28 dicembre 2018 obbligava il Comune di Firenze a trovare un’area idonea a ospitare tale attività entro il prossimo 31 marzo.

Nonostante le assicurazioni dell’amministrazione di Palazzo Vecchio il Centro ancora non conosce quale sarà la sua prossima destinazione.

Il centro Ippico non è solo un centro equestre, ma fa ippoterapia, fa sport per diversamente abili, fa educazione ambientale nella Piana di Castello, potrebbero essere anche un presidio all’interno del parco.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il Presidente del circolo Renato Palma

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/02/190205_02_CENTRO-IPPICO-2-CASE.mp3?_=1

Palazzo Vecchio: di nuovo visibile soffitto Sala degli Elementi

Dopo mesi di ponteggi, a poco a poco si svela il soffitto della Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio: il restauro è iniziato nel 2017 e terminerà a primavera prossima. I lavori, che hanno lasciato fruibile la Sala pur con un percorso parziale, hanno già svelato colori e particolari originali delle pareti e a breve sarà completamente rimesso a nuovo anche il soffitto.

Il restauro ha ricevuto il finanziamento dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus per oltre 800 mila euro ed è inserito nel progetto Flic (Florence I care) che coinvolge i privati nel restauro dei beni culturali cittadini.

Il restauro si è composto da due fasi: è iniziato dalle pareti  e poi è proseguito sul soffitto grazie alla sensibilità della Fondazione. I restauratori hanno provveduto a operazioni di pulitura, stuccatura, riparazione di fessurazioni e distacchi di materiale, recupero dei colori originali e delle decorazioni delle parti lignee. L’ultimo restauro completo della Sala risaliva agli anni Sessanta.

“Finalmente – ha affermato il sindaco Dario Nardella – stiamo per riportare a tutta la sua bellezza una sala maestosa e preziosa che apre il Quartiere degli Elementi e che si affaccia sulla Terrazza di Saturno. Il museo di Palazzo Vecchio è da alcuni anni al centro di un diffuso progetto di valorizzazione che punta ad allargare la superficie museale, ad aumentare i servizi al pubblico e a recuperare gli ambienti di pregio. Ringraziamo sentitamente Giovanna Sacchetti, presidentessa della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus, che ha reso possibile questo restauro”.

Istituita nel 2013, la Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti dà seguito, attraverso erogazioni liberali, agli interessi condivisi dai marchesi Giulio e Giovanna Sacchetti nel corso della loro vita in comune, a cominciare dalla tutela e del restauro dei beni storici, culturali e artistici.

Il Quartiere degli Elementi consiste in cinque grandi stanze e due loggiati. Cosimo I ne commissionò originariamente la realizzazione a Battista del Tasso, ma alla sua morte le decorazioni furono portate a termine da Vasari e bottega, soprattutto da Cristofano Gherardi detto il Doceno e Marco da Faenza.

Le pareti della Sala degli Elementi sono decorate con affreschi allegorici, Acqua (Nascita di Venere), Terra (Primizie della Terra offerte e Saturno), Fuoco (Fucina di Vulcano), e il soffitto è decorato con l’allegoria dell’Aria, con al centro Saturno che mutila il cielo, mentre tra le finestre sono affrescati Mercurio e Plutone. Il camino fu disegnato dall’Ammannati. L’esecuzione dei lavori di restauro è stata aggiudicata all’Associazione Temporanea d’Impresa “Meridiana-Mannucci-Techne”.

palazzo vecchio

Domenica Metropolitana, attività gratuite nei musei fiorentini dal 3 febbraio

La Domenica Metropolitana di febbraio offre un ricco programma di visite e attività gratuite nei musei cittadini, realizzate grazie al sostegno di GIOTTO, love brand di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e di Mukki.

Giovani e adulti potranno fruire delle visite dedicate alla famiglia Medici in Palazzo Vecchio e in Palazzo Medici Riccardi ma anche dei percorsi guidati in Santa Maria Novella, al Museo Bardini, alla mostra ‘Solo. Medardo Rosso’ (Museo Novecento). Si affiancano poi le iniziative sulla Memoria della Grande Guerra – definite d’intesa con l’Ufficio UNESCO del Comune di Firenze e grazie alla collaborazione di Opera Santa Croce – e le visite proposte nell’ambito del progetto AMIR (Accoglienza Musei Inclusione Relazione) a cura di Comune di Fiesole, Comune di Firenze – MUS.E, Istituto degli Innocenti, Fondazione Primo Conti, Stazione Utopia, grazie al sostegno della Regione Toscana e della Fondazione CR Firenze.

Alle famiglie con bambini sono invece dedicate il racconto ‘Per fare una città ci vuole un fiore’ in Palazzo Vecchio, il percorso ‘A casa Medici’ in Palazzo Medici Riccardi e l’attività ‘Una collezione mitica’ al Museo Bardini.

Sono inoltre in programma le visite accompagnate al Museo del Bigallo alle h10.00 e alle h12.00 (Piazza San Giovanni 1, prenotazione obbligatoria, tel. 055-288496).

Si segnala anche l’accesso gratuito al Museo Zeffirelli – Centro internazionale per le Arti dello Spettacolo Franco Zeffirelli dalle h10 alle h18 (Piazza San Firenze 5, non è necessaria la prenotazione).

Si ricorda che tutte le visite guidate e le attività nei Musei Civici Fiorentini e in Palazzo Medici Riccardi sono gratuite per i cittadini residenti nella città metropolitana di Firenze e la prenotazione è obbligatoria. All’atto della prenotazione è possibile riservare un solo appuntamento nel corso della giornata per un massimo di 5 persone.

Senza prenotazione, fino ad esaurimento posti, sono gli accessi a: Museo di Palazzo Vecchio (orario 9.00/19.00), Torre di Arnolfo (orario 10.00/17.00, 30 persone ogni mezz’ora, ultimo accesso ore 16.00, chiusa in caso di pioggia), Santa Maria Novella (orario 13.00/17.30), Museo Stefano Bardini (orario 11.00/17.00), Fondazione Salvatore Romano (orario 13.00/17.00), Museo Novecento (orario 11.00/19.00), Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine (ingressi 13.00/17.00, ultimo accesso ore 16.15, 30 persone ogni mezz’ora), Museo del Ciclismo Gino Bartali (ingressi 10.00/16.00), Palazzo Medici Riccardi (orario 9.00/19.00).

Attenzione: le biglietterie chiudono un’ora prima dell’orario di chiusura.

 

MUSEO DI PALAZZO VECCHIO

Percorsi segreti

La proposta consente di visitare alcuni ambienti particolarmente preziosi: fra questi la scala realizzata per volere di Gualtieri di Brienne e ricavata nello spessore della muraglia; lo Studiolo di Francesco I de’ Medici, raffinatissimo scrigno “di cose rare et pretiose”, e lo Scrittoio del padre Cosimo I (più conosciuto come Tesoretto); infine l’imponente struttura a capriate che sorregge il soffitto a cassettoni del Salone dei Cinquecento.

 

Guidati da Giorgio Vasari

Nel 1555 Giorgio Vasari, pittore, architetto e scrittore aretino – autore de Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti – diventa il responsabile del cantiere di Palazzo Vecchio e compie un immenso lavoro per trasformare l’edificio in una sontuosa reggia rinascimentale. Nel dialogo con il pubblico Giorgio Vasari illustra le linee di politica culturale del Duca Cosimo I de’ Medici, committente assoluto degli interventi, e la perizia della fabbrica medicea nel realizzare, in tempi record, la nuova residenza ducale.

 

Orizzonti. Nuovi sguardi sul palazzo

Palazzo Vecchio è da secoli il cuore pulsante della vita pubblica fiorentina e è ancora oggi la sede ufficiale del Comune di Firenze, oltre che museo di se stesso con le sue splendide sale monumentali. La visita consentirà di scoprire (o riscoprire) questo magnifico luogo con gli occhi di chi lo ha conosciuto arrivando a Firenze come “nuovo cittadino”. I visitatori saranno quindi guidati da voci appartenenti a diverse culture a visitare in modo nuovo lo storico palazzo della città e un’attenzione particolare sarà dedicata alla sala delle carte geografiche, finestra sul mondo tra passato e presente in grado di affascinare chiunque la esplori.

La visita è proposta nell’ambito del progetto AMIR / Accoglienza Musei Inclusione Relazione, a cura di Comune di Fiesole, Comune di Firenze – MUS.E, Istituto degli Innocenti, Fondazione Primo Conti, Stazione Utopia, grazie al sostegno della Regione Toscana e della Fondazione CR Firenze.

 

In bottega, dipingere in fresco

“Di tutti gli altri modi che i pittori faccino, il dipingere in muro è il più maestrevole e bello”. Così Giorgio Vasari presenta la tecnica dell’affresco, considerata fra le più difficili poiché non consente ripensamenti e richiede una perfetta conoscenza dei materiali e dei pigmenti. L’atelier consente di cimentarsi con le diverse fasi di esecuzione di un piccolo affresco, che al termine dell’attività i partecipanti potranno portare via con sé.

In bottega, la pittura su tavola

“Da Cimabue in dietro, e da lui in qua s’è sempre veduto opere lavorate a tempera in tavola…E temperavano i colori da condurli col rosso dell’uovo o tempera…”.  Così Giorgio Vasari introduce la tecnica della tempera all’uovo; e per il tempo di un laboratorio il pubblico si cala nei panni di apprendisti di bottega per sperimentare direttamente le fasi di lavoro, dal macinare i colori al dipingere.

 

Per fare una città ci vuole un fiore

Firenze deve il suo nome alla fondazione di un castrum romano su una vivace distesa fiorita lungo il fiume Arno. Non è facile stabilire se si tratti di verità storica o mitica, così come non è facile definire quale sia il fiore che simboleggia la città dalla sua nascita: un giglio, un iris, un giaggiolo? Nella prima parte il racconto, seguendo i passi del giovane Vanni, porterà i bambini a rivivere la leggenda di fondazione di Firenze e a scoprire il suo legame speciale con la città. Nella seconda parte i bambini percorreranno le stanze di Palazzo Vecchio alla ricerca dei diversi “gigli” che le ornano. L’attività porterà i bambini a riappropriarsi del simbolo della città e comprendere come Firenze sia proprio come un fiore, da custodire con cura.

MUSEO STEFANO BARDINI

Una collezione mitica

Il museo, straordinario luogo di esposizione delle opere dell’antiquario Stefano Bardini, destinato ad attirare collezionisti e amatori d’arte di tutto il mondo, esercita tuttora un grande fascino: sale eleganti, nelle quali i pezzi diventano protagonisti e raccontano al meglio la propria storia. Fra questi spiccano numerosi pezzi antichi quali sarcofagi, busti marmorei di eroi e divinità e personaggi del mito reinterpretati lungo tutto il corso della storia dell’arte. Il percorso di visita, che spazia dall’antica Grecia fino alla storia etrusca e latina, ridarà voce ai protagonisti di un passato leggendario quali guerrieri, eroi, dei, satiri, regine: ai partecipanti saranno raccontate le loro storie, immortalate dall’arte e sospese tra la realtà e il mito.

 

Visita al museo

Nel museo si respira la passione che ha animato l’antiquario e connoisseur Stefano Bardini nell’acquisire nel corso della sua vita una quantità così ingente di opere d’arte. La visita permette di conoscere la sua straordinaria collezione, dalle grandi opere – fra cui la Carità di Tino di Camaino o la Madonna dei Cordai di Donatello – alle preziose testimonianze di arti minori quali cassoni, maioliche, tappeti, armi, bronzetti.

MUSEO NOVECENTO

Orizzonti. Nuovi sguardi sull’arte del Novecento

Il Museo Novecento racconta l’arte italiana del XX e del XXI secolo grazie alla sua collezione permanente e al programma di mostre temporanee, cicli espositivi, installazioni e progetti speciali. La visita consentirà di avvicinarsi ad alcune opere esposte con gli occhi di chi è giunto a Firenze come “nuovo cittadino”: i visitatori saranno quindi guidati da voci appartenenti a diverse culture e invitati a osservare in modo nuovo forme, codici, significati dell’arte italiana del nostro tempo e comprendere come davvero l’opera d’arte sia “aperta” e “centro attivo di una rete di relazioni inesauribili”. (U. Eco)

La visita è proposta nell’ambito del progetto AMIR / Accoglienza Musei Inclusione Relazione, a cura di Comune di Fiesole, Comune di Firenze – MUS.E, Istituto degli Innocenti, Fondazione Primo Conti, Stazione Utopia, grazie al sostegno della Regione Toscana e della Fondazione CR Firenze.

 

Visita alla mostra ‘Solo. Medardo Rosso’

Artista cruciale nello sviluppo della scultura tra Otto e Novecento, Medardo Rosso apre la strada a una nuova (eppure così antica) arte plastica fatta di forme aperte, provvisorie, opache, rivisitate in numerose repliche e varianti: “al valico tra moderno e contemporaneo, ha introdotto una scultura del transitorio, esposta al rotto e al disfatto, disponibile al Caso, di materia assorbente, dopo l’idea riflessa dal lucido del bronzo e dal polito del marmo” (Paola Mola). La visita alla mostra permetterà di avvicinarsi alla vita e all’opera di Rosso, capace di abbinare un’incredibile maestria tecnica a un linguaggio anti-monumentale e anti-convenzionale e di ridisegnare i confini della scultura: “a me, nell’arte, interessa soprattutto far dimenticare la materia”.

COMPLESSO DI SANTA MARIA NOVELLA

Visita alla basilica

La visita porta alla comprensione di uno straordinario documento della storia dei domenicani ma anche di un fondamentale capitolo della storia della città di Firenze. In questo senso un’attenzione particolare sarà dedicata alla storia dell’ordine, i cui caratteri teologici soggiacciono a tutte le vicende architettoniche e artistiche del convento, ma anche alla partecipazione attiva della cittadinanza, che da sempre ha supportato la vita del complesso grazie a lasciti, committenze e patronati. Sarà così possibile comprendere le peculiarità storiche ed estetiche dei maggiori capolavori del complesso, eseguiti dai maggiori artisti del Medioevo e del Rinascimento: fra questi Giotto, Masaccio, Filippo Brunelleschi, Paolo Uccello, Domenico Ghirlandaio, Filippino Lippi.

 

Visita ai chiostri

La visita consente di apprezzare l’eccezionale l’importanza storica e artistica degli spazi del convento domenicano, a cominciare dal celebre Chiostro verde, i cui meravigliosi affreschi della prima metà del Quattrocento, dipinti da Paolo Uccello e collaboratori, sono ora esposti nel Refettorio dopo il delicato intervento di restauro condotto dall’Opificio delle Pietre Dure. Il percorso prosegue con la visita della sala dell’antico capitolo, più nota come cappellone degli Spagnoli, il cui ciclo – affrescato da Andrea di Bonaiuto – si pone come una delle più alte e spettacolari rappresentazioni della missione domenicana e del trecentesco Chiostro Grande, da poco riaperto alla fruizione pubblica, che ospita uno straordinaria serie di affreschi dei maggiori pittori dell’Accademia fiorentina del Cinquecento. Infine, un vero e proprio ‘gioiello’ della pittura fiorentina nella fase di transizione fra Rinascimento e Manierismo, la Cappella del Papa.

 

PALAZZO MEDICI RICCARDI

Visita a Palazzo Medici Riccardi

La visita prende avvio dall’esterno, al fine di apprezzare le peculiarità architettoniche dell’edificio (progettato nel 1444 da Michelozzo e con celebri varianti michelangiolesche), per poi proseguire nel cortile e nel giardino ed evocare qui le tappe dell’ascesa medicea. Protagonisti sono Cosimo il Vecchio, Piero il Gottoso e Lorenzo il Magnifico, figure di assoluto rilievo in ambito sia culturale sia politico, capaci di disegnare la storia della città del Quattrocento e di promuovere la nascita del Rinascimento fiorentino: testimonianza ne è la Cappella dei Magi, sacello prezioso al primo piano del palazzo affrescato sapientemente da Benozzo Gozzoli. Il percorso si conclude con la visita della sfavillante Galleria degli Specchi, che consente di approfondire la “seconda età” del palazzo corrispondente all’acquisto a metà Seicento e alla successiva residenza della famiglia Riccardi.

 

A casa Medici nel Quattrocento

Il palazzo nasce come residenza privata della famiglia Medici negli anni Quaranta del Quattrocento e diventa il fulcro della vita della famiglia fino al trasferimento in Palazzo Vecchio nel 1540. Qui abita Cosimo il Vecchio; qui trascorrono le loro giornate Lorenzo e Giuliano; qui si insedia Alessandro de’ Medici, primo Duca di Firenze. Dalla panca di via e dall’originaria loggia “per commodo e ragunanza de cittadini” (poi inglobata nel palazzo) al raffinato cortile interno e all’orto domestico che diventerà giardino, il percorso seguirà l’itinerario di un inventario di fine Quattrocento per scoprire con l’immaginazione cantine, appartamenti privati, cappelle e scrittoi, soffitte e terrazzini riscoprendo – grazie a testi, immagini, ma anche suoni e profumi – “frammenti di un discorso mediceo” che ancora oggi è, a buon titolo, magnifico.

IN CITTÀ

La memoria della Grande Guerra. Percorsi in città

In occasione dell’anniversario della Prima Guerra Mondiale, giovani e adulti avranno la possibilità di percorrere il centro storico alla scoperta dei monumenti e delle tracce della Grande Guerra. L’itinerario prenderà avvio da Palazzo Vecchio per snodarsi nel centro cittadino e concludersi in Santa Croce, cuore della memoria dei caduti fiorentini. Se per le vie della città i partecipanti potranno osservare targhe, sculture e monumenti sorti a memoria dell’evento e dei suoi morti,   “nell’impulso a trovare nell’esperienza della guerra un significato più alto, qualcosa che giustificasse il sacrificio e la perdita irreparabile” (George L. Mosse), il complesso di Santa Croce si offrirà come tappa saliente del percorso, con la visita della Cappella alla Madre Italiana in chiesa, del Parco della Rimembranza nel primo chiostro e del Famedio sotterraneo progettato da Alfredo Lensi.

Info: www.musefirenze.it

La storia della Giordania: studiosi riuniti a Firenze

Firenze ospiterà, da oggi al 25 gennaio, la conferenza internazionale sulla storia e archeologia della Giordania (Ichaj), giunta alla 14/a edizione, che ha per titolo ”Cultura in crisi: flussi di persone, manufatti e idee”.

Si tratta di un appuntamento che richiama esperti da tutto il mondo, in particolare storici e archeologi che si occupano a livello internazionale di Medio Oriente e Mediterraneo. L’apertura dei lavori è in programma a Palazzo Vecchio, nel salone dei Cinquecento. L’iniziativa è promossa, tra gli altri, dal Department of antiquities della Giordania, sotto l’alto patronato del principe El-Hassan Bin Talan e dal dipartimento di storia, archeologia, geografia, arti e spettacolo dell’Università di Firenze.

Tra gli eventi legati a Ichaj, quello del 24 gennaio, al “Teatro della compagnia” dove sarà protagonista El-Hassan Bin Talal: un incontro che ha lo scopo di riflettere sulla situazione in cui versa il settore della cultura archeologica nella regione, al centro ormai di una lunga e drammatica crisi politico militare. Dal 1980 a oggi le conferenze Ichaj sono state ospitate nelle maggiori capitali culturali e nei più importanti istituti di ricerca del mondo.

L’edizione di Firenze è stata preceduta dalle sessioni di Amman, Berlino, Parigi e Washington: l’evento sarà l’occasione inoltre per sviluppare strategie e buone pratiche di comunicazione della ricerca scientifica nel campo delle scienze umanistiche e storico-archeologiche ad un pubblico ampio e diversificato. Per il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani ospitare un evento del genere “è prestigioso, Firenze e la Toscana sono punto di riferimento sul piano culturale”.

Secondo Guido Vannini, direttore della scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’Università di Firenze e presidente del comitato scientifico della conferenza, organizzare la manifestazione è “un impegno e un onore”.

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