Uffizi gratis per vigilia Capodanno fiorentino

Uffizi, Palazzo Pitti e giardino di Boboli gratuiti, domenica 24 marzo, per la vigilia del ‘Capodanno fiorentino’ e della nascita, nel 1541, di Francesco I de’ Medici, il ‘fondatore’ degli Uffizi come spazio museale. Questa giornata di accesso libero è la prima delle date di apertura speciale gratuita fissate dalle Gallerie degli Uffizi per il 2019.

Negli spazi della Galleria delle statue e delle pitture, oltre alla collezione permanente, ricorda una nota del complesso, sono al momento visibili anche le sculture dell’esposizione temporanea ‘Essere’, con opere dell’artista inglese Antony Gormley.
Mentre a Palazzo Pitti sono quattro le mostre temporanee in corso: ‘Animalia Fashion’, dedicata al particolare rapporto tra la moda e le forme del mondo animale, la monografica dell’artista contemporanea americana Kiki Smith, l’esposizione collettiva ‘Lessico femminile. Le donne tra impegno e talento 1861-1926’ e ‘Il Carro d’oro di Johann Paul Schor. L’effimero splendore dei carnevali barocchi’.

Forte di Belvedere: firmato passaggio proprietà al Comune

Il Forte di Belvedere, storica fortezza medicea che fungeva da baluardo di difesa per la città, torna definitivamente alla città e diventerà un polo di arte e cultura, un contenitore multidisciplinare della contemporaneità e un centro di produzione, di ricerca e di sperimentazione. Sarà inoltre aumentata la sua fruibilità, studiando la possibilità di tenerlo aperto per tutto l’anno e non solo in estate in occasione di mostre, come accade attualmente.

Questi i punti chiave dell’Accordo di valorizzazione del bene tra Comune, Demanio e sovrintendenza che ieri, con la firma tra amministrazione e Demanio, è tornato definitivamente proprietà del Comune. La delibera di autorizzazione all’acquisizione gratuita del Forte, ai sensi dell’articolo 5 comma 5 del decreto legislativo 85 del maggio 2010, è stata approvata dal consiglio comunale a dicembre 2017.

“Finalmente – dichiara il sindaco Dario Nardella – si conclude un lungo percorso che restituisce uno dei ‘luoghi dell’anima’ di Firenze, amatissimo dai cittadini, che l’amministrazione intende ulteriormente valorizzare e vocare all’arte e alla cultura”.

Il Forte di Belvedere, nome originario Forte di San Giorgio, fu costruito a partire dal 1589 su progetto di Bernardo Buontalenti, ultimo importante intervento di fortificazione cittadina. E’ costituito da quattro bastioni principali e due minori, ha una forma a stella e al centro vi si trova una Palazzina a tre piani, tipologia insediativa a metà tra la fortezza-palazzo e la villa extraurbana. L’orologio sulla Palazzina è una aggiunta successiva, risalente alla seconda metà del XVIII secolo.

Nel corso del tempo la Fortezza perse la sua funzione originaria di baluardo difensivo e nel ‘700 fu trasformata in una caserma. Nel 1958, grazie a una convenzione tra Intendenza di Finanza, proprietaria dell’immobile, e il Comune, la Fortezza divenne nuovamente fruibile al pubblico, sede di eventi e mostre prestigiose almeno fino agli anni ’90, quando la convenzione scadde. Nel 1999 fu stipulata una nuova convenzione tra Ministero delle Finanze e Comune che dava il Forte in uso all’amministrazione in cambio della manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre che dell’adeguamento delle norme di sicurezza. Dopo due tragiche morti il Forte è stato chiuso per lavori di messa in sicurezza, con un investimento dell’amministrazione pari a poco meno di due milioni di euro, tra il 2008 e il 2013, quando venne restituito alla città. Negli ultimi anni notevoli sono stati anche gli interventi di manutenzione ordinaria, pari a 1,3 milioni dal 2011.

Tra le principali mostre che vi si sono svolte negli ultimi anni ricordiamo Dani Karavan (1978), Michelangelo Pistoletto (1984), Arnaldo Pomodoro (1986), Fernado Botero (1991), Mimmo Paladino (1993), Jean Michel Folon (2005), Zhang Huan (2013), Giuseppe Penone (2014), Antony Gormley (2015), Jan Fabre (2016), Ytalia (2017), ed Eliseo Mattiacci (2018).

L’accordo intende proseguire la valorizzazione del Forte aumentandone le potenzialità culturali e la fruibilità, e creare sinergie con soggetti pubblici e privati secondo variegati assi di sviluppo e progettazione culturale.

La sua vocazione di contenitore multidisciplinare della contemporaneità e la sua ubicazione strategica sono caratteristiche che ne fanno il punto di arrivo di assi culturali che virtualmente attraversano la città: l’asse culturale dal Novecento al contemporaneo, coinvolgendo il Museo Novecento, il museo Marino Marini, Palazzo Strozzi, Murate; l’asse culturale dei giardini dell’Oltrarno, da Boboli a quello delle Rose; l’asse culturale tra museo Bardini, Villa Bardini e Pitti; l’asse storico documentario tra biblioteca Nazionale, Gabinetto Vieusseux, archivi storici; asse della storia del costume, dalla Galleria del costume ai musei Gucci e Ferragamo.

Il Forte, nell’Accordo di valorizzazione, continuerà l’attuale vocazione di sede espositiva privilegiata, sia mediante lo svolgimento di mostre temporanee, eventi e installazioni site specific, sia mediante la creazione di un centro culturale di respiro internazionale sede di attività di alta rappresentanza istituzionale e di sostegno alla produzione di nuove espressioni artistiche, con particolare attenzione alla contemporaneità, in sinergia con musei, istituti e luoghi di cultura.

Tra gli altri obiettivi, è prevista la conservazione ordinaria e la valorizzazione del complesso monumentale e ambientale del Forte, compresi gli spazi verdi, potenziandone le modalità di fruizione e rendendo ove possibile aperti la palazzina e le aree verdi non solo nel periodo estivo. Lo sviluppo di sinergie con gli istituti culturali presenti in città e il mondo imprenditoriale permetterà lo sviluppo e la creazione di network culturali per incrementare la conoscibilità e l’attrattibilità del complesso rendendolo anche fucina di cultura contemporanea.

E’ previsto tra l’altro il graduale spostamento degli archivi della Biblioteca nazionale, attualmente ivi presenti, per rendere gli spazi più funzionali per le mostre e per le altre attività.

“Lessico femminile”, direttore Uffizi lancia appello a #MeToo

In occasione della festa delle donne, l’8 marzo, le Gallerie degli Uffizi presentano la mostra “Lessico femminile. Le donne tra impegno e talento 1861-1926”, curata da Simonella Condemi. L’esposizione è allestita a Palazzo Pitti.

La mostra documenta la varietà dei talenti che hanno reso le donne interpreti della storia e del sapere, in settori diversi che vanno da quello più umile del lavoro dei campi fino a quello artistico-artigianale, letterario oppure scientifico.

L’arco temporale considerato per la mostra prende avvio dall’Unità Nazionale, che coincide con l’iscrizione di alcune lavoratrici alla Fratellanza Artigiana (1861), e si conclude con il 1926, quando venne assegnato il Premio Nobel a Grazia Deledda: prima donna italiana a ricevere l’onorificenza, la scrittrice divenne un simbolo e un riscatto per le sue connazionali.

Le opere esposte documentano la varietà dei talenti che hanno reso le donne interpreti della storia e del sapere, in settori diversi che vanno da quello più umile del lavoro dei campi fino a quello artistico-artigianale, letterario oppure scientifico.

Durante la presentazione di Lessico Femminile, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, ha lanciato un appello al movimento #MeToo che riportiamo di seguito:

“In vista dell’8 marzo voglio lanciare un appello al movimento #MeToo: la battaglia iniziata dalle vostre bisnonne e nonne per un mondo più giusto verso le donne é ancora ben lontana dall’essere vinta in tutte le parti del mondo. Dunque non mollate, c’é ancora bisogno del vostro impegno, della grande energia che impiegate a livello internazionale. Ci sono ancora troppe poche donne in posizioni dirigenziali nelle aziende e in posti chiave; c’é un tasso di femminicidi che ancora é altissimo e questo é intollerabile. Dunque c’é davvero moltissimo da fare.
Ma intanto una notizia positiva c’é, perché nel mondo c’é sempre più attenzione e interesse per le artiste e per il talento creativo femminile che a livello globale riesce sempre più ad affermarsi vincendo pregiudizi secolari un tempo impossibili da abbattere. La strada per arrivare alla vera primavera delle donne é lunga ma tutti insieme ce la possiamo fare.”

Firenze, direttore Uffizi: ‘collegare gratuità al territorio’

Eike Schmidt, direttore degli Uffizi di Firenze: “Con la campagna ministeriale #iovadoalmuseo e con la maggiore autonomia ai direttori dei musei si dà la possibilità di collegare la gratuità al territorio”.

“Con la campagna ministeriale #iovadoalmuseo e con la maggiore autonomia ai direttori dei musei si dà la possibilità di collegare la gratuità al territorio”: lo ha detto il direttore degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt, a margine della presentazione a Roma questa mattina delle nuove norme di agevolazione della fruizione museale contenute nel decreto Mibac in vigore dal 28 febbraio.

A Firenze, tra Uffizi, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli, le giornate gratuite saranno 12, tutte legate alla storia e alle tradizione, con un occhio alle donne e ai grandi temi: “il 24 marzo per esempio celebreremo la nascita di Francesco I de’ Medici, a ottobre ci saranno due giornate dedicate a Vittoria della Rovere e Anna Maria Luisa de’ Medici, donne che entrambe hanno protetto le collezioni del Museo”, ha detto il direttore, “mentre il 27 maggio ricorderemo l’attentato a via dei Georgofili come monito contro la criminalità”.

Secondo Schmidt, rispetto al passato le nuove norme aumenteranno la presenza dei del pubblico italiano: “Inizialmente il sistema delle domeniche gratuite aveva portato tante persone al museo, ma poi era stato sovvertito da agenzie turistiche e guide online, favorendo una netta predominanza di stranieri, con una percentuale che agli Uffizi era arrivata al 90%”, ha spiegato.

Schmidt presenta progetto riapertura Corridoio Vasariano 2021

Riaprirà nel 2021, dopo un anno e mezzo di lavori e 10 milioni di euro, il Corridoio Vasariano, il percorso del principe che collega gli Uffizi e Palazzo Pitti, chiuso dal 2016 per ragioni di sicurezza.

Il progetto esecutivo dei lavori è stato presentato questa mattina dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt. Nei prossimi mesi spetterà a Invitalia bandire la gara, poi si stimano 18 mesi di tempo per i lavori: la riapertura è dunque prevista tra due anni, con una stima di 500mila visitatori l’anno con biglietto speciale.
Nel Corridoio, che prima ospitava oltre 700 ritratti e autoritratti, troveranno spazio 30 sculture antiche e una raccolta di iscrizioni greche e romane.
Grazie all’intervento ci sarà: completa accessibilità ai disabili, impianto di climatizzazione, cinque uscite di sicurezza, un’illuminazione a led a basso consumo energetico e un sistema di video sorveglianza. Previsti anche interventi di consolidamento strutturale e restauro degli interni, dagli intonaci al pavimento.
Il Corridoio Vasariano “sarà aperto per tutti a prezzi accessibili, ci sarà un biglietto ‘xxl’, che comprende sette istituzioni culturali fiorentine, Palazzo Vecchio, Uffizi, Corridoio Vasariano, Palazzo Pitti, giardino di Boboli, Forte Belvedere, Giardino Bardini, ma ci sarà anche un biglietto di base” solo per il Corridoio Vasariano che costerà “45 euro a persona in alta stagione, mentre in bassa stagione ne costerà 20. Questo consentirà l’arrivo di 500mila persone all’anno e significherà che porteremo 500mila persone dal quadrilatero romano all’Oltrarno, permettendone una fioritura culturale”. Commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt.
Al nuovo percorso, è stato spiegato, si accederà dal piano terreno degli Uffizi, dove verrà allestita una biglietteria con metal detector, con un ascensore poi i visitatori saliranno al primo piano dove ci sarà l’ingresso al Corridoio. Il percorso andrà dagli Uffizi verso Palazzo Pitti e potrà contenere al massimo 125 persone in contemporanea.
Il progetto prevede la riapertura delle 73 finestre del Vasariano e l’introduzione di due memoriali: uno in corrispondenza di via Georgofili e uno subito dopo Ponte Vecchio per ricordare la devastazione nazista del 1944.
Parlando del progetto del Vasariano Schmidt lo ha definito “fondamentale per gli Uffizi, per la Toscana e, direi senza esagerare, per l’Italia intera”.
Per il sindaco di Firenze Dario Nardella “il Corridoio Vasariano è il percorso più bello del mondo, che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, due palazzi che i Medici scelsero per le loro residenze e che oggi costituiscono un simbolo dell’arte e dell’architettura, in particolare del Rinascimento”.
Infine, per il soprintendente ad archeologia, belle arti e paesaggio per Firenze, Prato e Pistoia, Andrea Pessina, “questo progetto è il risultato di un lavoro di equipe al quale ha dato un contributo di altissima professionalità tutto il personale del Mibac coadiuvato da studiosi e specialisti”.

Kiki Smith a Palazzo Pitti: “What I saw on the road”

 

“What I saw on the road” o “cosa ho visto lungo la strada” è il titolo della mostra dedicata all’artista americana Kiki Smith. Aperta a Palazzo Pitti fino al 2 giugno 2019.

 Kiki Smith, classe 1954, è una di quelle artiste che si amano per tutta la vita. Lavora dalla fine degli anni Ottanta, spaziando in tutte le tecniche: dalla scultura all’incisione ai libri d’artista ai disegni…agli arazzi, come si vede in questa mostra, che ne raccoglie 13.

Tutto quello che Kiki Smith tocca e crea riesce a parlare al cuore di chi guarda. E’ un’artista molto prolifica, che non ha mai avuto paura di lavorare nell’ambito figurativo anche quando non andava di moda. Viene definita un’artista femminista, ma le etichette sono sempre riduttive.

L’unica etichetta giusta? Definirla un’artista grande, questo si. Dalle sculture degli anni Novanta a oggi il suo lavoro è incentrato sui corpi femminili. E sono lavori “invecchiati bene”. Colpiscono ancora. Una volta visti non sono mai più dimenticabili. Sono lavori impressionanti, che ci toccano ancora. Che lasciano il segno. Così come impressionanti sono tutti i suoi lavori negli anni, anche quelli più piccoli, delicati e più tardi. E i disegni, bellissimi, sia quelli su scala monumentale che quelli più piccoli, su carte speciali.  E insomma, tutto quello che Kiki Smith tocca si trasforma in poesia.

Adesso What I saw on the road arriva a Palazzo Pitti, nello spazio dell’Andito degli Angiolini, dedicato per il terzo anno consegutivo ad ospitare il lavoro di un’artista donna, dopo Maria Lassnig e Maria Lai.

Sono circa 40 lavori che raccontano del lavoro di Kiki Smith negli ultimi vent’ anni. La selezione delle opere non è stata spiegata (è dell’artista stessa, o dei curatori, Eike Schmidt e Renata Pintus?) ma affamati come siamo di arte fatta da grandi artiste prendiamo tutto. Anche se per un’artista così importante ci vorrebbe una grande retrospettiva… comunque  bisogna dire che i lavori stanno bene negli spazi raccolti e gentili dell’ammezzato.

Dunque, arazzi. E stampe. E qualche scultura, da alcune più delicate ad una invece più massiccia.

Un racconto gentile, un prendere lo spettatore per mano e mostrare un poco alla volta.

Emerge il fare costante, determinato, poetico di Kiki Smith. Che guarda ai cieli e alla terra, alle creature che accompagnano l’uomo, alla natura che ci circonda e che forma la trama dei racconti, della poesia, dell’arte.

Un’arte grande di una grande artista.

 

Margherita Abbozzo. Tutte le fotografie sono mie.

Info pratiche qui.

 

 

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