🎧 Lavoro, Orlando: bisogna ridurre le forme di precarietà

Lo ha affermato Andrea Orlando, ministro del Lavoro, che ha parlato a margine dell’Oxfam Festival in corso a Firenze, nel quale l’organizzazione ha presentato il proprio rapporto sulla disuguaglianza nel mondo del lavoro.

La risposta al problema della povertà lavorativa è “rimettere in moto il meccanismo che consenta un recupero della capacità di acquisto e salariale dei lavoratori italiani, e aprire una discussione sul tema di come ridurre le forme di precarietà del lavoro”. lo ha dichiarato  il ministro del lavoro Andrea orlando, intervenendo ad un convegno di Oxfam.

“Credo che questo rapporto fotografi una situazione che purtroppo segna il nostro paese da molto tempo, e alla quale è necessaria dare una risposta”, ha detto Orlando, ricordando che “come Ministero mesi fa avevamo costituito una commissione proprio su questo che aveva prodotto un rapporto con risultati analoghi, i problemi sono chiari. La difficoltà è trovare delle strade per dare delle risposte compiute su questioni su cui sto insistendo da settimane, il livello dei salari, la precarietà del lavoro e l’esigenza di costruire un modello di competizione del Paese che non sia basato solamente sul contenimento dei costi. Questa cosa diventa ancora più drammatica e cruciale in un momento in cui l’inflazione torna a crescere”.

Inoltre, ha sottolineato il ministro, “dove c’è una criticità del mercato del lavoro le donne lo pagano percentualmente in modo più significativo”, per cui bisogna “investire molto sulle infrastrutture sociali: le donne lavorano di più dove ci sono gli asili, dove ci sono servizi per gli anziani, una scuola e una sanità che funziona”.
Sulle politiche del lavoro c’è “un’analisi comune” fra Pd e M5s”, e “proprio queste politiche possono tenere insieme, in un momento di tensione su altri temi, le forze del campo progressista” ha  poi affermato Orlando, secondo cui le frizioni sul tema della guerra in Ucraina non guasteranno il rapporto fra i due partiti: “Penso di no”, ha detto, sebbene “ci siano letture diverse sul come rispondere”.

Poi Orlando è intervenuto sul tema della rappresentanza sindacale. “E’ urgente nel nostro paese avere una legge sulla rappresentanza, perché altrimenti chiunque può fare un contratto nazionale di lavoro, e di solito non sono contratti che migliorano le condizioni dei lavoratori”  ha detto il ministro del Lavoro.

“C’è una questione che riguarda quelli che i contratti li vedono da lontano, quel pezzo di mondo meno sindacalizzato, quei settori che sono meno protetti, rispetto ai quali credo che il tema di un salario minimo sia assolutamente da affrontare. In questa discussione bisogna tenere conto di tutte le obiezioni. C’è una paura che questo svuoti in qualche modo il ruolo del sindacato perché depotenzia il ruolo della contrattazione, e per questo credo che si debba agganciare il salario minimo alla contrattazione”. In tale ottica, ha concluso il ministro, “abbiamo proposto alle parti sociali un’ipotesi che è quella di agganciare il salario minimo per ogni settore al trattamento economico complessivo stabilito dai contratti maggiormente rappresentativi di quel settore” ha concluso Orlando

🎧 1 lavoratore su 8 è povero

In Italia, già prima delle emergenza della pandemia, un lavoratore su 8 è povero, ovvero  vive in una famiglia con reddito disponibile insufficiente a coprire i propri fabbisogni di base, e fattori come il Covid e la guerra in Ucraina rischiano di aggravare la situazione: è quanto emerge dal Rapporto di Oxfam Italia ‘Disuguitalia: ridare valore, potere e dignità al lavoro’ presentato oggi a Firenze nell’ambito dell’Oxfam Festival.

Un italiano su otto che lavora non riesce a raggiungere una quota di reddito tale da  coprire i propri fabbisogni di base. E tanto  la pandemia quanto  la guerra in Ucraina rischiano di aggravare ulteriormente il quadro della povertà. E’ quanto emerge dal Rapporto di Oxfam Italia ‘Disuguitalia: ridare valore, potere e dignità al lavoro’ presentato oggi a Firenze nell’ambito dell’Oxfam Festival.

Secondo il rapporto, l’incidenza della povertà lavorativa, misurata in ottica familiare, è cresciuta dal 10,3% del 2006 al 13,2% del 2017. Il fenomeno colpisce di più, in termini relativi, chi vive in nuclei monoreddito, chi ha un lavoro autonomo, e chi, tra i dipendenti, lavora nel corso dell’anno in regime di tempo parziale.

Anche l’incidenza sul totale dei lavoratori con basse retribuzioni è in crescita, dal 17,7% del 2006 al 22,2% nel 2017.

Il lavoro povero è più diffuso fra le donne, con la quota delle lavoratrici con bassa retribuzione attestatasi al 27,8% nel 2017 a fronte del 16,5% tra i lavoratori uomini.

Ma come mai un lavoratore è povero? “La strategia competitiva di molte imprese – accusa Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia – si basa cronicamente sulla compressione del costo del lavoro, favorita dalle politiche di flessibilizzazione che hanno visto la moltiplicazione delle tipologie contrattuali atipiche e una progressiva riduzione dei vincoli per i datori di lavoro ad assumere lavoratori con contratti a termine o a esternalizzare attività o parti del ciclo produttivo”.

“La ripartenza del 2021 ha visto una maggiore propensione, rispetto al periodo pre-pandemico, dell’utenza dei nostri centri ad accettare qualsiasi lavoro”, molto spesso precario ha aggiunto ancora  Barbieri. Secondo il direttore di Oxfam Italia  “prevalgono occupazioni deboli e saltuarie: riscontriamo con maggior frequenza casi di concatenazione di impieghi di breve durata e di sovrapposizione di più contratti intermittenti. Non mancano le irregolarità, da lavoro nero a diverse fattispecie di lavoro grigio, e gli abusi subiti da soggetti più fragili e più facilmente ricattabili, in posizione di debolezza rispetto ai datori di lavoro o scarsamente consapevoli dei propri diritti”.

A tal proposito, ha aggiunto il direttore di Oxfam Italia, “siamo molto contenti di aver firmato negli scorsi mesi un protocollo di intesa con la Diaconia Valdese finalizzato a rafforzare ed ampliare una comune rete nazionale di community center che offre servizi di informazione, ascolto, orientamento e sostegno concreto a chi si trova in situazione di fragilità economica e sociale”. L’indagine è contenuta nel rapporto di Oxfam Italia presentato oggi nel corso di una tavola rotonda a cui hanno preso parte il ministro del Lavoro Andrea Orlando, la direttrice centrale dell’Istat Linda Laura Sabbadini, l’economista Vittorio Pelligra e il demografo Alessandro Rosina, la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, Gianluca Barbanotti, segretario esecutivo della Diaconia Valdese, Nadin Hammani, socio fondatore di Robin Hood, Yvan Sagnet, Fondatore dell’associazione No Cap.

“VAGABONDI EFFICACI IN MOSTRA” domenica al Pecci con Oxfam

LOTTA ALL’ABBANDONO SCOLASTICO E ALLA POVERTA’ EDUCATIVA: OLTRE 3 MILA STUDENTI ALLA RISCOPERTA DELLA CULTURA E DELL’ARTE TOSCANA

È il risultato di 3 anni di lavoro con il progetto “Vagabondi efficaci” che ha coinvolto 19 scuole di tutta la Toscana, grazie alla collaborazione tra Oxfam, Regione Toscana, Centro Luigi Pecci, Fondazione Palazzo Strozzi, Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose, Forium SC e Associazione Teatri di Pistoia.

Un progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Domenica 18 luglio dalle ore 16.00 al Centro Pecci di Prato, spazio a “VAGABONDI EFFICACI IN MOSTRA”. Una giornata, aperta al pubblico, ricca di eventi, esposizioni, rappresentazioni teatrali e molto altro, che metterà al centro il grande lavoro realizzato dai ragazzi.

Clara Bigiarini, responsabile del progetto per Oxfam intervistata da Chiara Brilli

Toscana: torna la Marcia per i Diritti Umani

Attesi, domani 28 maggio dalle 9.45, oltre 700 studenti toscani in collegamento con il Parco San Donato di Novoli a Firenze, per la terza edizione della Marcia, evento realizzato da Oxfam e Regione Toscana, in collaborazione con Comune di Firenze e Quartiere 5.

Torna domani dalle 9.45 alle 12 a Firenze la Marcia dei Diritti Umani 2021, realizzata da Oxfam e Regione Toscana, in collaborazione con il Comune di Firenze e Quartiere 5, nell’ambito del progetto “Walk the Global Walk”. Un’edizione, che, dopo quella del maggio 2019 che portò oltre 2 mila persone per le strade di Firenze, si svolgerà in diretta streaming a causa dell’emergenza Covid. Ma che ancora una volta sarà un’occasione unica per gli studenti, di sentirsi di nuovo protagonisti della costruzione del proprio presente e futuro.

Lo svolgimento della marcia  prevede infatti oltre 700 ragazzi e circa 50 docenti collegati via web con la postazione che sarà allestita presso il Parco San Donato a Firenze, per una mattinata di confronto, testimonianze e dibattito con esperti, che metterà al centro un tema sempre più sentito dai ragazzi e tragicamente attuale nell’epoca dei social media, come il cyberbullismo.

Dopo i saluti dell’assessora della Regione Toscana all’istruzione, con delega alla promozione dei diritti umani Alessandra Nardini, della responsabile campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti, dell’assessore alle politiche giovanili del Comune di Firenze, Cosimo Guccione e di Giovanni Lazzari, direttore di Immobiliare Novoli, ospite dell’opera di street art che verrà realizzata durante la marcua, la mattinata sarà arricchita dagli interventi sul tema della Marcia, dell’avvocato Paolo Russo, dell’associazione “ContraJùs”, della psicologa Tiziana Barchiesi, di Francesco Inguscio della start-up legaltech “Chi Odia Paga”, che si occupa di sostegno alle vittime di bullismo. Interventi che si alterneranno con le testimonianze dei ragazzi ed un momento di maggiore spensieratezza assieme ai cantautori empolesi “Cecco e Cipo”. La regia dell’evento, infine, sarà curata da Fondazione Sistema Toscana ed Onde Alte.

Il programma completo è consultabile QUI.

“Questa terza edizione della marcia è per noi un appuntamento importante – dichiara Alessandra Nardini, assessora regionale con delega alla promozione dei diritti umani – in primo luogo per i temi scelti per caratterizzarla. Nella situazione che stiamo vivendo, in cui la tecnologia diventa sempre più importante e presente in quasi tutti i momenti della giornata, confrontarsi con le giovani generazioni sul cyberbullismo e sui discorsi di odio in rete ci è sembrata la maniera più adeguata e efficace per declinare le questioni della pace, della giustizia e della lotta alle discriminazioni in questa fase così particolare e complessa. La Marcia costituisce per noi un progetto prezioso, perché nel corso del tempo non ha mai smesso di offrire a ragazze e ragazzi strumenti di analisi di quanto accade nella realtà. Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Oxfam Italia, tutte e tutti i docenti, le studentesse e gli studenti che hanno lavorato con impegno e passione durante l’anno scolastico. Grazie anche agli ospiti che saranno presenti e alla regia di Fondazione Sistema Toscana e Onde Alte. Infine un ringraziamento al Comune di Firenze, che ancora una volta ci ospita in uno spazio molto bello che sta tornando a vivere, il parco di San Donato”.

“L’appuntamento di domani sarà un momento in cui i ragazzi di tutta la Toscana potranno rincontrarsi e “marciare insieme”, anche se purtroppo solo in modo virtuale, per manifestare la loro volontà di costruire un mondo di pace, a partire dal loro quotidiano. – aggiunge Elisa Bacciotti responsabile campagne di Oxfam Italia – Per questo la Marcia è dedicata alla lotta al bullismo e al cyberbullismo: un comportamento violento di cui sono vittime tanti ragazzi e ragazze, ancor di più oggi dopo l’anno e mezzo di isolamento fisico dai loro coetanei, in quel “distanziamento sociale” che rischia di renderli ancora più vulnerabili a dinamiche di odio in rete. Un tema su cui Oxfam opera da tempo e con sempre più convinzione, con progetti di contrasto all’hate speech e alla disinformazione che spesso è alla base dei linguaggi d’odio, oltre che con i tanti progetti di contrasto alla povertà educativa e l’abbandono scolastico che portiamo avanti in Toscana”.

 

Un percorso lungo un anno

Una riflessione, quella della Marcia di quest’anno, che i ragazzi hanno infatti condotto in classe da gennaio e che porterà nel corso della mattinata gli studenti dell’IIS Barsanti di Massa, dell’ITGC “Fermi” di Pontedera e della scuola media “Bartolena” di Livorno, a raccontare la propria esperienza.

La Marcia 2021 arriva infatti come momento conclusivo di un percorso che gli studenti e i docenti di 10 scuole di Arezzo, Firenze, Livorno, Massa Pisa, Prato e Siena, hanno condotto attraverso tante iniziative e proposte sui temi posti dall’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 16 definito dalle Nazioni Unite, ossia “Pace, Giustizia e Istituzioni Solide”.

Il parco di Novoli si colora

Durante la mattinata, inoltre il collettivo di writer 400 drops realizzerà in diretta un murales, sul tema della Marcia, che rimarrà a testimoniare l’impegno dei ragazzi durante l’ultimo difficilissimo anno scolastico. Un momento reso possibile grazie al contributo del Comune di Firenze, del Quartiere 5 e dell’Immobiliare Novoli, che hanno messo a disposizione la location.

Miliardari già ripresi dalla pandemia. Ai poveri potrebbe volerci un decennio

Secondo il rapporto annuale sulla disuguaglianza di Oxfam International, sarebbe più di un decennio il tempo che potrebbero impiegare i più poveri del mondo per riprendersi dagli effetti economici devastanti del Covid-19, mentre solo nove mesi, è stato il tempo che è bastato ai primi 1.000 miliardari del mondo, per recuperare le loro fortune dopo l’inizio della pandemia di Coronavirus.

I ricchi stanno quindi generalmente resistendo abbastanza bene alla tempesta Covid. Sebbene i mercati azionari fossero crollati nei primi mesi della pandemia, c’è stato negli ultimi nove mesi, un forte rimbalzo degli stessi, grazie in parte all’assistenza economica senza precedenti fornita dai governi. In tutto il mondo, la ricchezza dei miliardari è infatti cresciuta di 3,9 trilioni di dollari tra la metà di marzo e la fine di dicembre, ha calcolato Oxfam.

Il rapporto, pubblicato domenica prima dell’incontro virtuale dei leader politici e finanziari del World Economic Forum, che si tiene tipicamente a Davos, in Svizzera, delinea il diverso impatto del virus in tutto il mondo. La pandemia potrebbe aumentare la disuguaglianza economica contemporaneamente in quasi tutti i paesi, e questa sarebbe la prima volta del verificarsi di un fenomeno del genere, sottolinea Oxfam.

“Siamo testimoni del più grande aumento della disuguaglianza dall’inizio dell’analisi di questo tipo di dati. La profonda divisione tra ricchi e poveri si sta rivelando mortale come il virus”, ha detto Gabriela Bucher, direttore esecutivo di Oxfam.

“Le economie ‘truccate’ stanno incanalando la ricchezza verso una ricca élite che sta cavalcando la pandemia nel lusso, mentre quelli in prima linea nella pandemia, operatori sanitari, commercianti al dettaglio, piccoli imprenditori, commessi di negozio, eccetera, stanno lottando per pagare le bollette e mettere il cibo su la tavola”.

Il coronavirus, che ha infettato quasi 100 milioni di persone e ucciso più di 2,1 milioni in tutto il mondo, ha messo sotto i riflettori le disuguaglianze, facendo drasticamente notare come il modo in cui le persone reagiscono sia diverso a seconda di razza, sesso e reddito.

Secondo un documento di ricerca dell’UN University World Institute for Development Economics, citato nel rapporto di Oxfam, il numero di persone che vivono in povertà a livello globale, potrebbe essere aumentato fino a 500 milioni durante lo scorso anno.

Ed anche uno studio di ottobre della Banca mondiale ha rilevato che la pandemia potrebbe spingere fino a 60 milioni di persone in condizioni di povertà estrema.

Per combattere questa crescente disuguaglianza, i governi dovrebbero garantire che tutti abbiano accesso a un vaccino Covid-19 e al sostegno finanziario se perdono il lavoro, ha detto Bucher, aggiungendo che questo sarebbe il momento per investimenti a lungo termine nei servizi pubblici e nei settori a basse emissioni di carbonio, per creare milioni di posti di lavoro e garantire a tutti l’accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria e all’assistenza sociale.

Minori: iniziative Oxfam in Toscana contro esclusione sociale 

intervista di Chiara Brilli a Sibilla Filippi responsabile del progetto

Sono in partenza nelle periferie di Firenze, Prato, Empoli e Campi Bisenzio attività educative e ludiche gratuite per centinaia di ragazzi delle famiglie più in difficoltà: è l’iniziativa ‘Con il naso all’insù’ di Oxfam Italia, rivolta a bambini e ragazzi dai sei anni in su, con workshop alla riscoperta della storia della propria città, giochi, letture di gruppo e individuali.

“Si tratta di una proposta educativa particolarmente inclusiva – afferma l’associazione – pensata proprio in un periodo in cui tanti ragazzi rischiano di rimanere esclusi per motivi socio-economici. Tutti i bambini e i ragazzi presenti nelle aree pubbliche di intervento possono accedere gratuitamente e in qualunque momento alle attività, dove saranno accolti da educatori e animatori che assicureranno divertimento in totale sicurezza per intere mattinate e pomeriggi”.
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