Mercato immobiliare in crescita, più 35% rispetto al 2020

Il mercato immobiliare in Toscana riparte dopo la pandemia e fa segnare un +35% rispetto al 2020. E’ quanto emerge dai dati presentati questa mattina dalla Federazione degli agenti immobiliari professionali (Fiaip). Un trend al rialzo che, al momento, non sembra risentire degli effetti negativi dell’inflazione e dell’aumento dei tassi dei mutui, anche se non mancano i dubbi in vista della seconda parte del 2023.

I numeri del mercato immobiliare prendono come periodo di riferimento tutto il 2021 e i primi sei mesi del 2022. “Il settore immobiliare in linea generale risponde bene – commenta il presidente nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini – perché sia gli italiani che gli investitori stranieri continuano a ritenerlo la scelta più sicura per tutelare i propri risparmi spesso raccolti in anni di sacrificio. Abbiamo dei segnali positivi per i primi due trimestri di quest’anno, a doppia cifra sia nel settore abitativo che in quello produttivo, commerciale e anche il terziario”.

Guardando al futuro, prosegue Baccarini, siamo “da una parte preoccupati per i potenziali effetti recessivi dettati dall’inflazione, dal caro bollette, dai rincari delle materie prime e da tutto ciò che conosciamo, ma anche realisticamente ottimisti perché come abbiamo visto durante tutto quest’anno, nonostante la pandemia e il conflitto in Ucraina, l’investimento immobiliare rimane quello che garantisce maggiore sicurezza e serenità. Il classico bene rifugio per eccellenza. Sul fronte mutui, poi, parliamo sì di aumenti, ma siamo ancora su percentuali sostenibili”.

Un commento sul tema degli affitti brevi di cui si parla molto anche a Firenze e in altre città d’arte. “C’è una grande espansione degli affitti turistici. Negli ultimi cinque anni, dato di Banca d’Italia, gli affitti brevi sono triplicati da 500mila ad un 1,6 milioni, di cui il 70% affitti turistici. Secondo noi la linea che alcuni Comuni stanno prendendo di introdurre norme liberticide, anticostituzionali, che vogliono limitare il diritto del proprietario di affittare liberamente il proprio immobile, non è corretta e lineare”.

Emergenza casa: Regione acquista 108 alloggi da privati per Erp. Altri 17mln per Firenze e Prato

Il patrimonio Erp regionale si arricchisce. Sono 108 gli alloggi venduti da privati. Le proposte d’acquisto sono state 24 ma 10 sono state ammesse a finanziamento. In corso di definizione 2 progetti di edilizia residenziale pubblica a Prato e Firenze ai quali saranno assegnati 17 mln di euro. Ceccarelli: “Contiamo sul Piano Casa annunciato da governo che sarà integrato dalle risorse che la Regione continuerà a mettere a disposizione”.

Il bando regionale per l’acquisto di alloggi vede 15 mln di euro disponibili dei quali ne sono stati ultizzati poco più di 14 mln. Sono, inoltre, in corso di definizione due progetti di edilizia residenziale pubblica nei comuni di Prato e di Firenze ai quali saranno assegnati 17 mln di euro provenienti dalla delibera del Cipe del luglio 2019, nel rispetto dei requisiti oggettivi da questa previsti.

“La Regione ha deciso di ricorrere a questo tipo di misura, che ovviamente non sostituisce la costruzione di nuovi alloggi, per cercare di aumentare la dotazione Erp in tempi rapidi acquisendo immobili di qualità che, vista la crisi del mercato immobiliare, rischiavano di rimanere invenduti per lungo tempo. Evitando inoltre consumo di nuovo suolo, in un’ottica di sostenibilità ambientale e paesaggistica”, ha detto l’assessore regionale alla casa Vincenzo Ceccarelli.

Oltre milioni previsti con questo bando e agli ulteriori 17 della delibera Cipe, sono stati impegnati nel triennio 2017-2019 oltre 100 mln per interventi sul patrimonio Erp di proprietà delle amministrazioni comunali. La Regione è intervenuta poi in modo concreto a sostegno dei canoni di locazione garantendo, nel quinquennio 2015-2019, un contributo di oltre 25 mln di euro nonostante la diminuzione del contributo statale.

Un’altra misura di welfare garantita stavolta con una rilevante compartecipazione dello Stato, è stata quella destinata a sostenere i nuclei morosi senza colpa, grazie a risorse per circa 20 mln di euro.

Favorito anche il processo di autonomia abitativa dei giovani. La misura finora ha consentito a oltre 6.000 giovani di uscire dalla residenza del nucleo familiare originario per iniziare un proprio percorso abitativo. E’ intervenuto anche una nuova Legge Regionale sulla gestione del patrimonio Erp per garantire una maggiore giustizia sociale, una crescente efficienza del sistema e una notevole, e significativamente incrementata, autonomia gestionale ai comuni, ha ricordato Ceccarelli.

Per poter accedera alla richiesta di assegnazione dei fondi i comuni dovevano avere almeno 20 domande di assegnazione di alloggio popolare inevase nelle loro graduatorie. Gli alloggi inoltre dovevano corrispondere ad un intero fabbricato o ad una porzione di fabbricato costituito da almeno 4 alloggi, gestibili autonomamente anche nelle parti comuni e senza spese condominiali.

Gli immobili di nuova costruzione o integralmente recuperati dovevano essere completamente ultimati, liberi da persone, conformi allo strumento urbanistico vigente, in possesso di agibilità, immediatamente accessibili ed assegnabili. Il soggetto proprietario doveva farsi carico degli eventuali oneri e lavori di manutenzione e pulizia degli alloggi e per gli immobili in corso di ultimazione doveva essere garantita l’agibilità entro 6 mesi dalla scadenza della procedura di selezione. Inoltre gli immobili non dovevano avere una classe energetica inferiore alla B (risultante dal certificato redatto da tecnico abilitato).

Nel caso in cui il valore ottenuto dalla media fra valore di mercato minimo e massimo indicato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) per la destinazione residenziale, nella zona omogenea in cui ricade il fabbricato, fosse stato inferiore al limite di costo della nuova costruzione, il valore medio applicato alla superficie totale del fabbricato avrebbe costituito il prezzo massimo riconoscibile. Prevista anche la possibilità di presentare domande da parte di più comuni in forma associata: per la valutazione del criterio relativo al numero di domande in graduatoria sarebbe stata considerata la somma delle domande valide nelle graduatorie dei comuni interessati.

Ecco nel dettaglio le dieci proposte finanziate.

  • Bibbiena (AR), 8 alloggi, 786.954 euro
  • Fucecchio (FI), 13 alloggi, 1.717.400 euro
  • Lucca, 6 alloggi, 906.578 euro
  • Gallicano (LU), 10 alloggi, 1.417.180 euro
  • Aulla (MS), 5 alloggi, 396.458 euro
  • Massa, 6 alloggi, 963.509 euro
  • Castelfranco di Sotto (PI), 20 alloggi, 1.123.300 euro
  • Serravalle (PT), 26 alloggi, 3.053.620 euro
  • Poggio a Caiano (PO), 9 alloggi, 2.539.407 euro
  • Torrita di Siena (SI), 5 alloggi, 1.137.168 euro
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