Sarebbe Vandalismo, ritrovamento condom nel vassoio in ospedale

Lucca, un preservativo nel vassoio della cena servita all’ospedale San Luca di Lucca, questo è quanto ha trovato una paziente sessantenne alla quale per cena, era stata servito anche un piatto con una mela cotta nella quale la donna ha trovato il condom scartato.

La notizia del ritrovamento del condom nel vassoio ha fatto effetto, tanto che è stata trasmessa anche sui canali nazionali e l’ ha chiesto formalmente al concessionario del servizio di avviare l’iter per una “sostanziale e completa revisione dell’affido del servizio di ristorazione” a seguito “di una grave violazione del capitolato di gestione”. L’episodio risale a ieri sera.

Sono intervenuti i Carabinieri di Lucca, che stanno portando avanti gli approfondimenti del caso, visto anche il ripetersi degli episodi e dell’inequivocabile atto doloso di manomissione/sabotaggio che si è verificato: una volta individuato il responsabile del gesto, l’Asl si costituirà parte civile, al momento l’ipotesi più credibile sul movente dell’atto sarebbe quella di vandalismo.

“Riteniamo sia un atto vandalico, comunque doloso perché è molto vicino all’altro atto, quello del pane con la muffa, che è avvenuto in precedenza – ha spiegato Michela Maielli, responsabile Usl ospedali di Lucca – Abbiamo verificato tutto il percorso, dalla produzione fino alla consegna, e abbiamo richiesto alla ditta una verifica ulteriore dei percorsi e la revisione completa della concessione”.

In conseguenza all’accaduto, è stata potenziata la vigilanza del personale sanitario durante la distribuzione dei pasti.

“La violazione è stata quindi subito contestata al concessionario – si legge in un comunicato di Azienda Usl Toscana nord ovest – che deve ovviamente vigilare sia sulla qualità dei servizi resi dai propri provider sia sulla sicurezza del percorso del vitto al fine di scongiurare episodi di questo tipo. La stessa cosa era stato fatta per un precedente caso (risalente all’8 settembre) legato alla presenza di muffa su una fetta di pane confezionato e consegnato ad un paziente sempre dell’ospedale di Lucca. In quell’occasione la direzione ospedaliera aveva fatto un sopralluogo di verifica delle cucine, oltre ad inviare un richiamo formale alla ditta incaricata dell’erogazione del servizio. Dalla verifica ispettiva effettuata sugli alimenti presenti nel centro cottura non era emersa alcuna difformità, tuttavia era stata richiesta una revisione delle procedure di controllo e tracciabilità degli alimenti. Oltre ai controlli di routine, eseguiti già in maniera costante, erano state avviate verifiche aggiuntive, finalizzate a garantire sempre maggiore sicurezza e qualità del servizio reso all’utenza”.

Lucca, San Luca: paziente suicida, pm chiede processo per tre medici

La procura di Lucca ha chiesto il rinvio a giudizio di tre medici dell’ospedale San Luca per omicidio colposo in seguito al suicidio di un paziente, avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 maggio 2018.

A far partire gli accertamenti una denuncia del fratello del 51enne: l’uomo, che era stato portato al San Luca perchè aveva tentato di togliersi la vita, si soffocò con un sacchetto di plastica nel bagno del pronto soccorso. La notizia è riportata da Tirreno e Nazione. La procura ha invece chiesto l’archiviazione per due infermiere.

Secondo l’accusa, i medici succedutisi in servizio quel giorno al San Luca avrebbero dovuto chiedere una nuova visita per valutare lo stato psichico del paziente, oppure disporne il ricovero in psichiatria dove non avrebbe trovato strumenti o oggetti utili a commettere l’estremo gesto. In sostanza, per il pm Piero Capizzoto che ha condotto l’inchiesta, i tre medici avrebbero dovuto attuare i protocolli previsti in casi come quello del 51enne.

Lucca: asportato rene sano, 3 medici condannati

Sono stati condannati a sei mesi di reclusione i due chirurghi e la radiologa finiti a processo dopo che a un paziente malato di cancro, oggi 59enne, fu asportato il rene sano durante un intervento all’ospedale San Luca di Lucca il 14 aprile 2016.

Il tribunale ha disposto nei confronti dei tre dottori, accusati di lesioni colpose gravi, la sospensione condizionale della pena e l’interdizione dalla processione medica per un anno. Il pm aveva chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi per la radiologa che aveva refertato la tac commettendo, secondo l’accusa, un errore nel trascrivere il lato esatto del rene da rimuovere e 4 anni e 6 mesi per i due chirurghi.

Il tribunale ha inoltre disposto, a carico della Asl, una provvisionale del risarcimento dei danni pari a 600.000 euro per il paziente a cui fu asportato il rene sbagliato e di 100.000 euro ciascuno per la moglie e i due figli dell’uomo. A processo sono finiti anche l’urologo che eseguì l’intervento chirurgico e il suo aiuto. Il paziente,un ex imprenditore, era in aula stamani quando è stata letta la sentenza.

Marchetti (Fi): stop al ricovero promiscuo nell’ospedale San Luca di Lucca 

Il capogruppo Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti ha sollecitato la Giunta toscana ad attivarsi ”con la massima tempestività ed urgenza per ripristinare gli elementari criteri di dignità della persona-paziente imponendo alla Asl Toscana Nord Ovest di intervenire per vietare l’impiego di stanze promiscue nei reparti ospedalieri”, e a dare “indicazioni a tutte le Asl della Toscana affinché simili modelli di organizzazione ospedaliera vengano evitati”.

L’esponente azzurro Marchetti spiega, in una nota, di aver presentato un’interrogazione scritta “sul ricovero di uomini e donne nelle stesse stanze a due letti nell’ospedale San Luca di Lucca non intendo più aspettare” il 30 agosto scorso ma che non avendo avuto ancora risposta porterà “la vicenda in aula. Si tratta di un caso gravissimo e deve essere oggetto di pubblico dibattito istituzionale”.

“Ho presentato subito a fine agosto la prima interrogazione poiché ritenevo inaccettabile anche un solo caso di ricovero promiscuo in un luogo di sofferenza quale normalmente è un ospedale – spiega Marchetti -. In pochi giorni, però sono stato tempestato da segnalazioni simili non solo per quanto riguarda l’ospedale di Lucca, ma anche altri presidi della Asl Nord Ovest, come il Versilia ma non solo. Sto verificando ogni segnalazione ma intanto questa è materia che va portata all’attenzione in maniera pubblica affinché la Regione prenda una posizione chiara nel più alto spazio istituzionale, ovvero il parlamento della Toscana”.

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