Associazione Produttori Colline Toscane, raccolta delle olive: buona produzione ma caro energia pesa su prezzo

Firenze, l’Associazione Produttori Colline Toscane tira le somme a proposito della raccolta delle olive 2022: una produzione per certi versi superiore a quella del 2021, ma con la mannaia del caro energia che pesa inevitabilmente sui prezzi e sulle attività delle nostre aziende agricole.

“La raccolta delle olive in alcune zone – spiega il presidente dell’Associazione Produttori Colline Toscane che raduna oltre venti aziende tra Valdelsa, Valdarno e Chianti Fiorentino, Diego Tomasulo – è stata addirittura superiore al 2021, grazie alle precipitazioni avvenute da Ferragosto in poi, anche se è stata piuttosto difficoltosa perché le olive hanno subito un’ossidazione per colpa del caldo. In altre zone purtroppo è avvenuto il processo inverso con una perdita del raccolto non indifferente dovuto ai vari eventi atmosferici e alla siccità“.

“Anche se c’è stato un attacco tardivo della mosca che ha disturbato in alcune zone la qualità delle olive, rimaniamo soddisfatti delle caratteristiche organolettiche che restano comunque di un ottimo livello”. Il problema, prosegue Tomasulo, è legato al caro energia e all’aumento generale dei costi. “Se non fosse per il caro energia che grava su tutta la filiera e soprattutto sui frantoi potremmo anche essere soddisfatti di quest’annata, ma purtroppo siamo costretti, nostro malgrado, a vendere il nostro prodotto ad un prezzo più alto del solito, pur stando vicini ai consumatori finali su cui grava sempre di più l’onere dell’aumento del caro vita. Adesso – conclude Tomasulo – sta a noi operatori del territorio tutelare e salvaguardare le nostre olivete, affinché si possa continuare a produrre un prodotto di qualità, anche tenendo in considerazione i cambiamenti climatici che incombono sempre di più nel nostro lavoro”.

Olio: con il caldo torna la mosca, per gli agricoltori è corsa contro il tempo

“Riceviamo oramai quotidianamente segnalazioni dai nostri associati di attacchi persistenti della mosca olearia. Non sono più casi isolati quelli di chi si ritrova sulle piante olive già con vermi e bachi. Per questo invitiamo tutti gli olivicoltori toscani a concludere il prima possibile la raccolta delle olive e a fare presto, molto presto” questo l’appello-allarme che lancia Orlando Pazzagli, presidente sezione prodotto olivicolo di Confagricoltura Toscana dopo il ritorno della mosca olearia a causa delle piogge e del caldo anomalo degli ultimi giorni registrato in Toscana.

“E’ evidente che oramai i cambiamenti climatici sono nodi strutturali che vanno sciolti perché incidono sempre più pesantemente sulle nostre capacità produttive e quindi sul nostro sistema economico e occupazionale” spiega Pazzagli. “Da noi, qui in Toscana, soprattutto sulla costa, – continua il presidente della sezione prodotto olivicolo di Confagricoltura Toscana – stiamo registrando temperature ben sopra la media storica stagionale. E’ un caldo anomalo che sta da una parte anticipando la maturazione delle olive e dall’altra costituisce un habitat favorevole alla mosca olearia che così non solo è più forte, ma si trova anche di fronte a un banchetto abbondante perché le nostre produzioni sono ancora sulle piante”.

“Il problema – precisa Pazzagli – riguarda tutta la Toscana, ma dato che tra Siena, Arezzo e Firenze si producono meno olive c’è meno preoccupazione. Mentre la situazione sta diventando drammatica fra Livorno e Grosseto dove abbiamo circa l’80% della produzione toscana”.

“Il rischio è alto e non va sottovalutato – conclude Pazzagli – perché basta pochissimo per far abbassare la qualità del nostro olio. Con troppa acidità infatti usciamo dai parametri previsti per l’olio toscano per entrare nel più generico e meno appetibile olio italiano. Da qui il nostro appello a fare presto e bene. I frantoi sono già aperti dallo scorso 1 ottobre ma c’è tempo solo fino al 7 dicembre per considerare frangitura di olio toscano”.

Olio Toscana: produzione in calo del 20%

La produzione dell’olio toscano vedrà nel 2018 “un’annata non facile”, colpa del freddo degli scorsi mesi e della rinnovata presenza della mosca olearia.

Quella 2018 per l’olio toscano “sarà un’annata non facile, con un calo nella produzione di circa il 20% se non di più. Colpa del freddo intenso dei mesi passati. Le piante hanno subito danni gravissimi, molte non hanno frutto ma solo vegetazione. Ormai sono quasi tre anni consecutivi che le nostre aziende non fanno un raccolto pieno”. Lo afferma il presidente di Assoprol, Olivicoltori associati di Firenze e Prato, Ritano Baragli.

Una task force di esperti di Assoprol, spiega una nota, è invece impegnata per monitorare gli olivi toscani costantemente contro la mosca olearia, così da programmare eventuali trattamenti e debellare sul nascere gli attacchi. Sono 18 i punti di raccolta dati distribuiti su tutto il territorio, con controlli che seguono una cadenza settimanale.

“Fino ad ora non abbiamo rilevato situazioni che possano destare preoccupazione”, spiega ancora Baragli “I controlli stabiliscono il livello degli attacchi e consigliamo un trattamento solo se la soglia supera il 10%. Attualmente, soprattutto sulla costa dove la mosca tende ad essere più prolifica, gli attacchi sono tra il 5 e il 7%”.

“Un livello”, conclude, “che non crea allarme, a patto che le temperature si mantengano sopra i 30 gradi”. La pioggia e l’umidità sono infatti fattori favorevole al proliferare della mosca olearia.

Exit mobile version