Di Giorgi: “Dalle Regionali un messaggio di speranza per il Paese”

La parlamentare Dem “battuta la narrazione catastrofista di Salvini, che ha promosso un referendum sulla sua persona e ne esce sonoramente sconfitto. ASCOLTA L’INTERVISTA

 “Nonostante le due scissioni patite, il Pd ha saputo infatti  rappresentare il perno per  un campo largo di alleanze, che ha lasciato ampio spazio alle espressioni della società civile, senza per altro perdere consensi, ed anzi rafforzandosi soprattutto in Emilia dove si è ripreso lo scettro, tutt’altro che simbolico, di primo partito. Segno che, l’apertura ed il dialogo con altri mondi voluto da Nicola Zingaretti, non solo non comporta una dispersione dei consensi ma anzi rafforza il Pd e la sua proposta politica. Dice Di Giorgi
Che aggiunge: ” il Movimento 5 Stelle e le forze della sinistra, anche  in vista delle prossime elezioni regionali, farebbero bene a riflette sui risultati usciti dalle urne, e sull’evidenza che, in questo quadro politico, vince chi sa costruire credibilità amministrativa e riesce a fare sintesi tra posizioni anche diverse ma orientate verso un comune obiettivo”
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Regionali, Rossi: “Pd ha bisogno di grande apertura e di guardare a sinistra”

“Il Pd ha bisogno di una grande fase di apertura, io credo che abbia bisogno di guardare a sinistra”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a margine di un evento a Firenze parlando con i giornalisti delle prossime Regionali.

Per Rossi “guardare a sinistra non significa non tenere conto dei bisogni e delle necessità di larghi strati di ceto medio produttivo, commerciale, di imprenditori”, però, ha aggiunto, il Pd “ha bisogno di ritrovare le sue radici che stanno a mio parere nella storia del socialismo, nella storia della sinistra italiana e nella storia dei popolari cattolici, nei valori e nella cultura di questi due grandi orientamenti e culture” perché “aver smarrito questi fondamenti ci ha portato fuoristrada, ci ha portato ad essere succubi di una cultura neoliberista, mercatista. Abbiamo bisogno – continua Rossi – di rialzare lo sguardo e partire dal riconoscere innanzitutto le critiche, guardare a quei gruppi sociali di meno abbienti, di ceti medi che soffrono la crisi. Questa deve essere la strada su cui il Pd si costruisce come nuovo”.

Ha commentato poi la riorganizzazione del Pd annunciata dal segretario Nicola Zingaretti e l’eventuale rapporto con le Sardine: “Io credo che le Sardine debbano essere ascoltate, devono dire la loro e nessuno ha diritto a fare un’Opa” sul movimento che “rivendica un cambiamento nella politica a tutti i livelli. Poi chi di loro vorrà aderire a questa iniziativa che Zingaretti ha preannunciato, bene, chi non vorrà aderire perché la pensa diversamente, farà diversamente”. Per Rossi è “un movimento di rinnovamento della politica, significa che in questo Paese la politica gridata, la politica degli insulti, che non approfondisce i problemi, che non fa proposte serie, trova anticorpi che scendono in piazza e si fanno sentire. Poi dove sarà l’indirizzo politico di queste persone che scendono in piazza io credo che ogni individuo deciderà per sé”.

Sulla propaganda di Salvini invece dichiara: “Noi siamo relativamente sicuri di vincere, non ci fa paura la propaganda di Salvini. Siamo certi che in Toscana si riconosca il lavoro buono che è stato fatto e che il nuovo candidato ed i candidati saranno in grado di allestire un programma che a partire dalla nostra base penserà ai futuri anni in Toscana”.

Bibbiano: Cassazione revoca domiciliari a sindaco Carletti

La Cassazione ha revocato l’obbligo di dimora nei confronti di Andrea Carletti, il sindaco Pd di Bibbiano, indagato per lo scandalo ‘Angeli e Demoni’ sul presunto sistema di affidi illeciti di minori scoppiato in Val d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, nel giugno scorso quando il politico venne arrestato.

A distanza di sei mesi dalla vicenda Bibbiano, Andrea Carletti, ora è tornato libero. In attesa delle motivazioni, la Cassazione avrebbe deciso per la revoca sentenziando che non sussistevano le condizioni per l’arresto e quindi per una misura cautelare.

Il leader di Italia Viva  ed ex premier, Matteo Renzi, si affida ai social dopo che ieri sera sul tardi è arrivata la notizia della decisione della Cassazione.

“Vi ricordate la storia di Bibbiano? – scrive Renzi sulla sua pagina Fcebook – L’attacco violento di Lega e Cinque Stelle al sindaco? Le pagliacciate in Parlamento e sui social con lo slogan Parlateci di Bibbiano?. Bene. Ieri la Cassazione ha detto che quel sindaco NON doveva essere arrestato. Una montagna di fango vergognosa contro un uomo che non meritava quel trattamento. Ricorderete come l’arresto venne usato: il grimaldello per costruire la battaglia politica di chi ha più a cuore i sondaggi che la verità.”

“La giustizia è una cosa seria – conclude l’ex primo cittadino di Firenze sulla libertà del sindaco di Bibbiano -. Lasciarla in mano ai giustizialisti rende questo Paese un posto barbaro. In attesa che qualcuno chieda scusa, un abbraccio a quel Sindaco. Non smetteremo mai di chiedere giustizia e verità contro il populismo e gli slogan. No, non smetteremo MAI.”

Anche il segretario del Pd Zingaretti attacca: “La campagna indecente contro il Pd e il sindaco di Bibbiano non si dimentica. A chi ha utilizzato una storia di cronaca giudiziaria per organizzarci una campagna politica dico nuovamente: vergognatevi!”, ha affermato Zingaretti.

Polemiche su tweet pro Hitler pubblicato da docente dell’Ateneo di Siena

“Vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri che oggi vi governano dominando il mondo”, la frase, accompagnata da una foto di Hitler, apparsa il 30 novembre sul profilo del professor Emanuele Castrucci che insegna filosofia del diritto all’ateneo senese. Commenti critici ci sono stati anche per la prima presa di posizione, ritenuta troppo lieve, del rettore di Siena Francesco Frati. “Il professor Castrucci scrive a titolo personale e se ne assume la responsabilità” le sue prime parole su twitter.

Sempre sul suo profilo Castrucci spiega poi: ‘Hitler, anche se non era certamente un santo, in quel momento difendeva l’intera civiltà europea’.

Stamani invece Frati ha espresso una ferma condanna: “Le vergognose esternazioni del prof. Castrucci offendono la sensibilità dell’intero Ateneo; ho già dato mandato agli uffici di attivare provvedimenti adeguati alla gravità del caso”. Lo afferma, in una nota diffusa stamani, dall’Università di Siena, dopo che la sua risposta è stata giudicata troppo tenue.

Nella nota diffusa dall’Università si legge: “Il Rettore, personalmente e in nome e per conto dell’Università di Siena, condanna con fermezza i contenuti filo-nazisti del post pubblicato su twitter” dal professor Castrucci. “L’Ateneo che ho l’onore di rappresentare – le parole poi di Frati – si è sempre caratterizzato per il forte impegno anti-fascista e combatte con forza tesi revisioniste neonaziste ed ogni forma discriminatoria nei confronti di qualsiasi popolo”.

A commentare il fatto è anche il vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni: “Troppe persone non hanno ancora capito che l’apologia del fascismo è un reato. E chi riveste un ruolo pubblico commettendo questo reato ha la colpa anche di infangare l’istituzione a cui appartiene. È quindi necessario ed importante che i comportamenti esecrabili del signor Emanuele Castrucci, fino ad oggi insegnante di filosofia del diritto e filosofia politica pubblica all’università di Siena, vengano adeguatamente condannati. È bene che chi ha il potere di allontanarlo dall’Università lo faccia e al più presto. Nel 2019 non è possibile assistere senza far niente alla promozione impunita di contenuti nazisti e fascisti. Questo professore non può più insegnare ai nostri giovani. La nostra è una Repubblica nata dalla Resistenza al nazifascismo, è bene fare memoria di questa nota storica oggi dimenticata dai più”. Nella nota della Regione Toscana si afferma anche che Castrucci è “collaboratore di Primato nazionale, rivista di CasaPound”.

La vice ministra all’Istruzione Anna Ascani in un post su Facebook scrive: “Davvero inquietante che un professore si abbandoni ad espressioni di esaltazione del nazismo e dell’antisemitismo. Nella scuola e nell’università italiana non può esserci spazio per simili inaccettabili espressioni. La scuola e l’università sono infatti da sempre – aggiunge – fortemente legati ai valori della Costituzione che, lo ricordiamo, è antifascista. Simili aberranti esternazioni, non solo sono lesive dei valori educativi che ispirano la scuola e l’università, ma non possono e non devono ricevere legittimazione nel nostro Paese da parte di nessuno, tanto meno di un professore. La scuola e l’università condannano da sempre il nazismo e l’antisemitismo in tutte le sue forme. Il professore – conclude – si vergogni e chieda scusa”.

Le senatrici e i senatori del Movimento 5 Stelle in Commissione Istruzione scrivono in una nota: “Le dichiarazioni via social del professore dell’università di Siena Castrucci sono gravi ed inaccettabili. Il nazismo non è una opinione e chi si esprime in quel modo non può insegnare alcunché a nessuno, tanto più essere docente di un ateneo. Auspichiamo un celere provvedimento che impedisca a chi propugna simili idee di continuare a ricoprire quella cattedra”.

Il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, su twitter, scrive: “Per un professore dell’università di Siena ‘Hitler difendeva la civiltà europea’. Per il rettore: ‘opinioni personali’. Nulla da aggiungere?”.

Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu, scrive su twitter: “Questo tizio fa il professore di filosofia del diritto all’università di Siena e pubblica robaccia nazista intollerabile. C’è poco da dire, se non che non dovrebbe poter insegnare nelle Università Italiane. “

Gabriele Toccafondi, capogruppo d Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera, su Facebook scrive: “Il Professor Emanuele Castrucci, ordinario di filosofia del diritto all’Università di Siena fa un elogio del nazismo e del fascismo, tutto questo non rappresenta semplicemente una ‘opinione personale’ ma reati. Miur e Università di Siena non facciano finta di niente. Può una persona con queste idee insegnare ai ragazzi e insegnare filosofia del diritto?”, conclude.

“Quello che è successo a Siena è gravissimo. Il negazionismo e il fascismo non devono trovare e non troveranno mai cittadinanza nelle scuole e nelle università italiane. Teniamo alta la guardia”. Scrive su twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

Lorenzo Fioramonti, ministro dell’istruzione, su Facebook scrive: “Questa mattina ho sentito il Rettore Francesco Frati che mi ha subito comunicato la sua intenzione di prendere provvedimenti. Bene. Su queste cose non si scherza. Mai”.

“Gravissimo il tweet a favore di Hitler. Questo professore dell’Università di Siena deve essere allontanato immediatamente; l’apologia del fascismo è reato. Nessuno che commette reati può insegnare ai nostri ragazzi. La nostra Costituzione, cardine dell’antifascismo, è il nostro faro”. Scrive su twitter la Vicepresidente della Camera dei Deputati Maria Edera Spadoni.

Stefano Pagliantini, direttore del dipartimento di giurisprudenza dell’Univesità di Siena di cui fa parte Castrucci, definisce”Inaccettabili” i contenuti dei “post attribuiti al professor Emanuele Castrucci”. Aggiunge poi che “l’inequivoca linea scientifica e culturale del dipartimento è concretamente attestata, tra l’altro, dalle molteplici iniziative assunte in questi anni. Esemplificativamente: convegno in memoria del prof. Guido Tedeschi, insigne civilista dell’Università di Siena, destituito dall’insegnamento a seguito dell’emanazione delle leggi razziali fasciste; convegno su ‘L’Italia a 80 anni dall’emanazione delle leggi razziali’ e relativa pubblicazione degli atti; Summer school ‘Diritti umani e terrorismo’ frutto di una collaborazione tra il dipartimento di giurisprudenza, il ministero degli Esteri israeliano – Ambasciata di Roma e tre Università israeliane (Università Ebraica di Gerusalemme, Ben Gurion University e Bar-Ilan University); progetto per l’attribuzione di assegni di ricerca in ambito culturale in collaborazione con la Sinagoga di Siena e la Comunità Ebraica di Firenze”.

Castrucci ha poi fatto appello alla “libertà di pensiero” e ha spiegato che quanto scritto su twitter sono “opinioni del tutto personali”, espresse “fuori dall’attività di insegnamento”. Questa in sintesi la risposta di diniego a un incontro data per mail dal prof. Emanuele Castrucci al suo direttore del dipartimento di giurisprudenza Stefano Pagliantini. A riferirlo ai giornalisti Pagliantini che stamani aveva inviato una mail a Castrucci chiedendo un incontro per un chiarimento.

Elezioni Toscana, Pd proporrà Giani come candidato coalizione centrosinistra

Il Pd della Toscana proporrà il nome di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, come candidato presidente della Regione al tavolo di coalizione in vista delle elezioni 2020. Lo ha deciso ieri sera, con un solo astenuto, la direzione del Pd toscano riunitasi a Firenze.

Il tavolo della coalizione del centrosinistra si riunirà nuovamente nel pomeriggio di martedì 3 dicembre. Alla riunione della direzione non hanno partecipato esponenti della segreteria nazionale del partito. I membri della direzione hanno preso atto dell’esito delle consultazioni con oltre 160 soggetti fra dirigenti, eletti, amministratori locali del partito, oltre a rappresentanti dei sindacati, delle categorie economiche, dell’associazionismo: è stata così data la delega alla segretaria regionale Simona Bonafè di portare il nome di Giani al tavolo di coalizione.
“Non imporremo niente a nessuno: pensiamo di confrontarci con gli alleati su questo nome, capire se ci sono altre candidature da parte loro, e siamo aperti anche a fare le primarie”. Lo ha affermato Simona Bonafè, segretario del Pd della Toscana, al termine della direzione del partito che le ha conferito il mandato di proporre Eugenio Giani al tavolo della coalizione di centrosinistra come candidato presidente della Regione Toscana alle elezioni del 2020.
“Consideriamo che c’è una variabile, che è la variabile tempo – ha proseguito – e dobbiamo essere in grado di mettere in campo una candidatura il prima possibile insieme alla coalizione che dovrà essere la più larga possibile. Adesso c’è bisogno di parlare ai cittadini delle cose che vogliamo portare avanti”. Per tenere unita la coalizione, ha detto Bonafè, “il lavoro è già iniziato, abbiamo già iniziato a lavorare sulla cornice valoriale e programmatica e su quello ci siamo ritrovati tutti. E poi sono le forze tradizionali del centrosinistra con cui noi ci siamo sempre confrontati, con cui abbiamo vinto le città e i comuni e con cui abbiamo riconquistato Livorno. E’ esattamente la stessa coalizione”
“Dalle consultazioni – si legge nel documento approvato – è emersa a grande maggioranza la preferenza per una candidatura di segno politico, da definire unitariamente nell’ambito della coalizione senza ricorso alle primarie. Fermo restando che una parte dei consultati non ha fornito indicazioni nominative, limitandosi in taluni casi alla descrizione di un profilo ideale, è emersa una consistente indicazione di preferenza nei confronti dell’attuale presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani”. Per questi motivi “la direzione regionale del partito – si legge ancora – ascoltata la relazione della segretaria Bonafè e il relativo dibattito, dà mandato alla medesima di mettere a disposizione della coalizione di centrosinistra la figura di Eugenio Giani, quale proposta del Pd per la scelta del candidato alla presidenza della Regione Toscana”.
“Sicuramente la terremo più larga possibile” la coalizione di centrosinistra per le regionali del 2020 in Toscana. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, indicato dalla direzione regionale del Pd come il candidato presidente di Regione da proporre al tavolo di coalizione che tornerà a riunirsi martedì 3 dicembre. “Mi sento orgoglioso – ha detto, al termine della direzione – di questo popolo, che è il popolo del Pd, del centrosinistra, il popolo toscano, per cui io metterò tutto me stesso in questo impegno, avendo come riferimento sempre e comunque il benessere, la salute, e la prospettiva di crescita della civiltà toscana, nel contesto di quella che è la comunità dei cittadini che meritano tanto”. “Stasera è la mia occasione nel Pd – ha concluso-, e sento con grande orgoglio questo voto, all’unanimità con una sola astensione, che mi fa essere orgoglioso di quella scelta che 12 anni fa mi ha portato in questo partito che oggi mi ha ripagato”.
Il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti, in una nota scrive: “Il Partito Democratico della Toscana ha dimostrato, proponendo all’unanimità, alla coalizione di centro sinistra, Eugenio Giani come candidato alle presidenza della Regione, quanto sia decisivo per il partito il valore dell’unità. Ora al lavoro per battere con le idee la destra e per sostenere la Toscana, i suoi cittadini, il sistema delle imprese della regione nelle sfide future”.

Pd, Rossi: bene unità in Toscana, ottimista su candidato 2020

L’accordo per una segreteria unitaria del Pd in Toscana “è significativo, perché in Toscana avevamo due risultati diversi, uno per il congresso regionale” a favore della renziana Simona Bonafè “e l’altro per quello nazionale a favore di Zingaretti”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

“Credo che sia un passo avanti importante, è giusto che ci sia una conduzione unitaria del partito, in questo senso ho apprezzato quanto è stato fatto e deciso”, ha aggiunto. Rossi si è detto “ottimista” sulle possibilità di trovare un candidato unitario per le regionali del 2020: “Sono sempre stato ottimista. Mi sembra che il Pd stia ragionando, discutendo. Anche io sto dentro a questo dibattito volentieri, vediamo cosa potrà produrre”.

“Ho molti dubbi sulla reale volontà del M5s di passare dalla fase demagogica, populista, antipolitica, a una fase in cui si assume le responsabilità di governo: Zingaretti fa bene a sollecitarli in questo senso”. Afferma il governatore della Toscana in risposta alle domande dei cronisti. “Riconosco a Zingaretti la dote di saper gestire questa fase che è molto complicata”, ha spiegato Rossi secondo cui “c’è una parte del popolo della sinistra che è convinta che la sinistra sia dentro il M5s. Zingaretti fa bene a provocare e a dire di uscire allo scoperto. Vedremo quello che accadrà. E’ una fase politica molto in movimento. Nessuno può pensare di avere la verità in tasca su ciò che accade”.

In riferimento alla manovra finanziaria, Rossi sostiene che “Si devono trovare assolutamente le risorse per un intervento forte sul cuneo fiscale a favore dei lavoratori, compresi i non capienti che erano stati tenuti fuori dall’intervento di Renzi: lì non bastano 2,6 miliardi”. “Il Pd a mio parere – ha aggiunto – si concentri e si batta su questo punto”.

“Leggo continuamente i titoli di prima pagina, si negano l’un l’altro sui provvedimenti che verranno presi. Ci sono troppi veti, troppe condizioni che vengono poste in particolare da Di Maio e da Renzi”. Secondo il presidente della Regione, nel merito della futura manovra, la seconda cosa importante è che “il superticket, come si dimostra in Toscana e soprattutto a Firenze, credo induca a comportamenti sbagliati e di privatizzazioni della sanità. Questo va combattuto con l’eliminazione del superticket. Il terzo argomento che vedo sono gli investimenti e la scuola”.

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