Omicidio Ciatti: negata estradizione Strasburgo indagato, torna libero

Il 24enne ceceno era stato arrestato a febbraio a Strasburgo per l’omicidio di Ciatti

Negata dai giudici di Strasburgo l’estradizione in Italia del 24enne Movsar Magomedov, uno dei tre ceceni accusati dell’omicidio di Niccolò Ciatti, il 22enne fiorentino pestato a morte l’11 agosto 2017 sulla pista da ballo di una discoteca di Lloret de Mar in Spagna. E’ quanto riportato oggi sulle pagine del Corriere Fiorentino.

Magomedov era stato arrestato lo scorso febbraio a Strasburgo a seguito di un mandato di arresto europeo e in seguito scarcerato, come riportato nei giorni scorsi anche da La Nazione. Le prove raccolte a suo carico non avrebbero convinto i giudici francesi.

Il 24enne, così il provvedimento che rigetta la richiesta di estradizione secondo quanto riportato dalla stampa, “risulta indagato per lo stesso delitto in Spagna, dove è stato commesso il reato e dove, per le leggi internazionali, dovrà celebrarsi il processo”. Nei prossimi mesi potrebbe tornare libero per decadenza dei termini di detenzione in carcere anche un altro degli aggressori, Rassoul Bissultanov, colui che sferrò il calcio mortale alla testa. Non ancora fissata dal tribunale di Girona la data del processo per la morte di Niccolò, che, sempre secondo quanto riportato, dovrebbe tenersi in giugno.

Le autorità di polizia francesi, su attivazione dei Carabinieri del Ros con il supporto del Servizio di cooperazione internazionale di polizia, avevano rintracciato e arrestato a Strasburgo (Francia), in esecuzione di Mandato d’Arresto Europeo (Mae), un cittadino ceceno ritenuto responsabile del pestaggio che, il 12 agosto 2017, provocò la morte del giovane Niccolò Ciatti in una discoteca di Lloret de Mar (Spagna). Sono state avviate le procedure di estradizione.

Le investigazioni, svolte in  raccordo con i collaterali spagnoli, hanno consentito di acquisire solidi elementi identificativi degli autori del delitto e ricostruire  la dinamica dell’evento.

Omicidio Ciatti: arrestato in Francia uno degli aggressori, richiesta estradizione

E’ stato arrestato ieri in Francia, in esecuzione di un mandato di arresto europeo, un cittadino ceceno considerato responsabile del pestaggio e della morte di Niccolò Ciatti in una discoteca a Lloret de Mar, in Spagna, nell’agosto del 2017.

Le autorità di polizia francesi, su attivazione dei Carabinieri del Ros con il supporto del Servizio di cooperazione internazionale di polizia, hanno rintracciato e arrestato ieri a Strasburgo (Francia), in esecuzione di Mandato d’Arresto Europeo (Mae), un cittadino ceceno ritenuto responsabile del pestaggio che, il 12 agosto 2017, provocò la morte del giovane Niccolò Ciatti in una discoteca di Lloret de Mar (Spagna). Sono state avviate le procedure di estradizione.

Le investigazioni, svolte in  raccordo con i collaterali spagnoli, hanno consentito di acquisire solidi elementi identificativi degli autori del delitto e ricostruire  la dinamica dell’evento.

L’arresto “è una buonissima notizia. Vorrei ringraziare i carabinieri del Ros e tutto il servizio di cooperazione internazionale”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella ricordando  quando andò in Spagna insieme al babbo di Niccolò, nel novembre 2018, per parlare con i magistrati e cercare di capire quali fossero gli aspetti che rallentavano il percorso giudiziario.

Per l’omicidio del giovane di Scandicci è detenuto in Spagna, in attesa del processo, un altro ceceno, esperto di arti marziali, che, come mostrarono i video di sorveglianza della discoteca, sferrò a Niccolò un calcio in testa. Anche per lui il gip del tribunale di Roma, su richiesta della procura della capitale, ha emesso un mandato di arresto europeo.

“La notizia dell’arresto ci fa sperare che giustizia sia fatta per l’omicidio di Niccolò. Tanto lavoro fatto dalla famiglia che si è messa subito a disposizione della magistratura, oggi ha avuto un segno tangibile di efficacia”.Così su Facebook, Sandro Fallani, sindaco di Scandicci (Firenze)

“Un passo importante e decisivo verso quella giustizia che Niccolò deve avere…”. Le parole sui social dello stesso Luigi Ciatti.

Niccolò Ciatti morì ucciso a 22 anni dopo un pestaggio subito il 13 agosto 2017 da parte di alcuni ceceni in una discoteca di Lloret de Mar (Spagna), località dove era in vacanza.

Omicidio Ciatti: Di Maio, attenzione costante della Farnesina

“Ho dato istruzioni alla nostra ambasciata a Madrid affinché intervenga formalmente presso le autorità spagnole sollecitando una rapida conclusione del procedimento penale. So che il ministro Bonafede ha indirizzato una lettera con analoga richiesta al suo omologo spagnolo”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sul caso di Niccolò Ciatti scrivendo in risposta una lettera del sindaco di Scandicci (Firenze) Sandro Fallani.
Il sindaco si era unito all’appello della famiglia Ciatti per promuovere “una sollecitazione da parte di tutte le istituzioni italiane affinché il tribunale” spagnolo “emetta una sentenza prima dello scadere del quarto anno dagli arresti dei sospettati”.
Niccolò Ciatti morì ucciso a 22 anni dopo un pestaggio subito il 13 agosto 2017 da parte di alcuni ceceni in una discoteca di Lloret de Mar (Spagna), località dove era in vacanza.
“Caro sindaco – risponde Di Maio – desidero assicurarle che l’attenzione della Farnesina e delle nostre Autorità diplomatico-consolari in Spagna rimarrà costante sino a quando verrà fatta piena luce sul delitto e le relative responsabilità”.
“La triste e dolorosa vicenda di Niccolò – ha anche scritto di Maio – è oggetto della massima attenzione da parte della Farnesina, dell’Ambasciata a Madrid e del Consolato Generale a Barcellona. Nei momenti successivi al tragico evento è stato fatto tutto il possibile per prestare alla famiglia del giovane ogni necessaria assistenza” inoltre “le nostre rappresentanze in Spagna – in stretto raccordo con questo Ministero – hanno poi seguito da vicino l’iter giudiziario a carico del presunto responsabile del pestaggio, per il quale la pubblica accusa ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio di primo grado con varie aggravanti. Il presunto colpevole è tuttora in regime di custodia cautelare e tale misura è stata prorogata fino ad agosto 2021. Siamo ora in attesa che vengano confermati i capi di accusa e che abbia inizio la fase dibattimentale del processo innanzi la Corte di Appello di Girona. Secondo il legale della famiglia Ciatti, tenuto conto dei rallentamenti causati nel sistema giudiziario spagnolo dall’attuale emergenza sanitaria, la prima udienza potrebbe svolgersi tra aprile e maggio 2021”.

Omicidio Niccolò: famiglia Ciatti da ministro, “pieno sostegno”

“Dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede abbiamo ricevuto pieno sostegno per tutte le iniziative che abbiamo intrapreso e che andremo a intraprendere, ci ha dato piena solidarietà, vicinanza e disponibilità per tutto quello che il Governo potrà fare a livello politico nella nostra vicenda”. Così Luigi Ciatti, padre di Niccolò, il 22enne fiorentino ucciso dopo un pestaggio in una discoteca di Lloret de Mar (Spagna) il 12 agosto 2017 mentre era in vacanza con gli amici, riguardo all’incontro avuto ieri col ministro Bonafede, che aveva invitato la famiglia in via Arenula.

“Il ministro – prosegue Luigi Ciatti – ci ha detto che in ogni occasione di confronto che ci potranno essere con lo Stato spagnolo porterà all’attenzione delle autorità iberiche il caso di Niccolò e la vicenda che ci ha drammaticamente colpito. Inoltre si è detto d’accordo con le iniziative legali che abbiamo in corso, anche sul ricorso che faremo al tribunale di Girona contro le motivazioni della giudice di Blanes che ha rinviato a giudizio per omicidio un solo ceceno, archiviando gli altri due amici che lo spalleggiavano nell’uccisione di Niccolò”.
Nove pagine in cui il magistrato, dopo aver ricordato come si svolsero i fatti all’interno della discoteca  spiega il motivo per cui andrà a processo soltanto Rassoul Bissoultanov: perché, scrive Chova Martì, “non esistono indizi di colpevolezza che permettano di attribuire la partecipazione alla rissa anche di Khabiboul Koabatov e Movsar Magomadov, che, quindi, non possono essere processati per omicidio”. Anzi, per il Tribunale di Blanes,  i due ceceni assolti “non hanno mai aggredito, né prima né dopo, Ciatti e i suoi amici. Né tantomeno hanno contribuito a causare la morte del ragazzo ». Non solo. I due, sempre secondo il giudice istruttore, avrebbero perfino «evitato che Bissoultanov potesse riavvicinarsi a Niccolò, al suolo e incosciente, per colpirlo ancora”.
Il giudice – che afferma di aver accolto le richieste dell’accusa e di aver rigettato quelle della parte civile e dell’assicurazione, che invece volevano tutti e tre i ceceni a giudizio -, per arrivare alle sue determinazioni si sarebbe basata esclusivamente su due video: quello registrato dalle telecamere interne del locale e quello girato da un testimone nel momento in cui scoppia la rissa. Insomma, “partendo dalla rissa che è stata fortuita e inaspettata”, per Khabiboul Koabatov e Movsar Magomadov “non risulta neanche una partecipazione secondaria al delitto, come non risulta che si siano messi d’accordo preventivamente con l’autore materiale dell’omicidio”. Il giudice Mercé Chova Martì nel dispositivo scrive anche che “gli amici (di Niccolò, ndr) in nessun momento provano a evitare l’aggressione mortale mentre questa si sta producendo “, anche se dalle immagini del video della discoteca si vede chiaramente come il gruppo che accompagna Niccolò provi ad allontanare i tre ceceni senza riuscirci e facendo arrabbiare ancora di più Rassoul che, a un certo punto, gira attorno alla sua vittima, barcollando, per arrivare proprio dove ci sono Alessandro e Andrea. Mentre a terrà c’è il giovane di Scandicci con la testa poggiata sulle gambe di Filippo. “Su Bossoultanov gli indizi sono sufficienti—scrive ancora il giudice di Blanes — e poi è stato riconosciuto dagli amici di Ciatti, che lo indicano come autore materiale dell’omicidio, e anche da alcuni testimoni diretti. Come ci sono le dichiarazioni dei 3 Mossos d’Esquadra che lo identificheranno più tardi”.
Luigi Ciatti, venuto a conoscenza delle motivazioni della giudice di Blanes, le ha definite “molto, molto lacunose”, “non tengono conto dell’intero video, che va esaminato dall’inizio alla fine” e inoltre “non considerano la responsabilità della discoteca” che “assurdamente compare nel procedimento come parte civile quando invece dovrebbe essere, coi suoi rappresentanti, tra gli imputati”.
“Non avrò più pace e continuerò a sopravvivere a Niccolò con l’obiettivo di avere giustizia per mio figlio — si sfoga Luigi — Finché avrò vita farò di tutto per averla e per spedire quegli assassini in galera. Non sarà facile, basta leggere la sentenza di rinvio a giudizio del giudice di Blanes. Noi dobbiamo combattere per far punire quelle bestie perché in Spagna il senso di giustizia non è molto comprensibile. Perché ci hanno fatto aspettare due anni? Ma noi non ci arrenderemo mai”.

Di Giorgi: “Governo faccia tutto il possibile per dare giustizia a Niccolò Ciatti”

La Parlamentare e membro della Direzione nazionale PD, Rosa Maria Di Giorgi, ha commentato l’esito dell’udienza emessa ieri dalla giudice del tribunale di Blanes.

“La decisione di mandare a processo solo uno degli aggressori di Niccolò Ciatti – afferma Rosa Maria Di Giorgi – lascia sgomenti. Le immagini delle telecamere hanno mostrato a tutto il mondo che in quella tragica notte di due anni fa a Lloret de Mar gli autori del pestaggio furono tre, e ciascuno di loro ha una parte di responsabilità nell’omicidio. Così come vanno indagate fino in fondo le responsabilità dei gestori del locale.”

“All’epoca dei fatti – prosegue la parlamentare -, quando ero vicepresidente del Senato, con il presidente Grasso ed il ministro Orlando ci adoperammo sin da subito per dialogare con la giustizia spagnola al fine di garantire indagini scrupolose e determinate.”

“Non possiamo dunque rimanere inermi di fronte a quella che si sta profilando come una vera e propria beffa per la famiglia di Niccolò, cui va tutta la nostra vicinanza. Li avevo incontrati giusto qualche settimana fa ed erano preoccupati ma fiduciosi. Non meritavano questa doccia fredda. Noi siamo con loro – conclude Di Giorgi – e ci aspettiamo che il Governo ed il ministro Bonafede facciano dunque tutto il possibile per garantire verità e giustizia alla famiglia Ciatti.”

Ciatti: un solo aggressore a processo, archiviati gli altri 2

Ieri sera il giudice istruttore del tribunale di Blanes ha sciolto la riserva sull’udienza istruttoria del 17 luglio. A processo andrà soltanto uno dei tre giovani ceceni che il 12 agosto 2017 aggredirono e causarono la morte del fiorentino Niccolò Ciatti, 22 anni, in una discoteca di Lloret de Mar (Spagna). Rassoul Bissultanov, 26 anni, sarà processato per omicidio volontario aggravato. 

Al momento il 26enne si trova in carcere. Archiviate invece le posizioni degli altri due ceceni che parteciparono al pestaggio con Bissultanov: Khabibul Kabatov, 22, e Movsar Magomedov, 24.

Nel frattempo il Guardasigilli Alfonso Bonafede riceverà al ministero, il prossimo 31 luglio, i familiari di Ciatti. E’ quanto si apprende da fonti vicine alle famiglia Ciatti, che per fissare l’incontro è stata appositamente contattata dalla segreteria del ministro. Secondo la comunicazione formale inviata dal Ministero della Giustizia andranno all’incontro i genitori Luigi e Laura Ciatti accompagnati dall’avvocata Agnese Usai.

Sempre l’avvocata Usai ha annunciato di voler impugnare l’archiviazione. “Chiederemo un chiarimento sulla motivazione del giudice e impugneremo  la decisione, che è contraria alle prove evidenti che ci danno le immagini. Per noi – ha concluso il legale della famiglia – c’è un concorso degli altri due ceceni con Bissultanov nell’omicidio”

La famiglia Ciatti si è detta sconcertata per la decisione del giudice spagnolo e ha espresso il suo sfogo sulla pagina Facebook dedicata a Niccolò: “Non sappiamo ancora le motivazioni della sentenza emessa dal giudice spagnolo – spiegano i famialiari sul social – ma ci sembra assurdo non portare a processo nessuno dei due ceceni liberi”. “Speriamo veramente che un altro giudice con più esperienza legga gli atti e veda i filmati. Purtroppo le lacune da parte di questo giudice sono molto gravi ….”. “Non ci fermeremo mai Niccolò deve avere giustizia e verità – si legge ancora – e fino ad ora in Spagna non c’è tutta la verità e c’è poca giustizia… Noi pretendiamo e vogliamo giustizia, non ci fermiamo davanti all’incompetenza di un giudice…”. Nello stesso spazio Fb viene anche ricordato che ieri Niccolò Ciatti avrebbe compiuto 24 anni.

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