Rinviato lo sfratto della moschea di Firenze. Nardella: “Ringrazio le forze dell’ordine e gli ufficiali giudiziari”

Firenze, è ufficiale, è stato rinviato a data da destinarsi lo sfratto esecutivo della moschea in Piazza dei Ciompi per la concomitanza con la preghiera del venerdì a cui stanno partecipando, a turno, centinaia di fedeli musulmani. .

La decisione di rinviare lo sfratto della moschea è stata presa dopo una mattinata di confronti tra l’ufficiale giudiziario, le forze dell’ordine, i legali della proprietà e la comunità islamica a Firenze con l’imam Izzedin Elzir.

“Si tratta di una scelta di buonsenso, continuiamo a cercare una sede alternativa”, ha detto l’imam Elzir. Poco prima lo stesso imam aveva spiegato alle varie parti, che “in assenza di un’alternativa a questa sede, è impossibile lasciare la comunità e pregare in strada”.

Lo sfratto era stato confermato inseguito alla richiesta dei proprietari dello stabile, la società Finvi investimenti industriali ed immobiliari, di riappropriarsi dell’immobile.

“Ringrazio le forze dell’ordine e gli ufficiali giudiziari per il comportamento esemplare all’insegna del rispetto della legge e dell’equilibrio nella valutazione della situazione relativa allo sfratto di questa mattina, evitando così eventuali gravi problemi di ordine pubblico. – ha commentato con un comunicato un comunicato il sindaco di Firenze Dario Nardella sul rinvio dello sfratto della moschea – Ora più che mai invito tutta la città, a partire dalle istituzioni, a contribuire all’individuazione di una soluzione duratura per il centro di preghiera della comunità mussulmana, in un clima di rispetto e armonia. Il Comune farà la sua parte in questa direzione con sempre maggiore impegno e in costante rapporto con la prefettura. Firenze è da sempre città del dialogo interreligioso e interculturale: nella nostra città non c’è spazio per chi vuole negare il diritto a pregare delle persone”.

Sgombero moschea a Firenze, Imam: “Non andiamo via finché non troviamo un’alternativa”. Prefetto: “Forze dell’ordine si tengono a distanza dal luogo”

Firenze, una mattinata movimentata in centro città: oltre al corteo dello sciopero generale c’è attesa per l’esecuzione dello sfratto, con l’ausilio delle forze dell’ordine, della moschea di piazza dei Ciompi, in centro.

Presenti nella moschea oltre un centinaio di fedeli che stanno esponendo diversi cartelli contro lo sgombero. Al momento non si registrano tensioni, nonostante sul posto siano già presenti le forze dell’ordine, i legali della proprietà e della comunità islamica fiorentina, e l’ufficiale giudiziario. Presente anche il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci e alcuni consiglieri comunali, tra cui l’assessore comunale Andrea Giorgio.

“Non sappiamo se ci sarà un rinvio dello sfratto, noi siamo qui a pregare. Non andiamo via finché non troviamo un’alternativa”. Queste le parole dell’imam di Firenze Izzedin Elzir, ex presidente dell’Ucoii, che si trova sul posto. “Spero di poter trovare un altro luogo anche domani, anche stasera – ha aggiunto -. Non voglio danneggiare un’altra realtà. Ringrazio chi fa la sua parte per garantire i diritti a tutti: una parte di questo diritto è quello della proprietà e deve essere garantito, noi siamo i primi a dire che dobbiamo dare indietro” l’immobile visto che la società Finvi “lo ha voluto indietro. Vorrei però sottolineare che abbiamo pagato gli affitti, tocca alla proprietà dimostrare che non sono stati pagati. Come noi affermiamo il diritto” di Finvi “di mantenere la sua proprietà, affermiamo un diritto, sancito dalla Costituzione, di pregare in tranquillità e questo noi lo possiamo fare grazie ai nostri concittadini. Alla proprietà chiediamo pazienza”.

Sul posto presente anche la Digos. Secondo quanto appreso, lo sfratto della moschea è esecutivo e non sono previsti interventi finché i fedeli sono impegnati nella preghiera. Oggi è infatti venerdì, il giorno festivo della settimana per l’Islam.

“Dagli aggiornamenti più recenti” sullo sfratto della moschea di piazza Dei Ciompi di Firenze “mi risulta che i fedeli sono in preghiera e che le forze dell’ordine si tengono a distanza dal luogo, in attesa delle determinazioni dell’ufficiale giudiziario”. Lo ha detto il prefetto di Firenze Valerio Valenti, a margine di un evento, parlando coi cronisti, della situazione in atto al momento sullo sfratto esecutivo della moschea in piazza dei Ciompi.

Sfratto della moschea in Piazza dei Ciompi: Imam Elzir, serve un proroga per avere il tempo di trovare un’alternativa

Firenze, l’Imam del capoluogo di regione Izzedin Elzir è tornato a parlare in merito alla moschea di piazza dei Ciompi il cui sfratto, con l’ausilio della forza pubblica, è fissato per venerdì 16 dicembre, giorno oltretutto di preghiera per i fedeli.

“Noi non vogliamo danneggiare nessuno ma non vogliamo neanche essere danneggiati. Non si può chiudere venerdì” 16 dicembre, “la moschea, per questo chiediamo una proroga per avere il tempo di trovare una alternativa. Oggi vedremo altre proposte: non ci trasferiremo in un anno, ma ci vuole un minimo di tempo”. La richiesta dello sgombero è partita dalla società immobiliare pratese Finvi, proprietaria del fondo in cui si ritorvano i fedeli per pregare. L’Imam Elzir ha ribadito che “l’idea è quella di cercare un luogo in centro, un luogo tranquillo. Credo che ci siano le condizioni per avere quantomeno una proroga in attesa di una soluzione definitiva”.

Domenica 11 l’Imam ha avuto un colloquio a Palazzo Vecchio con il capogruppo di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi. Quest’ultimo gli ha proposto alcune soluzioni, ma nel frattempo la Lega ha confermato che, sempre per il 16 dicembre, sarà organizzato un presidio “in difesa della legalità”.

Trombi (Firenze riparte a sinistra): “Finti sondaggi politici spacciati come telefonate del Comune”

L’amministrazione comunale smentisce con forza l’utilizzo di sondaggi telefonici su questioni come la moschea, ius soli e intenzioni di voto

Negli ultimi giorni una società, che dice di essere incaricata dal Comune di Firenze, sta effettuando dei sondaggi telefonici tra i residenti del Comune di Firenze, racconta Giacomo Trombi di Firenze Riparte a Sinistra.

“Le domande vertono sulla moschea di Sesto Fiorentino (viene chiesto se l’intervistato sia a conoscenza del fatto che la diocesi di Firenze vorrebbe cedere un terreno per la costruzione di una Moschea nel comune di Sesto, se sia favorevole o contrario a tale opera e se sia favorevole o contrario sul costruire una moschea vicino ad una chiesa), sullo Ius Soli (se l’intervistato sappia o meno di cosa si tratti, e se sia favorevole o meno alla sua approvazione) e, infine, se si votasse entro una settimana alle elezioni politiche nazionali, cosa voterebbe.
Tutte domande estremamente politiche, che esulano dalle competenze (o dall’agenda politica) dell’Amministrazione Comunale. Non solo: ricorrere al sondaggio per capire come sia orientata l’opinione pubblica su un tema delicato come la costruzione di una moschea sarebbe davvero di una pochezza politica infinita, su un tema del genere è necessario condurre, proporre, alzare l’orizzonte del dibattito, non andare a traino della pancia della popolazione.
Per questo – continua Giacomo Trombi – abbiamo chiesto in aula se fosse vero che il sondaggio era stato commissionato dal Comune di Firenze e chi lo avesse richiesto, ma la risposta di Gianassi è che non risulta che il Comune abbia dato mandato ad alcuno di effettuare tali sondaggi.
Resta quindi da capire chi è che sfrutti il nome del nostro Comune per fare sondaggi in vista delle prossime elezioni: è un atto grave, a nostro avviso, specialmente trattandosi di temi delicati, e chiediamo a chiunque riceva tali chiamate di farsi indicare chiaramente la società che effettua tale sondaggio e il committente e di fornire tali informazioni al Comune di Firenze, segnalandolo alla Polizia Municipale, perché l’Amministrazione possa provvedere”.

Moschea, Di Giorgi: “Soddisfazione per dialogo tra religioni”

Tea Albini (LeU) “I problemi si possono risolvere con un nuovo percorso di sinistra”. Più polemico il collega Filippo Fossati: “Sesto sa guardare più avanti di Firenze”.

Per la moschea “sono bastati sei mesi di un dialogo finalmente serio tra Comunità Musulmana, Chiesa Cattolica e Istituzioni e 260.000 euro per dare la certezza di un luogo di culto degno di questo nome – afferma il deputato di LeU Filippo Fossati – al posto dello scantinato da cui l’intera città di Firenze non riusciva evidentemente a uscire. Nonostante la buona volontà dialogante dell’Imam fiorentino, i ripetuti appelli del Cardinal Betori e un pezzo cruciale del centro storico della città sofferente sia per le condizioni inadatte alla preghiera per il centro di Piazza dei Ciompi e ai diritti negati di una comunità fortissima come quella mussulmana”

Sulla vicenda interviene anche  la vicepresidente del senato Rosa Maria Di Giorgi (PD): “Apprendiamo con soddisfazione che sul tema della realizzazione di un luogo di culto per la comunità musulmana dell’area metropolitana fiorentina si sia sviluppato un fecondo dialogo tra le fedi nel solco del messaggio ecumenico che la Chiesa cattolica sta sviluppando da anni. Bene ha fatto – aggiunge Di Giorgi – l’Arcidiocesi ad offrire la propria disponibilità per la cessione di un’area che permetta di esercitare il proprio diritto di culto alla comunità islamica, in un luogo consono e rispettoso della dignità umana e con l’auspicio di un proficuo scambio culturale”

“Dopo anni di attendismo e tira e molla del capoluogo toscano, di grandi annunci subito “bruciati” dall’alto con incommentabili brutte figure, ecco la dimostrazione di come la realtà superi ogni calcolo di una politica ormai abituata solo a quello. La moschea nascerà a Sesto Fiorentino, per volere della Curia fiorentina, dell’Università di Firenze e di un Comune della Piana Fiorentina che sa guardare evidentemente più avanti – sottolinea Fossati . Gli fa eco la collega e compagna di partito Tea Albini: “Liberi e Uguali, a capo dell’Amministrazione del Comune di Sesto Fiorentino, non può che registrare con soddisfazione l’accordo raggiunto e la dimostrazione, con questo, che i problemi si possono affrontare e risolvere con la serietà e la costruttività di un nuovo percorso a sinistra”.

Nella serata è stata rilasciata anche una dichiarazione del sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi: “Oggi la nostra città lancia al mondo un messaggio di pace, dialogo, speranza: un accordo, senza retorica davvero storico, tra Comunità islamica, Arcidiocesi, Università e il nostro Comune per la realizzazione di una moschea e di un centro culturale islamico. Una scelta sulla quale abbiamo lavorato a lungo e che inevitabilmente sarà oggetto di dibattito e discussioni, anche molto aggressive da parte di chi cercherà di soffiare sull’odio e sulla paura. Da qui, da Sesto – aggiunge il sindaco – lanciamo la nostra sfida al mondo, per battere la marea crescente dell’intolleranza, della paura, dei fascismi, dell’odio”.

Moschea a Sesto Fiorentino, da Comune ‘nessuna preclusione’

L’ipotesi che la moschea di Firenze possa sorgere nella vicina Sesto Fiorentino era stata prospettata oggi dal quotidiano La Verità.

Nessuna preclusione da parte del Comune di Sesto Fiorentino (Firenze), governata da una giunta di sinistra, alla realizzazione della moschea di Firenze sul proprio territorio, ma l’amministrazione comunale esclude che vi possa essere, a questo scopo, l’impiego di risorse pubbliche.
L’ipotesi che la moschea di Firenze possa sorgere nella vicina Sesto Fiorentino era stata prospettata oggi dal quotidiano La Verità.
“Qualsiasi ipotesi circa l’impiego di risorse pubbliche o la messa a disposizione di terreni di proprietà comunale, a titolo oneroso e non, è destituita di ogni fondamento”, dice il Comune di Sesto Fiorentino in una nota, aggiungendo tuttavia che “come riportato anche dalla stampa locale nei mesi scorsi, questa amministrazione non ha preclusioni rispetto alla realizzazione di eventuali nuovi luoghi di culto sul proprio territorio”.

“Sono molti anni che la comunità islamica di Sesto Fiorentino manifesta la necessità di un luogo di preghiera degno per i fedeli musulmani. I fratelli di Sesto stanno vagliando diverse proprietà nel territorio comunale per l’acquisto di un terreno e io sono stato consultato a riguardo”. Lo spiega l’imam di Firenze e presidente dell’Ucoii Izzedin Elzir, dopo le ipotesi circolate rispetto alla possibilità di realizzare una moschea nella città alle porte di Firenze. “Ci sono infatti molti cittadini italiani che sono a conoscenza di questa esigenza della comunità e che ci contattano per vendere i propri immobili o terreni – aggiunge Elzir – sia a Firenze che a Sesto ma anche a Scandicci, Campi e non solo”.

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