Tpl, respinto appello Mobit, gara confermata ai francesi di Ratp

Firenze, il Consiglio di Stato ha respinto l’appello presentato da Mobit (Busitalia che fa capo a Fs) contro l’aggiudicazione della gara per il Trasporto Pubblico Locale (Tpl) in Toscana alla società Autolinee Toscane (gruppo Ratp).

Secondo il Consiglio di Stato sarebbero state “carenti di interesse” le intercettazioni telefoniche effettuate nell’ambito di un’inchiesta sulla gara aperta dalla procura di Firenze, definendole “consultazioni informali del presidente della commissione o del suo staff con il consulente della Regione o con la sua collaboratrice al fine di acquisire chiarimenti su entrambi i piani economici finanziari presentati”. Per di più i giudici del Consiglio di Stato non hanno neanche accolto i dubbi di legittimità costituzionale sull’assegnazione del Tpl paventato dagli avvocati di Mobit.

Si pone così fine a un lungo contenzioso e alla travagliata gara regionale, del valore di 4 miliardi di euro per 11 anni di servizio, e la pronuncia consente così alla Regione di assegnare il servizio, aggiudicato ad Autolinee Toscane (At).

Ricordiamo che Autolinee Toscane si era aggiudicata per la prima volta la gara per il gestore unico del trasporto pubblico locale nell 2016. Dopodiché iniziarono i ricorsi da parte di Mobit, e la procedura di assegnazione venne riaperta 2019, ma anche allora ci fu una seconda assegnazione sempre alla società del gruppo francese.

La sentenza del Consiglio di Stato di oggi dovrebbe essere l’ultimo atto di questa lunga vicenda.

“Siamo pienamente soddisfatti di questo esito, anche se resta qualche rammarico”, “per il fatto di avere perso cinque anni dalla prima aggiudicazione della gara”, a marzo 2016. Così Bruno Lombardi, presidente di Autolinee Toscane (At), commenta la sentenza del Consiglio di Stato che, sulla vicenda della gara unica regionale del trasporto pubblico locale della Toscana, ha respinto il ricorso di Mobit (consorzio di tutte le ditte toscane del tpl con a capo Busitalia), sia principale che incidentale, giudicando il Pef di At valido e corretto”.

Una sentenza, sottolinea l’azienda in una nota, “netta e chiara che non lascia più dubbi sulla correttezza e legittimità della gara e sulle modalità con cui la Regione l’ha gestita. Dopo cinque anni, e ben sei sentenze, è stata scritta la parola fine a questo infinito contenzioso. Non ci sono più scuse per non procedere rapidamente all’attuazione degli impegni previsti dal contratto di concessione, completando il trasferimento dei beni, così come concordato”.

Per Lombardi c’è soddisfazione perché “ancora una volta un giudice amministrativo conferma che la gara è regolare” e “se il contenzioso si fosse concluso con la prima sentenza (ottobre 2016) oggi avremmo un servizio già ristrutturato e più funzionale” e “una sola azienda al posto di 22. Avremmo già 1.350 nuovi bus in circolazione e la Regione avrebbe risparmiato qualcosa come 40 milioni di euro”.

“Constatiamo – prosegue il presidente di At – che, nonostante i ricorsi presentati da Mobit siano stati costantemente bocciati e il contratto di concessione sia stato firmato da ben 10 mesi, il servizio è tuttora gestito da chi ha perso la gara e da chi ha perso tutti i ricorsi. Ci attendiamo che l’ostruzionismo sin qui messo in campo termini finalmente e si vada verso un ordinato passaggio di consegne”.

“Lo vado dicendo ormai da oltre 6 anni e coerentemente con quanto ho sempre fatto, ribadisco ancora una volta che la gara unica per la gestione del Tpl in Toscana è stata una grande vittoria dei cittadini e dei lavoratori e sarebbe davvero ora che questa ormai irreale situazione di sospensione dell’attuazione degli effetti previsti dalla gara sia definitivamente superata e la Regione sia messa nella condizione di poter dare finalmente ai cittadini toscani il servizio che si meritano e ai lavoratori del settore le certezze che solo il percorso di gara gli ha potuto garantire”. Così il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli, già assessore ai trasporti della Regione, commenta la sentenza del Consiglio di Stato sulla gara del Tpl della Toscana che, “ha ribadito oggi la correttezza delle scelte fatte dalla Regione e, in particolare, dalla commissione di gara, nel valutare le offerte pervenute”.

“E’ una sentenza – prosegue Ceccarelli – che conferma quella storica del Tar Toscana, che aveva scritto una pagina di giurisprudenza di valore europeo, stabilendo che la Regione aveva operato correttamente. La Toscana ha avuto, grazie alla convinzione del presidente Rossi e della sua giunta, il coraggio e la capacità di fare quello che in Europa nessuna regione è riuscita a fare, ovvero una grande gara europea per garantire a tutti un servizio pubblico che sia adeguato alle aspettative di chi vive in questa regione e di chi viene a visitarla. La conflittualità portata alle estreme conseguenze da chi ha perduto la gara ha impedito ai toscani di avere già oggi un parco mezzi interamente rinnovato e un salto tecnologico verso una mobilità più sostenibile e più fruibile per tutti. Ora non si deve perdere neanche un minuto. C’è un contratto di servizio già firmato, che attende solo di essere attuato”.

Inchiesta Tpl, Mobit: “Per procura siamo parte offesa”

Il consorzio Mobit, che raduna aziende del trasporto locale su gomma in Toscana, “ha avuto recentemente contezza di essere parte offesa” nell’inchiesta della procura di Firenze per turbativa d’asta e falso relativa alla gara che ha assegnato il Tpl su gomma per 4 miliardi euro e 11 anni di durata ad Autolinee Toscane (gruppo Ratp).

Lo fa sapere in una nota lo stesso Mobit che, assistito dai suoi legali, precisa che si tratta di un “procedimento penale aperto nei confronti del presidente Rossi, del Rup della gara ing. Buffoni, della dott.ssa Malvaso e dei membri della Commissione di Gara”. “Mobit – riferisce lo stesso consorzio – non ha fatto esposti alla procura della Repubblica. Gli esposti sono stati presentati da due società consorziate (Cap e Copit) e, lungi dall’essere strumentali, sono stati ritenuti meritevoli di approfondimento da parte della procura che ha avviato l’indagine”.

“Nessun ricorso strumentale da parte di Mobit, ma solo la tutela del proprio diritto di difesa costituzionalmente garantito dinanzi alla giustizia amministrativa”, con due ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato”, inoltre lo stesso consorzio “non ha fatto ostruzionismo in questi anni. Mobit ha firmato nel 2017 con At e Regione Toscana un accordo perché venisse ‘congelata’ la procedura di gara per due anni (fino al 31.12.2019) e perché fino a quel momento il servizio venisse gestito dai gestori uscenti (riuniti in One s.car.l.) in forza di un ‘contratto ponte’ con la Regione Toscana”.

“Mobit non ha fatto ostruzionismo in questi mesi. A seguito della scadenza del contratto ponte la Regione Toscana, con Delibera di Giunta n. 281 del 2.03.2020, ha fissato per il 1° Giugno 2020 la data dell’inizio della gestione di AT. Sempre la Regione Toscana ha rinviato l’inizio della gestione di AT al 1° luglio 2020 giustificando il rinvio con i ritardi legati all’emergenza Covid-19. Stupisce che oggi la Regione si rimangi le proprie decisioni e accusi Mobit di perdere tempo”.

Infine “non è vero che la Regione sta spendendo più soldi a causa dell’atteggiamento di Mobit. Attualmente il servizio nella Regione Toscana viene svolto sulla base di ‘atti di imposizione dell’obbligo di servizio'”, mentre “la Regione Toscana con le Delibere di Giunta n. 281 del 2.03.2020 e n. 573 del 4.05.2020 ha invece deciso di aumentare il corrispettivo destinato ad Autolinee Toscane” (At). “Con la conseguenza – sostiene Mobit – che il corrispettivo che At incasserà sarà superiore non solo all’offerta che quest’ultima aveva fatto in gara, non solo all’offerta che Mobit aveva fatto in gara, ma anche a quanto la Regione paga oggi ai gestori uscenti per il servizio reso in forza degli atti d’obbligo. E non è vero – affermano le nostre aziende consorziate – che i gestori uscenti si sono rifiutati di cedere i beni per ostacolare il subentro di At. La Regione sa benissimo che i contratti di vendita dei beni non sono stati finora stipulati perché At vuole pagare i bus, immobili e altre attrezzature meno di quanto dovrebbe pagarli sulla base delle perizie allegate agli atti di gara”, inoltre “non è vero che i gestori uscenti hanno rifiutato le proposte della Regione. È bene essere chiari: il passaggio dei beni non si è ancora realizzato per tutto quanto sopra detto ma anche perché ci sono rilevantissimi aspetti fiscali e contributivi che ancora devono essere risolti dall’Agenzia delle Entrate e dal Ministero del Lavoro”.

Lorenzo Braccini

Governatore Rossi indagato per gara Tpl: “Accuse ridicole”

Firenze, il governatore Rossi è indagato per la gara regionale per il tpl, bando da 4 miliardi per 11 anni.

Sarebbe turbativa d’asta, secondo quanto appreso, l’accusa contestata della procura di Firenze al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, nell’ambito dell’inchiesta per la gara regionale per il trasporto pubblico locale, un bando da 4 miliardi per 11 anni vinto da Autolinee toscane spa, (del gruppo francese Ratp). Il reato sarebbe contestato in relazione a un’intervista rilasciata dal governatore Rossi nel novembre del 2015, nella quale commentava l’aggiudicazione ad Autolinee nonostante la gara non fosse ancora terminata. Con Rossi sono indagate altre sei persone, due funzionari della Regione e quattro componenti della commissione giudicante.

Accuse “infamanti e ridicole. Aspetto il momento giusto per procedere a querelare i calunniatori” scrive il governatore Rossi oggi su Fb, facendo riferimento all’esposto “fatto dalla cordata di imprese che ha perso la gara” e che mette “sotto accusa oltre a me, l’intera commissione regionale e i dirigenti del settore mobilità”. La notizia del coinvolgimento di Rossi è pubblicata oggi dai quotidiani.

“A volte, ricevere un avviso di garanzia è segno del fatto che si fanno cose importanti a favore dei cittadini e che si toccano interessi che non vogliono mettersi da parte e accettare gli esiti di gare regolari e trasparenti – scrive il governatore Rossi -. Mi era già accaduto per la realizzazione dei quattro nuovi” ospedali”. Ora l’esposto della “cordata di imprese che ha perso la gara” per il Tpl, un “ultimo colpo di coda per bloccare le regolari procedure” dopo aver “strumentalmente usato la giustizia amministrativa perdendo regolarmente tutti i ricorsi”, l’ultimo, ricorda Rossi, pochi giorni fa quando il Consiglio di Stato non ha sospeso l’affidamento della gara, “facendo così ritardare il contratto con l’impresa vincente e quindi la partenza del servizio”.

“Per quanto mi riguarda l’accusa è aver rilasciato, il 13 novembre 2015, dichiarazioni sull’esito provvisorio della gara, prima della sua conclusione formale”. Ma chi ha fatto l’esposto “nasconde il fatto che la notizia già da un mese era di pubblico dominio” e riportata dalla stampa; “La seduta della commissione per l’apertura delle buste era stata pubblica, come prevede la legge, e quindi tutti erano a conoscenza del risultato”. Per Rossi “la cosa più vergognosa e triste di questa vicenda è che con la strumentalizzazione della giustizia amministrativa e ora persino di quella penale si è sviluppato un contenzioso che ha ritardato di almeno 4 anni la partenza del nuovo servizio” di Tpl “provocando un danno alle casse regionale di due milioni di euro per ogni mese e impedendo ai cittadini di beneficiare da anni di un trasporto pubblico locale moderno e con autobus nuovi”.

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TPL, Autolinee Toscane: Mobit vuole una ‘buonuscita’, da noi non l’avranno

Il presidente AT Lombardi: “la proposta avanzata da Mobit di acquisire i rami d’azienda è illegittima e non prevista. Quindi non può essere accolta. Lo dice la legge regionale 42/98 e lo dice la gara”

“Autolinee Toscane (AT) è sempre stata disponibile ad incontrare e confrontarsi con Mobit, anche se le attuali aziende hanno solo posto ostacoli, fornito risposte reticenti, frammentarie e parziali, costringendoci ad inviare decine di istanze per ottenere informazioni e accessi. E questo nonostante le procedure fossero definite, concordate e sottoscritte da tutti i soggetti. Se, dopo 7 anni, c’è un’apertura al dialogo, siamo contenti e pronti a sederci ad un tavolo. Ma, come sempre, ci atterremo a ciò che è contenuto e precisato in tutti gli atti di gara, che prevedono il passaggio di dipendenti, beni e mezzi. La proposta avanzata da Mobit di acquisire i rami d’azienda è illegittima e non prevista. Quindi non può essere accolta. Lo dice la legge regionale 42/98 e lo dice la gara, che definisce obblighi precisi, peraltro condivisi da tutti, in cui si parla sempre e solo del trasferimento di beni e mai di aziende. Questa è l’unica via legittima e percorribile” dice il presidente Bruno Lombardi

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Tpl: assegnazione definitiva ad Autolinee Toscane, Mobit “agiremo in ogni sede”

La Regione ha aggiudicato in via definitiva il servizio di trasporto pubblico locale su gomma ad Autolinee Toscane controllata dalla francese Ratp. È stato pubblicato oggi il decreto di assegnazione relativo alla gara unica regionale. Per Mobit, il consorzio che fa capo a Ferrovie dello Stato, attuale gestore di Ataf, “La Regione  si è sostituita al giudice e si ”avventura” in un’aggiudicazione dalla quale nasceranno certamente ulteriori contenziosi”.

Pubblicato oggi il decreto di assegnazione ad Autolinee Toscane spa, azienda del gruppo
francese Ratp, della gara unica regionale per il servizio di tpl su gomma in tutta la Toscana. La Regione, spiega una nota, ha decretato l’affidamento del servizio nel rispetto e in attuazione della sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso 21 marzo, nonchè in attuazione dell’accordo firmato dalla Regione, At e Mobit (consorzio concorrente nel bando di gara) a dicembre 2017, in coincidenza con la stipula del contratto-ponte di due anni, in vigore fino al 31 dicembre 2019, che affidava la gestione del servizio di tpl in via transitoria. Tuttora aperto un contenzioso davanti alla giustizia amministrativa: a ottobre
fissata l’udienza del Consiglio di Stato.

Adesso si apre una nuova fase, evidenzia una nota di palazzo Strozzi Sacrati. Verranno svolte le attivita’ necessarie per il passaggio al nuovo gestore dei beni utili allo svolgimento del servizio. Fino al 31 dicembre il trasporto pubblico sara’ gestito da One Scarl, il raggruppamento uscente. Il contenzioso giudiziario, pero’, non e’ ancora del tutto concluso.

La base di gara per il trasporto pubblico locale su gomma in Toscana è pari a 2,77 miliardi di euro per 11 anni di servizio. A questo si aggiungono 190 milioni circa per l’acquisto di nuovi mezzi. Il valore complessivo della gara, con i ricavi da biglietti e abbonamenti, è pari a circa 4 mld.

“Prendiamo atto di una decisione che riteniamo sbagliata e pericolosa contro la quale agiremo in tutti i modi e in tutte le sedi. Detto questo rimaniamo fiduciosi che il Consiglio di Stato saprà valutare correttamente tutti i temi che gli sono demandati incluso quello che riteniamo irrisolto del possesso da parte di Autolinee Toscane dei requisiti di partecipazione”. Così in una nota Giuseppe Gori, presidente di Mobit, il consorzio concorrente di Autolinee Toscane. “La Regione – prosegue Mobit –  si è sostituita al giudice e si ”avventura” in un’aggiudicazione dalla quale nasceranno certamente ulteriori
contenziosi per i quali non si possono escludere anche rischi di risarcimenti milionari. Attendiamo ora l’avviamento delle inutili attività propedeutiche contro le quali certamente
ricorreremo”.

 Si dicono preoccupati i sindacati dei trasporti in particolare sul fronte delle risorse per l’intero settore del TPL in Toscana; il 31 dicembre 2019 scadrà infatti il “contratto ponte” che in questi anni, trascorsi ad attendere le sentenze dei tribunali, ha garantito le risorse per il servizio e gli investimenti in nuovi autobus. Dopo questo termine chiedono quali scenari si apriranno.

 

 

Tpl: avviso Mobit sui media, “Regione attenda Consiglio Stato”

Un avviso a pagamento per dire no a “forzature” sull’aggiudicazione della gara per il tpl della Toscana da parte della Regione a cui viene chiesto di aspettare la decisione del Consiglio di Stato.

E’ quanto fatto pubblicare oggi a tutta pagina su tre quotidiani dal consorzio Mobit. Quest’ultimo ricorda che domani “la Corte di giustizia europea, investita dal Consiglio di Stato sulla legittimità della partecipazione alla gara toscana del tpl di Autolinee toscane, appartenente al gruppo francese Ratp, pubblicherà le sue risposte ai quesiti del tribunale italiano” che, su ricorso della stessa Mobit, “oltre al diritto stesso di partecipazione alla gara da parte dei francesi”, si “dovrà pronunciare su ulteriori otto motivi di ricorso”.
“Anzichè attendere la sentenza del Consiglio di Stato – si legge sull’avviso a pagamento – i vertici della Regione Toscana hanno già annunciato pubblicamente che l’amministrazione procederà all’aggiudicazione definitiva del servizio immediatamente dopo la pronuncia della Corte europea. La Regione Toscana intende quindi sostituirsi all’autorità giudiziaria”.
Mobit contesta poi quanto affermato dalla Regione, ovvero che il contratto ponte per il tpl non può prorogarsi oltre il 31 dicembre prossimo: se è vero che nessuno invoca una proroga, in caso di mancata individuazione alla scadenza dell’aggiudicatario della gara “non si avrebbe alcun cataclisma ma la semplice riproposizione di quanto accaduto nei 7 anni che hanno preceduto la firma del contratto ponte”.
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