“Tutta casa, letto e chiesa” con Aurora di sera a Scandicci

Il Teatro Aurora di Scandicci mercoledì 30 gennaio (ore 21.15) si tinge di rosa per parlare della condizione femminile. Valentina Lodovini raccoglie l’eredità di Franca Rame e porta in scena figure di donne create alla fine degli anni Settanta con il suo compagno di vita e d’arte Dario Fo.

Tutta casa, letto e chiesa è un testo ironico e sferzante, messo in scena in oltre trenta paesi, che ci propone quattro donne, di condizioni diverse, ma sempre sfruttate. Scritto in appoggio alle lotte del movimento femminista, il testo si compone di tre monologhi volti a restituire un affresco sulla condizione di sottomissione in cui versa(va) la donna.

“A distanza di quarantuno anni dal suo debutto (1977), culturalmente parlando, purtroppo, non è cambiato nulla – sottolinea l’attrice umbra –. Anzi forse c’è stata una involuzione. E questo fa riflettere molto. È un testo ancora molto attuale ed è necessario cambiare la cultura”.

Nel monologo una donna sola protagonista è la prima la casalinga per antonomasia, che ha tutto all’interno della sua famiglia meno la cosa più importante: la considerazione.
Tutta casa, letto e chiesa, messo in scena da Sandro Mabellini, è uno spettacolo in cui si ride, e molto, ma alla fine resta addosso una grande amarezza.

VALENTINA LODOVINI
Di origini umbre, è toscana d’adozione avendo vissuto fino all’adolescenza a San Sepolcro. Nel 2004 si diploma al Centro sperimentale di Cinematografia di Roma. In televisione recita nelle fiction Io e mamma, Distretto di Polizia, 48 ore e Incantesimo. Nel cinema lavora fra gli altri nei film Ovunque sei di Michele Placido, L’amico di famiglia di Paolo Sorrentino, A casa nostra di Francesca Comencini, La giusta distanza di Carlo Mazzacurati.

Per l’interpretazione in Benvenuti al Sud vince il David di Donatello come miglior attrice non protagonista. Tra gli ultimi film, Milionari di Alessandro Piva, e La verità sta in cielo di Roberto Faenza.

INFO:

Teatro Aurora (via San Bartolo in Tuto, 1 )

tel. 055 2571735 (dalle ore 20.00 tutte le sere di spettacolo negli orari di apertura biglietteria)

www.toscanaspettacolo.it

Alla Pergola di Firenze ‘L’ora di ricevimento’, diretta da Michele Placido

Da domani fino al 26 Novembre al Teatro della Pergola uno spettacolo scritto da Stefano Massini e diretto da Michele Placido, che affronta con sguardo profondo e acuto le contraddizioni, i conflitti, le ingiustizie e le complessità del nostro tempo.

Il Primobanco, il Fuggipresto, Panorama, Raffreddore. E poi, il Falsario, il Rassegnato, l’Invisibile, la Campionessa, il Missionario, il Cartoon, l’Adulto. Non ci sono segreti per un professore di trentennale esperienza: gli bastano pochi istanti per cogliere il carattere d’un alunno e sintetizzarlo in un nomignolo che gli calza a pennello. Il professor Ardeche ha già classificato la sua nuova classe, la Sesta nella sezione C: inizia così L’ora di ricevimento di Stefano Massini, regia di Michele Placido (recentemente ha adattato per il cinema 7 minuti sempre di Massini), con Fabrizio Bentivoglio nel ruolo del protagonista. Al Teatro della Pergola da martedì 21 a domenica 26 novembre.

“Nel crogiolo di razze e culture che è la sua classe – sostiene Fabrizio Bentivoglio – in una scuola della banlieue di Les Izards, periferia di Tolosa, Ardeche si rende conto che il trionfo per lui sarà condurre ognuno di quegli allievi alla conclusione del corso scolastico, fra successi, cadute e compromessi. Per riuscirci, deve fare un’ora di ricevimento ogni giovedì, dalle 11 alle 12. E attraverso una successione di momenti tratti da questi incontri, il pubblico immagina uno per uno i ragazzi che in scena non appaiono mai, sebbene siano i veri protagonisti, e ne segue il percorso”.

Sullo sfondo, dietro una grande vetrata, un grande albero da frutto sembra assistere impassibile all’avvicendarsi dei personaggi, al dramma dell’esclusione sociale, ai piccoli incidenti scolastici di questi giovani apprendisti della vita. E il ciclo naturale della perdita delle foglie e della successiva fioritura accompagna lo svolgersi di ogni anno scolastico, suonando quasi come un paradosso davanti a quel mondo, esterno alla scuola, che di anno in anno è sempre più diverso.

“Questo testo tratta il tema quanto mai attuale – interviene Bentivoglio – della convivenza, ci auguriamo tutti pacifica, con persone di altre etnie, con altri usi, costumi, modi di vestire, mangiare, pregare, che arrivano nel nostro territorio e che quindi bisogna imparare a conoscere, a capire veramente per poterci entrare in relazione. Le affinità sono tante, non fosse altro perché Ardeche ha 60 anni, che è più o meno la mia età. Noi generazione degli anni Settanta, che credevamo di fare la rivoluzione, di cambiare le cose, siamo portati a pensare che il mondo sia andato nella direzione che ci auguravamo, quando invece è andata in modo drammaticamente diverso. Ciononostante, Ardeche continua a predicare la bellezza e anch’io sono convinto, come lui, che ci sia, basta saperla vedere. Pur sapendo che è complicato tramandare la bellezza, Ardeche non riesce a non farlo, è più forte di lui”.

Dallo spettacolo emana comunque il senso di frustrazione del professore: Ardeche, pur con gli sforzi di un insegnante onesto, è impreparato ad accogliere allievi che provengono da altre culture. La sua frustrazione nasce dalla difficoltà di comunicare con loro: parla di Voltaire o Baudelaire a ragazzi che hanno una storia ‘altra’. Il suo smarrimento è quello che viviamo tutti noi. Oggi contano solo i fatti e non le parole, che invece significano dialogo, apertura al confronto, e il mestiere di una persona che, come Ardeche, consiste nell’esaltare la bellezza della poesia, della storia, dell’arte, non può non essere frustrante.

“L’ora di ricevimento – conclude Fabrizio Bentivoglio – diventa così l’amara ammissione di una sconfitta. Di un educatore, ma anche di un’intera società che arranca dietro un mondo nuovo che le sfugge come sabbia tra le dita. Michele Placido mette in scena tutto ciò che noi viviamo in modo molto drammatico in una commedia. Non una commedia per ridere, ma per riflettere, con un finale spiazzante”.

Informazioni e biglietti: 055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale BoxOffice e online su www.boxol.it/TeatroDellaPergola/it/advertise/lora-di-ricevimento-banlieue/210343.

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