Allerta: Giani “Pronti ad evacuare se ci fossero problemi”

Nuova allerta arancione per rischio idrogeologico sulla Toscana nord-ovest dalle 16 di oggi fino alle 14 di venerdì 10 e codice giallo, per rischio idrogeologico e temporali forti sul resto della regione dalle ore 16.

“Io sono preoccupato perché oggi è il giorno di questa settimana, dopo l’evento calamitoso, più delicato”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a proposito della possibilità di nuove piogge in arrivo nei territori già colpiti dal maltempo. “Voglio che tutta la popolazione sia in allerta e pronta ad evacuare – ha detto – se nelle zone toccate dovessero crearsi nuovi problemi, magari con altri punti di quegli argini che hanno mostrato fragilità”.

Giani ha osservato che “i danni saranno stimati anche solo parzialmente a livello generale nel momento in cui arriveranno dai Comuni interessati la ricognizione e, quindi le schede che saranno puntuali per le abitazioni delle famiglie, e per le imprese, anche perché siamo di fronte ad un’area fra le più laboriose ed attive da un punto di vista economico della Toscana”.

Secondo il governatore toscano, che è anche commissario per l’emergenza, “dobbiamo prima certificare, quantificare, mostrare quella che è la cifra quanto più possibile autentica rispetto a quelli che sono effettivamente i danni; e nel momento in cui ci arrivi, con ragionevolezza e buonsenso, avendo le carte che documentano tutto questo, io sono convinto che nessuno si sottragga ai doveri di solidarietà. La strada che voglio usare è molto pragmatica, non accompagnata dall’enfasi di una dialettica fra il territorio e l’istituzione nazionale”.

“Prosegue l’impegno della Regione Umbria nel territorio di Prato, uno dei centri toscani maggiormente colpiti dagli eventi alluvionali dei giorni scorsi, dove un primo contingente della colonna mobile della nostra protezione civile è intervenuto già da sabato scorso per prestare aiuto”: a renderlo noto è l’assessore alla Protezione civile, Enrico Melasecche. Il quale rende noto che un nuovo contingente umbro, partito ieri mattina dal Centro regionale di protezione civile di Foligno, si è avvicendato al primo e sta continuando ad assicurare supporto ai cittadini nel territorio di Prato”.

Intanto il sindaco di Prato Matteo Biffoni invita la cittadinanza “a rimanere a casa e a limitare gli spostamenti solo a quelli effettivamente necessari e inderogabili”. Chiuse a Prato anche le scuole dalle ore 15 fino a venerdì compreso, giardini e cimiteri. Infine è stata ordinata la sospensione e il rinvio di ogni forma di spettacolo dal vivo presso teatri, club, sale concerti, discoteche e la chiusura al pubblico dei musei dalle ore 15.

Firenze, martedì 25 luglio riapre il Memoriale degli italiani ad Auschwitz

La riapertura di questo nuovo polo culturale della Memoria a Firenze, di respiro internazionale, avverrà in occasione di una data emblematica per la storia del nostro paese, il prossimo 25 luglio, 80° anniversario dalla caduta del regime fascista.

Simbolo tragico di una storia lontana che non deve tornare attuale, monito per la memoria. Il Memoriale degli Italiani fu voluto, progettato e collocato nel Blocco 21 del campo di Auschwitz dall’Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) grazie alla collaborazione di un eccezionale gruppo di intellettuali tra i quali spiccavano i nomi degli architetti Lodovico e Alberico Belgiojoso, dello scrittore Primo Levi, del regista Nelo Risi, del pittore Pupino Samonà e del compositore Luigi Nono che produssero una delle prime installazioni multimediali al mondo.

Dopo un periodo di chiusura, torna visibile presso presso il centro Ex3 a Gavinana, al termine di una lunga e dolorosa vicenda che ne ha portato prima alla chiusura al pubblico e poi alla minaccia di smantellamento da parte della direzione del museo. Oggi quindi l’opera ‘rinasce’ grazie a un complesso progetto che ha visto lavorare fianco a fianca Comune di Firenze, Regione, Ministero per i Beni e le attività culturali e la stessa Aned, proprietaria dell’opera, con il sostegno decisivo di organizzazioni come la Fondazione Cr Firenze, Firenze Fiera, Unicoop Firenze, Studio Belgiojoso, Cooperativa archeologia. K-Array, Tempo Reale.

L’ Aned, infine, si è incaricata di progettare e realizzare una prima mostra sulla storia della memoria della deportazione italiana lungo i decenni, che ora è visibile al piano terra della struttura. Il risultato è  un nuovo progetto museologico, all’interno di spazi rinnovati.  E con esso il luogo a Firenze diventato sua residenza da alcuni anni, che da centro di arte contemporanea, l’Ex3, si trasforma nel Memoriale delle Deportazioni.

La cerimonia di inaugurazione è in programma alle 15.30, in piazza Bartali a Firenze.

Interverranno  i rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni e delle associazioni protagoniste della rinascita del Memoriale degli Italiani e alla realizzazione del Memoriale delle Deportazioni. Per la Regione Toscana saranno presenti il presidente Eugenio Giani, l’assessora alla cultura della Memoria Alessandra Nardini, Ugo Caffaz, consigliere per le politiche per la Memoria dell’assessora Nardini.

Per il Comune di Firenze, parteciperanno il sindaco Dario Nardella e l’assessora alla Memoria Maria Federica Giuliani.Per il Comune di Prato il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore alla cultura Simone Mangani. Per l’Associazione nazionale Ex Deportati, il presidente nazionale Dario Venegoni. Per la Fondazione Museo della Deportazione e della Resistenza, la presidente Aurora Castellani. Per la Comunità Ebraica di Firenze il presidente Enrico Fink.

 

 

Prato vuole rendere possibile il riutilizzo di 10 milioni metri cubi di acqua depurata

A Prato stanno venendo mobilitati i parlamentari del territorio per rendere possibile l’integrazione normativa ai fini del riuso dell’acqua depurata per tutti gli scopi, non solo quelli industriali. Il tutto sarebbe possibile grazie all’impianto misto unico in Italia.

Prato sta lavorando per portare avanti il riuso di 10 milioni di metri cubi d’acqua depurata, ma per ora non vi è ancora una norma che consenta di farlo. Quello di Prato è infatti un caso unico in Italia, si tratta di un impianto misto ed ora il Comune ha iniziato a mobilitare i parlamentare eletti nei collegi pratesi per promuovere degli interventi di integrazione normativa.

Proprio stamattina si è tenuto un incontro on-line del sindaco Matteo Biffoni, al quale hanno partecipato i parlamentari eletti nel territorio Giovanni Donzelli, Marco Furfaro, Chiaro La Porta, Erika Mazzetti e Simone Spezzano su delega del sottosegretario Silli. Insieme a loro era presenti anche il presidente di Gida gestore del servizio Alessandro Brogi e anche il professor Leonardo Borsacchi del Pin, il polo universitario pratese.

Una nota riferisce che i parlamentari “hanno risposto con collaborazione istituzionale e unità d’intenti per ottenere l’integrazione della normativa nazionale sul riuso delle acque depurate, così da poter impiegare i 10 milioni di metri cubi annui messi a disposizione da Gida per tutti gli scopi possibili oltre a quello industriale”. Si è parlato anche di aspetti tecnici “utili affinché il recepimento a livello nazionale della normativa europea non precluda in alcun modo il riuso delle acque depurate dall’impianto pratese”, al centro di un forte distretto industriale.

“Prato – ha sottolineato Biffoni – ha contribuito concretamente a redigere la normativa europea sull’economia circolare e in particolare sul riuso delle acque depurate. Oggi che questa viene recepita in Italia dobbiamo fare pressione sul ministero dell’Ambiente affinché le acque depurate nell’impianto di Gida possano essere utilizzate per scopi diversi da quello industriale”.

Il professor Borsacchi del Pin e l’ingegnere Daniele Daddi di Gida hanno spiegato che l’attuale Dpr non tiene conto della qualità dell’acqua depurata ma del tipo di impianto dal quale proviene. Non contemplano quindi il caso pratese, ovvero quello di un impianto misto come quello Gida, che recepisce acque sia civili che industriali. I tecnici della società hanno inviato le osservazioni al ministero dell’Ambiente.

“Come Gida siamo già pronti e disponibili a affinare sempre di più il livello di depurazione delle acque anche per consentirne un uso irriguo – ha spiegato il presidente Alessandro Brogi -. Per fare questo è però necessario che la normativa nazionale preveda la possibilità per un impianto come il nostro di utilizzare questo patrimonio di acqua depurata. In questo momento siamo un caso unico in Italia, gli unici probabilmente già pronti a partire”.

Anci Toscana, Biffoni: Comuni non responsabili ritardi Pnrr

Firenze, il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni, ribadisce una posizione che Anci sta sottolineando con forza anche a livello nazionale, e cioè che i Comuni non sono responsabili dei ritardi dei progetti del Pnrr.

“E’ bene essere chiari, – dice il presidente di Anci Toscana – soprattutto in questa fase del dibattito pubblico: i ritardi nell’attuazione del Pnrr non sono assolutamente imputabili ai Comuni. Che hanno fatto e stanno facendo il massimo possibile con le risorse economiche e professionali a disposizione. Lo abbiamo detto fin dall’inizio, che per affrontare questa sfida straordinaria era necessario fidarsi dei sindaci, era necessario correre, che avevamo bisogno di semplificazione e di personale, soprattutto nei piccoli Comuni. Ora i nodi vengono al pettine”.

“Voglio solo ricordare – aggiunge Biffoni – che aspettiamo ancora le assunzioni per i Comuni attuatori; in Toscana abbiamo avuto 20 assunzioni su domande fatte a maggio 2022 (quando gli enti attuatori erano ancora pochi); aspettavamo un’altra chiamata a luglio scorso, ma non abbiamo saputo più nulla. Inoltre, mancano i tecnici: se i contratti scadono nel 2026 pochi sono interessati a lavorare con noi, soprattutto i giovani. Per non parlare dei decreti sulla comunità energetiche, che dovevano uscire a maggio 2022 e ancora non si sono, o sui ritardi del ministero sulla progettazione delle scuole”.

“Ora è il momento di correre per davvero – conclude Biffoni – Voglio citare il nostro presidente Mattarella: tutti alla stanga. I Comuni ci sono”.

In Toscana gli stranieri sono l’ 11,5% popolazione. Record a Prato: 24%

Gli stranieri  residenti in Toscana al 31 dicembre 2021 sono 424.215, un’incidenza ampiamente superiore alla media italiana (8,8%).  I dati contenuti nel Secondo il Dossier statistico sull’immigrazione realizzato dal Centro studi Idos

424.215: più di un decimo della popolazione complessiva. E’ il numero degli stranieri residenti in Toscana secondo il dossier Statistico sull’immigrazione realizzato dal Centro Studi Idos. Il 19% di loro sono  minori. Nel 2021 i lavoratori stranieri in Toscana costituiscono l’11,9% degli occupati totali, valore che colloca la Toscana ben oltre la media italiana. Le  imprese condotte da cittadini stranieri sono quasi 60mila, soprattutto nei settori delle costruzioni, del commercio e del manifatturiero.

I dati sono stati presentati a Prato, in un incontro organizzato da Comune, Cooperativa sociale Sarah e Caritas diocesana. E a Prato, in base ai dati raccolti ed elaborati dall’Ufficio statistica del Comune, gli immigrati stranieri residenti al 31 dicembre scorso sono 46.901, pari al 24% della popolazione totale (195.331), una percentuale che conferma la città come il comune capoluogo con la più alta incidenza in Italia. A fine 2022 i cittadini cinesi residenti a Prato sono 29.882, corrispondenti al 63,6% degli stranieri presenti in città, con un incremento annuale positivo di circa 2.000 persone, superiore ai saldi, già molto elevati, registrati negli ultimi 3 anni, che si attestavano sotto 1.500.

Per il sindaco di Prato Matteo Biffoni “a fronte di circa 20.000 sbarchi dei primi due mesi e mezzo del 2023, dobbiamo essere consapevoli di ciò di cui stiamo parlando, rispetto a un fenomeno locale, regionale, nazionale ed internazionale che c’è stato, c’è e che ci sarà anche nei prossimi anni. Scommettere sul proprio futuro da un’altra parte è nell’indole dell’essere umano e quindi studiare le dinamiche, sapere i numeri e conoscere le percentuali serve per impostare le politiche, per capire come agire”.

In termini percentuali sul totale della popolazione pratese l’incidenza della popolazione cinese durante il 2022 cresce di un punto percentuale: dal 14,3% al 15,3%. Le altre cittadinanze più presenti sono in ordine quella albanese (3.753 residenti, -61 rispetto al 2021), rumena (3.160, -60), pakistana (2.368, +207), marocchina (1.326, -46) e nigeriana 740, -36). L’incremento della popolazione cinese è dovuto principalmente al saldo migratorio (+ 1.845). Dopo il calo del 2020 sono riprese nel 2021 e continuano a crescere le immigrazioni dall’estero (da 869 a 1.247, superiori anche al 2019 in cui erano state 1.027), mentre quelle da altri comuni italiani restano abbastanza stabili (da 827 a 865, erano state 917 nel 2019).

Anci Toscana, soldi insufficienti in manovra, allarme bipartisan. Biffoni: “Siamo preoccupati. Ci sono tante famiglie in difficoltà”

Firenze, il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni, intervenendo venerdì ad un evento di approfondimento sulla manovra economica, organizzato dall’associazione dei Comuni nella città laniera, lancia l’allarme a nome dell’Anci Toscana.

“Siamo preoccupati. – dice il presidente di Anci Toscana – Ci sono tante famiglie in difficoltà a cui dobbiamo tendere una mano e non sappiamo se ci riusciremo: basta pensare alle bollette, al contributo affitti, agli asili nido. Anche questa legge di bilancio, come purtroppo è quasi sempre successo a prescindere dal colore politico del governo, non si fa carico delle emergenze del sistema degli enti locali. Il nostro è un allarme bipartisan che speriamo venga ascoltato”.

Per Biffoni, spiega una nota, “contiamo di poter riprendere al più presto il confronto con il governo nelle prossime occasioni di incontro e che nel decreto Milleproroghe si possa tenere conto delle nostre proposte. La disponibilità ad ascoltarci c’è e di questo siamo contenti, ma l’importante è che possa portare a scelte concrete e soluzioni condivise. C’è anche il capitolo Pnrr: senza nuove norme sulle assunzioni nei Comuni sarà impossibile rientrare nei tempi previsti”.

Biffoni, infine, si rivolge anche alla Regione Toscana: “Purtroppo rischiano di venire a mancare risorse destinate ai Comuni; la situazione non è facile – sottolinea -, il confronto è aperto. I sindaci sono abituati ad affrontare le difficoltà di bilancio, ma nessuno può fare miracoli”.

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