Donna sub muore dopo immersione all’Isola d’Elba

Marina Di Campo, Isola d’Elba, in provincia di Livorno, una donna di 63 anni, austriaca, in vacanza con il marito nell’isola toscana, è morta nel pomeriggio di sabato dopo aver accusato un malore durante un’immersione subacquea al largo.

Secondo una prima ricostruzione della capitaneria di Portoferraio, la donna si è sentita male dopo un’immersione con il coniuge in una zona di mare al largo dell’isola raggiunta dai due con un gommone.

A dare l’allarme alla Guardia Costiera, e a prestare la prima assistenza, è stata l’imbarcazione di un diving che transitava nella zona.

La donna è stata trasferita a terra, a Marina di Campo, scortata anche da un gommone della guardia costiera che nel frattempo aveva raggiunto la zona: qui ad attenderla c’erano i volontari di un’ambulanza del 118 con medico, mentre era stato allertato anche l’elicottero Pegaso, ma nonostante i tentativi di rianimazione la donna è deceduta. La capitaneria, avviando gli accertamenti del caso, ha avvisato la procura di Livorno.

All’Elba campagna per scovare tracce nidi tartarughe marine

Legambiente è alla ricerca di ‘cercatori’ che monitorino le spiagge dell’Isola d’Elba, al fine di individuare e preservare i nidi di Caretta caretta, le tartarughe marine che negli ultimi due anni hanno nidificato proprio sulle spiagge elbane.

L’appello lanciato da Legambiente si colloca nell’ambito del progetto ‘Elistar’, realizzato insieme al Parco nazionale dell’arcipelago toscano, dopo che negli ultimi due anni le tartarughe marine hanno nidificato sulle spiagge elbane di Marina di Campo e di Stroccoligno.

Oltre a una campagna informativa, spiega una nota, con la distribuzione di opuscoli e installazione di cartelli esplicativi in circa sessanta spiagge dell’Elba e il coinvolgimento di stabilimenti balneari e punti blu, Legambiente anche quest’anno si impegna a monitorare le principali spiagge sabbiose dell’Elba con l’aiuto dei volontari e la collaborazione della capitaneria di porto e dell’Osservatorio toscano della biodiversità. La campagna di monitoraggio delle spiagge comincerà domenica 9 giugno e proseguirà fino alla prima metà di agosto.

Come spiega Isa Tonso, responsabile del progetto Elistar per Legambiente Arcipelago Toscano, “si tratta semplicemente di fare una salutare passeggiata la mattina presto, prima del passaggio delle ruspe e dei rastrelli dei bagnini, alla ricerca delle caratteristiche tracce che le tartarughe marine lasciano sull’arenile quando lo risalgono per scavare il nido in cui depongono le uova”. Legambiente conta “anche quest’anno sull’aiuto dei volontari esperti, di coloro che hanno partecipato al corso di formazione del gennaio scorso presso la sede del Parco nazionale, e anche sull’aiuto di turisti e residenti che, anche se senza esperienza, vogliono essere protagonisti di un progetto di conservazione” delle tartarughe marine.

Elba: attesa schiusa uova tartarughe marine a Marina di Campo

 E’ tutto pronto per la nascita delle tartarughe marine dalle uova che un grosso
esemplare adulto ha depositato, insabbiandole, nella spiaggia di Marina di Campo (Livorno) tra gli ombrelloni dei bagni da Sergio e Paglicce, all’alba del 5 giugno.

I gestori hanno amorevolmente accudito il nido in queste ultime settimane insieme a
Legambiente, e hanno predisposto il corridoio sulla spiaggia per permettere alle tartarughine di raggiungere in sicurezza il mare, seguendo le disposizione del Centro per la biodiversità
della Regione Toscana, di Arpat e dell’Università di Siena.
L’Acquario dell’Elba e il Comune di Campo nell’Elba hanno provveduto a porre un cartello esplicativo su questo eccezionale evento naturale: la nidificazione di una Caretta caretta più a
nord in Italia che si conosca. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha posizionato una telecamera di sorveglianza del nido che dovrebbe anche riprendere il momento in cui le tartarughine emergeranno dalla sabbia.
Il primo turno di sorveglianza è cominciato nella notte tra l’1 e 2 agosto con gli scout della Compagnia Nyiragongo del Corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici Italiani
(Cngei) di Pisa.
“Anche il secondo turno sarà coperto da un altro gruppo di scout – spiega Isa Tonso, responsabile di Legambiente per i volontari per le tartarughe – mentre nel giorno che riteniamo più delicato, quello della festa patronale, a presidiare il nido sarà la Protezione Civile. I volontari saranno riconoscibili perché indossano pettorine con il cigno verde di Legambiente.
Fortunatamente i volontari non mancano e i turni sono quasi tutti coperti, bisognerà solo vedere quando le tartarughine si decideranno ad uscire dal nido. L’attesa è forte. Ringraziamo
tutti quelli che si sono impegnati, a cominciare dagli splendidi volontari e dai gestori dei bagni e dai bagnini e dal guardiano che ha segnalato la deposizione della tartaruga, che ormai sono
diventati veri esperti di tartarughe marine”.

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