🎧 Protocollo per i CTU del Tribunale di Firenze

Firenze, presentato il protocollo per i CTU del Tribunale di Firenze. CTU è un acronimo che sta per Consulente Tecnico d’Ufficio e si riferisce a quei professionisti che lavorano al fianco del Giudice aiutandolo su questioni tecnico-specialistiche nella celebrazione del Processo Civile o Penale.

Si tratta di un importante decisione, in quanto con questo protocollo si cerca di dare una soluzione al problema dell’assegnazione degli incarichi nelle materie di competenza del Tribunale delle Imprese affidati ai soli CTU iscritti al nell’Albo dei CTU del Capoluogo di Regione.

In podcast l’intervista alla presidente del Tribunale di Firenze Marilena Rizzo, a cura di Gimmy Tranquillo.

L’iniziativa si è svolta alla presenza tra gli altri del presidente dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili di Firenze Leonardo Focardi, la presidente del Tribunale di Firenze Marilena Rizzo, il presidente nazionale del CNDCEC Massimo Miani, il presidente della Conferenza degli ODCEC della Toscana Maurizio Masini del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Firenze e del presidente dell’Unione distrettuale degli Ordini forensi della Toscana.

“Ai colleghi fiorentini venivano affidati incarichi per CTU che per territorio ricomprendevano tutta la Toscana – si legge in un comunicato dell’Ordine dei Commercialisti – Oltre che una discriminazione per i colleghi Toscani non fiorentini si reputava che tale procedura fosse anche un aggravio di costi sociali e in termini di efficienza una perdita di tempo in quanto il Collega Fiorentino doveva svolgere il suo incarico su tutto il territorio regionale”.

“Dalla fine del 2018 con il Presidente del Tribunale di Firenze abbiamo lavorato – continua il comunicato – per trovare una soluzione condivisa al problema dell’assegnazione degli incarichi nelle materie di competenza del Tribunale delle Imprese affidati ai soli CTU iscritti al nell’Albo dei CTU del Capoluogo di Regione”.

Il Protocollo, sottoscritto con il Tribunale di Firenze, che istituisce l’Elenco suddetto rappresenta sicuramente una novità nel panorama nazionale.

‘Messa alla prova’: imputati-indagati possono fare lavori di pubblica utilità

?Firenze, è stata firmata una convenzione per la “messa alla prova presso l’autorità giudiziaria” stipulata tra Tribunale di Firenze, Procura della Repubblica, Ufficio interdistrettuale esecuzione pena le, Ordine degli avvocati, Camera penale, Città Metropolitana, Comune di Firenze, Fondazione Solidarietà Caritas onlus.

La convenzione dal titolo “Messa alla prova” prevede Lavori di pubblica utilità presso l’autorità giudiziaria per imputati e indagati, a precise condizioni.

La convenzione, di durata triennale è stata siglata stamani in Palazzo Medici Riccardi dal Sindaco Dario Nardella e il Presidente del Tribunale Marilena Rizzo, insieme ai rappresentanti degli altri soggetti firmatari: Luca Tescaroli, Sostituto Procuratore della Repubblica; Salvatore Nasca, dirigente l’Uiepe-Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna di Firenze; Andrea Simoncini, costituzionalista e coordinatore del Piano strategico della Città Metropolitana; Lapo Gramigni, su delega del Presidente dell’Ordine degli Avvocati; Luca Bisori, Presidente della Camera Penale; Vincenzo Lucchetti, Presidente del Consiglio direttivo della Fondazione Solidarietà Caritas Onlus-Firenze.

“Facciamo un ulteriore significativo passo avanti – spiega il Sindaco Dario Nardella – nella promozione di azioni volte all’educazione alla legalità. E’ un obiettivo strategico, di grande civiltà, che abbiamo inteso sottolineare già nel Patto per giustizia firmato nel 2017 con il Tribunale, l’Università, la Camera di Commercio di Firenze e la Fondazione Cassa di Risparmio. E’ possibile e doveroso reintegrare nella vita comune persone che hanno sbagliato, attraverso percorsi educativi che portano in sé la dignità del lavoro e il segno di un servizio portato alla collettività”.

“L’obiettivo della presente convenzione – precisa la Presidente del Tribunale Marilena Rizzo – è costituito dalla creazione di un partenariato per garantire una giustizia penale che eviti i danni della carcerazione , prevenga la recidiva e nel contempo ripari la collettività del danno ricevuto dalla commissione del reato con una prestazione lavorativa gratuita volta a velocizzare e favorire la realizzazione del processo penale telematico e quindi a rendere un servizio alla collettività e alla Giustizia”.

Sulla base delle Regole europee e del Codice di procedura penale, il giudice, sentito l’imputato e il pubblico ministero, può applicare la sospensione del procedimento con messa alla prova, subordinata alla prestazione di lavoro di pubblica utilità, che consiste nella prestazione di un’attività non retribuita in favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni o presso Enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato.

Nell’ambito del progetto oggetto della convenzione siglata a Firenze l’indagato/imputato sottoposto alla messa alla prova presso gli uffici giudiziari verrà individuato sulla base di specifiche condizioni: l’assenza di precedenti penali e di altri procedimenti iscritti a carico dell’indagato/imputato; l’assenza di misure cautelari o di sicurezza in atto; la buona conoscenza della lingua italiana se il titolo di studio è stato rilasciato all’estero; l’assenza di condizioni di marginalità estrema qualora siano preclusive per il rispetto degli orari, per esigenze di spostamento o per altri motivi che possano pregiudicare le sue stesse aspettative; l’assenza di forme di dipendenza da sostanze.

Il lavoro di pubblica utilità reso presso gli uffici giudiziari non riguarderà in nessun caso i compiti istituzionali dell’autorità giudiziaria, ma avrà ad oggetto principalmente l’attività di digitalizzazione dei procedimenti penali, contribuendo così ad una più celere realizzazione del processo penale telematico.

L’obiettivo è quello di rafforzare nelle persone accusate di condotte illecite sentimenti di legalità e accentuare la percezione da parte della cittadinanza dell’impegno dell’autorità giudiziaria verso una giustizia prossima ed efficace.
Sono queste finalità che possono essere utilmente perseguite mediante lo svolgimento di lavori di pubblica utilità presso gli uffici dell’autorità giudiziaria (Tribunale di Firenze e Procura presso il Tribunale di Firenze) nell’ambito di un percorso di messa alla prova dell’accusato per valorizzare un contatto effettivo con la legalità rappresentata dall’istituzione giudiziaria, stimolarne il senso di responsabilità, favorire la comprensione della dimensione sociale e relazionale dei fatti illeciti, puntando a promuovere la consapevolezza che il reato è anche violazione dei diritti delle vittime.

Anche attraverso la “messa alla prova” si esprime una giustizia penale che evita i danni della carcerazione, previene la recidiva, ripara la comunità sia in senso generale che nelle individualità offese, modificando in senso positivo la percezione della cittadinanza nei confronti dell’autore.

Quali sono i compiti di ciascun soggetto sottoscrittore della Convenzione?
Il Tribunale e la Procura presso il Tribunale assumono l’impegno di accogliere parte degli indagati/imputati presi in carico dal Comune di Firenze e dalla Fondazione Solidarietà Caritas Onlus Firenze per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità. Il Tribunale e la Procura si impegnano altresì a favorire un percorso educativo e formativo di questi soggetti, che preveda contatti con la magistratura, con le forze dell’ordine, con strutture di tipo detentivo o riabilitativo, con esperti nelle materie psicologiche nonché con le vittime che manifestino disponibilità all’incontro.

L’Ordine degli Avvocati di Firenze e la Camera penale di Firenze si impegnano a far conoscere ai propri iscritti e associati la presente Convenzione e lo spirito che la anima in modo che il singolo avvocato qualora condivida con il cliente la richiesta di sospensione del processo con messa alla prova compia una prima valutazione sull’opportunità di un lavoro di pubblica utilità presso l’autorità giudiziaria e, in caso positivo, la inserisca nella richiesta di programma all’Uiepe (Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna.

L’Uiepe di Firenze, attraverso le sue articolazioni locali, si impegna, all’atto della richiesta di programma di messa alla prova da parte dell’indagato/imputato, a valutare l’opportunità della effettuazione del lavoro di pubblica utilità presso l’autorità giudiziaria.
La Città metropolitana di Firenze si impegna a promuovere l’istituto della messa alla prova presso i Comuni del suo territorio, il Comune di Firenze e la Fondazione Solidarietà Caritas Onlus Firenze si dichiarano disponibili a inserire presso il Tribunale e la Procura della Repubblica di Firenze nei limiti quantitativi da essi indicati imputati/indagati da loro presi in carico per la messa alla prova.

L’attività non retribuita in favore della collettività sarà svolta secondo le modalità indicate nell’ordinanza di sospensione del processo con messa alla prova nella quale il giudice indica il tipo e la durata del lavoro di pubblica utilità.
Mentre è fatto divieto di corrispondere alle persone ammesse ai lavori di pubblica utilità una retribuzione, in qualsiasi forma, per l’attività svolta, è invece obbligatoria ed è a carico del Comune di Firenze e della Fondazione Solidarietà Caritas Onlus Firenze l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali nonché riguardo alla responsabilità civile verso i terzi.

Presidente del Tribunale Marilena Rizzo

Gimmy Tranquillo ha intervistato il Sindaco Dario Nardella e il Presidente del Tribunale Marilena Rizzo:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/01/200117_00_MESSA-ALLA-PROVA_NARDELLA-RIZZO.mp3?_=2

A Firenze servizio gratuito di mediazione familiare

Un servizio istituzionale di mediazione familiare, gratuito, per tutelare il benessere e i diritti dei figli minorenni e dei coniugi nell’ambito di procedure giudiziali di separazione: l’avvio della sperimentazione del progetto ‘Bambini al centro’ è stato sancito del protocollo d’intesa siglato stamani nella sede dell’istituto degli Innocenti, tra Regione Toscana, tribunale di Firenze, Istituto degli Innocenti, Ordine degli avvocati di Firenze e organismo di conciliazione di Firenze.

Tra i presenti l’assessore al Diritto alla salute e al sociale della Regione Stefania Saccardi, la presidente del tribunale di Firenze Marilena Rizzo, la presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida, il consigliere segretario dell’Ordine degli avvocati di Firenze Manuela Cecchi, e la presidente dell’organismo di conciliazione di Firenze Susanna Della Felice.
Sarà possibile per le coppie con figli minorenni coinvolte in procedure di separazione giudiziale rivolgersi gratuitamente a mediatori messi a disposizione dall’istituto degli Innocenti per svolgere un percorso di pacificazione del conflitto familiare.
Il servizio, è stato spiegato, inizierà in via sperimentale nei primi mesi del 2020 quando saranno stati selezionati i due mediatori che seguiranno le coppie aderenti al progetto. “Come Regione Toscana – ha detto Saccardi – collaboriamo da tempo con l’Istituto degli Innocenti per garantire la tutela dei diritti dei bambini; ora ci impegniamo anche a sostenere la realizzazione di questo servizio sperimentale, e a collaborare all’attuazione del protocollo, promuovendolo nei nostri servizi sociali territoriali e in tutti i percorsi di tutela dei minori”.
Per Marilena Rizzo “è fondamentale la prevenzione e il contenimento della conflittualità tra genitori che affrontano procedimenti di separazione”.

Firenze, convegno su Femminicidio, prefetto Lega: “Necessaria un’azione forte dello Stato”

Si è tenuto oggi, presso la prefettura in Palazzo Medici Riccardi a Firenze, il Convegno ‘Femminicidio e orfani per crimini domestici: la tutela delle vittime’ organizzato dal prefetto di Firenze Laura Lega. Un’occasione per discutere e fare il punto su un tema molto sentito anche a livello nazionale e sempre di stretta attualità.

Il convegno, o tavolo di lavoro, come ha precisato lo stesso prefetto Lega, incontrando la stampa, è un modo per accendere i riflettori assieme alla regione Toscana, l’autorità giudiziaria e il mondo del terzo settore, sul tema del femminicidio e sulla violenza ai minori che resta di massima gravità, anche guardando ai dati dell’ultimo periodo.

“Bisogna fare molto di più – ha detto il prefetto Laura Lega -. È necessario provvedere non solo in termini di prevenzione e repressione, ma anche di accompagnamento delle vittime. In parallelo anche sul tema della violenza ai minori abbiamo aperto un tavolo di lavoro concreto, abbiamo stipulato peraltro, nei giorni scorsi, un protocollo di intesa che punta a coordinare meglio quello che si fa, perché spesso e volentieri c’è bisogno anche di riuscire a fluidificare il meccanismo, di rendere la risposta complessiva più efficace.”

“Questa è l’azione che vogliamo fare – ha concluso Lega -. Azioni di coordinamento saranno sempre più necessarie. Occorre però qualcosa di più. Occorre immaginare che anche la società civile, tutti noi come cittadini si riesca a intercettare, essere accanto alle persone che sono in difficoltà”.

Come sostiene Cristina Giachi: “I dati sono quelli che preoccupano un po’ tutto il paese. la situazione non accenna a flettere. Adesso siamo in una fase in cui vorremmo constatare una decrescita di questi fenomeni, ma il dato resta lo stesso. C’è ancora molto da fare, perchè teniamo sempre troppo scollegato il tema delle tutele legali e dell’accoglienza con il tema di costruire una clutura nel paese che ripudi questo genere di violenze.”

“Oggi avremo in audizione in Commissione di inchiesta sul femminicidio e violenza di genere il sottosegretario Spadafora. È un peccato che abbia annullato la scorsa settimana la conferenza stampa, dove doveva presentare qualche dato. Siamo preoccupati per lo stop sostanziale al piano antiviolenza varato dal precedente governo, i cui soldi sono ancora bloccati, non sono ancora stati distribuiti alle Regioni, e dalle Regioni potranno essere spesi, quindi, sostanzialmente nel 2020. Sono soldi stanziati nel 2018”. Ha detto il senatore e presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio Valeria Valente.

“Su questo – ha continuato – esprimo preoccupazione, continueremo a sollecitare affinché la risposta arrivi quanto prima, mentre sugli orfani di femminicidio il problema non sono le risorse, quelle sono state stanziate dal precedente governo, manca purtroppo il regolamento di attuazione. Rispetto a emergenze di questo tipo credo che forse dovremmo abbandonare un po’ la speculazione interna alla maggioranza e provare a fare tutti quanti la nostra parte, al di là di schieramenti e appartenenze. Questo ci chiedono le donne rimaste ogni giorno vittime e questo ci chiedono in particolare i tanti bambini rimasti soli”.

Raffaele Cannizzaro, commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti ha sottolineato l’importanza degli interventi riguardanti “la formazione, l’avviamento al lavoro e a sostegno delle famiglie affidatarie”. Marilena Rizzo, presidente del tribunale di Firenze, ha affermato che si tratta “di un problema complesso che ha bisogno di soluzioni complesse”.

Il vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni ha parlato del problema fondi, ancora bloccati: “Stiamo chiedendo a gran voce – ha detto – questi fondi. Purtroppo sono risorse che vengono erogate sempre con grande ritardo”. In Toscana i fondi “ammontano intorno al milione di euro”.

L’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi ha sottolineato gli sforzi della Regione sul tema della violenza contro le donne: “Quello sulla violenza sulle donne – ha spiegato – è un tema rispetto al quale non dobbiamo mai abbassare la guardia. Credo che in questa regione si siano fatti molti passi avanti, a partire dal codice rosa”.

Il vicesindaco del Comune di Firenze Cristina Giachi ha precisato che “in questi anni le istituzioni si sono molto attivate ma c’è ancora molto lavoro da fare perché purtroppo teniamo sempre scollegato il tema delle tutele legali e dell’accoglienza di chi è in difficoltà con il tema del costruire una cultura nel paese che ripudi questi fenomeni”

Sentiamo il prefetto di Firenze Laura Lega e la vicesindaca Cristina Giachi nell’interviste di Lorenzo Braccini.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/07/190716_03_CONVEGNO-FEMMINICIDIO.mp3?_=3

 

“Giustizia semplice 4.0” vince premio “PA Sostenibile 2019”

All’interno della Manifestazione FORUM PA 2019 che si è svolta nei giorni scorsi, il progetto “Giustizia Semplice 4.0”, presentato dal Tribunale di Firenze, ha vinto, nella categoria “Giustizia, trasparenza, partenariati”, il premio PA Sostenibile 2019,  promosso nella sua seconda edizione da FPA in collaborazione con ASviS.

La Manifestazione FORUM PA 2019 è finalizzata a raccogliere i migliori progetti/prodotti concreti che sposano l’utopia sostenibile e possono aiutare l’Italia, ed in particolare i singoli territori, ad affrontare le tante debolezze dell’attuale modello di sviluppo, scegliendo un sentiero di crescita sostenibile da percorrere fino e oltre il 2030.

Il progetto “Giustizia Semplice 4.0” è stato presentato dal Tribunale di Firenze che lo ha realizzato nell’ambito del Piano strategico della Città Metropolitana di Firenze, con il sostegno di Fondazione CR Firenze, in collaborazione con l’Università di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Città Metropolitana di Firenze, Organismo di Conciliazione di Firenze OCF, Ordine dei Consulenti del lavoro di Firenze, Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Firenze.

Il progetto mira, nelle materie contrattuali e di competenza del Tribunale delle Imprese, ad individuare le cause conciliabili onde facilitare il giudice nell’invio della controversia in mediazione demandata e a realizzare un algoritmo predittivo in tale campo. Con l’aiuto di partner pubblici e privati è stato possibile finanziare giovani ricercatori dell’Università di Firenze dotati di specifiche competenze in materia, che, inseriti nell’ufficio per il processo, in sinergia con il lavoro dei magistrati hanno già consentito di raggiungere risultati significativi. Si tratta per il momento solo di dati provvisori, ma in 11 mesi sono state mandate in mediazione 1.160 cause, la mediazione è stata avviata nel 70% dei casi ( a fronte di una media nazionale del 52%) e l’accordo è stato raggiunto nel 55% dei casi nelle controversie contrattuali (a fronte del 36% a livello nazionale). Tutto il materiale è studiato da ingegneri informatici dell’Università per la realizzazione dell’algoritmo predittivo.

“È stato premiato il Tribunale di Firenze ma è stata premiata anche una grandissima squadra – ha affermato Marilena Rizzo, Presidente del Tribunale di Firenze – che ha visto enti, istituzioni e professioni stringersi intorno al loro tribunale per fare squadra e raggiungere l’obiettivo di una pubblica amministrazione migliore e di una giustizia più vicina al cittadino”.

“La Fondazione è lieta di aver contribuito a questo progetto – ha aggiunto Gabriele Gori, Direttore Generale di Fondazione CR Firenze – che rappresenta un esempio di sinergia fra istituzioni volta a creare le condizioni per garantire maggiore efficienza nella pubblica amministrazione”.

“Il premio rappresenta un prezioso riconoscimento all’impegno dell’Università di Firenze nell’ambito della terza missione e della ricerca universitaria – ha aggiunto la prof.ssa Paola Lucarelli, dell’Università degli studi di Firenze – Con questo progetto siamo orgogliosi di aver portato un contributo in termini di efficienza nella gestione del contenzioso giudiziario e di aver determinato un ulteriore passo avanti nella cultura giuridica e professionale della gestione dei conflitti che garantisca ai cittadini e alle imprese una risposta pienamente soddisfacente, celere e a costi contenuti”.

Firenze, ‘giustizia semplice’: in un anno 1160 mediazioni in cause civili

Da febbraio 2018 a gennaio 2019, grazie alla mediazione di 10 laureati borsisti, sono state possibili 1160 mediazioni in cause civili.

Sono stati presentati, oggi, in Palazzo Vecchio, i dati del progetto, ‘Giuistizia semplice’. A presentarli, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il Presidente del Tribunale di Firenze Marilena Rizzo, dal costituzionalista Andrea Simoncini e dalla prof. Paola Lucarelli.

Grazie a ‘Giustizia semplice’ – si legge nel comunicato del Comune – i laureati in giurisprudenza a Firenze – con competenze specifiche in mediazioni dei conflitti acquisite nel corso di laurea ed in corsi post laurea – hanno affiancato 20 giudici della Terza sezione civile e del Tribunale imprese. Visto il successo del progetto è stato deciso di investire in un altro anno di attività.

Un ottimo risultato che conforta quanto contemplato nel Patto Strategico della città Metropolitana di Firenze – continua il comunicato -. Grazie alla collaborazione tra Metrocittà con il Tribunale, l’Univesrità di Firenze, la Camera di Commercio e la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze si è giunti alla definizione dei progetti ‘Giustizia semplice’ e ‘Giustizia prossima’.Essi sono finalizzati rispettivamente all’implementazione delle procedure di invio di mediazione delle parti in lite e a garantire la presenza nel territorio di punti di contatto e accesso al sistema giudiziario, quale concretizzazione dell’idea di giustizia come bene che deve essere presente sul territorio.

Si è diffusa, con il progetto ‘giustizia semplice’ una prassi ad alto impatto sulla gestione del contenzioso giudiziario che sta trasformando il case management e la professionalità degli operatori arricchendola di nuovi strumenti per la risoluzione delle controversie, che contribuiscono a rendere efficiente il funzionamento della giustizia civile. Gli esiti sono molto siginficativi – conclude il comunicato – e sono sotto osservazione scientifica e istituzionale a livello nazionale e internazionale.

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