Violenza sulle donne: Cassano, ‘autorità giudiziaria lavora su reati spia’

Violenza sulle donne, Cassano – “L’autorità giudiziaria sta facendo ulteriori sforzi organizzativi per ricavare dai cosiddetti reati spia, reati di violenza privata, violazione di domicilio, stalking, quei segnali che sono indicativi di una situazione di crisi che può degenerare”. Lo ha affermato Margherita Cassano, prima presidente della Corte suprema di Cassazione, parlando della vicenda di Giulia Cecchettin a margine della conferenza ‘Il racconto di due Presidenti: Corte Costituzionale e Corte di Cassazione’ oggi a Firenze.

“Il problema non è soltanto giudiziario, della polizia giudiziaria: il problema è culturale”. Lo ha affermato Margherita Cassano, prima presidente della Corte suprema di Cassazione, parlando della vicenda di Giulia Cecchettin oggi a Firenze.

“Se le famiglie innanzitutto, e la scuola, non cominciano a formare persone – ha detto – che siano ispirate da un valore fondamentale, quello del rispetto della dignità della persona, del valore della persona in quanto tale, e il valore della libertà, questo paese non potrà mai avere un vero progresso”. Secondo Cassano, a margine della conferenza ‘Il racconto di due Presidenti: Corte Costituzionale e Corte di Cassazione’ oggi nel capoluogo toscano, “dobbiamo lavorare tutti insieme prima di tutto a livello culturale per prevenire questi fenomeni, perché quando interviene l’autorità giudiziaria è troppo tardi, è successo l’irreparabile”.

Sul piano dell’ordinamento, ha aggiunto il magistrato, “penso che la normativa italiana sia assolutamente completa, si sono succedute ben quattro leggi anche per recepire le direttive sovranazionali”.

“Siamo tutte addoloratissime e molto preoccupate: in ogni luogo di studio e di apprendimento bisogna diffondere una cultura del rispetto”. Lo ha affermato Silvana Sciarra, già presidente della Corte Costituzionale. “Bisogna insegnare alle persone giovani a rispettare le donne – ha proseguito Sciarra -, e a capire che cosa vuol dire la condivisione. Questo è il punto di fondo: sono sicura che in questa Università, con donne così illuminate e così competenti, questo già avviene, ma ci vuole ancora più conoscenza”.

Strage dei Georgofili: Mattarella a cerimonia, Cassano ricorda magistrati Vigna e Chelazzi

Strage dei Georgofili: Cassano ricorda magistrati Vigna e Chelazzi. Guidarono le indagini della procura di Firenze sull’attentato. Presente il Capo dello Stato.

Si è conclusa poco dopo le 17  la cerimonia al palazzo di Giustizia a Firenze per commemorare i 30 anni dalla strage dei Georgofili. Presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che stamani è intervenuto a Barbiana per i 100 anni dalla nascita di Don Lorenzi Milani. Il Presidente non è intervenuto ma durante la commemorazione si è intrattenuto con alcuni parenti della vittime della strage il cui anniversario  ieri sera ha visto istituzioni e cittadini rendere omaggio alle 5 vittime alle 1.04 ora dell’esplosione di 30 anni fa che ha lasciato a Firenze e nel paese una voragine piena di dolore ma di risposte ancora mancanti. Un trentennale che ha visto un susseguirsi di eventi, incontri, mostre e testimonianze coinvolgendo anche i giovani protagonisti di un racconto che non li ha visti presenti ma che deve arrivare loro in tutta la sua drammatica portata perché la strage dei Gerogofili è ancora una ferita aperta 30 anni dopo, perché la mafia non è archiviata, perché ci sono donne e uomini che hanno perso la vita nella lotta per un paese fatto di verità, giustizia e legalità. Questo lo spirito dei giorni dell’anniversario qui a Firenze, una città che ricorda e rivive attraverso tanti momenti di condivisione a partire naturalmente dalla scorsa notte, fino all’evento al palazzo di Giustizia dove la presidente della Corte suprema di cassazione  ha ricordato le figure dei magistrati fiorentini Piero Luigi Vigna e Gabriele Chelazzi. I due magistrati guidarono le indagini della procura di Firenze sull’attentato. Intervenuti anche la presidente della Consulta Sciarra, il vicepresidente del Csm Pinelli, il procuratore nazionale antimafia Melillo.

Margherita Cassano, fiorentina, è la prima presidente della Cassazione donna

Roma, a 60 anni di distanza dalla legge che ha aperto le porte della magistratura alle donne, per la prima volta una di loro arriva a ricoprire l’incarico più prestigioso dell’ordine giudiziario. È Margherita Cassano, fiorentina, 67 anni.

Margherita Cassano è stata nominata presidente della Cassazione – ufficio con oltre 400 giudic i- dal plenum del Csm presieduto dal capo dello Stato.

Sergio Mattarella, che dopo il voto sottolinea il profilo professionale “eccezionale” della magistrata scelta dai consiglieri ,è stato il primo a congratularsi con lei. Ma diverse sono state le felicitazioni arrivate non solo da esponenti delle istituzioni . Per l’Anm è “un gran bel giorno per la magistratura e per il Paese”.

Per il ministro della Giustizia Carlo Nordio la nomina rappresenta il “traguardo di un percorso cominciato 60 anni fa” . La titolare delle Riforme Elisabetta Casellati sottolinea come sia caduto ” un altro tabù”. E dall’opposizione sono soprattutto le donne a complimentarsi con Cassano.

“Ha rotto il muro maschile dei vertici della Cassazione” commenta la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella. “Finalmente viene infranto un altro soffitto di cristallo” nota la senatrice Pd Valeria Valente. Il primo lo aveva rotto nel 2019 Marta Cartabia, con la sua elezione a presidente della Consulta. E la nomina di Cassano- sino ad oggi “vice” di Pietro Curzio, a cui subentra nella guida della Cassazione -“completa idealmente quel mosaico che vede al vertice della Corte costituzionale Silvana Sciarra, al vertice dell’Avvocatura Gabriella Palmieri Sandulli e al vertice del Consiglio nazionale forense la presidente Maria Masi”, come nota il Pg della Cassazione Luigi Salvato.

Al Csm la nomina di Cassano passa all’unanimità, dopo che in tanti – a partire dalla relatrice Maria Luisa Mazzola e dal vicepresidente Fabio Pinelli- riconoscono i meriti di una carriera multiforme che l’ha anche vista pm e presidente della Corte d’appello a Firenze e consigliera del Csm.

Un voto che per il capo dello Stato rappresenta il riconoscimento della “autorevolezza” della prima donna presidente, che ha “mostrato doti e attitudine di elevato livello” e darà un contributo “prezioso” anche per il Csm, del cui Comitato di presidenza farà parte.

Mattarella apprezza la tempestività con cui i consiglieri hanno provveduto alla nomina e si augura che la stessa celerità ci sia anche in futuro.E ringraziando Curzio – che poco prima si era detto “onorato” di passare il testimone a Cassano- ricorda la sua esortazione “al reciproco rispetto dei ruoli e alla distinzione delle funzioni tra i poteri dello Stato”, rispetto legato a doppio filo all’indipendenza della magistratura. Qualche ora dopo la nomina,Cassano fa la sua prima uscita pubblica.

Interviene per telefono alla cerimonia del ‘Premio Tindari Baglione’ che si svolge a Firenze e coglie l”occasione per ribadire la sua idea di magistrato e l’importanza della Costituzione. Il giudice deve avere non solo le conoscenze tecniche, ma “umanità, rispetto profondo degli altri, capacità di ascolto e di comprendere le tragedie umane che si nascondono dietro i singoli casi”.

E la Costituzione, soprattutto “in un’epoca in cui le nostre relazioni umane si stanno sfilacciando ed esiste una frattura tra collettività e istituzioni” , deve essere “il nostro faro e il nostro punto di riferimento”: “i valori che la nostra Carta afferma- ammonisce la neo-presidente- non dobbiamo darli per scontati”.

Cassazione: Cassano eletta presidente aggiunto, prima volta per una donna

Margherita Cassano, attuale presidente della Corte d’Appello di Firenze, è il nuovo presidente aggiunto della Corte di Cassazione. L’ha nominata il plenum del Consiglio superiore della magistratura, con la sola astensione del laico della Lega Stefano Cavanna. E’ la prima donna a ricoprire un ruolo apicale alla suprema Corte.

Cassano, 64 anni, e’ in magistratura dal 1980. “Magistrato di grande valore e competenza. È stato un onore averla avuta nella nostra città”. Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, commenta la nomina.

Apprezzamento per la nomina di Margherita Cassano e’ stato espresso da parte del consigliere laico del Csm Filippo Donati “per il sentimento diffuso di stima da parte del foro Toscano” e per “le eccezionali doti umane. Avere una donna che emerge in Cassazione- ha aggiunto- e’ un orgoglio per tutti noi”. La togata Paola Braggion ha sottolineato: “La sua nomina porta onore a tutta la magistratura, soprattutto in questo momento delicato. Da magistrato donna lasciatemi esprimere la grande soddisfazione per questa nomina perche’ per la prima volta un magistrato donna arriva a ricoprire un ruolo cosi’ importante per la Corte di Cassazione e per tutta la magistratura. Sara’, come e’ sempre stata, un modello ed un esempio di preparazione e competenza, e sapra’, come ha fatto in passato, coniugare al meglio le grandissime doti professionali e organizzative a quella amabilita’ non disgiunta da ferma determinazione che la caratterizza”.

“Accolgo con viva soddisfazione la notizia della nomina della  dott.ssa Margherita Cassano quale Presidente aggiunto della Corte di Cassazione. La dott.ssa Cassano, che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare in molte occasioni e soprattutto in qualità di Presidente della Corte d’Appello di Firenze, è una donna con un  grandissimo senso delle istituzioni, rigorosa e preparata, quanto mai adeguata a ricoprire un ruolo così importante e delicato, proprio nel momento (come bene ricordava il Presidente della Repubblica Mattarella), in cui bisogna ricostruire un solido rapporto di fiducia tra la Magistratura ed il Paese, dopo le recenti polemiche e le inchieste che hanno segnato amaramente gli ultimi mesi. Che l’elezione poi sia avvenuta praticamente all’unanimità, con una sola astensione, rappresenta un ulteriore motivo di soddisfazione. Così come il fatto che Margherita Cassano sia la prima donna a ricoprire una carica di tale rilievo in seno alla Corte di Cassazione. A lei i miei migliori auguri per il suo nuovo incarico, certa che saprà farsi onore, come ha fatto in ogni altra fase della sua vita professionale”, ha dichiarato l’On. Rosa Maria Di Giorgi, membro dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo PD alla Camera.

Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana esprimono “le più vive congratulazioni alla dottoressa Margherita Cassano, presidente della Corte d’Appello di Firenze, eletta dal Csm, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, presidente aggiunto della Corte di Cassazione”. L’Associazione Stampa Toscana ricorda “in questo momento con grande piacere la forte collaborazione portata avanti con la dottoressa Cassano, culminata con la firma del protocollo, primo in Italia, che regola l’accesso dei giornalisti, compresi fotoreporter e telecineoperatori a Palazzo di Giustizia, condiviso dal procuratore generale Marcello Viola, dalla presidente del Tribunale, Marilena Rizzo, dal procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo”. Ast rivolge alla dottoressa Cassano, prima donna ad approdare ai vertici della Cassazione, “i più fervidi auguri per il nuovo, alto, prestigioso incarico”.

Presidente Corte d’Appello: “Ho chiesto intervento Csm su caso Breggia”

La presidente della Corte d’appello di Firenze, Margherita Cassano è intervenuta riguardo le critiche del Ministro dell’Interno Matteo Salvini sull’operato dei magistrati di Firenze. Cassano si è riferita, in particolare, al giudice Luciana Breggia che dopo aver dichiarato inammissibile il reclamo del Viminale contro la decisione di un giudice che aveva autorizzato un somalo richiedente asilo, a presentare domanda di iscrizione all’anagrafe al Comune di Scandicci, è stata invitata dallo stesso Salvini a candidarsi alle elezioni.

“Ritengo doveroso, quale presidente della Corte di Appello, intervenire in ordine al linciaggio morale cui è ingiustamente sottoposta la dottoressa Luciana Breggia, esposta per i gravi attacchi subiti a pericolo per la sua incolumità, attesa la risonanza mediatica e l’effetto moltiplicatore della galassia dei social” ha esordito Margherita Cassano.

“Comunico di aver richiesto l’intervento del Csm affinché valuti la sussistenza dei presupposti, a mio avviso ricorrenti, per l’apertura di una pratica a tutela, volta a riaffermare la piena legittimità dell’operato del magistrato e ristabilire il rispetto reciproco tra le istituzioni dello Stato”.

“Attacchi generici e ingiustificati non giovano alla comprensione delle problematiche giuridiche – ha aggiunto Cassano – e pregiudicano la serenità del giudice che nella sua attività quotidiana di interpretazione delle norme non deve essere soggetto a nessuna forma di pressione, interna o esterna, essendo la sua autonomia e indipendenza funzionali alla imparziale applicazione della legge, a sua volta finalizzata a garantire l’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi ad essa”.

“I magistrati – ha detto ancora la Presidente – non intendono sottrarsi a nessuna forma di confronto o di critica, purché fondata su circostanze di fatto veritiere”.

“Il Viminale – sottolinea ancora la presidente della corte d’Appello – poteva costituirsi in giudizio nella causa a Firenze del richiedente asilo per la sua iscrizione all’anagrafe. Una facoltà che non è stata esercitata comportando la decadenza. Il provvedimento di urgenza avente oggetto l’iscrizione di un cittadino all’anagrafe del Comune di Scandicci è stato adottato da un collegio composto da tre giudici e la dottoressa Luciana Breggia è stata l’estensore della motivazione che riflette il volere collegiale”.

“Il provvedimento dà atto che il potere di intervento del ministero dell’Interno è facoltativo” e “nel caso in esame il ministero non si è costituito nella prima fase della procedura svoltasi dinanzi a un diverso giudice. Ciò ne ha comportato la decadenza”.

“Il Ministero dell’Interno – ha concluso la Presidente – potrà per l’avvenire, ove lo ritenga, intervenire sia nelle procedure urgenti che in quelle ordinarie relative alla materia dello stato civile dell’anagrafe”.

“Nessun linciaggio, nessuna minaccia, nessun dossier: ho intenzione di usare tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento per sapere se è normale e opportuno che alcuni magistrati, pubblicamente schierati contro la politica del governo, abbiano giudicato in cause che coinvolgevano il Viminale. Mi spiace che venga chiamato in causa il Csm, che in queste settimane ha altro a cui pensare. Lavoro per la sicurezza di tutti gli italiani, magistrati compresi”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini, replicando alla presidente della Corte d’appello di Firenze.

Bugli alla firma del protocollo sugli Uffici di prossimità

Stamani Vittorio Bugli ha preso parte a Palazzo di Giustizia alla firma del protocollo sul progetto Uffici di prossimità. “La giustizia più vicina al cittadino”

“Grazie a tutti i presenti qui stamani. La fotografia di questa giornata, la presenza a uno stesso tavolo del ministro della giustizia, dei presidenti della Corte d’appello e del Tribunale di Firenze, della Regione e dei sindaci di Firenze ed Empoli, del presidente dell’Ordine degli avvocati, riassume meglio di tante parole il significato del protocollo d’intesa che tra poco firmeremo. Non è usuale, infatti, che queste istituzioni presentino insieme un progetto che si pone l’obiettivo di avvicinare i servizi della giustizia al cittadino”. E’ quanto ha detto stamani Vittorio Bugli, assessore alla presidenza, prendendo parte, a Palazzo di giustizia, alla firma del protocollo sul progetto “Uffici di prossimità”. Con lui, hanno firmato Margherita Cassano, presidente della Corte d’appello di Firenze, Marilena Rizzo, presidente del Tribunale di Firenze, Sergio Paparo, presdiente dell’Ordine degli avvocati di Firenze, Dario Nardella, sindaco di Firenze, e Brenda Barnini, sindaco di Empoli (entrambi i sindaci rappresentavano anche la città metroplitana). La firma è avvenuta alla presenza del ministro della giustizia Alfonso Bonafede.

“Grazie al protocollo d’intesa che firmiamo oggi – ha proseguito Bugli – cominciamo a sperimentare due Uffici di prossimità, uno al Quartiere 3 di Firenze e l’altro ad Empoli. Una sperimentazione che permetterà, una volta a regime, ai cittadini di questi territori di utilizzare i servizi della giustizia, nello specifico quella della Volontaria giurisdizione, senza doversi recare in Tribunale. Gli Uffici di prossimità, grazie anche alla collaborazione degli avvocati, permetteranno ai cittadini di avere un unico punto di contatto, un riferimento vicino al luogo di residenza, in grado di fornire nel tempo un servizio completo di orientamento e di consulenza”.

Nei mesi scorsi la Regione, in accordo con il Ministero, ha pubblicato un avviso pubblico per raccogliere le disponibilità dei Comuni ad ospitare gli uffici di prossimità. Coinvolti da subito i Comuni di Firenze e Empoli, che hanno manifestato immediatamente interesse per questa grande opportunità, ed oggi inaugurano i loro uffici di prossimità. Presto ne apriranno altri in Toscana, ben 15 comuni hanno aderito a questo progetto: oltre a Firenze ed Empoli, sono Abbadia San Salvatore, Capannori, Montepulciano, Montevarchi, Piombino, Poggibonsi, Po9ntedere, Pontremoli, San Giovanni Valdarno, San Miniato, Unione Comuni montani del Casentino, Unione Comuni montani della valtiberina, Volterra.

“Un progetto – sottolinea Bugli – che diventa realtà e che consentirà di interpretare nel miglior modo i bisogni dei cittadini, soprattutto delle fasce più deboli. Poi potremo pensare anche a un ampliamento del progetto per la parte sociosanitaria”.

Il progetto, promosso dal Ministero della giustizia, a valere sul PON Governance 2014/2020, prevede tre azioni pilota, operanti in stretto raccordo, portate avanti dalle Regioni Toscana, Piemonte e Liguria, che riprenderanno, e capitalizzeranno, le esperienze già maturate nei rispettivi territori per arrivare a definire un Modello di Ufficio di Prossimità che possa essere “esportato” su tutto il territorio nazionale, garantendo uguali servizi in tutto il Paese. “Come Regione – ha concluso l’assessore Bugli – noi ci poniamo due obiettivi: costruire una corretta informazione e comunicazioni ai cittadini su questo servizio, e la modellizzazione organizzativa, formativa, gestionale e tecnico-informatica, per definire un modello di Ufficio di prossimità che assicuri omogeneità e valorizzi i più recenti sviluppi informatici dei sistemi guidiziari civili. Fin dal primo momento abbiamo messo tutto l’entusiasmo per portare a vanti questo progetto, continueremo a farlo”.

“Per me è emozionante essere qui – ha detto il ministro Alfonso Bonafede – Sono particolarmente orgoglioso di presetnare questo progetto che nasce a Firenze, che è sempre stata un grande laboratorio di idee e di sfide da affrontare, sempre un passo avanti per quelli che potevano essere i nuovi sviluppi della giustizia rispetto all’attività ordinaria dei tribunali. Questo è un esperimento vero e proprio, che noi vogliamo riprodurrfe in tutta Italia. Il mio obiettivo è di avere 1.000 Uffici di prossimità entro il 2019. Dobbiamo rinnovare l’immagine della giustizia in Italia – ha detto ancora il ministro – I cittadini la considerano una realtà lontana anni luce da loro. Questo è un modo per avvicinare la giustizia ai cittadini. E’ il punto di partenza di un progetto che non solo migliorerà la vita dei cittadini, ma contribuirà anche a dare loro un’immagine nuova della giustizia”.

Subito dopo la firma al Palazzo di Giustizia, Vittorio Bugli è andato a inaugurare i due Uffici di prossimità al Quartiere 3 a Firenze (via Tagliamento 4) e a Empoli (via Raffaello Sanzio 123).

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