Maggio, Consiglio Toscana: “stop a ulteriori contributi, prima chiarire su caso Pereira’

Lo chiede un ordine del giorno in merito al ‘sostegno regionale alla Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino’, approvato dal Consiglio regionale. Il testo era stato inizialmente presentato da Fdi, in seguito alla vicenda delle spese effettuate dal sovrintendente Pereira, e poi integrato con emendamenti del Pd, proposti da Elena Rosignoli e Anna Paris.

La Giunta toscana e il suo presidente si impegnino “a fare una verifica puntuale delle spese effettuate con i contributi regionali”, e “a non stanziare ulteriori contributi  al Maggio Musicale fino a che non sia fatta chiarezza sull’opportunità e congruità delle spese effettuate dal sovrintendente“.

Lo chiede un ordine del giorno in merito al ‘sostegno regionale alla Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino’, approvato dal Consiglio regionale. Il testo era stato inizialmente presentato da Fdi, in seguito alla vicenda delle spese effettuate dal sovrintendente Pereira, e poi integrato con emendamenti del Pd, proposti da Elena Rosignoli e Anna Paris.

Il capogruppo di FdI Francesco Torselli ha ringraziato “il Consiglio regionale, la maggioranza e principalmente il governatore Giani” per la posizione assunta, approvando “un atto che chiede di proseguire nella direzione della ricerca di trasparenza. Il Maggio Musicale Fiorentino si regge principalmente grazie a contributi pubblici: contestare 60mila euro di spese di rappresentanza non è un attacco alla città di Firenze”. Per Marco Stella (Forza Italia) “le parole che abbiamo letto oggi pronunciate dal sovrintendente sono la cosa più grave: dire ‘senza di me il Maggio falliva’ è lo sgarbo più grave alla città, al teatro e ai suoi lavoratori”.

Il capogruppo del Pd, Vincenzo Ceccarelli, ha chiesto che “l’atto d’indirizzo sia scevro da polemiche politiche, almeno fino a quando non conosceremo il risultato di quanto l’ordine del giorno richiede. Penso che Pereira abbia dato un grande impulso all’attività del Maggio. Questo ovviamente non giustifica, se ci sono state, spese anomale o improprie”.

🎧 Nuovo ricorso su variante centro e linea 3.2 tramvia Firenze

Un ricorso straordinario al presidente della Repubblica Sergio Mattarella contro la linea 3.2 della tramvia a Firenze (verso Bagno a Ripoli) e la cosiddetta Variante al centro storico. A presentarlo i gruppi consiliari in Palazzo Vecchio Forza Italia, con in primis il capogruppo Mario Razzanelli, Fratelli d’Italia e M5s.

Non è stato considerato l’impatto della 3.2 sul traffico dei viali e i suoi costi esorbitanti (solo il nuovo ponte sull’Arno costerà 80 milioni) e soprattutto non è stata fatta la Valutazione dì Impatto Ambientale: sono queste alcune delle considerazioni alla base del  ricorso straordinario al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presentato dal capogruppo in Palazzo Vecchio, Mario Razzanelli. alla conferenza stampa anche il senatore azzurro e coordinatore di Fi in Toscana Massimo Mallegni, oltre che  il consigliere toscano Marco Stella.

Si tratta del terzo ricorso presentato contro i lavori della tramvia verso Bagno a Ripoli e il passaggio dei binari nel centro storico. “Il primo ricorso fu contro la sentenza del Tar per la linea 3.2 – ha spiegato Razzanelli -. Il Tar che respinse il mio ricorso con la motivazione che non avrei potuto presentarlo in quanto consigliere comunale, decisione contro la quale sono ricorso al Consiglio di Stato. Il secondo è il ricorso al Tar contro la Vacs, adesso il ricorso straordinario al Capo dello Stato su entrambe le opere”.

Per Razzanelli “tutti i fiorentini, anche quelli favorevoli alle tramvie, quando scoprono i dettagli della Vacs, col suo passaggio in via Cavour, via Lamarmora e piazza San Marco, si dicono contrari alla sua realizzazione. Non è stato considerato l’impatto della 3.2 sul traffico dei viali e i suoi costi esorbitanti (solo il nuovo ponte sull’Arno costerà 80 milioni) e soprattutto non è stata fatta la Valutazione dì Impatto Ambientale, che dimostri che il numero di persone trasportate dalla tramvia tra Piazza della Liberta e Viale Europa è superiore a quelle bloccate”.

” Considerando che vengono cancellate due corsie su sei tra piazza della Libertà e piazza Beccaria – ha detto ancora -, due su quattro sul Lungarno tra il ponte San Niccolò ed il ponte da Verrazzano, mentre in Viale Giannotti e via Poggio Bracciolini rimane una sola corsia per il traffico veicolare”.

Mallegni, che non ha firmato il ricorso, così come Stella, ha precisato di rispettare “l’attività del nostro capogruppo a Palazzo Vecchio Mario Razzanelli, che in questi anni ha sempre ritenuto di opporsi legittimamente al progetto e alla realizzazione della tramvia a Firenze con una sua battaglia personale. Forza Italia, come in tutta Italia, ritiene difficile conciliare la storia, l’arte e la cultura con in mezzo un treno da 30 metri che sferraglia avanti e indietro. Per questo siamo fermamente contrari alla realizzazione della variante centro storico a Firenze”

Un Garante degli animali in Toscana, presentata proposta di legge

Un Garante regionale per la tutela dei diritti degli animali intesi, come gia’ sancito dalla Dichiarazione universale proclamata il 15 ottobre del 1978 nella sede dell’Unesco a Parigi, come soggetto, individuo, portatore di interessi vitali.

Su queste basi si fonda la proposta di legge presentata in commissione Affari istituzionali del Consiglio Regionale della Toscana guidata da Giacomo Bugliani (Pd) dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Marco Stella. Sul testo il vicepresidente dell’Assemblea legislativa Marco Casucci (Lega) ha espresso dubbi non di ordine alla “necessaria tutela” quanto ad una sovrapposizione di compiti gia’ espletati da altre figure istituzionali. Pur riconoscendo agli animali diritti gia’ sanciti, per la loro tutela sarebbe forse meglio “investire su personale e uffici esistenti”. “Abbiamo fin troppe figure di tutela” ha dichiarato confermando di essere “molto sensibile sul tema”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la vicepresidente segretaria della commissione Valentina Mercanti (Pd): “Per quanto abbia rispetto degli animali non credo che la Toscana abbia bisogno di un altro Garante. Peraltro sono gia’ in essere collaborazioni con i Comuni per affrontare situazioni di emergenza”. A detta della consigliera oltre che parlare di semplificazione serve applicarla: “Ragioniamo in un’ottica di snellimento. Un nuovo organismo rischia solo di appesantire la macchina pubblica”.

La proposta di legge in sintesi

La figura del Garante e’ lo strumento per tutelare i diritti degli animali, e’ nominato dal Consiglio regionale fra esperti di riconosciuta competenza, dura in carica cinque anni e puo’ essere confermato una sola volta. Ha sede presso il Consiglio e ha assegnato personale individuato nell’ambito della dotazione organica interna. Al Garante spetta una indennita’ onnicomprensiva anche di rimborsi pari a mille euro lordi mensili. Per le attivita’ sono previsti 5mila euro l’anno.

Il Garante informa il Consiglio e la Giunta dell’attivita’ svolta e dei risultati raggiunti nell’esercizio delle sue funzioni inviando entro il 30 aprile di ogni anno una relazione. Le funzioni: riceve segnalazioni da chiunque venga a conoscenza di atti o comportamenti lesivi dei diritti degli animali, nonche’ da associazioni, enti ed istituzioni che operano nel campo della tutela dei diritti degli animali; denuncia o segnala all’Autorita’ competente fatti ed atti lesivi dei diritti degli animali di cui venga comunque a conoscenza; segnala alla Giunta e al Consiglio l’opportunita’ di assumere provvedimenti normativi sulla base di valutazione circa le reali condizioni degli animali, anche sulla base di innovazioni legislative statali o dell’Unione Europea che richiedano un adeguamento legislativo; diffonde la conoscenza della normativa inerente la materia dei diritti degli animali, informando l’opinione pubblica sugli interventi attuati o attuabili, anche attraverso la collaborazione delle istituzioni pubbliche e delle associazioni animaliste; sostiene attivamente campagne di sensibilizzazione volte ad educare i cittadini ad un corretto rapporto con gli animali e campagne volte a contrastare il diffuso fenomeno dell’abbandono sensibilizzando all’adozione; effettua il censimento e la mappatura di tutti i canili e gattili presenti sul territorio; riceve segnalazioni in merito alle condizioni di vita degli animali nei circhi, cinodromi, ippodromi, maneggi, allevamenti intensivi, acquari, rifugi e manifestazioni legate alle tradizioni locali.

Vaccini: 5 hub chiudono in anticipo a Firenze e Pistoia per ‘recupero risorse’

Vaccini anti Covid: Toscana, stop anticipato per 5 hub Firenze e Pistoia. Asl: “Necessario recuperare risorse per bilancio regionale”.

Chiusura anticipata per cinque hub vaccinali nelle province di Firenze e Pistoia. La decisione, spiega il direttore del dipartimento di prevenzione della Asl Toscana Centro Renzo Berti, è dettata dalla “necessità di recuperare risorse per far quadrare il bilancio regionale”, poiché “le aziende sanitarie sono state chiamate in causa per fare uno sforzo organizzativo per rientrare nei nuovi parametri di spesa”.

Lo stop anticipato riguarda gli hub vaccinali del Mandela a Firenze, quello di Grassina, di Empoli, che chiuderanno i battenti il 31 ottobre con un mese di anticipo rispetto al previsto, quello di Scandicci, con stop anticipato al 30 settembre invece che al 31 ottobre, e La Cattedrale a Pistoia, che terminerà le attività l’8 ottobre con venti giorni di anticipo rispetto al previsto.

Gli altri hub, come invece programmato nel piano iniziale, verranno chiusi con tempistiche diverse, che vanno dalla fine di settembre a quella di novembre (gli ultimi saranno Pegaso 2 a Prato e .San Biagio a Pistoia).

“Siamo a oltre 10mila vaccinazioni al giorno” spiega Berti. Secondo le previsioni della Asl, questo ritmo permetterà a fine ottobre di arrivare all’80% delle popolazione target toscana vaccinata. Quelli che restano fuori, precisa Berti, sono “i contrari, gli esitanti sui quali il medico di famiglia potrà intervenire, e i ritardatari che stiamo intercettando con i camper”.

“Può darsi – aggiunge il direttore del dipartimento prevenzione – che a fine ottobre si chiuda il cerchio e che l’attività residua possa essere svolta non negli hub ma negli ambulatori territoriali”. “Questo – precisa ancora Berti – al netto delle incognite, bisogna capire cosa accade sulla terza dose”.

“Si devono contrarre le spese per il buco di bilancio da 430 milioni di euro che ha colpito la sanità toscana. Per cui stanno scattando i tagli che ora colpiscono anche i centri di vaccinazione, e questo è un segnale grave che viene dato in un periodo così particolare”, afferma in una nota il consigliere regionale azzurro Marco Stella.

Di conseguenza, aggiunge, “chiediamo ai vertici della Regione e dell’Asl dove verrà individuato il nuovo hub, perché riteniamo impensabile che l’area fiorentina resti senza centro vaccinale”. Intanto, ricorda l’esponente forzista, “abbiamo fatto richiesta formale al presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, perché la Giunta regionale riferisca in aula sul buco di bilancio delle Asl toscane”. La sanità toscana, rimarca Stella, “è al collasso, con numeri da capogiro. Mancano 1.200 tra infermieri e Oss, e circa 700 medici, 400 solo nei reparti dell’emergenza urgenza, cioè appunto 118 e pronto soccorso. Le Asl hanno sospeso le nuove assunzioni, anche quelle già previste e deliberate: è vero che questo provvedimento è stato preso a causa del buco di bilancio nella sanità regionale? I toscani hanno diritto di sapere cosa sta succedendo e come verrà sanata la situazione”.

Forza Italia chiede: “Targa e assicurazione per monopattini elettrici”

Firenze, “Ormai è evidente che così non si può andare avanti – denunciano il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella; ed il capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Firenze, Mario Razzanelli – occorrono norme chiare per regolamentare la circolazione su strada dei monopattini elettrici”.

“L’episodio che ha come vittima un anziano fiorentino l’altro giorno, in gravi condizioni dopo essere stato travolto da un monopattino sul marciapiede davanti alla sua abitazione -continuano i due esponenti di Forza Italia – è solo l’ennesimo incidente che vede coinvolti i monopattini elettrici. Bisogna mettere fine a questo clima di anarchia, e stabilire regole definitive, a cominciare dall’obbligo di targa e assicurazione”.

“Il conducente del monopattino che ha travolto l’anziano a Firenze, è scappato, e sarà molto difficile rintracciarlo, visto che questi mezzi non hanno targa – osservano Stella e Razzanelli -. Vari sindaci e amministratori locali hanno chiesto al legislatore nazionale di intervenire, ma finora il Parlamento non ha preso decisioni in materia. I monopattini elettrici devono essere equiparati a degli scooter, e come tali devono avere una targa, un’assicurazione, e l’obbligo di casco per chi li conduce. Così non si può proseguire, è una questione di sicurezza e di rispetto per le regole. Da parte nostra e di tutta Forza Italia formuliamo gli auguri di guarigione all’anziano coinvolto nell’incidente, nella speranza che il conducente ‘pirata’ venga rintracciato”.

Toscana, Forza Italia: “Serve commissione d’inchiesta regionale su infiltrazione mafie in tessuto economico”

Mallegni, Stella e Milone: “Complice il Covid, troppe cessioni alberghiere sospette”

 “Occorre istituire una Commissione speciale regionale che svolga un’indagine conoscitiva sull’infiltrazione delle mafie sia italiane che straniere nel tessuto economico toscano”. A chiederlo sono il commissario regionale di Forza Italia, sen. Massimo Mallegni; il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, e Aldo Milone, Responsabile regionale del Dipartimento sicurezza e immigrazione di Forza Italia Toscana.


“Sui giornali di questi giorni – sottolineano – è riportata una notizia che dovrebbe far riflettere tutta la politica toscana, soprattutto quella regionale. La notizia riguarda la vendita di diverse strutture alberghiere in Versilia, tra cui il noto Negresco. La messa in vendita potrebbe essere frutto di questo lockdown, che è iniziato circa un anno fa e ha messo in ginocchio la maggior parte di alcuni settori dell’economia toscana. Quello più colpito è proprio quello del turismo e quindi l’alberghiero. Tutto ciò ha creato le condizioni favorevoli per le infiltrazioni delle mafie italiane e quelle straniere, in particolar modo quella cinese, nel tessuto economico toscano”.


“Queste organizzazioni mafiose hanno bisogno di questo settore, e non solo di questo, per poter riciclare denaro sporco. Tra l’altro, approfittando di questo momento particolare – accusano Mallegni, Stella e Milone – l’acquisizione di tali strutture avverrebbe anche a condizioni molto vantaggiose o a condizioni capestro. E crediamo che sia arrivato il momento per la costituzione di una Commissione speciale regionale che svolga un’indagine conoscitiva su questo fenomeno e controlli da vicino le modalità di acquisizione delle citate strutture. Ci sorprende però che questa iniziativa non provenga direttamente da un partito di sinistra come il PD, che solo con dichiarazioni formali si dichiara contrario alle mafie, mentre in pratica non pone in essere alcun atto amministrativo”.

Nelle scorse settimane anche le associazioni che si occupano di legalità  e di lotta alla criminalità organizzata avevano più volte sollevato il rischio che, con la crisi economica determinata dalle politiche anticovid, le mafie potessero approfittare della situazione, contando sulla grande quantità di liquidi che posso immettere sul mercato. 

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