Impedita manifestazione per Strage di Viareggio, solidarietà di Baccelli (Pd)

Marco Piagentini de “Il mondo che vorrei” ha spiegato che è stato impedito loro l’accesso alle vie adiacenti il palazzo di Giustizia a Roma per una manifestazione. “Volevamo augurare “Buona giustizia” esponendo gli striscioni dei nostri cari insieme a molti comitati delle stragi italiane”, ha dichiarato.

“Sono rammaricato per quanto è accaduto ai familiari delle vittime della strage di Viareggio e alle altre associazioni che a Roma volevano semplicemente far sentire le loro ragioni e il loro desiderio di verità e giustizia, in modo del tutto pacifico, costruttivo e rispettoso, così com’è lo stile che li contraddistingue e che ha caratterizzato la loro tenace battaglia di questi anni. Un atteggiamento che non comprendo assolutamente, quindi, quello che è stato contrapposto alle loro intenzioni. A Marco Piagentini, a Il mondo che vorrei, a tutte le associazioni coinvolte va la mia vicinanza e solidarietà e l’impegno a stare ancora al loro fianco”. Così Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd, dopo le dichiarazioni dell’associazione “Il mondo che vorrei” che ha raccontato di come sia stato loro impedito di manifestare a Roma nella giornata di venerdì nelle vie adiacenti il palazzo di Giustizia.

 

Strage Viareggio: domani si apre processo d’appello

Si apre domani a Firenze il processo d’appello per la strage di Viareggio. I familiari oggi alla Camera per l’audizione sul tema della prescrizione

Si apre domani a Firenze il processo d’appello per la strage di Viareggio (Lucca), avvenuta il 29 giugno 2009: 32 le vittime dell’esplosione e dell’incendio seguito alla fuoriuscita di gpl da un carro cisterna deragliato alla stazione ferroviaria della cittadina della Versilia. In primo grado, a Lucca, il 31 gennaio 2017, furono 23 le condanne e 10 le assoluzioni: tra gli imputati Mauro Moretti che per il suo vecchio incarico di ad di Rfi ebbe 7 anni di reclusione, e il suo successore, Michele Mario Elia, che ebbe 7 anni e mezzo.

Le condanne più pesanti furono inflitte ai responsabili della tedesca Gatx Rail, che aveva affittato a Fs i carri cisterna: nove anni e mezzo a Rainer Kogelheide, amministratore della società e a Peter Linowski, responsabile sistemi manutenzione.

Le accuse contestate a vario titolo sono disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio e lesioni plurime colposi. Per i reati di incendio e lesioni colpose i familiari delle vittime hanno più volte denunciato il rischio prescrizione, chiedendo agli imputati di rinunciarvi. E proprio per oggi il presidente Marco Piagentini e altri rappresentanti di ‘Un mondo che vorrei’, associazione che riunisce i parenti, sono stati invitati a Roma, per essere ascoltati dalle Commissioni giustizia e affari costituzionali della Camera sul tema prescrizione.

Riguardo al processo di secondo grado, che si svolgerà davanti alla terza sezione della corte d’appello di Firenze, la Provincia di Lucca rende intanto noto che parteciperà in veste istituzionale alla prima udienza: a rappresentarla il consigliere Luca Poletti, su delega del presidente Luca Menesini, che raggiungerà il capoluogo toscano con lo stesso autobus che porterà a Firenze i familiari delle vittime. La Provincia di Lucca è anche parte civile: in primo grado ha avuto una provvisionale di 150mila euro.

Salvini incontra familiari strage Viareggio, delegazione domani a funerali di Stato

Nel tardo pomeriggio di oggi il ministro dell’Interno Matteo Salvini sarà a Viareggio per incontrare alcuni parenti delle vittime dell’incidente ferroviario del 2009.

E l’associazione “Il Mondo che Vorrei Onlus” che raccoglie i familiari delle vittime della strage di Viareggio ha inviato oggi una nota di cui pubblichiamo il testo, in cui si preannuncia la partecipazione domani ai funerali di Stato a Genova.

“Genova, città nella quale molte volte siamo andati, accolti a braccia aperte, per raccontare di Viareggio e altrettante volte siamo stati per testimoniare concretamente la nostra vicinanza ai cittadini.

Città ormai da troppi anni martorizzata, ricordiamo le vittime delle alluvioni del novembre 2010 e ottobre del 2011 così come non possiamo dimenticare le vittime della torre del porto crollata nel maggio 2013, di tutti questi terribili disastri esiste un unico comune denominatore, così come per il ponte Morandi, la totale mancanza di salvaguardia della vita umana a vantaggio del profitto.

Viene da rabbrividire, ed è immediato il parallelismo tra la nostra strage e quello che è successo.

Anche qui, come a Viareggio dove i vari incidenti prima del 29 giugno erano avvisaglie di quell’evento, anche qui c’erano stati dei preavvisi, come a Viareggio dove “i treni gridavano allarme, allarme”, i ponti avevano dato lo stesso tipo di avviso basta ricordare la lunga serie di crolli avvenuta negli ultimi anni:

  • Il 18 aprile 2017 il crollo di un viadotto della tangenziale di Fossano
  • Il 9 marzo 2017 il ponte 167 crolla sull’autostrada A14, all’altezza di Camerano.
  • Il 29 ottobre 2016 nel lecchese, ad Annone Brianza.
  • Il 22 ottobre 2013 ancora una volta a essere colpita è la Liguria con il crollo del ponte di Carasco nell’entroterra genovese.

Ora è il momento di smettere di fingere, non si può più rimandare un tema così fondamentale, la sicurezza e i controlli per la sicurezza.

Che sia una scuola, una ferrovia, un porto o un autostrada non si può più continuare a giocare con la vita delle persone.

Questo è anche il tema centrale della nostra associazione, nata sulle ceneri del disastro di Viareggio e da quel maledetto 29 giugno 2009 noi lottiamo costantemente per il diritto di tutti alla sicurezza.

Ci auguriamo che dopo questa ennesima strage non ci si limiti a scrivere un Tweet, postare una foto o commemorare i morti per un solo giorno ma che l’impegno di ognuno di noi, sulla sicurezza e sulla salvaguardia della vita sia costante e continuo ogni giorno, altrimenti anche queste vittime diventeranno un numero nell’elenco dei morti causati dalle inadempienze italiane”.

Il Mondo che Vorrei ONLUS

Il Presidente

Marco Piagentini

Strage Viareggio: bene discontinuità Toninelli, presentati ”Giorni della memoria”

Bene le scelte di ”discontinuità” attuate dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. A dirlo, in una lettera indirizzata allo stesso ministro, è Marco Piagentini presidente del’associazione Il Mondo che vorrei, che raggruppa i familiari delle 32 vittime della strage ferroviaria del 29 giugno 2009 di Viareggio (Lucca) nel presentare il tradizione appuntamento nella pineta di Levante ”I giorni della memoria e della solidarietà” in programma dal 3 al 7 agosto.

“Le scriviamo apprezzando la decisione di voler dare un forte segnale di discontinuità con la precedente gestione delle Ferrovie Italiane – dice Piagentini che invita il ministero ad
essere presente ai prossimi processi -. Gestione che, dal 2006 ad oggi, ha portato tagli pesantissimi sulla sicurezza, sia nel trasporto merci pericolose, che nel trasporto passeggeri”.

Per il presidente dell’Associazione “le gestioni sciagurate di questi presunti manager di stato hanno continuamente ridotto controlli sui materiali rotabili, sulle stesse infrastrutture e portato una continua riduzione del personale dedito al controllo e al presidio delle stazioni ferroviarie”. Parole che Piagentini, ricorda, non sono sue ma si leggono nelle
motivazioni della sentenza sulla strage di Viareggio, “o approfondire i report annuali dell’Ansf, ma forse più semplicemente basta guardare quante persone sono state
volontariamente uccise dal 29 giugno 2009 ad oggi per rendersene conto”, aggiunge ricordando vari incidenti ferroviari: “chi aveva le capacità tecniche, gli strumenti e i mezzi economici, tuttavia non ha fatto nulla per evitare la morte di 32 persone,
così come, probabilmente, ma questo saranno i tribunali a confermarlo, ad Andria e Corato a Pioltello o a Torino”, conclude.

Presidio familiari vittime disastro ferroviario Viareggio

?Firenze, per una tragica coincidenza, proprio nel giorno in cui si è verificato un gravissimo incidente ferroviario alle porte di Milano, col bilancio provvisorio pesantissimo di quattro morti e cinque feriti in gravi, si tiene alla stazione di SMN l’incontro tra una delegazione di familiari delle 32 Vittime del disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009 con l’Ansf (Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria).

L’incontro, richiesto da molto tempo, sui temi della sicurezza e della prevenzione e sulle misure di protezione per evitare che accada un altro disastro come quello di Viareggio, è stato evidenziato con un presidio e con un volantinaggio.

“Incontriamo l’Ansf – si legge nel volantino distribuito alla stazione di SMN – come con chiunque abbia un ruolo sui temi della sicurezza, in particolare delle ferrovie, perchè da oltre 8 anni e mezzo siamo impegnati in questo fondamentale settore, assieme a verità e giustizia. Da quando (29 giugno 2009) sono morti i nostri cari e molti altri hanno riportato, per sempre, le conseguenze di gravissime ustioni”.

“Incontriamo l’Ansf oggi – prosegue il comunicato – con una motivazione in più: la sentenza del processo di 1° grado del Tribunale di Lucca che ha sancito le pesantissime responsabilità dell’ex AD Moretti, degli altri dirigenti di ferrovie e Ansf (Elia, Soprano, Margarita, ecc. ecc.) e delle aziende coinvolte, fra cui: la mancanza della valutazione dei rischi per il trasporto di merci pericolose, la mancanza delle misure (antisvio, minor velocità, muro) che avrebbero, se non evitato, di gran lunga ridotto le conseguenze del disastro. Pensiamo che l’Ansf debba promuovere misure e iniziative concrete, controllo e vigilanza sulla sicurezza ferroviaria, che sono urgenti, come è evidente dal numero e dalla tipologia degli incidenti che continuano a verificarsi! Abbiamo rilevato che solo nel 2017 ci sono stati 30(!) incidenti, in alcuni casi con morti e feriti. A settembre 2017, all’interno dello scalo ferroviario di Novara Boschetto, è deragliato un carro merci a causa della rottura di un asse: solo per fortuna a bassa velocità e all’interno di uno scalo merci!”

La dinamica di questo incidente è la stessa di Viareggio. Come il 29 novembre 2017 a Melzo(Mi), quando un carro deraglia in stazione: la cisterna di acetato di butile si ribalta, solo per caso il serbatoio era vuoto. Ancora una volta si è rischiata un’altra Viareggio! L’ultimo mancato disastro alcuni giorni fa, la notte del 9 gennaio nella stazione di Fossacesia (Chieti), quando è deragliato un merci che ha “arato” km di traversine e poi il marciapiede di stazione che solo a causa dell’ora era sgombro da viaggiatori!

Gimmy Tranquillo ha intervistato Marco Piagentini che nel disastro ha perso moglie e due figli ed è rimasto ustionato sul 98 per cento del corpo

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e Daniela Rombi che nella strage ha perso sua figlia Emanuela (21 anni), morta dopo 42 giorni di agonia al centro grandi ustionati di Pisa:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/01/180125_04_STRAGE-VIAREGGIO_ROMBI.mp3?_=2
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