Barzanti(Pci), Berlinguer voterebbe per noi , non il PD

Lo ha detto il candidato a presidente della Regione Toscana per il Pci Marco Barzanti, in occasione di un flash-mob svolto stamani a Firenze a sostegno della campagna elettorale del Partito comunista italiano.

“Enrico Berlinguer voterebbe per noi perché siamo il suo partito. Berlinguer era un comunista italiano. Inorridirebbe al pensiero che la sua immagine talvolta
la si trova, a dire il vero sempre meno, nelle sezioni del Pd” e “oltre a votare noi alle elezioni regionali, Berlinguer voterebbe No al referendum costituzionale sulla riduzione del
numero dei parlamentari”.

Lo ha detto il candidato a presidente della Regione Toscana per il Pci Marco Barzanti, in occasione di un flash-mob svolto stamani a Firenze a sostegno della campagna elettorale del Partito comunista italiano.

“Una banda di politicanti improvvisati, senza un reale collegamento con il popolo – ha aggiunto -, vuole togliere rappresentanza ai cittadini e alle cittadine italiane solo per
buttare fumo negli occhi. Noi diciamo No come direbbe Berlinguer e come d’altronde dicono tutti i ‘grandi vecchi’ del Pci storico ancora in vita, da Aldo Tortorella ad Emanuele Macaluso, che sono sicuro guardano con simpatia alla ricostruzione del Partito
comunista italiano”. Barzanti, spiega una nota, ha poi criticato la legge elettorale toscana, che “una legge indegna, iniqua, molto peggio della legge truffa del ’53. Impone a un partito che non è già presente in consiglio regionale di dover raccogliere
circa 13mila firme per presentarsi in tutti i collegi, mentre chi è già presente deve raccoglierne globalmente poco più di cento. E per entrare in consiglio, poi, vi è lo sbarramento del 5% se una lista si presenta da sola. Un attacco alla democrazia”. Il Pci lamenta poi di aver trovato strappati i propri manifesti elettorali a Larciano (Pistoia), nei pressi della biblioteca comunale, mentre erano intatti quelli delle altre forze politiche.

Regionali: in Toscana c’è sesto candidato, Barzanti del Pci

Un nuovo contendente si affaccia nell’arena per la corsa alla presidenza della Regione Toscana: dopo Eugenio Giani per il centrosinistra, Susanna Ceccardi per il centrodestra, Irene Galletti per M5s, l’ex leghista Roberto Salvini con una lista propria, e Tommaso Fattori in rappresentanza di varie sigle della sinistra, si aggiunge alla rosa dei candidati anche il segretario del Pci della Toscana Marco Barzanti.

Salgono così a sei le candidature a governatore. “Abbiamo il progetto, nato tre anni fa, di ricostruire lo storico Pci di cui abbiamo ripreso anche lo storico simbolo del partito – spiega Barzanti -. Le contraddizioni dei nostri giorni e la sinistra ‘fucsia’ degli ultimi 30 anni ci hanno portato alla necessità di rilanciare la questione comunista in Italia e in Toscana. Stiamo raccogliendo le firme, e siamo vicini all’obiettivo, per presentarci in almeno nove collegi, come richiede la legge elettorale regionale”.

Barzanti sottolinea che naturalmente la falce e martello saranno nel simbolo. “Non abbiamo la possibilità di reperire fondi per fare una campagna elettorale come si fanno oggi – aggiunge – per cui la faremo alla vecchia maniera, porta a porta e nelle piazze.
Faremo una campagna elettorale sui valori, sulla necessità di una cultura comunista e di classe, e rilanceremo le questioni dei diritti dei lavoratori, che sono stati disintegrati, della sanità, e della scuola. Lavoreremo anche sulla ripubblicizzazione dei servizi che sono stati privatizzati, dall’acqua all’energia”.

“Questo paese è meraviglioso – conclude – perché quelli che rappresentano la destra vanno sempre più a sinistra, con la Ceccardi che si dichiara antifascista, e quelli che devono rappresentare la sinistra vanno sempre più a destra, come Giani”.

Venezuela, Pci Toscana: presidio pro-Maduro sotto sede Regione

Enrico Rossi, che ha definito il presidente venezuelano un torturatore, il Segretario del Pci Toscana Barzanti risponde: “Maduro è stato eletto democraticamente e quindi esiste un governo legittimo. Se invece funziona come dice Rossi, io oggi mi dichiaro presidente della Regione Toscana e chiedo l’appoggio dei partiti comunisti del mondo”.

“Al presidente Rossi, che ha definito Maduro un torturatore, ricordiamo che c’è un diritto internazionale e che lo sta violando, come oggi fanno purtroppo molti Paesi. Riteniamo grave che chi come lui si definisce ‘di sinistra e partigiano’, anziché attaccare il golpe degli Stati Uniti, non ricordi che in Venezuela c’è una sinistra che ha vinto le elezioni ottenendo il 60% e quindi esiste un governo legittimo anche se non piace agli americani”. Lo ha detto oggi il segretario regionale del Pci toscano, Marco Barzanti nel corso di un presidio davanti al Consiglio regionale.

La manifestazione indetta dal Pci regionale è la risposta all’incontro avvenuto all’auditorium Spadolini lo scorso 18 gennaio in occasione della proiezione del film ‘Chavismo: la peste del XXI secolo’ del regista venezuelano Gustavo Tovar Arroyo, a cui sono intervenuti tra gli altri il presidente dell’Assemblea toscana Eugenio Giani, l’eurodeputato Nicola Danti (Pd) e il consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi). Un’iniziativa, ha aggiunto Barzanti “in cui hanno convenuto che il governo Maduro deve decadere, appoggiando il golpe americano, e in cui riteniamo sia stata grave la presenza della Regione Toscana”.

“Chiediamo a Rossi di rileggersi i libri di storia – ha concluso il segretario regionale del Pci -. Se invece è così che funziona, io oggi mi dichiaro presidente della Regione Toscana, e chiederò alla Russia, alla Cina e a tutti i partiti comunisti del mondo, di riconoscere la mia presidenza”.

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