Campiglia Marittima, aggredito perché ebreo un ragazzo di 12 anni

Campiglia Marittima, in provincia di Livorno, un ragazzo di dodici anni sarebbe stato insultato, preso a calci e colpito da sputi perché ebreo da due ragazzine di 15 anni in un parco della città toscana. Il padre ha denunciato l’accaduto ai carabinieri. Numerose le reazioni dal mondo della politica.

Il fatto, secondo quanto riportato sulla pagina Facebook del Comune di Campiglia è accaduto domenica pomeriggio al parco Altobelli. Dopo l’aggressione, il ragazzino è andato al pronto soccorso dove ha avuto gli sono state diagnosticate una serie di contusioni multiple guaribili in cinque giorni. A raccontare la vicenda alla sindaca Alberta Ticciati, stamani, è stato il padre del bambino dopo aver contattato il Comune.

“Una situazione incredibile, da pelle d’oca, sembra di essere ripiombati nei tempi più bui della storia del nostro paese – dice la sindaca di Campiglia Marittima, Alberta Ticciati – L’amministrazione comunale non intende sottacere o banalizzare quanto accaduto che è di una gravità inaudita. Abbiamo invitato la famiglia a fare i propri passi. Mi confronterò tra oggi e domani con le forze dell’ordine e la scuola e faremo il possibile perché la cosa non venga archiviata e banalizzata. Il fatto che nel 2022 succeda una cosa tale in una realtà come la nostra è di una gravità massima che va indagata, approfondita, compresa, e fortemente stigmatizzata”.

L’Amministrazione comunale, si legge a conclusione del post, esprime la più profonda solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia. Tutta la nostra comunità è con loro. Contro la violenza, contro la discriminazione, contro l’orrore che questi atti suscitano. Stop all’antisemitismo”.

Intanto, il padre del ragazzo, ha presentato una denuncia aggravata per lo sfondo razziale, per ingiurie e lesioni. Sarà inoltrata ora alla procura dei minori di Firenze.

Molte le reazioni del mondo politico e non solo. “È agghiacciante quanto rivela oggi il Tirreno: a Venturina (Campiglia Marittima) località della Val di Cornia, può accadere nel 2022 e a poche ore dal Giorno della Memoria che delle adolescenti insultino e picchino un ragazzino delle medie apostrofandolo “ebreo di merda… ti mettiamo nel forno”. Un episodio odioso, che non può e non deve ripetersi, ma che lancia un messaggio d’allarme chiaro: quello che è successo oltre 70 anni non può mai considerarsi irripetibile”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

“Non so se le forze dell’ordine riusciranno ad individuare le responsabili, ma se questo accadrà – prosegue il leader di SI – la pena più efficace per queste ragazze sarebbe quella di ripercorrere quel sentiero di disperazione che fu la Shoah. Sono pronto ad accompagnarle ad Auschwitz, a Mauthausen, a Fossoli, alla Risiera di San Sabba. Chissà se dopo – conclude Fratoianni – saranno ancora capaci di gesti così odiosi e stupidi”.

“La Toscana è terra dei diritti, è inconcepibile che nel 2022 possano accadere fatti come quello che arriva da Campiglia Marittima. A poche ore dalla Giornata della Memoria questo ci fa capire quanto sia prezioso e doveroso ricordare e trasmettere alle nuove generazioni la memoria di quei fatti”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo.

“Sono addolorato e preoccupato che vi sia questo rigurgito di antisemitismo in età adolescenziale – aggiunge in una nota -. Purtroppo un uso scorretto dei social sembra aver sdoganato un linguaggio fatto di violenza e razzismo, che non può essere tollerato. Occorre un lavoro di sensibilizzazione, prevenzione e confronto a partire dagli ambienti scolastici, sempre con l’aiuto indispensabile delle famiglie”.

Per Mazzeo “questi episodi dimostrano quando i progetti di educazione civica siano importanti e a questi debbano essere associati programmi per aumentare la consapevolezza e il senso di responsabilità. I ragazzi devono conoscere i diritti e il rispetto della dignità di tutti gli uomini”.

“Chi ritiene che episodi di intolleranza o frasi lanciate online siano solo folklore o fatti da minimizzare come semplici sfoghi non vede l’evidenza – osserva ancora -: il rischio concreto di essere discriminato se sei disabile, migrante, donna”. Da Mazzeo “piena solidarietà mia e di tutto il Consiglio regionale alla famiglia del bambino. Appena sarà possibile vorrei poterlo incontrare a Palazzo Panciatichi per consegnargli il Pegaso, simbolo della nostra Toscana e del comitato di liberazione Nazionale toscano. Quel cavallo alato simboleggia i nostri valori, quelli racchiusi nell’articolo 3 della Costituzione nata dalla lotta antifascista”.

“L’aggressione di Livorno ci ricorda la necessità di non abbassare mai la guardia contro l’antisemitismo, il razzismo, l’intolleranza. Tutta la mia vicinanza alla piccola vittima e alla sua famiglia: non siete soli, milioni di italiani sono con voi e non permetteranno che pregiudizi e ignoranza possano contaminare le nuove generazioni”. Lo dichiara Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale.

🎧 Politica. Alla Festa del Galluzzo il battesimo di nuova maggioranza possibile.

Un incontro, quello di martedì sera alla Festa dell’Unità del Galluzzo, con tre ministri e un sindaco, che sembra tanto una prima uscita pubblica per raccontare una nuova maggioranza di Governo.

Quando l’invito è arrivato è in redazione, ha subito suscitato interesse. Questa bisogna seguirla, ci siamo detti. E non solo per l’autorevolezza degli ospiti. Un interesse di quelli che si rappresentano con il sopracciglio, uno solo, alzato. La Festa dell’Unità del Galluzzo si sa, non è nuova ad eventi importanti, di rilevanza nazionale. Così come è lunga la civile tradizione di invitare esponenti di altri partiti, alle volte anche acerrimi avversari, alla festa di fine estate del proprio partito.

Ma qui c’è qualcosa di più. La serata al Galluzzo si intitola “Un’Italia più unita, per un’Europa più unita”. Bene. Gli ospiti: padrone di casa il Sindaco di Firenze Dario Nardella (PD), poi la bellezza di tre ministri. Mara Carfagna (FI) Ministra per il sud e la coesione territoriale, Roberto Speranza (Articolo 1) Ministro della Salute e infine Luigi Di Maio (M5s) Ministro degli esteri. Per parlare di “un’Italia più unita”. Ok.

Arriviamo tutti in grande anticipo e il trattamento è da ristorante stellato, pasta fresca… Al Galluzzo non si smentiscono. Nell’attesa la fantasia vaga. Una nuova maggioranza di governo, pensata per quando si andrà a votare e con un occhio molto preoccupato ai sondaggi. Partito di maggioranza relativa (di questa coalizione), il Partito democratico, con possibile Presidente del Consiglio dei ministri il nuovo leader del partito, Dario Nardella, non più Sindaco di Firenze. Dunque a capo di una coalizione con dentro il M5s di Conte, un movimento cresciuto, maturo, abituato a stare al governo, la sinistra di Speranza che guarda ai temi del lavoro e dei beni pubblici e infine una Forza Italia guidata da Mara Carfagna senza più l’ingombro di Berlusconi che per processi e stile di vita (per così dire) ha spaventato tanti moderati, liberali, etc. Neutralizzati Salvini, la Meloni e Renzi.

Basta fantasticare. Arrivano. Bisogna correre a prendere “la dichiarazione”. Speranza non vuole parlare. Di Maio è in teleconferenza dalla Farnesina (perché un po’ da fare in questi giorni avrà avuto) e Nardella lascia spazio alla Carfagna. Fa effetto vedere Mara Carfagna fare il giro di saluti dei volontari della festa dell’Unità? Forse. O avrà fatto più effetto a lei, o a qualche simpatizzate di Forza Italia venuto a sentirla. Per la verità ci raccontano anche dei mugugni della base del Pd del Galluzzo quando è venuta fuori la notizia della serata. “Icché ci viene a fare la Carfagna a i Galluzzo”, mugugnava qualcuno.

Parte la serata e sono applausi per tutti. Poi Nardella butta giù l’asso: “visto che ci saranno le prove politiche in futuro, lo dico da esponente del Pd, dobbiamo avere la forza di andare oltre i nostri confini”, costruendo “un campo largo”, dove “quella che è un’alleanza parlamentare forse può diventare un’alleanza politica con un’idea di Paese”. A ruota Speranza: “la provocazione di Dario di tenerci insieme stasera ha senso, e forse non deve essere lasciata cadere”. Più cauta la Carfagna: “se questa lezione si tradurrà in alchimie politiche è troppo presto per poterlo dire”. Più freddo invece Di Maio – che sa di avere una base dura ad essere convinta: “non credo che ci ritroveremo nella stessa forza politica”, ha detto.

Una sola cosa è certa: se questa “alchimia politica” si realizzerà dovrà passare alla storia come “il patto del Galluzzo”.

In Podcast l’intervista con la Ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna.

Forteto: Carfagna, commissione chiarirà complicità istituzioni

“Provo indignazione e rabbia al pensiero delle istituzioni che avrebbe dovuto vigilare e proteggere i bambini ma non l’hanno fatto, anzi hanno offerto copertura, anche politica, a un luogo come il Forteto dove si sono consumati abusi e forme di sopraffazione ai danni delle creature più fragili e bisognose della nostra società”. Lo ha detto Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, visitando oggi la cooperativa agricola Il Forteto di Vicchio (Firenze) per incontrare le vittime. “La commissione d’inchiesta parlamentare partirà il 4 settembre e sarà la sede dove chiarire finalmente e definitivamente le responsabilità” ha detto ancora la vicepresidente della Camera. Intanto è polemica sulle dichiarazioni contro la Regione del garante dell’Infanzia del Lazio, Jacopo Marzetti, commissario governativo per il Forteto e membro della commissione d’inchiesta su Bibbiano.

“Il sistema degli affidi va riformato subito. Ci sono tutti i profili di necessità e urgenza perché il governo agisca immediatamente per decreto: negli ultimi 40 anni 26mila minori sono stati strappati alle famiglie, e a dispetto della legge più della metà non è mai tornato a casa. Di queste bambine, di questi bambini e adolescenti, ad oggi non sappiamo nulla, perché non esiste un’anagrafe degli affidi”. Lo ha detto Mara Carfagna (Fi), vicepresidente della Camera, in una conferenza stampa presso la cooperativa Il Forteto a Vicchio (Firenze) dove dove ha incontrato le vittime. Il fondatore della comunità de Il Forteto, che accoglieva minori in difficoltà Rodolfo Fiesoli è stato condannato insieme a 22 collaboratori con accuse, che a vario titolo, vanno da maltrattamenti a violenza.

“Se la vicenda del Forteto fosse stata affrontata subito dopo la sentenza del 1985 oggi non avremmo casi drammatici come quello di Bibbiano” ha ribadito Carfagna.

Ed in queste ore il Forteto è anche al centro delle accuse rivolte alla Regione Toscana dal commissario Jacopo Marzett “Dopo quarant’anni in cui nessun organo istituzionale ha denunciato i fatti che accadevano (…) oggi mi è arrivata una richiesta di risarcimento danni da più di 5 milioni dalla Regione Toscana e dalla città metropolitana per danno di immagine. Questa richiesta metterebbe in crisi l’attività produttiva della azienda e quindi di tutti i dipendenti e non darebbe la possibilità di risarcire le vittime che è uno dei motivi del commissariamento”. Ha denunciato Marzetti.

“Il commissario faccia il suo dovere così come la Regione Toscana sta facendo il suo” replica lapidario il presidente Rossi rendendo nota anche una precisazione dell’Avvocatura regionale che entra nel merito della vicenda in relazione all’entità della richiesta avanzata dalla Regione, richiesta che, si dice, potrebbe creare difficoltà nei risarcimenti alle vittime del Forteto.

Dovrà essere una causa civile, così come disposto dal giudice penale, a quantificare il danno di immagine subito dalla Regione Toscana per la vicenda della comunità di recupero per minori disagiati “Il Forteto”, afferma l’Avvocatura. E come è già successo in passato, quando la Regione è riuscita a farsi riconoscere un risarcimento, niente esclude che la somma in questione possa essere reimpiegata a beneficio delle stesse vittime.

Nel frattempo il capogruppo Fi in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, annunciando un’interrogazione sulla richiesta danni presentata dalla Regione Toscana a Il Forteto, commenta: “Rossi faccia mea culpa, alla luce dei finanziamenti erogati negli anni alla comunità, Fondazione e cooperativa il Forteto, e ritiri la richiesta risarcitoria in quanto oltre che inappropriata, rischia di mettere a repentaglio gli equilibri economico finanziari della Cooperativa agricola, ed i risarcimenti per le vittime degli abusi”.
Marchetti, spiega una nota, chiede di conoscere “i motivi per i quali sia stata avanzata richiesta di risarcimento danni alla cooperativa agricola, ora non più controllata dalla ‘setta’, e non ai diretti responsabili, all’epoca dei fatti rappresentanti legali della fondazione, comunità e cooperativa. Se la Regione – conclude Marchetti – intenda muovere anche una causa civile nei confronti della cooperativa agricola”, “come intenda utilizzare questi eventuali risarcimenti” e “quali progetti e quante risorse siano state utilizzati per aiutare le vittime del Forteto o se, alla luce di questa richiesta risarcitoria, si intenda farlo”.

Forteto: Carfagna incontra vittime a Vicchio

Mara Carfagna (Fi), vicepresidente della Camera, alle 11.30 dell 7 farà visita alla cooperativa Il Forteto a Vicchio (Firenze) per incontrare le vittime della comunità per minori disagiati finita al centro di processi per maltrattamenti e violenze.

Accompagneranno la vice presidente della Camera il vice capogruppo di Fi alla Camera e coordinatore toscano del partito Stefano Mugnai e Jacopo Marzetti, commissario governativo de Il Forteto, altri parlamentari azzurri e rappresentanti delle associazioni delle vittime de Il Forteto.

Carfagna terrà poi, alle 12.30, una conferenza stampa sempre presso la cooperativa. Intanto, Mugnai, afferma che la prima seduta del 4 settembre della commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del Forteto lavorerà per far ancora più luce sul sistema Forteto. “È un atto dovuto alle vittime, che nell’attività di inchiesta parlamentare troveranno nuovo riconoscimento – osserva Mugnai – ma anche a tutti i bambini a cui possiamo, con il nostro lavoro, evitare il rischio che una simile aberrazione si possa mai ripetere. Ed è un peccato che la legge istitutiva della Commissione bicamerale non abbia recepito la mia proposta per far sì che il suo mandato fosse esteso a tutto il sistema degli affidi in Italia: questo – afferma Mugnai in conclusione – avrebbe permesso di avere già dal 4 settembre uno strumento parlamentare per indagare anche sulla tragica vicenda di Bibbiano”.

Pisa, Carfagna contro lo stalking: “Buscemi? Inopportuno sia assessore”

La vicepresidente della Camera Mara Carfagna ha partecipato a un dibattito alla Scuola Sant’Anna di Pisa sullo stalking a dieci anni dall’entrata in vigore della legge.

“Continuo a pensare che una persona per la quale è intervenuta la prescrizione per evitare una condanna ma che abbia visto certificati dai tribunali i suoi atti persecutori verso l’ex compagna non possa fare l’assessore per ragioni di opportunità politica”. Lo ha detto La vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, a margine di un’iniziativa alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sullo stalking riferendosi alle polemiche per la nomina del leghista Andrea Buscemi ad assessore comunale alla cultura.

L’incarico è stato aspramente contestato per mesi dalle opposizioni e dalle associazione femminista che hanno lanciato anche una petizione che ha raccolto quasi 50 mila firme. “Questa perplessità – ha aggiunto Carfagna, che oggi era accompagnata dal vice sindaco Raffaella Bonsangue – l’ho anche rappresentata al sindaco Conti con una lettera alla quale non ha mai risposto. Attraverso i giornali ho visto che mi ha invitata a cena. Ma io a cena vado con mio marito e lui farebbe bene a invitare sua moglie. Con i sindaci ho l’abitudine di parlare nelle sedi proprie e attraverso canali più istituzionali”.

“Nei prossimi giorni presenteremo una proposta di legge sul cosiddetto revenge porn e speriamo di riuscire ad approvarla rapidamente e con un largo consenso. Si tratta di un provvedimento che riguarda la diffusione di immagini sessualmente esplicite per estendere in reato non solo a chi le diffonde ma anche a chi le condivide e non ne impedisce la diffusione”.

“Questa pratica odiosa – ha aggiunto – riguarda anche molti giovanissimi e adolescenti e vede poi le donne essere oggetto di ricatto e denigrazione anche attraverso i social network, con conseguenze molto gravi per la loro esistenza. E’ quindi assolutamente urgente intervenire e farlo producendo una norma capace davvero di sanzionare le persone a vario titolo responsabili del reato, alimentando allo stesso tempo una rivoluzione culturale a favore delle donne”. Per la vicepresidente della Camera “se il governo ha trovato le risorse per detassare le sigarette elettroniche e i birrifici artigianali, allora può trovare anche i soldi necessari a finanziare l’acquisto dei braccialetti elettronici da applicare ad esempio a chi ha ricevuto un divieto di avvicinamento per stalking. E’ una questione di priorità”.

“Visto che l’esecutivo sta per approvare il codice rosso – ha aggiunto – mi auguro che consenta al parlamento di approvare anche norme che rendano concreta e contestuale la difesa e la protezione delle donne vittime della violenza maschile”.

Violenza donne: Carfagna devolve indennità centro Viareggio

Mara Carfagna devolve l’indennità di vicepresidente alla Case delle Donne di Viareggio, “E’ un piccolo gesto che spero sia utile a creare attenzione, oltre che dare un aiuto materiale” afferma l’onorevole.

Mara Carfagna devolve l’indennità di vicepresidente della Camera del mese di settembre alla Casa delle Donne di Viareggio (Lucca), che gestisce l’unico centro antiviolenza del territorio ‘L’Una per l’Altra’.

“E’ un piccolo gesto”, sottolinea in una nota Carfagna “che spero sia utile a creare attenzione, oltre che dare un aiuto materiale. Le donne, i minori, la famiglia, i disabili, sono battaglie in cui credo da sempre: oggi, purtroppo, vengono combattute affidandosi quasi esclusivamente alle forze del volontariato. A loro, per quanto mi è possibile, voglio essere vicina in modo concreto”.

La scelta è arrivata dopo un percorso iniziato ad aprile, quando la parlamentare di Fi Deborah Bergamini aveva incontrato le referenti della Casa della donna, raccogliendo le loro preoccupazioni e incertezze per il futuro del centro, segnalandole alla collega Carfagna. “Queste persone”, ha ricordato Bergamini “sono i motori potenti e silenziosi di un progetto sociale preziosissimo, fatto di assistenza, protezione e prevenzione e strutturato sulla partecipazione, l’inclusione attiva e la cultura accessibile: un simbolo di libertà che tutti noi abbiamo il dovere di sostenere e valorizzare”.

“Dal 2001”, sottolineano Carfagna e Bergamini “questa struttura ha accolto e sostenuto nel percorso di fuoriuscita dalla violenza oltre 1700 donne, grazie al lavoro delle operatrici volontarie. Per proseguire in questo delicato e inestimabile servizio, ha bisogno di serenità, stabilità e di tutto l’aiuto possibile”

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