Dazi: Coldiretti Toscana, allarme per l’export made in Tuscany

La questione dei dazi che gli Stati Uniti vogliono applicare sui prodotti europei provoca in Toscana apprensione per le esportazioni delle eccellenze del territorio. Il Presidente di Coldiretti Toscana Filippi: “Penalizzando il Made in Italy cresce l’Italian sounding”.

Gli agricoltori della Coldiretti hanno voluto manifestare con cartelli e bandiere la preoccupazione per i rischi dei dazi Usa che potrebbero colpire i prodotti più tipici dell’agroalimentare tricolore le cui esportazioni valgono 4,2 miliardi in Usa che sono il principale mercato di sbocco fuori dall’Unione Europea.

Blitz della Coldiretti al Quirinale con Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Prosciutti di Parma e San Daniele, Extravergine di Oliva, pasta, conserve di pomodoro, Prosecco, Chianti in occasione dell’arrivo del Segretario di Stato Mike Pompeo.

“Il rischio dei dazi del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump si abbatte sul record storico del Made in Italy negli Stati Uniti – dichiara il Presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi  – che, con un balzo del +8,3% nei primi otto mesi del 2019, sono il principale mercato di sbocco fuori dai confini europei, anche nella nostra provincia. Forte paura anche per le grandi eccellenze della nostra regione che portano il nome del vero ‘made in Tuscany’ in giro per il mondo, a cominciare dal vino e dall’olio ma anche dalle produzioni di formaggio. Penalizzando il Made in Italy – sottolinea Filippi – cresce e si alimenta ulteriormente il fenomeno dell’italian sounding”.

“Don’t kill the italian food”, “Mr Pompeo we are friends”, ma anche “A present for Trump” sono alcune delle scritte che si leggono nei cartelli esposti davanti ad un nugolo di forze di polizia a presidio del passaggio del lungo corteo scortato da uomini armati.

L’Italia ha appoggiato gli Stati Uniti per le sanzioni alla Russia che, come ritorsione, ha posto l’embargo totale su molti prodotti agroalimentari che è costato al Made in Italy oltre un miliardo in cinque anni ed ora secondo la Coldiretti rischia di essere ingiustamente anche tra i Paesi più puniti dai dazi Usa per la disputa tra Boeing e Airbus che è essenzialmente un progetto francotedesco a cui si sono aggiunti Spagna e Gran Bretagna.

“Dopo il verdetto del Wto già dai prossimi giorni gli Stati Uniti – spiega la Coldiretti – potrebbero pubblicare nel registro Federale la nuova lista di prodotti europei da colpire con aumenti di tariffe fino al 100% che rischiano di frenare pesantemente la crescita del Made in Italy che su quel mercato ha realizzato 42,4 miliardi nel 2018, il 10% nell’agroalimentare (4,2 miliardi). Negli Usa quest’anno il Made in Italy è cresciuto fino ad ora più del doppio rispetto al mercato mondiale dove l’incremento è stato del 3,4%”.

“Il nostro Paese e quindi anche la nostra regione – precisa il Presidente – potrebbe addirittura essere dopo la Francia il paese più colpito e a pagare il conto più salato rischia di essere proprio l’agroalimentare, ma anche la moda, le moto e la cosmetica”.

Un cesto Doc con il meglio del Made in Italy per lasciare un concreto ricordo dell’Italia è stato preparato dalla Coldiretti per il Segretario di Stato Usa, in vista delle decisioni che dovranno essere assunte sui dazi ai prodotti europei, allegato al cesto la lettera del Presidente della Coldiretti Ettore Prandini che ricorda come la Coldiretti “Fin dai tempi in cui a rappresentare il Suo Paese in Italia c’era l’ambasciatrice Claire Booth Luce ha costituito nel nostro Paese, un tessuto produttivo e sociale  affidabile e fermamente legato ai principi democratici e alle relazioni privilegiate fra Usa e Italia. Sfortunatamente in questa congiuntura storica l’Italia – sottolinea Prandini – rischia di pagare un prezzo assai elevato pesanti ipoteche sul nostro export agroalimentare negli Usa”.

“I dazi di Trump finiranno per penalizzare fortemente l’export del buon cibo italiano verso gli Usa. Se si tratta di una ritorsione statunitense contro il consorzio europeo Airbus per i generosi aiuti di stato, l’Italia sarebbe addirittura penalizzata due volte, non avendo avuto nessun beneficio da Airbus per il semplice fatto di non farne parte”. E’ l’intervento del Governatore della Toscana Enrico Rossi, in merito alla questione dei dazi. “Come presidente della Toscana – aggiunge -, una regione che ha molte relazioni economiche con gli Usa, mi unisco alle voci preoccupate delle forze sociali italiane e chiedo una forte iniziativa del governo perché i prodotti italiani siano esclusi dai dazi. In questo caso l’Italia ha diritto di far valere con compostezza e fermezza il suo interesse nazionale”.

Livorno: sequestrate in porto oltre 13mila borse

I funzionari dell’ufficio dogane livornesi, in collaborazione con al guardia di finanza, hanno sequestrato oltre 13 mila borse con falsa indicazione d’origine stipate in due container sbarcati nel terminal Darsena Toscana del porto, in violazione alla normativa sul made in Italy.

Tutti gli articoli provenienti dalla Cina e destinati a un’azienda fiorentina, riportavano il marchio registrato dalla ditta e l’indicazione ”Firenze”. Elementi tali – spiegano dall’agenzia delle dogane – da indurre in inganno il consumatore finale sull’origine dei prodotti. All’importatore è stata infine irrogata una sanzione amministrativa per la violazione della legge a tutela del Made in Italy di 15 mila euro.

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