Università di Firenze pensa screening da 200 tamponi al giorno

Screening volontario per personale ateneo e studenti in presenza per la ripresa del secondo semestre dell’Università di Firenze

Uno screening con 200 tamponi al giorno, forniti dall’azienda ospedaliero-universitaria Careggi, da fare principalmente al personale dell’Ateneo di Firenze, ma anche agli studenti che frequentano i corsi in presenza. E’ il progetto a cui sta lavorando l’Università di Firenze in vista dell’avvio, il 22 febbraio, del secondo semestre.

“L’idea – ha spiegato il rettore Luigi Dei – è di avere 200 tamponi al giorno dedicati al nostro percorso di screening. Stiamo lavorando per decidere che percentuale destinare allo screening volontario del nostro personale e quale quota ritagliare per un progetto mirato sugli studenti frequentanti e soprattutto laddove ci dovessero essere contagi per fare un piccolo progetto di contact tracing”.

Il progetto sarà definito nei prossimi giorni. Sulla durata, per il rettore “sarebbe ottimo andare avanti fino a giugno”, ma questo dipende dall’andamento dell’epidemia perché se questa “dovesse peggiorare automaticamente la quota dei tamponi che Careggi può fornire diminuisce fino quasi a zero”. Sull’avvio delle lezioni del secondo semestre è stato spiegato che si useranno le stesse modalità del primo: lezioni in modalità mista, capienza delle aule ridotta con prenotazione online del posto, priorità alla presenza in aula delle matricole e controlli all’ingresso. “In questi giorni si stanno prenotando per andare in aula gli studenti di quattro scuole su dieci, che hanno fissato l’inizio del secondo semestre il 22 febbraio – ha detto Dei – poi ce ne sono altre cinque che vanno in aula il primo di marzo e alla fine agraria l’8 marzo”.

Unifi, inaugurazione digitale dell’anno accademico con i saluti della neo ministra

In collegamento dall’Aula Magna dell’Università, ma senza pubblico presente, è stato inaugurato oggi l’anno accademico 2020-21 dell’Ateneo fiorentino. La cerimonia, in questa modalità del tutto inedita imposta dalle misure sanitarie, è stata aperta dall’Inno di Mameli suonato (a distanza) dall’Orchestra dell’Università e dai videomessaggi di saluto del sindaco di Firenze Dario Nardella, del presidente della Regione Eugenio Giani. Il rettore Luigi Dei ha poi svolto l’annuale relazione, l’ultima del suo mandato, che si concluderà il 31 ottobre prossimo.

”Dentro questa tempesta pandemica l’università ha reagito con energia e immediatezza ed è rimasta più che mai viva e pulsante” ha detto Luigi Dei sottolineando che a Firenze il numero delle matricole ha superato per il 2020-21 quota 10.000, la più alta degli ultimi 20 anni e cresciuta del 26% nell’arco di 6 anni. In aumento anche gli studenti stranieri di Unifi (+12% sull’anno scorso), che sono ora 4.000. Per quanto riguarda le risorse umane, fondamentali per lo sviluppo dell’università, il rettore ha ricordato che ”le politiche di reclutamento adottate in questi cinque anni hanno consentito il mantenimento dell’organico del personale docente e ricercatore, quasi invariato rispetto a quello della fine del 2015, nonostante 376 cessazioni”.

Un risultato frutto di un’intensa attività che ha comportato l’attivazione di quasi 1000 procedure concorsuali e un significativo investimento sui giovani ricercatori e sulla loro progettualità. A sottolineare questa attenzione, la scelta di affidare, anche quest’anno la prolusione inaugurale a un ricercatore a tempo determinato, la dottoressa Chiara Lorini, che ha parlato sul tema “Salute e sanità pubblica: sfide e opportunità in una prospettiva post-pandemica”.

Il rettore Dei ha ricordato che l’Ateneo gode ora di un’eccellente solidità economico-finanziaria e che sta programmando interventi per le proprie strutture edilizie: di prossima apertura un nuovo plesso di aule a Novoli per gli studenti di Agraria e un altro al campus di Sesto. Dopo l’intervento del rettore e un contributo musicale del Coro dell’Università, sono intervenuti Matteo Atticciati, rappresentante degli studenti e Francesca Di Cosmo, rappresentante del personale tecnico-amministrativo e dei lettori e collaboratori ed esperti linguistici.

Ha preso la parola, quindi, in diretta per un saluto la ministra dell’Università e della Ricerca scientifica Maria Cristina Messa (AUDIO). La cerimonia si è conclusa sulle note dell’inno dell’Università di Firenze e con le immagini di studentesse e studenti che si sono laureati lo scorso anno a distanza e che hanno condiviso le loro foto con la comunità Unifi.

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“Siamo consapevoli delle difficolta’” patite dall’universita’ “ma la luce e’ in fondo al tunnel: i vaccini” e “la capacita’ di vedere il periodo della primavera e dell’estate, in cui le condizioni climatiche consentiranno di rientrare, hanno solo rinviato” il ritorno in aula “in presenza che il rettore Luigi Dei ha sempre perseguito con la sua sensibilita’”. Ne e’ convinto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che sottolinea questo concetto nel corso del saluto inviato in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2020-21 dell’Universita’ di Firenze.

Giani quindi si rivolge ai ragazzi: “Siate orgogliosi di appartenere a questo ateneo. Tutti insieme cerchiamo di creare quelle sinergie, tra territorio, Regione e ateneo, per rendere sempre l’universita’ aperta al mondo del lavoro e alla societa’”.

Quest’anno, aggiunge il sindaco Dario Nardella sempre nei saluti, per via della pandemia “il salone dei Cinquecento” di Palazzo Vecchio “che tradizionalmente accoglieva questa giornata, restera’ malinconicamente vuoto. In questi mesi abbiamo affrontato l’emergenza sanitaria con serieta’, responsabilita’ e c’e’ stata piena sintona con l’universita’, con la quale abbiamo condiviso un impegno di lungo corso su un tema centrale e non piu’ rinviabile, quello della sostenibilita’”.

L’Unifi, prosegue Nardella, “ha messo in campo rigorose misure per accogliere gli studenti. Abbiamo condiviso con calore questo sforzo organizzativo perche’ siamo convinti che l’esperienza universitaria possa dirsi completa solo se vissuta attraverso la condivisione di spazi, saperi, linguaggi”. Tuttavia, ecco la raccomandazione del primo cittadino, “sappiamo che sono soprattutto i corretti comportamenti gli strumenti migliori per salvaguardare la nostra salute e rispettare quella degli altri”.

Rettore Dei: “Conte potrebbe tornare subito in classe”

Firenze, il Magnifico Rettore dell’Università di Firenze, il professore Luigi Dei, non vede alcun impedimento riguardo alla possibilità che Giuseppe Conte, professore ordinario di diritto privato all’Ateneo fiorentino, fino alla nomina come presidente del Consiglio dei Ministri, torni a riprendersi la cattedra nel Dipartimento di Scienze giuridiche.

“Se Giuseppe Conte resterà a servire il Paese penso che possa fare bene e mi auguro che continui a farlo – ha dichiarato il Rettore Dei – ma se non ci fossero le condizioni e questo non dovesse accadere, noi lo accogliamo ben volentieri a fare il suo lavoro”, e un suo rientro in cattedra sarebbe automatico.

Secondo quanto apparso su alcuni quotidiani on line, ambienti vicini al premier dimissionario, in questi giorni, avrebbero preso informazioni presso la segreteria dell’Università di Firenze, sugli aspetti amministrativi legati all’aspettativa ed all’eventuale rientro del professor Conte.

Ma l’Università di Firenze precisa però di non aver avuto alcun contatto con Conte o suoi collaboratori circa un eventuale ritorno in Ateneo, anche perché sarebbe un processo automatico.

“Per questo tipo di incarico – dice il Magnifico Rettore Dei – l’aspettativa è automatica, è stato un obbligo dell’Università metterlo in aspettativa, ed è un obbligo riammetterlo in ruolo al termine dell’incarico”.

“Conte non ha chiesto all’Università di Firenze l’aspettativa, l’abbiamo data noi in automatico quando la segretaria della Presidenza del Consiglio dei ministri ci ha informato della sua nomina. E così, automaticamente, rientrerà in ruolo quando ci comunicheranno che ha cessato la sua carica, presumo quando qualcun altro giurerà come presidente del Consiglio”.

Se tramontasse l’ipotesi Conte-ter dunque l’ex premier potrebbe tornare in cattedra già dal 22 febbraio, quando avrà inizio il secondo semestre.

“Se i suoi corsi sono calendarizzati per il secondo semestre – precisa Dei -, potrebbe tornare subito in classe, se invece fossero già stati fatti dai suoi sostituiti Conte tornerebbe a fare l’attività di professore, ricevendo studenti, facendo esami e ricerca, in attesa di tornare in cattedra a settembre-ottobre”.

Università di Firenze, boom immatricolazioni +12,8%

L’ateneo ha registrato il doppio delle immatricolazioni rispetto al dato nazionale, che si è fermato a + 6%. Le facoltà dell’Università di Firenze con più iscritti sono state Scienze matematiche, fisiche e naturali, Ingegneria, Scienze politiche e Agraria

Nell’anno della pandemia mentre si temeva un tracollo delle iscrizioni, l’Università di Firenze segna un + 12,8% rispetto al 2019. Un aumento record delle matricole: si tratta di 10.187 nuovi studenti e studentesse.

«Eravamo molto preoccupati che la pandemia potesse scoraggiare i ragazzi — afferma il rettore dell’Università di Firenze, Luigi Dei — . E invece, la voglia di studiare, di mettersi in gioco e costruire il proprio futuro, non si è spenta». Se il salto in avanti è stato registrato in tutta Italia (la media nazionale degli immatricolati si assesta sul + 6%), il dato di Firenze fa riflettere: «Abbiamo avuto un incremento abbastanza uniforme in tutte le facoltà, anche a crescere di più sono state Scienze matematiche, fisiche e naturali, Ingegneria, Scienze politiche e Agraria — rivela Dei — . Le ragioni di questa impennata non le sappiamo neppure noi. Una possibile spiegazione è che la situazione di difficoltà abbia incentivato un ritorno allo studio universitario, come se la cultura e la conoscenza rappresentassero nuovamente delle molle per risolvere i problemi. Un’altra motivazione può essere proprio la didattica mista ( in presenza e a distanza), che magari ha reso l’impatto con l’università meno traumatico, offrendo ai ragazzi nuovi strumenti di fruizione ».

È stato un aumento record delle matricole dell’Università di Firenze con numeri che non si vedevano dal 2003. « Il + 12,8% riguarda le preimmatricolazioni — specifica il rettore — . Comprende cioè tutti gli studenti che hanno seguito le lezioni. Tra di loro ce ne sono alcuni ( circa 700) che non hanno ancora perfezionato l’immatricolazione con il pagamento della retta. Affinché gli esami siano validi e vengano registrati nel libretto è un passaggio necessario e proprio in questi giorni li stiamo contattando. L’augurio, ovviamente, è che tutti possano confermare la loro scelta».

Cifre così positive obbligano però a chiedersi in quanti, effettivamente, proseguiranno il percorso. Se le università generaliste, a differenza delle scuole d’eccellenza come Normale e Sant’Anna, non hanno rilevato il calo di iscritti provenienti da famiglie meno agiate o acculturate e neppure l’inceppamento dell’ascensore sociale, i temi dell’abbandono scolastico o dell’allungamento dei tempi per conseguire il titolo, restano in primo piano.

«Nel 2016 i laureati regolari erano il 39,7% del totale, mentre nel 2020 si è arrivati al 45,8% — fa sapere Dei spiegando l’aumento record delle matricole — . Anche la percentuale dei fuoricorso è diminuita, così come gli abbandoni. Tuttavia occorre continuare a lavorare su questo fronte e l’obiettivo è far sì che sempre meno ragazzi rinuncino agli studi».

Tra le azioni più efficaci c’è il reclutamento dei tutor, perlopiù studenti neolaureati che sostengono i colleghi più giovani. Attualmente ce ne sono 94 che si dedicano all’orientamento e che hanno il compito di parlare con le matricole e capire i loro interessi, e 302 che fanno riferimento ai vari corsi di studio e fungono da vero e proprio supporto didattico. « Seguo i ragazzi nel recupero degli ofa (obblighi formativi aggiuntivi) di matematica, vale a dire debiti senza il superamento dei quali non è possibile dare un certo esame — spiega Bernardo Nannini, impegnato in un dottorato e tutor da due anni — . Mi è capitato di imbattermi in studenti scoraggiati, certi di voler mollare. Con ciascuno di loro si avvia un percorso di studio extra fatto di esercitazioni, ma anche un confronto psicologico laddove ce n’è bisogno. Il fatto di essere vicini alla loro età e di essere passati dalla “stessa barca” accorcia molto le distanze e rende il recupero più produttivo».

Concorso cardiochirurgia a Firenze: chiesto il rinvio a giudizio per nove persone

La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per nove persone, tra cui il rettore dell’Università Luigi Dei, nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nella procedura di selezione per la chiamata di un professore associato di cardiochirurgia del dipartimento di medicina sperimentale dell’Università di Firenze.

Secondo quanto riportato oggi da ‘Il fatto quotidiano’, il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e la pm Angela Pietroiusti hanno chiesto il processo, oltre che per il rettore, per l’allora direttrice generale dell’Azienda ospedaliera universitaria di Careggi Monica Calamai e per sette docenti universitari tra cui il professor Pierluigi Stefano al quale è stata assegnata la cattedra.

In base alle indagini, Calamai e Dei, ai quali viene contestata l’accusa di abuso d’ufficio, avrebbero fatto pressioni perchè il posto di professore associato fosse assegnato a Stefano, già direttore della Sod complessa di cardiochirurgia dell’Aou di Careggi, al fine di riunire nella sua persona la cardiochirurgia universitaria e quella ospedaliera.

Chiusa inoltre dalla procura, sempre come riportato da Il Fatto, l’inchiesta sugli altri presunti concorsi truccati alla facoltà di medicina di Firenze, che vede indagate 13 persone. Le indagini sono relative a una presunta turbativa dei procedimenti di programmazione dei concorsi per professore ordinario, che sarebbe avvenuta privilegiando alcuni settori rispetto ad altri che invece avrebbero dovuto avere la priorità, individuando i vincitori ancora prima del concorso.

“La Notte delle ricercatrici e dei ricercatori in Toscana”, giovedì la presentazione

Si terrà giovedì 19 novembre alle ore 12.00 la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2020 de “La notte delle ricercatrici e dei ricercatori in Toscana”, l’appuntamento che ogni anno il mondo accademico e della scienza dedica alla ricerca.

Festeggiata di solito l’ultimo venerdì di settembre, l’edizione di quest’anno per le esigenze legate alla situazione sanitaria si svolgerà venerdì 27 novembre e si estenderà anche a sabato 28.

I progetti che interesseranno la Toscana saranno presentati nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati dall’assessora regionale Alessandra Nardini e dal rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei, che dell’edizione 2020 è il coordinatore.

Con loro saranno collegati in videoconferenza Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa, Tarcisio Lancioni, delegato alla Comunicazione dell’Università di Siena, Alessandra Giannotti, delegata alla terza missione dell’Università per Stranieri di Siena, Mariagrazia Alabrese, delegata della rettrice della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, Mario Piazza, vicedirettore della Scuola Normale Superiore di Pisa, Pietro Pietrini, direttore della Scuola Imt Alti Studi Lucca, Vincenzo Longo, responsabile dell’unità operativa dell’Ibba-Cnr di Pisa, Carlo Meletti, direttore della sezione di Pisa dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e Stavros Katsanevas, direttore dell’European Gravitational Observatory, Ego.

Sarà possibile seguire la conferenza stampa collegandosi all’indirizzo della piattaforma Zoom.

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