Carrara, dolore e rabbia a funerali operaio morto

Dolore e rabbia a Carrara ai funerali di Luca Savio, l’operaio morto l’11 luglio scorso in un deposito di Marina di Carrara (Massa Carrara) dopo essere stato colpito da un blocco di marmo.

Presenti circa duecento persone, tra cui l’assessora regionale al Diritto alla salute Stefania Saccardi, il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale, quello di Fivizzano Paolo Grassi e per
l’amministrazione comunale di Massa il vice sindaco Guido Mottini.
In prima linea anche le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil. I rappresentanti di Cgil e Uil hanno fatto girare un comunicato in mattinata ribadendo che “non si può assistere ancora a tragedie come questa, tutto non può essere ricondotto alla fatalità. Di
precarietà si muore”, e lanciano una proposta: “Invitiamo tutti i lavoratori a devolvere alla famiglia quattro ore di lavoro. Conto aperto anche a coloro che vogliano fare autonomamente dare un contributo alla famiglia”.

“Siamo di fronte agli effetti inaccettabili di una precarieta’ e di un mercato del lavoro che consentono l’eccessiva frammentazione di mansioni e carichi insostenibili di lavoro”, spiega il governatore della Toscana, Enrico Rossi. “C’e’ una proliferazione
di terzocontisti- prosegue- e vengono fatti svolgere compiti diversi da quelli che un lavoratore e’ chiamato a eseguire in base al contratto sottoscritto. L’assenza di formazione adeguata si presenta cosi’ come una conseguenza naturale, di fronte alla
quale non possiamo piu’ chiudere gli occhi”. Per Rossi “c’e’ un enorme problema non solo di cultura della sicurezza, ma di rispetto delle regole”.

Cgil su incidente mortale a Massa Carrara: “un fallimento di tutta la comunità”

La Cgil di Massa Carrara ha commentato con dolore e amarezza l’ennesimo incidente mortale sul lavoro: “La tragedia di oggi è indice di fallimento di tutta la nostra comunità”.

Massa Carrara, la Cgil si è espressa riguardo all’incidente mortale avvenuto questa mattina in un deposito di marmo. La vittima si chiamava Luca Savio, aveva 37 anni, era sposato e aveva un figlio piccolo.

Solo due mesi fa, sempre a Carrara, un altro incidente mortale.

A rendere ancora più intollerabile la scomparsa di Luca Savio c’è il particolare, diffuso dal sindacato, che l’operaio aveva un contratto per soli sei giorni di lavoro: l’aveva firmato il 6 Luglio e aveva cominciato a lavorare il 9, lunedì scorso.

Sempre la Cgil ha scritto in una nota: “Dalle prime notizie sembra che l’operaio stesse lavorando intorno a un blocco di marmo in un deposito vicino al porto che improvvisamente lo ha colpito mentre lo stava movimentando.

Appresa la notizia, nelle cave è scattata la solidarietà di tutti i cavatori che hanno immediatamente abbandonato il lavoro, come tanti lavoratori del settore lapideo”.

Prosegue la Cgil: “Le imprese che non rispettano le leggi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro devono essere chiuse.

Tutti gli attori coinvolti devono riflettere sull’opportunità di consorziare le piccole imprese in modo tale da avere più tutele per lavoratori e lavoratrici.

Esprimiamo cordoglio ai familiari del ragazzo e lanciamo ancora una volta un appello affinchè le istituzioni si impegnino a fermare questa strage”.

 

Massa Carrara: Spinelli su operaio schiacciato da blocco marmo

Serena Spinelli, capogruppo Articolo Uno Mdp in Consiglio regionale interviene sull’incedente mortale di questa mattina a Marina di Carrara, dove un operaio ha perso la vita : ”Morire sul lavoro con un contratto di cinque giorni è una grande ingiustizia sociale. La più grande dei nostri tempi”.

La capogruppo di Mdp Spinelli si unisce inoltre alla denuncia della Cgil di Massa Carrara che sottolinea la durata del contratto di lavoro dell’operario, di soli cinque giorni.

”Un altro grande dramma quello di Luca Savio, 37 anni, morto questa mattina a Marina di Carrara, schiacciato da un blocco di marmo presso il deposito in cui lavorava. Esprimo tutto il mio cordoglio alla famiglia e ai suoi cari. Le forze dell’ordine e i tecnici dell’Asl ricostruiranno la dinamica della vicenda.

Ma leggo con sconcerto quanto riportato dalla Cgil di Massa Carrara, secondo la quale risulta che Luca Savio avesse un contratto di lavoro iniziato il 6 luglio e della durata di cinque giorni.

Morire sul lavoro con un contratto di cinque giorni è una grande ingiustizia sociale. La più grande dei nostri tempi.

Mi chiedo come, con un contratto di soli cinque giorni, un’azienda possa rispettare leggi e regole in materia di salute e sicurezza, così come sottolinea la Cgil di Massa  Carrara.

La degenerazione del precariato esplosa nel nostro Paese deve finire.

Ripetiamo costantemente la necessità di investimenti su sicurezza, formazione e un maggior numero di ispettori del lavoro; ma di fronte a tragedie come quella di oggi la realtà del mondo del lavoro si presenta ancora più grave di come viene descritta.

La Regione Toscana per la sicurezza nel settore del marmo ha messo a punto un piano specifico, con competenze e risorse.

Ma serve di più, serve l’impegno del Governo su sicurezza e formazione, aumento del numero degli ispettori e dunque dei controlli. Per ridare dignità al lavoro bisogna ripartire dalle fondamenta, dalla struttura del rapporto di lavoro stesso; oggi troppo debole, svuotato di regole e diritti”.

È quanto dichiara Serena Spinelli, capogruppo Articolo Uno Mdp in Consiglio regionale a seguito dell’incidente mortale sul lavoro avvenuto questa mattina a Marina di Carrara.

Muore operaio travolto da blocco di marmo

Tragedia a Marina di Carrara. Operaio dipendente di una ditta di autogru, di circa 40 anni, muore travolto da un blocco di marmo.

Si chiamava Luca Savio e aveva 37 anni, l’operaio morto stamani travolto da un blocco di marmo. Lascia la moglie e un figlio in tenera età.

Carabinieri e tecnici dell’Asl stanno conducendo le indagini per ricostruire la dinamica della tragedia. L’area dove si è verificato l’incidente mortale è stata sequestrata.
Sembra che l’uomo si trovasse vicino a un blocco già posizionato sul terreno. Per cause da chiarire l’informe di marmo si è mosso e ha colpito l’operaio al torace. Inutili sono stati i soccorsi. Per quasi mezz’ora i soccorritori hanno cercato di rianimarlo ma inutilmente. Molte cave, in segno di lutto, hanno subito sospeso il lavoro.

Commenta la tragedia Gualtiero Bassetti, presidente della Cei: “Purtroppo, nonostante le grandi grida e le grandi promesse, io stesso ho constatato che in certi ambienti di lavoro, perché le giro le fabbriche, e prima le giravo ancora di più, spesso mancano gli elementi essenziali della garanzia”.

“Raccomandiamo veramente che tutti i sistemi di sicurezza che sono necessari vengano rigorosamente applicati”, ha affermato, a margine della della Celebrazione eucaristica di San Benedetto nella Basilica di San Miniato al Monte a Firenze. “Non si può esporre la vita di un uomo – ha aggiunto – che ha un valore immenso, lo sa soltanto Dio, a qualche banale accidente per cui uno deve morire lasciando sola la famiglia”.

Il Gruppo regionale Movimento 5 stelle si è unito al cordoglio per l’evento: “Esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la tragica morte dell’operaio schiacciato da una lastra di marmo a Marina di Carrara. Ci stringiamo nel dolore ai familiari ed ai colleghi della vittima. Occorrerà fare piena chiarezza sulle cause dell’incidente fatale e rafforzare ulteriormente le misure di sicurezza in questi luoghi di lavoro particolarmente a rischio. E’ intollerabile che si continui a morire sul posto di lavoro. Occorre l’impegno di tutte le Istituzioni e di ogni schieramento politico per porre fine a questo tragico bollettino di guerra”.

“Un’altra tragedia, l’ennesima di una lunga serie per il nostro territorio. Bisognerà fare luce sull’accaduto e chiarire tutte le dinamiche. Resta però un fatto, morire sul lavoro è inaccettabile, lo diciamo troppo spesso e mai come adesso quindi è urgente intervenire in maniera concreta sulla prevenzione e sulla sicurezza: l’impegno nelle istituzioni deve essere totale. Così Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd. “Abbiamo messo in campo tante azioni su questo tema come Regione Toscana ma non dobbiamo fermarci, la sicurezza sui luoghi di lavoro deve rappresentare una priorità assoluta. Ai familiari e ai colleghi della vittima il più profondo cordoglio e la massima vicinanza in questo momento di enorme dolore”, conclude Bugliani.

L’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi, ha commentato: “Ancora un morto sul lavoro. E ancora una volta nel settore del marmo. Il primo pensiero va alla famiglia, alla quale esprimo la mia vicinanza e la mia solidarietà. E’ davvero doloroso registrare un nuovo infortunio mortale proprio in un settore in cui tanto abbiamo fatto per aumentare la sicurezza e accrescere la consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro”.

“In questi ultimi anni – ricorda l’assessore – abbiamo messo in campo interventi concreti. Ma evidentemente tutto questo non è ancora sufficiente. Per migliorare la sicurezza nelle cave e nel settore del marmo è necessaria una stretta collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro, una vera alleanza tra tutte le figure dell’impresa. E i controlli devono essere assidui e costanti”.

Dure le parole di CGIL Toscana: “A distanza di 2 mesi un altro infortunio mortale sul lavoro si è portato via un lavoratore della provincia. Dalle prime notizie sembra che il giovane stesse lavorando intorno ad un blocco di marmo in un deposito vicino al porto che improvvisamente lo ha colpito mentre lo stava movimentando. Al momento risulta che avesse un contratto di lavoro attivato il 6 luglio e della durata di soli 5 giorni. Un ragazzo di 37 anni ha perso la vita per un contratto di lavoro di soli 5 giorni!Appresa la notizia, nelle cave è scattata la solidarietà di tutti i cavatori che hanno immediatamente abbandonato il lavoro e così hanno fatto tanti lavoratori del piano del settore lapideo. La tragedia di oggi è indice di fallimento di tutta la nostra comunità. Nonostante la task-force messa in campo dalla Regione Toscana continua la strage, perché di vera e propria strage si parla, di lavoratori. La nostra posizione è sempre la stessa: le imprese che non rispettano le leggi e le regole in materia di salute e sicurezza sul lavoro devono essere chiuse! Inoltre tutti gli attori coinvolti devono riflettere sull’ opportunità di consorziare le piccole imprese in maniera tale da avere più garanzie e tutele per lavoratori e lavoratrici. La CGIL di Massa Carrara oltre ad esprimere cordoglio ai familiari del ragazzo e lancia ancora una volta un appello affinchè tutti i soggetti istituzionali coinvolti si impegnino fermamente per fermare questa strage

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