Tagli sanità: le reazioni di LeU e Sì Toscana

Sarti e Fattori (Sì Toscana): “Il sistema sanitario toscano non può reggere ulteriori tagli al personale”. Anche il coordinamento regionale di LeU ha diramato una nota sul tema: “Ulteriori tagli sarebbero insostenibili per il buon funzionamento dei servizi”.

“Il sistema sanitario toscano non può reggere ulteriori tagli al personale”, ed è “inaccettabile che Rossi e Saccardi, che dichiarano di non potersi ribellare contro la legge nazionale, cerchino al tempo stesso di tranquillizzare cittadini, lavoratori e stampa, minimizzando gli effetti che i tagli avranno su un sistema sanitario vicino al collasso”.

Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori. “Troviamo quantomeno tardivo – affermano – il rumore che il presidente Rossi sta cercando di sollevare sulla questione dei tagli imposti da Roma. E probabilmente è velleitaria e di pura testimonianza la decisione annunciata dal governatore di ricorrere alla Corte Costituzionale”.

“Non possiamo accettare ulteriori tagli alla sanità che penalizzano i cittadini”. E’ quanto afferma il coordinamento regionale toscano di Liberi e Uguali,a proposito della riduzione della spesa per il personale annunciata dalla Regione”.

“Ulteriori tagli – sostiene – sarebbero insostenibili per il buon funzionamento dei servizi, per i quali c’è invece bisogno di tornare a investire raggiungendo i livelli europei, e di procedere con un piano di stabilizzazioni e di assunzioni che risponda al fabbisogno dell’intero sistema. Per questo condividiamo le preoccupazioni dei sindacati, siamo al fianco dei lavoratori e chiediamo alla Regione di perseguire, come annunciato, ogni azione utile ad evitare qualsiasi tipo di ridimensionamento del personale”.

Elezioni: Speranza: “Liberi e Uguali unica grande novità”

?Firenze, Roberto Speranza, candidato in Toscana alla Camera per Liberi e Uguali, ha partecipato ad un incontro con la stampa tenuto insieme al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

“Liberi e Uguali è l’unica vera grande novità di questa campagna elettorale. Tutte le altre proposte in campo sono in qualche modo riedizioni di cose già viste – ha esordito Speranze aggiungendo – “Su un’ipotesi di governo di grandi intese noi non ci siamo e lo diciamo con la massima chiarezza possibile”.

“Tra il programma di Renzi e Berlusconi c’è condivisione e agenda condivisa. Renzi è riuscito a fare sull’articolo 18 quello che non è riuscito a Berlusconi. Siamo avversari di questo patto” – ha spiegato Speranza – c’è una legge elettorale pessima contro la quale ci siamo battuti; è un legge che difficilmente rende pronosticabile un esito di governo. Noi andremo in Parlamento con la nostra agenda e con le nostre idee e proveremo finalmente a difendere un pezzo di Paese”.

“Ogni volta che mi chiedono ‘con chi vi alleate?’ – ha proseguito Speranza – io rispondo con i giovani precari, con i 10 milioni di italiani che non si curano come dovrebbero per motivi economici, con gli esclusi, gli ultimi, chi è rimasto indietro, chi ha una pensione che non consente una vita dignitosa. A me non interessa ragionare del Pd, dei 5 stelle, Berlusconi o Salvini, mi interessa parlare delle questioni che riguardano la vita delle persone”.

Il precariato “è per noi un punto decisivo e fin dal primo giorno presenteremo proposte contro la lotta alla precarietà”.

“Siamo per superare il Jobs act e la parte di quella legge più deteriore – ha aggiunto -, oggi ci sono dei numeri, che non sono le opinioni di Roberto Speranza, ma sono numeri assolutamente drammatici. Nel 2017 ogni 100 nuovi contratti, 90 sono precari e solo 10 sono a tempo indeterminato. Dietro a questi numeri ci sono vite, esistenze che purtroppo non possono realizzarsi, in modo particolare nella generazione più giovane. Infatti, 7 ragazzi su 10 sotto i 35 anni vivono ancora a casa con le proprie famiglie”.

Rispondendo ad una nostra domanda se Leu avesse predisposto anche una proposta politica riguardo il sostegno al diritto alla casa, Speranza ha detto che “c’è una proposta, che abbiamo costruito anche su questo: il diritto alla casa è un diritto fondamentale, riguarda soprattutto i giovani italiani e le grandi città dove c’e’ un dramma enorme sul fronte. C’e’ bisogno di una misura più forte per consentire ai giovani, non sono di acquistare ma almeno di poter pagare l’affitto”.

Gli esclusi dalle liste elettorali del Pd? “Con molte di queste persone c’è un rapporto antico. E credo che l’assenza di Gianni Cuperlo dal Parlamento sia una perdita per il parlamento italiano. A me le liste del Pd non hanno destato sorpresa – ha aggiunto – è un partito che ha assunto un’agenda molto diversa da quella che avrebbe dovuto avere, si pensi al jobs act, all’ambiente, alla scuola. Penso che candidare Casini o Lorenzin sia in linea con le scelte di merito effettuate su questioni fondamentali in questi anni”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Roberto Speranza e Enrico Rossi:

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Rossi su PD: Renzi dichiara 25% meno di quanto ottenne Bersani 

Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana ed esponente di ‘Liberi e Uguali’, ribadisce l’importanza di aver dato alternativa a sinistra.

Rossi ha scritto questa mattina sulla sua pagina Fb: “Ora, dopo aver fatto fuori la sinistra e avere trasformato il partito in un partito personale, l’obiettivo dichiarato di Renzi é il 25%. Meno di quanto prese Bersani nel 2013 , che per questo si dimise.  Anche Andrea Orlando parla di un Renzi che vuole un partito alla Macron. Penso che noi abbiamo fatto bene ad uscire in tempo per dare un’ alternativa a tanti uomini e donne di sinistra”.

LeU: Rossi, sostenere Zingaretti in Lazio e aprire confronto con Gori

“Io penso così: con il Pd alle elezioni siamo in competizione e impegnati a battere la sua attuale linea politica, offrendo un sicuro approdo di sinistra ai tanti che quel partito ha deluso; più noi saremo forti più il Pd potrà essere spinto a cambiare” mentre “verso il M5stelle non vedo possibili trattative per ragioni programmatiche e soprattutto ideali (valori costituzionali, concezione della democrazia)”. Lo scrive stamani, su Facebook, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana ed esponente di rilievo di Liberi e Uguali.

“Con Gori in Lombardia e’ opportuno aprire un confronto sul programma, perche’ rispetto a Maroni non basta #faremeglio, come dice lo slogan Gori, ma si deve cambiare idee e politiche, – nel Lazio non sostenere Zingaretti, un uomo di sinistra, e’ un errore perche’ dobbiamo impedire che la Regione passi a Gasparri, – anche solo discutere della candidatura di Bassolino in Campania e’ un autogol perche’ per la sua storia e la sua popolarita’ dobbiamo chiedergli umilmente di candidarsi e sostenerlo senza se e senza ma. Non pretendo di avere la verita’. È solo quello che io penso”. Aggiunge Enrico Rossi.

“Anche solo discutere  della candidatura di Bassolino in Campania è un autogol perché per la sua storia e la sua popolarità dobbiamo chiedergli umilmente di candidarsi e sostenerlo senza se e senza ma. Non pretendo di avere la verità. È solo quello che io penso”.

Rossi (LeU): “Ai delusi del Pd dico costruiamo nuova casa sinistra”

Il presidente della regione Toscana, in un post su Fb: “costruire un movimento forte per riuscire a riaprire dialogo con Pd”

“Ai tanti delusi del Pd, io dico che noi, Liberi e Uguali, li aspettiamo per costruire insieme la nuova casa della sinistra”. Lo dice su Fb il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, esponente di LeU.

“Il Pd sta prendendo colpi ferali sulla vicenda Banca Etruria. Mi chiedo – prosegue Rossi – se dentro quel partito, tra i fondatori e i compagni, ci sia chi trova la forza di reagire, di riaprire una dialettica interna e, fuori, con noi di Liberi e Uguali, e con le forze sociali, sindacati e movimenti, che vogliono un cambiamento profondo. Noi, più diventeremo forti più potremo aiutare chi dentro il Pd proverà a fare questo tentativo. Ai tanti elettori Pd, amici e compagni delusi, noi diciamo di esserci e di attenderli, pronti a festeggiare il loro arrivo per costruire insieme la nuova casa della sinistra”.

Orlando: “Lasciare porta aperta per alleanza con LeU”

?Il ministro della Giustizia Orlando, oggi a Firenze per il rapporto annuale sulla corruzione, commenta i sondaggi che danno il Pd in caduta libera: “Preoccupato? Mi preoccupa di più per ascesa delle destre”

“Io spero che fino all’ultimo momento si tenga la porta aperta”, con Mdp e Leu, “e sono per tenere la porta aperta”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando parlando con i giornalisti che gli chiedevano se fosse ancora possibile un’alleanza tra Pd e Liberi e uguali (Leu). Il Ministro è intervenuto oggi a Firenze, nella sede della Regione Toscana governata da Enrico Rossi (Mdp), a margine della presentazione del primo Rapporto annuale sui fenomeni corruttivi e di criminalità organizzata in Toscana.

E quella tra Grasso e D’Alema sulla leadership “è una querelle che mi appassiona abbastanza poco. Quello che mi interessa è se si mantiene una prospettiva unitaria oppure no. Chi, poi, in un partito comanda è una vicenda di quel partito, e non è un elemento su cui noi dobbiamo fare della speculazione”. Continua così il ministro della Giustizia rispondendo a chi gli chiedeva se ‘Grasso riuscirà a mantenere indipendenza, o sarà succube di D’Alema’ nella guida di Liberi e uguali.

Invece sull’eventualità di avere un colloquio ‘politico’ con il governatore Enrico Rossi , Orlando aggiunge che “non era previsto, ma sicuramente non considero Rossi un avversario politico. O, come dire, non riesco ancora a considerarlo un avversario politico. Quindi, sicuramente sono interessato a capire cosa sta succedendo in quell’ambito, che credo non dovrebbe essere bersaglio della nostra campagna elettorale”.

“Non sono preoccupato dai sondaggi, sono preoccupato perché credo che sia importante di fronte a una destra così pericolosa mettere in campo una proposta politica, tanto più se non si consolida la coalizione. Il Pd deve provare da solo a rivolgersi a settori popolari, a chi ha sofferto di più la crisi nel corso di questi anni, e deve farlo accentuando alcune politiche, sul contrasto alla povertà, anche rivedendo alcuni passaggi, e facendo anche una valutazione ponderata su cosa ha funzionato e su cosa non ha funzionato nel Jobs Act, affrontando il tema della redistribuzione del reddito, e facendo del tema della lotta alla diseguaglianza la questione centrale della prossima campagna elettorale”. Ha infine concluso il ministro negando quindi preoccupazione per il Pd alla luce dei più recenti sondaggi, con l’avvicinarsi della campagna elettorale.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il ministro Andrea Orlando:

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