Genius Loci: tutto esaurito e grande emozione per la kermesse nei choistri di Santa Croce

Genius Loci è organizzato da Controradio Club, Controradio e Opera di Santa Croce in collaborazione con l’associazione La Nottola di Minerva, il contributo del Comune di Firenze per l’Estate Fiorentina 2021 ed il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze ed il supporto di Gucci.

Tutti gli appuntamenti sono andati sold out in prenotazione, e chi ha partecipato porta con sè il ricordo di performance e spettacoli di grandissima emozione. Chi non ha potuto parteciparea Genius Loci  avrà  invece  l’occasione per rivivere i momenti salienti del festival: video e interviste saranno disponibili nei prossimi giorni sulla piattaforma digitale EDO di Controradio

Due serate e un’alba nel segno del tutto esaurito per Genius Loci, il festival che lo scorso weekend ha “invaso” il Complesso monumentale di Santa Croce, a Firenze. La rassegna si è conclusa sabato con lo splendido concerto all’alba del Ghimel Trio.

Tanti appuntamenti che hanno visto protagonisti, tra gli altri, Stefano Massini, Ginevra di Marco, Chiara Frugoni e Dacia Maraini, Stefano Bartezzaghi, Elina Duni, Oliphantre con Leila Martial, Letizia Renzini, Pino Ninfa e Dimitri Grechi Espinoza. Molto partecipati anche il ciclo di viste guidate a Santa Croce e gli incontri di “Aspettando Genius Loci” con Marco Malvaldi, Aldo Cazzullo, Marcello Fois, Enzo Fileno Carabba e Piero Trellini.

“Tra Memoria e Futuro” è stato il fil rouge della quarta edizione di Genius Loci, festival che, tra spettacolo e talk show, invita il pubblico alla scoperta del Complesso monumentale di Santa Croce e del suo genius loci, sulle orme di artisti, teologi, religiosi, letterati, umanisti e politici di cui, in questo luogo simbolo, si custodisce e si rende attuale la memoria per le generazioni che verranno.

Happening! il primo festival di arti performative fino al 4 ottobre alla Manifattura Tabacchi

Da oggi, 25 settembre al 4 ottobre 2020 va in scena Happening! il festival ideato e a cura dell’artista multidisciplinare e regista Letizia Renzini, prodotto e realizzato da NAM – Not A Museum, la piattaforma d’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi.

 

NAM – Not A Museum fa della sperimentazione e dell’interdisciplinarità i suoi principi guida, con l’intenzione di costruire una comunità di artisti, maestranze, innovatori contemporanei, esperti di diversi settori capaci di raggiungere ogni tipologia di pubblico.

Se un museo è uno spazio per l’arte, NAM – Not A Museum è uno spazio per gli artisti, un luogo flessibile che li mette in condizione di esplorare diverse tipologie di collaborazioni e inventare nuove forme d’arte. In questo contesto Happening! rappresenta il primo evento-manifesto di NAM. La commistione tra diverse discipline artistiche, la forte specificità delle performance e delle installazioni rispetto agli spazi di Manifattura Tabacchi, la creazione di una comunità temporanea attraverso l’arte, l’interazione con l’ambiente naturale, si concentrano infatti all’interno di un unico accadimento, che rende lo spettatore parte del processo creativo nel suo svolgersi.

“Ho pensato a Happening! – dice Letizia Renzini – come a un festival che testimoniasse e indagasse quello che vedo come un dato di fatto nel campo della produzione artistica contemporanea: la multidisciplinarietà, gli smarginamenti tra i linguaggi artistici e tra le arti del tempo e dello spazio, e un rapporto innovativo con il passato, spesso usato come repertorio, o come vocabolario storico al quale riferirsi per creare qualcosa di nuovo: un’opera totale, inclusiva e aperta. Ho trovato in Manifattura Tabacchi e nel nuovo progetto dedicato all’arte NAM – Not A Museum la rappresentazione concettuale, architettonica e plastica di tutto questo, il contesto naturale per un evento osmotico che non divida il contenuto dal contenitore, ma che permetta accadimenti (Happening!) i cui protagonisti, sia indipendenti che istituzionali, sia interni che esterni a Manifattura, dialogano insieme come in una grande jam-session, con l’intenzione comune di promuovere un nuovo concetto di fare, produrre e fruire l’arte e le performing arts.”

Caratteristica principale di Happening! è la proposta sperimentale che vuole accogliere ogni tipologia di fruitore. Il programma di Happening! riunisce artisti e performer di rilievo internazionale, che interagiranno tra loro, e con alcune eccellenze fiorentine che hanno una dimensione internazionale: New Generation Festival, Tempo Reale, Scuola di Musica Di Fiesole, Fondazione Studio Marangoni per la fotografia, l’etichetta OOH-sounds di Michele Pardo Pauli, e i designer/artisti che compongono la comunità stabile creativa di Manifattura: Mòno, Canificio, Duccio Maria Gambi e Veronica Cornacchini, co-fondatrice di SuperDuper Hats.

Il programma e tutti gli appuntamenti di Happening! sono disponibili su: www.manifatturatabacchi.com/eventi/happening/

Met News – la puntata del 24 ottobre 2018

1)    LA nuova stagione del Metastasio si inaugura dal 25 al 28 ottobre con Decameron 2.0 ideato e diretto da Letizia Renzini, una composizione multimediale immersiva che scioglie la struttura rigida del Decamerone di Boccaccio in uno specchio caleidoscopico sul nostro tempo e sul nostro destino. Un unico flusso di musica, immagini, corpi, gesti e visioni riflette l’Epica e l’Etica contemporanea.

Chiara Brilli ha intervistato Letizia Renzini

2)    AL Teatro Fabbrichino, dal 30 ottobre al 4 novembre Cristian Ceresoli presenta il suo nuovo poema di tendenza Happy Hour. Una partitura letteraria per due corpi lisergica e rock, dedicata a Stefano Dolce & Domenico Gabbana. Il racconto al presente di un nuovo mondo dove, al travolgente ritmo di un happy hour ininterrotto e quotidiano, tra un’umanità godereccia, si afferma (e vince) un’efficacissima forma di allegro totalitarismo

Chiara Brilli ha intervistato Cristian Ceresoli

3) AL TEATRO FABBRICONE DAL 6 ALL’11 NOVEMBRE A partire dall’immaginario del film Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni, con Quasi niente il duo Deflorian/Taglliarini scompone la solitudine alienante cui la società costringe la sua protagonista Giuliana per riflettere sulla parabola di disagio che ha precluso all’individuo ogni possibilità salvifica di inventiva.

    Chiara Brilli ha intervistato Daria Deflorian 

Il MET inaugura la stagione con il Decameron 2.0 di Letizia Renzini

Da giovedì 25 a domenica 28 ottobre apre la stagione 2018/2019 del Teatro Metastasio di Prato la prima delle 14 nuove produzioni in cartellone quest’anno, DECAMERON 2.0The Stories We Sell Ourselves In Order To Live / Le storie che ci raccontiamo per continuare a vivere, uno spettacolo ideato e diretto da Letizia Renzini

Video artista, musicista, dee-jay, cantante e performer, con un passato di critico musicale per giornali e riviste e di speaker radiofonico per Rai Rai Radio 3 (Battiti), Letizia Renzini è un’autrice e regista dai poliedrici interessi che da tempo lavora con audio, video, corpo e testo in una costante fusione di linguaggi. Ha collaborato con numerose istituzioni straniere, e in Italia con festival e compagnie di ricerca (tra cui Romaeuropa Festival, Biennale di Venezia, le compagnie Virgilio Sieni Danza e Societas Raffaello Sanzio) Le sue produzioni, performance, spettacoli, istallazioni e proiezioni hanno confini di genere sfumati e si compongono di repertori antichi e nuovi, frammenti, iconografie, trasfigurazioni e nuove interpretazioni.

Con DECAMERON 2.0 la Renzini scioglie in una composizione multimediale immersiva la struttura del Decamerone di Boccaccio, componendo una nuova narrazione che rinnova il teatro musicale, in bilico tra filosofia e poesia, con lettura rispettosissima dell’originale in lingua volgare, testi in inglese e latino, linguaggio del corpo e utilizzo dei social. Al tempo del vagheggiamento boccacciano, il Decamerone era la favola secolare che distraeva le donne conducendole in un’altra dimensione, dove il sacro si annidava nelle miserie quotidiane. Oggi, nel tempo del ‘vagheggiamento espanso’, della rete e del virtuale, le storie che ci raccontiamo per continuare a vivere hanno forme nuove, ma nulla è cambiato nell’elevazione dell’uomo, quel gap tra realtà e sua mistificazione resta intatto, ora declinato con live camera, selfie, post, screenshot e app di messaggistica, con smartphone e pc accesi e fin anche con video Youtube di baby influencer a fornire il decalogo per il selfie più spontaneo. Il tentativo di DECAMERON 2.0 è ricucire lo iato temporale tra un trecento tardo, quando l’uomo si scopre primo e solo artefice della propria fortuna, e i giorni nostri, quando l’uomo si è espanso fino a sostituirsi a tutto e sconta il confronto con una solitudine assoluta, condannato dalla globalizzazione ad una eterna marginalità.

Liberando il Decamerone dalle griglie della narrazione verosimile, moltiplicando i suoi significati e sublimandoli in personaggi, simboli e racconti attuali, DECAMERON 2.0 prova a ricostruire un’epica contemporanea collettiva affrontando temi come il culto del sé, la tensione al successo, la dittatura dell’immagine nelle sue forme più feroci e quotidiane, la miseria del sentimento di prevaricazione e la paura del confronto umano, reale. La peste contemporanea si nasconde insidiosa nella paura stessa della vita, del mondo e dei suoi cambiamenti: il disprezzo come scudo, il cinismo e l’illusione delle scelte autonome, la protezione di ciò che crediamo di avere e l’equivoco della libertà come strumento di rivalsa, il paradosso che riduce tutti in schiavitù.

Sulla scena, in un’iconografia espansa che si ispira al mondo visivo e all’immaginario prerinascimentale, si animano i personaggi di alcune delle 100 novelle di Boccaccio (Guido Cavalcanti, Federigo degli Alberighi, Lisabetta da Messina) narrati, cantati e riletti in video dalle attrici Monica Piseddu e Monica Demuru e dalla soprano Lore Binon, e incarnati nei corpi dei danzatori Jari Boldrini, Maurizio Giunti, Lucrezia Palandri sulle coreografie di Marina Giovannini.

Le storie sono intrecciate al testo originale in inglese della drammaturga e attrice Theodora Delavault e accompagnate dalla musica originale del compositore Yannis Kyriakides e dal chitarrista Andy Moor,che muovono da materiali musicali filologici (cacce, ballate e primi madrigali) per costruire nuove sonorità.

Spin-off dei personaggi e video social trasportano il racconto verso un immaginario contemporaneo, sottolineato anche dalla collaborazione della giovane rivelazione della musica trap italiana Drone 126, che firma il brano Muoviti, Amore, e vattene a Messere su testo di Boccaccio.

Intorno allo spettacolo sabato 27 ottobre alle ore 16 al Metastasio è previsto il primo incontro de LO SPETTATORE ATTENTO, un ciclo di 14 approfondimenti su altrettanti lavori presenti in cartellone e variati tra confronti con gli artisti, minilaboratori di ‘scrittura teatrale’ e excursus di poetica. Sul lavoro della Renzini, lo studioso Andrea Nanni condurrà un piccolo gruppo di spettatori (su prenotazione a cometa@metastasio.it o 0574/27683, dal lunedì al venerdì in orario 9.30/13.00) in un mini laboratorio di scrittura, accompagnandoli alla riflessione scritta dell’esperienza soggettiva della visione teatrale. L’approfondimento prevede una lezione introduttiva alla visione serale dello spettacolo venerdì 26 ottobre.

Inoltre, anche per questa stagione il Teatro Metastasio in collaborazione con l’Associazione Culturale Il Sicomoro onlus attiva gratuitamente il SERVIZIO BABYSITTING per 15 bambini dai 4 ai 10 durante le repliche della domenica pomeriggio di 9 spettacoli in programma. I possessori di biglietto o abbonamento per lo spettacolo avranno la possibilità di assistere agli spettacoli affidando i propri bimbi a educatori professionisti che li faranno divertire con laboratori e attività ludiche, presso il Ridotto del Metastasio (Sala Montalvo Casini). Per tutti i bambini è prevista una merenda biologica. Nel caso di DECAMERON 2.0 sarà possibile prenotare il servizio per la replica di domenica 18 febbraio, previa prenotazione obbligatoria entro martedì 23 ottobre a cometa@metastasio.it o 0574/27683 (dal lunedì al venerdì in orario 9.30/13.00).

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