Regionali, Lega: “Pd vuole modifica legge elettorale teme disfatta”

Lo affermano gli esponenti della Lega, Manuel Vescovi ed Elisa Montemagni.

“In casa Pd è allarme rosso in vista delle elezioni regionali del 2020, considerata la disfatta subita dai Dem nell’ultima tornata elettorale amministrativa. Quindi, per scongiurare un’ulteriore e probabile debaclè a livello Toscana, ecco che Marras e compagni cominciano a scervellarsi per togliere ‘elegantemente’ l’opzione del ballottaggio dalla vigente legge regionale, votata nel 2014”. Lo affermano gli esponenti della Lega Manuel Vescovi (senatore e coordinatore toscano del Carroccio) ed Elisa Montemagni (capogruppo in Consiglio regionale).

“E’ proprio il caso di dire che ‘la paura, invece che 90, fa 2020’ – sottolineano in una nota Vescovi e Montemagni – ma vogliamo suggerire ai piddini di non impegnarsi troppo in alchimie legislative, perché, con l’aria che tira, siamo fermamente convinti che i toscani non abbiano più nessuna voglia di farsi ancora amministrare da politici che hanno ampiamente dimostrato la loro inaffidabilità e pochezza”. “Quindi – concludono – con l’attuale legge o con quella modificata, state sereni che vincerà il centrodestra, naturalmente con la Lega al top”.

Pisa: il nuovo sindaco è Michele Conti

Michele Conti è stato proclamato sindaco stamani con una breve cerimonia nella sala Regia del Consiglio comunale. Il nuovo sindaco è un esponente della Lega e guiderà una maggioranza di centrodestra.

Michele conti, esponente della lega, guiderà una maggioranza di centrodestra che potrà contare anche sull’appoggio di una lista civica che otterrà quasi certamente un assessorato nonostante non ci sia stato apparentamento al ballottaggio.

Il candidato sindaco di “Pisa nel cuore”, Raffaele Latrofa, nel risiko delle nomine sembra essere l’unico già sicuro del posto nel governo cittadino: per lui si parla della delega ai Lavori pubblici.

Per il resto alla Lega andranno quattro assessorati, compreso quello specifico alla sicurezza, due a Fratelli d’Italia, uno o due a Forza Italia in una rosa di dieci nomi che potrebbe comprendere anche persone indipendenti ed espressione della società civile. Conti ha già annunciato che terra per sé le deleghe al Bilancio e alle Finanze.

Nardella: a Firenze barra dritta, modello funziona

A Firenze “registro una vittoria in tutti i Comuni dove si e’ votato. Al primo turno a Impruneta e a Marradi, al ballottaggio a Campi Bisenzio che e’ uno dei Comuni piu’ grandi della Toscana. Questo significa che il modello Firenze puo’ e deve funzionare”. Lo sottolinea il sindaco Dario Nardella commentando i ballottaggi di ieri e la sonora sconfitta del Pd in Toscana. “Per noi non cambia niente”, assicura Nardella rispondendo ai giornalisti.

“Continueremo a lavorare, stando in mezzo alla gente, affrontando i problemi dei cittadini come stiamo facendo. Lo faremo con umilta’, tenacia, stando uniti e senza prestare il fianco a divisioni, polemiche o fratture”. Perche’ “queste cose i cittadini non le sopportano piu'”.

Certo, i risultati nazionali e toscani di Pisa, Siena e Massa, pesano. “Il gruppo dirigente nazionale ha fallito di nuovo: ne deve trarre le conseguenze immediatamente, perché così non possono andare avanti”.  “L’ho già detto da molto tempo – ha aggiunto, a margine dell’assemblea dei soci di Conad del Tirreno oggi a Firenze – si deve cambiare per davvero: cambiare idee, cambiare persone, cambiare metodo, ripartire dalle persone, ripartire dalle città e ripartire da un nuovo gruppo dirigente”. Nardella ha poi risposto a chi gli chiedeva se fosse auspicabile un ritorno di Matteo Renzi come leader del Pd, come prospetta un finto tweet che gira da stamani sui social network: “Non commento i tweet finti – ha detto – e comunque almeno questa volta mi aspetto che non diano la colpa a Renzi per quello che è successo ieri”.

Detto questo, spiega, “se si fa il raffronto dove si e’ vinto, per me l’analisi e’ molto semplice: si vince dove si sta in mezzo alla gente, dove si lavora sodo per risolvere i problemi quotidiani dei cittadini e non si litiga. Si perde- conclude -dove i partiti e le coalizioni sono divise, dove i candidati arrivano all’ultimo momento e non si danno risposte quotidiane e concrete ai cittadini”.

Ballottaggio Pisa: vigilia di tensione, città blindata

Tensione sul voto per il ballottaggio delle amministrative a Pisa. I due schieramenti, centrosinistra e centrodestra, sostanzialmente divisi da un ridotto scarto di voti, si sfidano senza esclusione di colpi e i toni si alzano, a destra come a sinistra. Da una parte si agita lo spettro del rischio di “islamizzazione” della città in caso di vittoria del Pd e dei suoi alleati, favorevoli alla costruzione di una nuova moschea, dall’altra si invoca la “reazione democratica per sbarrare la strada alla destra estremista e leghista”.

Stanotte sono comparse scritte e striscioni contro la sua presenza in città che sono stati rimosse e cancellate dalle forze di polizia. Ieri in città, e soprattutto sui social network, la notizia è riportata stamani dalla stampa locale, girava un volantino anti islamico realizzato dal comitato “no moschea”, il cui presidente è candidato della Lega, con il quale si invitava a votare il candidato del centrodestra, Michele Conti, iniziativa dalla quale ha preso immediatamente le distanze lo stesso Conti.

Immediata la replica del candidato di centrosinistra, Andrea Serfogli, che nel comizio in piazza di ieri sera con Gentiloni e Veltroni, ha scelto per respingere le accuse uno slogan impiegato negli ultimi mesi dalla sinistra antagonista: “Pisa non si lega” urlandolo davanti a centinaia di sostenitori.

La tensione è destinata a salire oggi con l’arrivo in città del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che parteciperà prima alla cena sul Ponte di Mezzo (organizzata da Confcommercio e disertata dalle istituzioni, Regione in testa, proprio per la presenza del ministro), e poi chiuderà la campagna elettorale con un comizio in una piazza del centro. La città stasera sarà blindata per il timore di disordini.

Insieme contro il razzismo, manifestazione pubblica a Firenze: l’appello di Rossi e Nardella

“Stiamo raccogliendo in queste ore le firme di tante forze sociali, di sindaci e fisseremo nella prossima settimana in una piazza che concorderemo la manifestazione in difesa della democrazia e dei diritti umani”, lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi questa mattina negli studi di Controradio.

Rossi insieme al sindaco di Firenze Dario Nardella ha lanciato ieri un appello a mobilitarsi contro la propaganda  del nuovo Governo basata sulla discriminazione razziale ed etnica. L’appello è stato lanciato anche  al Presidente della Repubblica.

“E’ giunta l’ora- scrivono Rossi e Nardella- che si facciano sentire le voci di tutte le persone oneste e libere” per organizzare  una manifestazione pubblica a Firenze. Per sottoscrivere l’appello, occorre inviare una mail all’indirizzo: insiemecontroilrazzismo@gmail.com

“Il nuovo governo si è subito contraddistinto per la sua propaganda basata sulla discriminazione razziale ed etnica – sottolineano Rossi e Nardella -. Certamente il numero uno di questa propaganda è il ministro dell’Interno, nel silenzio sconvolgente e accondiscendente dei suoi alleati”. “Lanciamo un appello al Presidente della Repubblica e al mondo dell’informazione perché le parole degli esponenti di questo governo siano valutate negli effetti lesivi dei principi costituzionali, e chiamiamo” tutti “a sottoscrivere” il testo e impegnarsi per organizzare nella prossima settimana una manifestazione pubblica, dandoci appuntamento a Firenze”.

Il video dell’intervista di Raffaele Palumbo a Enrico Rossi negli studi di Controradio

Salvini a Pisa tra selfie e battute con elettori

Pisa, il leader della Lega Matteo Salvini, è arrivato nella città toscana dove ha fatto un giro tra i banchi del mercato settimanale incontrando gli elettori e fermandosi per selfie e qualche battuta prima del comizio previsto alla fine della visita del mercato.

Una signora di Napoli lo ha fermato chiedendogli una foto: “Sono napoletana ma ti adoro”, gli ha detto abbracciandolo e un’altra ha aggiunto: vogliamo un governo votato da noi. “Anch’io” le ha risposto Salvini che a un’altra elettrice ha consegnato un volantino della Lega dicendole “salutami Mattarella”.

“Mattarella ci dica come uscire dallo stallo: abbiamo rinunciato a posti, poltrone, presidenze e ministeri. Ci hanno sempre detto no. All’ipotesi di un governo giallo-verde ci abbiamo lavorato per un mese inutilmente ma io ho una dignità politica e soprattutto l’Italia non è schiava di nessuno: i tedeschi si facciano gli affari dei tedeschi e i francesi quelli dei francesi ma agli italiani ci pensiamo noi”, ha aggiunto Salvini.

“Spero che si torni al voto prima possibile ma non a fine luglio perché ci sono le sacrosante ferie degli italiani e i lavoratori stagionali”. La Lega “domenica sarà in tutte le piazze italiane per chiedere l’elezione diretta del presidente della Repubblica, tanto fa quello che vuole lo stesso e allora tanto vale che lo eleggano i cittadini”. Ha detto Matteo Salvini annunciando una raccolta di firme per presentare una legge di iniziativa popolare.

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