Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, assolti ‘perché il fatto non costituisce reato’

Firenze, la Corte d’Appello del capoluogo toscano ha assolto ‘perché il fatto non costituisce reato’ Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, genitori dell’ex premier Matteo Renzi attuale leader di Italia Viva, nel processo per le fatture false. Condannato, ma con la pena ridotta a nove mesi, l’imprenditore pugliese Luigi Dagostino, ‘il re degli outlet’. La procura generale aveva chiesto la conferma delle condanne del primo grado.

Tiziano Renzi, durante il processo, in un suo excursus, aveva ribadito più volte la sua innocenza e l’estraneità alle accuse, aggiungendo di non aver mai chiesto favori al figlio Matteo Renzi.

“Due anni fa sono stato condannato a 22 mesi di carcere. – aveva raccontato Tiziano Renzi – Io non ho mai chiesto nulla a mio figlio Matteo in materia di incarichi e nomine politiche, anzi, è stato Matteo a riferirmi che anni fa il marito di una magistrata si era rivolto a lui per la nomina in un’istituzione politica”.

In aula Tiziano Renzi aveva anche dichiarato, prima che intervenissero gli avvocati difensori, che era “riuscito a capire le ragioni della condanna soltanto da quello che è successo dopo. Mentre noi eravamo impegnati nel processo, ho scoperto che la procura di Firenze aveva un’indagine parallela nella quale ero accusato di traffico di influenze. Questo presunto reato fu archiviato nell’aprile 2022, due anni dopo la condanna di cui stiamo discutendo in appello, sarebbe stato commesso ancora una volta con Dagostino. Lo avrei aiutato commettendo il reato di traffico di influenze e ciò avrebbe giustificato il pagamento della fattura oggetto dell’odierno processo. Fattura che sarebbe falsa perché emessa per coprire un’altra prestazione, quella teoricamente illecita oggetto del traffico di influenze.”

Tiziano Renzi e Laura Bovoli in appello

Nella mattina di oggi, martedì 18 ottobre, al tribunale di Firenze prosegue il processo che vede tra i protagonisti Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli.

I genitori dell’ex premier Matteo Renzi, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, si sono presentati entrambi in aula stamani al processo d’appello a Firenze che li vede imputati per l’inchiesta su presunte fatture false emesse dalla loro società. Presente in aula anche l’imputato Luigi Dagostino, l’imprenditore ‘re degli outlet’.

Le due fatture false sarebbero una da 20.000 euro dalla società Party e l’altra da 140.000 euro più Iva dalla Eventi 6 – per consulenze ad aziende riferibili a Dagostino. Le consulenze riguardavano studi per un’attività di ristorazione e per potenziare il flusso di turisti, in particolare orientali, verso l’outlet The Mall nel Valdarno. Ma per l’accusa si trattò di pagamenti per operazioni inesistenti e le fatture, pertanto, sarebbero false. I coniugi Renzi sono imputati della loro emissione, Dagostino dell’utilizzo.

In primo grado i coniugi Renzi erano stati condannati dal tribunale di Firenze a 1 anno e 9 mesi di reclusione, mentre l’imprenditore pugliese Luigi Dagostino era stato invece condannato a 2 anni.

Nella scorsa udienza del 26 il procuratore generale Filippo Di Benedetto aveva chiesto la conferma delle condanne di primo grado. Oggi la discussione prosegue con le arringhe difensive.

Processo genitori Renzi: chiesta conferma delle condanne in primo grado

Firenze – Il processo ai genitori di Renzi è stato rinviato al 7 luglio prossimo per gli interventi della parte civile e dei difensori.

Il procuratore generale Filippo Di Benedetto ha chiesto la conferma delle condanne di primo grado al processo di appello per l’inchiesta su due presunte fatture emesse da loro società che vede imputati a Firenze Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell’ex premier Matteo Renzi, e l’imprenditore Luigi Dagostino. In primo grado furono inflitti un 1 anno e 9 mesi ai coniugi Renzi e 2 anni per Dagostino, ‘re’ degli outlet.

Il processo d’appello per Tiziano Renzi e Laura Bovoli è iniziato questa mattina nelle aule del Tribunale di Firenze. Entrambi i coniugi erano presenti in aula. Anche Dagostino era presente in aula.Le due fatture false sarebbero, una da 20.000 euro dalla società Party, un’altra da 140.000 euro piu’ Iva dalla Eventi 6 – per consulenze ad aziende riferibili a Dagostino. Le consulenze riguardavano studi per un’attività di ristorazione e per potenziare il flusso di turisti, in particolare orientali, verso l’outlet The Mall nel Valdarno. Ma per l’accusa si trattò di pagamenti per operazioni inesistenti e le fatture, pertanto, sarebbero false. I coniugi Renzi sono imputati della loro emissione, Dagostino dell’utilizzo.

Il processo ha rischiato di bloccarsi, durante la giornata perchè non si trovava un fascicolo. Per l’esattezza, stando a quanto riportato dalla Corte, non si trovava il fascicolo con gli atti del processo. Inoltre, non sarebbe stato disponibile un tecnico addetto alla fonoregistrazione richiesto dagli avvocati degli imputati, che hanno presentato istanza di una riapertura parziale del dibattimento.

Nel pomeriggio, poi il processo è ripresto. In particolare, la corte ha precisato di non essere in possesso del fascicolo dell’appello ma di avere comunque copia di tutti gli atti. Quindi la presidente ha invitato le parti a procedere con la discussione.

Legittimo impedimento: rinviato processo appello genitori Renzi

L’istanza di rinvio era stata avanzata questa mattina dall’avvocato Federico Bagattini, difensore di Tiziano Renzi insieme al collega Marco Miccinesi, poiché il padre dell’ex premier si trova ricoverato da ieri sera all’ospedale San Raffaele di Roma.

E’ stato rinviato al 26 aprile 2022 per legittimo impedimento il processo di appello che vede imputati a Firenze per emissione di fatture false Tiziano Renzi e Laura Bovoli, insieme all’imprenditore Luigi Dagostino. L’istanza di rinvio era stata avanzata questa mattina dall’avvocato Federico Bagattini, difensore di Tiziano Renzi insieme al collega Marco Miccinesi, poiché il padre dell’ex premier si trova ricoverato da ieri sera all’ospedale San Raffaele di Roma.

Due le fatture finite nel mirino della guardia di finanza, risalenti al 2015, una per un importo di 20mila euro e l’altra di 140mila euro, relative a studi di fattibilità che Tramor – società di gestione dell’outlet The Mall di Reggello (Firenze) di cui all’epoca era amministratore delegato Luigi Dagostino – aveva incaricato le società Party ed Eventi 6, facenti capo ai genitori dell’ex segretario del Pd. In primo grado Tiziano Renzi e Laura Bovoli sono stati condannati a un anno e nove mesi, mentre a Dagostino è stata inflitta una pena di due anni.

Dal certificato medico prodotto oggi in aula dalla difesa di Tiziano Renzi per chiedere un rinvio, per legittimo impedimento, del processo di appello che lo vede imputato per emissione di fatture false, non si ricaverebbe la certezza che il padre dell’ex premier non sarebbe potuto comparire oggi in aula. Questo quanto afferma la corte di appello, nel provvedimento con cui accoglie l’istanza di rinvio e fissa il processo per il 26 aprile 2022. Dal certificato medico in cui viene indicato che Tiziano Renzi si trova ricoverato “per accertamenti – si legge nel provvedimento – pur non ricavandosi la prova di un assoluto impedimento a comparire, può ritenersi comunque probabile un impedimento dell’imputato a essere presente”.

Eventi 6: PM chiede processo genitori e sorella Renzi per reati fiscali

Secondo la guardia di finanza, tra il 2016 e il 2019 la Eventi 6 avrebbe indicato nella dichiarazione dei redditi, passivi fittizi per un totale di oltre 5,5 milioni di euro, evadendo imposte per circa 1,2 milioni.

Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni parzialmente inesistenti e dichiarazione infedele dei redditi: queste le accuse per le quali la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio dei genitori di Matteo Renzi, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, in qualità rispettivamente di amministratore di fatto e di legale rappresentante dalla società di famiglia Eventi 6 srl. Per gli stessi reati è stato chiesto il rinvio a giudizio della sorella dell’ex premier, Matilde Renzi, legale rappresentante di Eventi 6 per l’anno 2018. L’udienza preliminare è fissata per il 20 maggio.

Secondo la guardia di finanza, tra il 2016 e il 2019 la Eventi 6 avrebbe indicato nella dichiarazione dei redditi, passivi fittizi per un totale di oltre 5,5 milioni di euro, evadendo imposte per circa 1,2 milioni. A questo scopo, dunque, la srl si sarebbe formalmente avvalsa dei servizi della cooperativa Marmodiv. Per l’accusa la coop, amministrata di fatto dai Renzi, sarebbe stata usata per gestire la manodopera per conto della Eventi 6 e si sarebbe accollata tutti gli oneri previdenziali, contributivi e fiscali. Il 10 marzo scorso, sempre a Firenze, i coniugi Renzi erano stati rinviati a giudizio nell’ambito di un’inchiesta speculare a questa, relativa appunto al fallimento della cooperativa di servizi di volantinaggio ‘Marmodiv’, e a quelli delle coop ‘Delivery Service Italia’ e ‘Europe Service’. Per le indagini delle Fiamme gialle, coordinate dal procuratore aggiunto Luca Turco, i coniugi Renzi avrebbero usato le cooperative di cui sarebbero stati amministratori di fatto, per aumentare il volume di affari della società di famiglia Eventi 6.

Secondo quanto appreso, il prossimo 20 maggio nell’udienza preliminare il difensore dei Renzi, avvocato Lorenzo Pellegrini, chiederà al gup di riunire il nuovo procedimento col processo nato da questo primo filone dell’inchiesta.

Genitori di Renzi a processo per bancarotta e fatture false

Bancarotta fraudolenta e emissione di fatture false i reati ipotizzati a vario titolo ai genitori dell’ex premier Renzi

Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell’ex premier e leader di Iv Matteo Renzi, sono stati rinviati a giudizio per l’inchiesta per il fallimento delle cooperative ‘Delivery Service Italia’, ‘Europe Service’ e ‘Marmodiv’, che conta in totale 18 imputati. Bancarotta fraudolenta e emissione di fatture false i reati ipotizzati a vario titolo. Per questa inchiesta i genitori di Renzi due anni fa furono arrestati.

La prima udienza del processo è fissata per il 1 giugno e nasce da un’inchiesta che ha preso in esame la gestione di cooperative di servizi dedite in particolare al volantinaggio e alla distribuzione di materiale pubblicitario.

Secondo le indagini, condotte dalla finanza e coordinate dal procuratore aggiunto Luca Turco, Tiziano Renzi e Laura Bovoli sarebbero stati amministratori di fatto delle cooperative indagate, tramite persone di fiducia o comunque condizionando le decisioni prese all’interno delle stesse società.

Si è conclusa con 16 rinvii a giudizio e un patteggiamento, l’udienza preliminare relativa all’inchiesta per il fallimento delle cooperative ‘Delivery Service Italia’, ‘Europe Service’ e ‘Marmodiv’.

Oltre ai genitori di Renzi, il gup ha disposto il processo per altri 14 tra legali rappresentanti delle coop, componenti dei cda e imprenditori. Ha patteggiato una pena a 6 mesi di reclusione l’imprenditore ligure Mariano Massone, accusato di bancarotta fraudolenta.

Nel febbraio del 2019 Massone fu arrestato ai domiciliari insieme ai genitori dell’ex premier. Estinte infine le accuse a carico di un altro imputato, deceduto nel corso dell’udienza preliminare.

Secondo i legali dei genitori di Renzi, “La decisione del gup era attesa visto il tipo di vaglio a cui questo è chiamato per legge. È però emersa già dalle carte la prova della infondatezza del castello accusatorio, il cui accertamento necessariamente dovrà avvenire in dibattimento. Confidiamo quindi di poter confutare la tesi inquisitoria in tale sede”. Lo affermano in una nota i legali che compongono il collegio difensivo di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, commentando il rinvio a giudizio dei loro assistiti per i reati di bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false”.

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