🎧 Fine Ramadan a Firenze: in 10mila alle Cascine

Si sono riuniti in 10mila questa mattina al prato del Quercione alle Cascine di Firenze per la preghiera di fine Ramadan. I musulmani – venuti da tutta l’area metropolitana – hanno pregato alla fine del mese sacro dell’Islam, alla presenza dell’Imam di Firenze Izzedin Elzir e del Sindaco di Firenze Dario Nardella.

Il servizio di Raffaele Palumbo.

Un colpo d’occhio impressionante. Diecimila kilim, il piccolo tappeto per la preghiera, stesi sull’erba bagnata del prato del Quercione alla Cascine, per diecimila persone, riunitesi per la preghiera di fine Ramadan, nel giorno – meteorologicamente parlando – peggiore della settimana. Colpo d’occhio impressionante anche per la quantità di giovani presenti, seconde generazioni di migranti da paesi dove l’età media è parecchio più bassa di quella italiana. Ramadan, nono mese dell’anno nel calendario islamico, mese del digiuno, mese della commemorazione della rivelazione del Corano a Mohammad, Maometto. Il quarto dei cinque pilastri dell’Islam. Oggi lo Id al-fitr che significa “festa dell’interruzione del digiuno”. Con al centro la vicenda palestinese. Sul prato è stata infatti alzata una grande bandiera palestinese e durante la preghiera è stato chiesto il cessate il fuoco. Nel corso delle celebrazioni di questa mattina a Firenze, dopo l’inaugurazione dello scorso venerdì della nuova moschea, è stata annunciata la trattativa in corso per un nuovo locale di 400 metri quadrati accanto alla nuova moschea di piazza dei Ciompi ed stata fatta una colletta che ha raccolto centinaia di euro.

Firenze: 700 in corteo per la ‘Palestina libera’

La manifestazione di sostegno al popolo palestinese era promossa da ‘Firenze per la Palestina’ in ricordo delle vittime dei bombardamenti dell’operazione ‘Piombo Fuso’ del 2008-2009, e in segno di protesta contro l’operazione attualmente condotta dalle forze armate di Israele nella striscia di Gaza, in seguito ai fatti del 7 ottobre.

A Firenze il corteo per la Palestina è arrivato in piazza Santissima Annunziata, dove si è unito al presidio organizzato dai ‘Sanitari per Gaza’ che hanno appeso alle colonne del loggiato alcuni striscioni come ‘A Gaza è strage di bambini, fuori dalla Fondazione Meyer il console di Israele’, ossia Marco Carrai, console e presidente della Fondazione, ma anche come ‘Portate i bimbi palestinesi al Meyer, non bombardateli’.

Nel totale, fra le 600 e le 700 persone hanno partecipato al corteo e al presidio che si sono svolti senza problemi. “E’ una risposta importante a sostegno della pace in Palestina, del cessate il fuoco”, ha affermato Andrea Quartini, deputato del M5s, parlando coi cronisti nel corso del presidio. “Secondo Quartini, oggi si tende a rappresentare “tutto il bene da una parte e tutto il male dall’altra: non è questo il dialogo, non è questo il dialogo incessante che dovrebbe caratterizzare le politiche per una pacificazione”

Fra i partecipanti, l’imam di Firenze Izzedin Elzir, che ha sfilato  dietro lo striscione dell’associazione Amicizia Italo Palestinese, e i consiglieri comunali di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi. I manifestanti stanno sfilando per le vie del centro di Firenze con striscioni e cartelli, scandendo slogan come “Palestina libera, Gaza Gaza vincerà”, “Netanyahu assassino” e “Israele nazista, Stato terrorista”. Il corteo arriverà in piazza Santissima Annunziata, unendosi al presidio dei ‘Sanitari per Gaza’.

“Il nostro è un messaggio di solidarietà con il popolo palestinese, in particolare con i cittadini di Gaza: chiediamo di cessare il fuoco, abbiamo visto decine di migliaia di morti”. Lo ha affermato Izzedin Elzir, imam di Firenze, che oggi ha partecipato alla manifestazione organizzata da ‘Firenze per la Palestina’, in ricordo delle vittime dei bombardamenti dell’operazione ‘Piombo Fuso’ del 2008-2009, e in segno di protesta contro l’operazione attualmente condotta dalle forze armate di Israele nella striscia di Gaza, in seguito ai fatti del 7 ottobre. Elzir ha sfilato in corteo da piazza Santa Maria Novella a Santissima Annunziata dietro lo striscione dell’Associazione Amicizia Italo Palestinese. “Io chiedo – ha detto ai cronisti – a chi ha il potere di decidere: quanti morti ancora dobbiamo vedere per fermare questo massacro, questo genocidio? Io spero che chi ha un figlio o una figlia rifletta di fronte a questi morti”.

Medio Oriente: Firenze scende in piazze divise

Medio oriente – Piazze divise a Firenze. Numerose le iniziative promosse per oggi a sostegno della popolazione palestinese. Domani il presidio promosso dal console di Israele. E la politica si spacca.

Questa mattina presidio silenzioso delle Donne per la Pace in S. Ambrogio, per il pomeriggio la rete di associazioni di Firenze per la Palestina in collaborazione con la Comunità Palestinese di Firenze, la Comunità Islamica e i Giovani Musulmani, promuove un presidio, alle ore 18.00, in piazza Santa Maria Novella e vedrà la partecipazione delle forze politiche a sinistra del Pd. In precedenza partirà alle ore 15.00 un corteo studentesco dalla Fortezza da Basso.

Il coordinamento ha diffuso un comunicato in cui si legge; “Quanto accade in questi giorni è il risultato di 16 anni di assedio e bombardamenti di Gaza, di 75 anni di apartheid in Palestina. Chiediamo alle nostre istituzioni di adoperarsi in favore di una tregua e dell’apertura di un autentico negoziato per una pace duratura, basata sul rispetto del diritto internazionale ed il riconoscimento di eguali diritti per tutti gli abitanti di Israele/Palestina“.

ASCOLTA l’intervista Izzeddin Emzir Imam di Firenze.

Si terrà domani invece la mobilitazione convocata dal console onorario di Israele, Marco Carrai, dalle 18 in piazza Duomo.

La manifestazione sotto la sede della giunta regionale, ha visto l’adesione della comunità ebraica, e della destra mentre il Pd ha dato libertà di scelta ai suoi rappresentanti. A confermare la propria presenza sono stati il governatore Eugenio Giani e il sindaco Dario Nardella, che oggi in palazzo vecchio durante ala Festa promossa da Il Foglio ha ribadito la posizione sua e del partito. “Tutti nel Pd hanno condannato in maniera inequivocabile senza se e senza ma l’attacco di Hamas. Ho apprezzato molto le parole di condanna della segretaria Elly Schlein. Io mi ritrovo nelle sue parole chiare e lineare, non interpretabili in modi diverso”. Lo ha detto il sindaco  intervenendo alla Festa dell’Ottimismo.

Moschea a Firenze più vicina alla realizzazione, Imam: “La nostra è l’unica offerta per l’acquisto di quell’immobile”

Firenze, è della comunità islamica l’unica offerta ricevuta entro il termine da Intesa San Paolo per l’acquisto di una sua ex sede bancaria nel centro di Firenze, immobile che potrebbe diventare lo spazio della nuova moschea cittadina.

Lo ha annunciato venerdì sera ai fedeli arrivati per la preghiera serale, l’imam Izzedin Elzir durante la preghiera del tramonto: “Abbiamo saputo per ora solo questo, in modo informale, cioè che la nostra è l’unica offerta per l’acquisto di quell’immobile – ha detto l’imam ricordando che il termine per fare offerte è scaduto – Aspettiamo una lettera o una e-mail per domani mattina in cui la banca ci dirà esattamente come è la situazione e se la nostra offerta viene accettata”. Ricordiamo che la comunità islamica ha il fondo, che attualmente viene usato come moschea in piazza de’ Ciompi, sotto sfratto. L’ultimo rinvio ha spostato l’esecuzione dello sgombero al prossimo 8 giugno.

Ora l’ambizione è acquistare questa ex filiale bancaria della vecchia Cassa di Risparmio di Firenze, un immobile di 487 metri quadri su due piani in via Martiri del popolo, a pochi metri dall’ex garage di piazza dei Ciompi.

“E’ più grande di circa 100 metri quadri rispetto a dove siamo stati da tanti anni”, sottolinea l’imam Izzedin Elzir che conferma l’offerta di acquisto per 1 milione e 251.000 euro fatta all’istituto bancario.

Ma anche se tutto andrà in porto, c’è da risolvere il problema dello sfratto alla ‘vecchia moschea’, che dovrebbe essere eseguito l’8 giugno, perché sarà molto difficile che per quella data vengano portati a termine le procedure di acquisto, il passaggio di proprietà e l’ottenimento della nuova agibilità per il nuovo luogo di culto.

“Un passo alla volta – spiega l’imam, ma aggiunge con fermezza – Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: non lasceremo l’attuale moschea finché non entreremo nella nuova”.

Bisognerà quindi attendere per vedere cosa deciderà di fare la Prefettura di Firenze in merito allo sfratto da eseguire l’8 di giugno.

🎧 Moschea di Firenze, sfratto prorogato all’8 giugno. L’imam Elzir: “Ce ne andremo solo dopo aver trovato un’alternativa”

L’ufficiale giudiziario è arrivato intorno alle 9,30 e poi, dopo un lungo colloquio con i legali della proprietà – la Finvi di Prato – se n’è andato. Alla comunità islamica di Firenze è stata concessa una proroga fino all’8 giugno. Il tanto temuto sfratto della moschea di Firenze insomma non c’è stato, ma per l’imam Izzedin Elzir non è una vittoria.

Al termine del confronto, dopo che la proprietà si è vista negare l’intervento della forza pubblica per lo sfratto della moschea di Firenze, è arrivata una proroga a stare nell’immobile di piazza dei Ciompi per altri 40 giorni circa. La comunità islamica aveva chiesto la possibilità di arrivare al 1 novembre. In quel lasso di tempo, aveva detto Elzir, si sarebbero impegnati a trovare una soluzione. In caso contrario sarebbero andati a pregare in strada.

“Era una proposta, ma non l’hanno accettata. Ora – dice l’imam – non c’è più nessuna data. Noi siamo per la soluzione pacifica e siamo pronti a rispettare la volontà del giudice. Ma prima dobbiamo trovare un’alternativa per andare a pregare”. Si alza insomma il livello dello scontro. Già stamani la proprietà, attraverso gli avvocati, aveva chiesto l’intervento della forza pubblica per eseguire lo sfratto. Ma a margine di un vertice che si è svolto ieri in prefettura, si è deciso di non agire per motivi di ordine pubblico.

Presenti diversi fedeli, ma la situazione è sempre rimasta tranquilla. L’8 giugno l’ufficiale giudiziario tornerà in Borgo Allegri per eseguire lo sfratto della moschea di Firenze. Ma il timore è che si torni di nuovo punto e a capo. Sul posto erano presenti anche diversi esponenti politici.

In mattinata sono arrivati alcuni consiglieri del Pd, oltre alla consigliera di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu. Presenti allo sfratto della moschea di Firenze anche gli assessori Giorgio e Funaro. Quest’ultima ha poi rilasciato alcune dichiarazioni. “Il Comune non ha strumenti concreti in mano, ma continueremo a supportare come abbiamo sempre fatto. La speranza è che si arrivi presto ad un accordo. Noi siamo aperti al dialogo, ma l’alternativa spetta alla comunità trovarla”.

Sgombero moschea a Firenze, Imam: “Non andiamo via finché non troviamo un’alternativa”. Prefetto: “Forze dell’ordine si tengono a distanza dal luogo”

Firenze, una mattinata movimentata in centro città: oltre al corteo dello sciopero generale c’è attesa per l’esecuzione dello sfratto, con l’ausilio delle forze dell’ordine, della moschea di piazza dei Ciompi, in centro.

Presenti nella moschea oltre un centinaio di fedeli che stanno esponendo diversi cartelli contro lo sgombero. Al momento non si registrano tensioni, nonostante sul posto siano già presenti le forze dell’ordine, i legali della proprietà e della comunità islamica fiorentina, e l’ufficiale giudiziario. Presente anche il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci e alcuni consiglieri comunali, tra cui l’assessore comunale Andrea Giorgio.

“Non sappiamo se ci sarà un rinvio dello sfratto, noi siamo qui a pregare. Non andiamo via finché non troviamo un’alternativa”. Queste le parole dell’imam di Firenze Izzedin Elzir, ex presidente dell’Ucoii, che si trova sul posto. “Spero di poter trovare un altro luogo anche domani, anche stasera – ha aggiunto -. Non voglio danneggiare un’altra realtà. Ringrazio chi fa la sua parte per garantire i diritti a tutti: una parte di questo diritto è quello della proprietà e deve essere garantito, noi siamo i primi a dire che dobbiamo dare indietro” l’immobile visto che la società Finvi “lo ha voluto indietro. Vorrei però sottolineare che abbiamo pagato gli affitti, tocca alla proprietà dimostrare che non sono stati pagati. Come noi affermiamo il diritto” di Finvi “di mantenere la sua proprietà, affermiamo un diritto, sancito dalla Costituzione, di pregare in tranquillità e questo noi lo possiamo fare grazie ai nostri concittadini. Alla proprietà chiediamo pazienza”.

Sul posto presente anche la Digos. Secondo quanto appreso, lo sfratto della moschea è esecutivo e non sono previsti interventi finché i fedeli sono impegnati nella preghiera. Oggi è infatti venerdì, il giorno festivo della settimana per l’Islam.

“Dagli aggiornamenti più recenti” sullo sfratto della moschea di piazza Dei Ciompi di Firenze “mi risulta che i fedeli sono in preghiera e che le forze dell’ordine si tengono a distanza dal luogo, in attesa delle determinazioni dell’ufficiale giudiziario”. Lo ha detto il prefetto di Firenze Valerio Valenti, a margine di un evento, parlando coi cronisti, della situazione in atto al momento sullo sfratto esecutivo della moschea in piazza dei Ciompi.

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