Morto sul lavoro Avenza: domani sciopero generale Massa Carrara

Lo hanno proclamato Cgil, Cisl e Uil di Massa Carrara, per le ultime due ore di ogni turno di lavoro dopo la morte sul lavoro di un operaio ad Avenza

Sciopero generale di due ore domani nel territorio di Massa Carrara dopo l’incidente mortale sul lavoro avvenuto oggi ad Avenza. Lo hanno proclamato Cgil, Cisl e Uil di Massa Carrara, per le ultime due ore di ogni turno di lavoro. I sindacati annunciando anche un’iniziativa presso la sala di rappresentanza in Provincia, che si terrà alle 12, invitando i lavoratori a partecipare.

“L’ennesimo incidente sul lavoro che registriamo oggi è un fatto inaccettabile – sottolineano i sindacati in una nota -. Il nostro territorio conosce troppo bene la piaga degli incidenti sul lavoro che sono figli della fragilità economica e sociale. Il lavoro manca, e bisogna che col Codice degli appalti si metta mano per frenare i subappalti al ribasso che sono frequenti. Le partite Iva poi sono figure ancora più deboli perché hanno da sole il peso di stare nei tempi e nei costi del lavoro, in un sistema fortemente caratterizzato da una riduzione dei costi che porta a lavorare a ritmi frenetici”. Per le sigle sindacali, “occorre che le istituzioni e la politica passino dalle parole ai fatti, non si parla solo di lavoro povero ma anche della vita o morte delle persone che lavorano. Nelle scorse settimane abbiamo lanciato una campagna di mobilitazione perché riteniamo necessario ed urgente che attraverso un rinnovato atto di responsabilità collettiva Governo, istituzioni, Conferenza Stato-Regioni, Enti preposti, parti sociali, stipulino un grande patto per la salute e per la sicurezza sul lavoro che deve inserirsi all’interno ed in coerenza di un quadro pluriennale determinato dalla strategia nazionale di prevenzione e protezione, assente da sempre nel nostro Paese”.

Luana D’Orazio: attesa perizia consulente pm entro 11/7

Dagli ambienti investigativi si apprende che la relazione sulla morte di Luana D’Orazio è in fase di redazione e che non sarà probabilmente consegnata sino alla data ultima

È attesa entro l’11 luglio la perizia che il consulente della procura di Prato sta eseguendo sul macchinario nel quale è rimasta schiacciata, il 3 maggio scorso, Luana D’Orazio, la giovane morta per un incidente sul lavoro in una ditta tessile a Montemurlo (Prato).

Non è escluso che entro quel giorno si svolga un ultimo sopralluogo nell’azienda, ‘Orditura Luana’. Dagli ambienti investigativi si apprende che la relazione è in fase di redazione e che non sarà probabilmente consegnata sino alla data ultima.

Nel registro degli indagati sono state iscritte ad oggi tre persone per omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche: il manutentore dei macchinari della ditta, Mario Cusumano, la titolare dell’azienda Luana Coppini e suo marito Daniele Faggi, ritenuto dagli inquirenti gestore di fatto dell’azienda.

Le indagini avevano portato alla luce che sarebbe stato manomesso il quadro elettrico dell’orditoio al quale stava lavorando Luana D’Orazio, ciò avrebbe avrebbe consentito il funzionamento del macchinario anche senza la saracinesca di protezione abbassata.

Proprio oggi cade il compleanno di Luana: avrebbe compiuto 23 anni. Per questo il fidanzato della giovane, Alberto Orlandi, ha organizzato per stasera una festa commemorativa nel pub – a Quarrata – dove i due erano soliti uscire con gli amici e una campagna social. “La giornata – spiega Orlandi – è difficile, ma voglio dare il massimo per onorarla. Per questo abbiamo pensato anche a una campagna social nel ricordo di Luana”. L’idea è quella di rendere virale il sorriso della giovane, per celebrarla e per sensibilizzare le persone al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Il fidanzato chiede agli utenti Instagram di “fare una semplice storia con l’hashtag #tusorridisorridisempre e la foto di Luana”.

Morte Luana D’Orazio, indagato marito di titolare della ditta

Per la morte di Luana D’Orazio c’è un altro indagato: è il marito della titolare dell’azienda tessile di Montemurlo (Prato)

L’avviso di garanzia è stato notificato stamani al suo domicilio. Secondo quanto appreso l’uomo, Daniele Faggi, sarebbe accusato degli stessi reati contestati alla moglie, Luana Coppini e al tecnico manutentore Mario Cusimano, cioè omicidio colposo e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

Secondo quanto appreso, Daniele Faggi sarebbe indagato come amministratore di fatto della ditta e come addetto alla manutenzione dell’orditoio in cui morì Luana D’Orazio. La contestazione del reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, contestato anche agli altri due indagati, si riferirebbe alla presunta disattivazione di una fotocellula che regola l’abbassamento automatico del cancello di sicurezza dell’orditoio. In base ai primi accertamenti eseguiti, il sensore sul macchinario sarebbe stato presente e perfettamente funzionante, ma in qualche modo disattivato al momento dell’incidente in cui ha trovato la morta la giovane madre.

Nei giorni scorsi in procura a Prato c’è stato l’interrogatorio di Mario Cusimano, indagato in quanto anche lui manutentore nell’azienda: sarebbe stato ascoltato su aspetti tecnici relativi al funzionamento dei macchinari. Non è ancora stata sentita invece la titolare dell’orditura Luana Coppini. Secondo quanto emerso, il suo interrogatorio non sarebbe ancora stato fissato in attesa di conoscere gli esiti degli esami sulla memoria dell’orditoio, ‘una sorta di scatola nera’ che raccoglie alcune dati sull’attività del macchinario.

L’operaia di 22 anni morta il 3 maggio a Montemurlo (Prato) in una macchina tessile nella ditta in cui lavorava è deceduta per schiacciamento del torace (politrauma fratturativo toraco-polmonare).

 

Luana D’Orazio: raccolti più 200.000 euro per figlio operaia

La raccolta fondi per il figlio di 5 anni e dei familiari di Luana D’Orazio, la 22enne morta il 3 maggio scorso a causa di un incidente sul lavoro a Oste di Montemurlo

Ha superato i 200 mila euro la raccolta fondi promossa per dare un sostegno concreto al figlio di 5 anni e ai familiari di Luana D’Orazio, la 22enne morta il 3 maggio scorso a causa di un incidente sul lavoro a Oste di Montemurlo.

Lo rende noto Antonio Schillaci, presidente del Comitato Montemurlo Solidale, l’associazione che si è occupata di raccogliere e far confluire le varie iniziative di solidarietà nate spontaneamente sul territorio all’indomani della tragedia. La raccolta per sostenere il figlio di Luana e i familiari dell’operaia chiuderà in queste ore. Il sindaco di Montemurlo Simone Calamai ha spiegato che “la raccolta fondi è solo l’inizio di un percorso di impegno sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Luana – ha aggiunto – ha ridato voce a tante vittime dimenticate. La sua morte deve impegnarci a rimettere al centro la lotta per il lavoro buono e sicuro”.

La settimana scorsa si sono tenuti i funerali dell’operaia morta sul lavoro mentre sono ancora in corso le analisi sull’orditoio dove è morta Luana D’Orazio.

La raccolta fondi per il figlio dell’operaia continua: l’iban sul quale fare i versamenti è: IT11 U030 6937 9791 0000 0004 565 intestato al Comitato Montemurlo Solidale presso la Banca Intesa San Paolo – Filiale di Montemurlo via Scarpettini, la causale da indicare è ”Donazione per Luana”.

 

Operaia morta sul lavoro: procura, manipolato orditoio ‘gemello’

Prossimi giorni stessa analisi a macchinario dove l’operaia Luana D’Orazio è morta

Il macchinario ‘gemello’ di quello in cui morì Luana D’Orazio aveva i sistemi di sicurezza manipolati. Lo si apprende da fonti della procura di Prato dopo un accertamento del suo consulente tecnico su un orditoio presente nella ditta uguale a quello in cui morì la 22enne.

Dopo l’incidente gli inquirenti sequestrarono due orditoi nella ditta – quello in cui Luana fu trascinata e un altro, di fronte – per fare una comparazione sui due macchinari. Ieri il consulente del pm ha iniziato l’accertamento dall’orditoio gemello trovando, appunto, le ‘sicurezze’ manipolate. Nei prossimi giorni sarà esaminato il macchinario dov’è morta Luana.

È terminata ieri, dopo circa sei ore, la perizia predisposta dagli investigatori della procura di Prato sull’orditoio dove il 3 maggio è morta Luana D’Orazio. L’esito delle verifiche arriverà entro sessanta giorni. I due indagati nell’indagine per omicidio colposo sono la titolare e il manutentore della ditta.

Ha raggiunto quota 120mila euro la raccolta fondi per il sostentamento del figlio di Luana D’Orazio, che continua sul sito del comune di Montemurlo. In accordo con il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi e l’Amministrazione comunale di Pistoia hanno deciso di sostenere e promuovere la raccolta fondi attivata tramite il Comitato Montemurlo solidale. L’iban sul quale fare i versamenti è: IT11 U030 6937 9791 0000 0004 565 intestato al Comitato Montemurlo Solidale presso la Banca Intesa San Paolo – Filiale di Montemurlo via Scarpettini, la causale da indicare è ”Donazione per Luana”.

Minivan con sei operai finisce in scarpata nell’Aretino, feriti

Un minivan è uscito fuori strada finendo in una scarpata nei pressi di Rofelle, nel comune di Badia Tedalda (Arezzo). A bordo, secondo le prime informazioni, sei operai

Sul posto intervenuti sanitari, inviati anche dall’Emilia Romagna, vigili del fuoco e l’elisoccorso Pegaso. Una persona è stata già estratta e trasportata con l’elisoccorso all’ospedale di Arezzo. Alcuni dei feriti, si spiega dal 118, hanno riportato traumi gravi.

Secondo quanto riferito dai soccorritori gli operai occupanti dei veicolo sono lavoratori di una ditta che sta realizzando un metanodotto tra Toscana ed Emilia Romagna. Le condizioni di quattro feriti sono state valutate da codice rosso, altri due da codice giallo. L’incidente è avvenuto lungo una strada sterrata che dalla statale porta al cantiere.

I sei operai viaggiavano, si spiega, su un mezzo fuoristrada pick up che è finito fuori strada, precipitando in una scarpata di circa sei metri e finendo in un corso d’acqua sottostante. Sul posto con l’elisoccorso è intervenuto anche l’elicottero dei vigili del fuoco che ha calato i pompieri che hanno prestato i primi soccorsi, liberando uno degli occupanti. Altri quattro sarebbero stati trovati già fuori dal veicolo. Uno dei feriti, spiega il 118, è appunto giunto in codice rosso all’ospedale San Donato di Arezzo con l’elicottero Drago dei vigili del fuoco.

Altri due occupanti, sempre in codice rosso, sono in fase di trasferimento, tramite l’elisoccorso Pegaso, all’ospedale Le Scotte di Siena. L’elicottero Drago sta in oltre adesso recuperando un secondo ferito per trasportarlo in codice rosso al San Donato. Gli altri occupanti, si spiega sempre dai sanitari, hanno riportato traumi minori: saranno portati in ambulanza all’ospedale della Valtiberina a Sansepolcro. Sul posto sono intervenute ambulanze e vigili del fuoco anche dall’Emilia Romagna, i carabinieri di Badia Tedalda e appunto due elicotteri, dei pompieri e del 118.

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