Primo maggio: a Firenze biciclettata a sostegno dei rider

Firenze – La biciclettata è partita da Piazza Santa Croce fino al Giardino di Carraia.

Biciclettata con i rider questo pomeriggio per le vie del centro di Firenze per un Primo Maggio dedicato al lavoro atipico e precario. L’iniziativa, promossa dal Nidil Cgil, è partita da piazza Santa Croce per raggiungere il Giardino di Carraia, dove era in programma una festa con le famiglie del quartiere. Interventi di rider, lavoratori, associazioni e il sindacato si alternano alla musica e a una merenda con caccia al tesoro per i più piccoli. I rider, con i loro cassoni, hanno sfilato in bicicletta con dei cartelli per sottolineare il diritto a non lavorare il Primo Maggio (Festa dei Lavoratori) e contro il lavoro a cottimo.

“Quando a fine del 1800 ha preso vita la Festa del Primo Maggio ci si batteva per conquistare le otto ore di lavoro – dice Ilaria Lani segretaria generale Nidil Cgil di Firenze – e vogliamo con questa manifestazione lanciare il messaggio, a partire dalla vertenza dei ciclofattorini contro la paga a cottimo slegata dall’orario di lavoro, che non accetteremo un salto indietro nella storia. Questa iniziativa non vuol essere episodica e vogliamo rifarla anche i prossimi anni”, conclude sempre Ilaria Lani.

Riders contro il contratto nazionale, presidio in Piazza Duomo

Stamani si è tenuto un presidio dei ciclofattorini organizzato da Nidil Cgil contro l’accordo Ugl-AssoDelivery.

“Oggi diamo avvio alle nostre mobilitazioni contro questo contratto firmato da Ugl che per noi è illegittimo perché fimato da solo un sindacato” spiega Ilaria Lani, segretaria generale Nidil Cgil Firenze, “si tratta di un contratto che peggiora le condizioni del lavoro come i compensi, lasciando inalterata la situazione di sfruttamento che c’è in questo settore”

Alcune piattaforme stanno già intimando i lavoratori e le lavoratrici di accettare le condizioni del nuovo contratto pena l’interruzione del rapporto di lavoro.

“Questo contratto ci porta ad avere un paga ancora più bassa di quella che già abbiamo adesso e non porta nessun miglioramento ai nostri diritti”, commenta Bruna Oss, rider da cinque anni che lavora per Just Eat.

Al presidio in piazza Duomo è arrivato il presidente della Regione Eugenio Giani che si è interessato alla vertenza, si è impegnato a incontrare quando possibile i rider e il sindacato.

La protesta promossa da Nidil Cgil continuerà anche nei prossimi giorni, per impedire l’entrata in vigore del contratto nazionale e si valutano anche dei ricorsi in tribunale contro l’accordo.

Ilaria Lani, segretaria generale Nidil Cgil Firenze e Bruna Oss, rider intervistate da Monica Pelliccia, durante il presidio.

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Decreto riders, Nidil-Cigil Firenze: “Passi avanti ma non risolutivi”

“Le norme inserite nella conversione del decreto Riders sono dei passi in avanti ma non risolvono i problemi dei ciclofattorini”. Questo è il commento di Nidil-Cgil di Firenze fatto durante l’incontro con i tre parlamentari di maggioranza (Jessica Costanzo del M5s, Debora Serracchiani del Pd, Francesco Laforgia di LeU) e alcuni riders, per esporre le criticità ancora esistenti e trovare soluzioni per migliorare ancora il decreto.

“Ci sono passi in avanti importanti  in particolare sul compenso, che viene collegato ai contratti nazionali di lavoro e dove viene superato il cottimo, e anche sulla disciplina del lavoro subordinato, che però si applica solo ai riders che sono continuativi”, ha affermato Ilaria Lani (Nidil). La sindacalista ha inoltre sottolineato che il problema è l’assenza di riders con contratto di collaborazione continuativa essendo tutti collaboratori occasionali.
Più fiducia invece da parte dei riders: “Abbiamo sentito che c’è una collaborazione abbastanza buona con la nuova maggioranza”, ha detto Ruben di Firenze. Tuttavia ancora forte è il desiderio di lottare perché “non possiamo accettare di essere sfruttati  e di essere ridotti a mera merce, io non posso correre di più rischiando di farmi male, e rischiando di non avere nessuna sicurezza sociale come è successo finora”, ha dichiarato Antonio di Napoli.
INTERVISTA CON TALEM PARIGI, RIDER

Comitato dei riders Firenze, denuncia caso di razzismo contro ciclofattorino straniero

I riders si sono ritrovati questa mattina per un presidio e sciopero per chiedere una paga oraria dignitosa, tutele contributive e assicurative, trasparenze, sicurezza e diritti sindacali.

Un ciclofattorino sarebbe stato minacciato di denuncia e poi etichettato con epiteti razzisti dal manager fiorentino di Uber Eats: la denuncia arriva da Riders union Firenze (Ruf), il comitato autonomo dei fattorini che, dopo l’episodio, torna a chiedere il contratto di lavoro nazionale della logistica.

Secondo quanto hanno raccontato i rappresentati di Ruf, in conferenza stampa, il ciclofattorino di origine Nordafricana sarebbe stato minacciato di denuncia per non aver restituito lo zaino aziendale dopo un breve periodo di inattività, nonostante, hanno sottolineato, tale restituzione non sia prevista dal contratto firmato dai riders. Inoltre il rider sarebbe stato apostrofato con frasi razziste.

“Ci sono stati dei messaggi su whattsapp – ha spiegato uno dei rappresentanti di Ruf – che il manager fiorentino di Uber Eats ha mandato a un nostro collega in cui lo minaccia di denuncia se non avesse restituito lo zaino in tempi brevi anche se il contratto non prevede la restituzione”.

“Questo episodio – ha aggiunto un altro riders – lascia un sottofondo di amarezza per tutti noi, per le continue e quotidiane ripercussioni dovute alla mancanza di un contratto. Chiediamo di essere inseriti in un contratto nazionale esistente che è quello della logistica e di essere riconosciuti come lavoratori subordinati a tutti gli effetti”. Poi il Ruf si rivolge direttamente al ministro del Lavoro Luigi Di Maio: “ha strumentalizzato la questione dei riders usandola per fare propaganda elettorale. Il tavolo di contrattazione è partito dall’insediamento del governo che ci ha promesso tutele e garanzie e che avrebbe imposto alle aziende di inserirci nel contratto nazionale della logistica – conclude -, ma ad oggi non si hanno riscontri se non altri spot elettorali.”

Lo sciopero che interessa soprattutto i riders di Glovo è stato indetto dalla Nidil Cgil Firenze perché la settimana scorsa, la piattaforma ha annunciato di eliminare in quasi tutti i turni la paga minima garantita in assenza di consegne, applicando esclusivamente il cottimo.

La segretaria della Nidil Cgil Firenze Ilaria Lani ha spiegato che “oggi stiamo facendo il primo sciopero, ci sono riders di Glovo che hanno preso il turno, ma non risponderanno alle chiamate per le consegne. Questo è un segnale forte che vogliamo dare alle piattaforme per dire che non accettiamo questo ricatto, vogliamo diritti per questi lavoratori, innanzitutto il ripristino del minimo garantito, chiediamo i diritti che hanno tutti i lavoratori, chiediamo alle piattaforme di aprire una discussione e al ministro Luigi Di Maio diciamo basta promesse vogliamo regolamentare questo settore.”

“I lavoratori delle piattaforme di food delivery – spiega in una nota il sindacato – continuano a lavorare senza nessuna tutela e garanzia, anzi le condizioni peggiorano: in questi mesi, dalla maggior parte delle piattaforme, le collaborazioni coordinate e continuative sono state sostituite con la prestazione occasionale che interessa circa 20mila riders in tutta Italia e un migliaio a Firenze. Inoltre – conclude la nota -, le paghe sono calate, le condizioni di sicurezza sono inesistenti e il rischio è tutto sulle spalle dei riders.”

Le voci di due membri del Comitato Riders raccolte al microfono di Gimmy Tranquillo.

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Foodora: regione chiederà intervento Mise per tutelare occupazione e condizioni lavoro

“Il tempo stringe, è adesso che bisogna trovare una soluzione e portare le aziende a una trattativa. Terremo alto il livello di attenzione”. deunciano i sindacati.

Sul delicato passaggio di Foodora alla spagnola Glovo, che al momento non prevede alcun trasferimento di contratto per i 200 lavoratori che operano su Firenze, la Regione chiederà un intervento del Mise (sono 2mila i dipendenti coinvolti in tutta Italia), anche in considerazione del tavolo nazionale sull’intero settore aperto al Ministero del lavoro.

Questo è quanto detto dal consigliere del presidente Enrico Rossi per il lavoro, Gianfranco Simoncini, che oggi ha incontrato sulla questione i rappresentanti sindacali di Nidil-Cgil e Felsa-Cisl. Simoncini ha ribadito l’impegno della Regione, più volte sottolineato anche da interventi del presidente Rossi, sul tema dei diritti dei lavoratori “digitali” ad ha assicurato il sostegno alle richieste dei sindacati per la continuità occupazionale e contrattuale. Oltre all’iniziativa verso il Mise, ha affermato il consigliere, verranno attivati contatti nei confronti degli amministratori di Foodora per chiedere garanzie per i lavoratori coinvolti.

Il 30 novembre, hanno ricordato i sindacati, scadranno i contratti in essere e da parte della nuova proprietà non è arrivata alcuna assicurazione circa la riassunzione dei lavoratori, ma solo la generica disponibilità a valutare i curricula dei dipendenti. A questo si aggiunge, hanno sottolineato, anche la certezza che non vengano confermate le attuali condizioni di lavoro.

Sul fronte sindacati, sono intervenute, Ilaria Lani di Nidil Cgil e Silvia Casini di Felsa Cisl, al termine del Tavolo sulla vertenza Foodora-Glovo che si è riunito oggi pomeriggio in Regione. “Per noi l’obiettivo è lo stesso: i ciclofattorini, che hanno subito un trattamento grave e inaccettabile, devono essere riassunti alle stesse condizioni e occorre regolamentare il settore per garantire a tutti diritti e tutele” hanno detto Lani e Casini.

La Regione si è impegnata a convocare le aziende interessate e a sollecitare sulla vertenza il Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico, anche alla luce del tavolo che su questo settore si è insediato con le organizzazioni di rappresentanza. La vertenza fiorentina Foodora-Glovo, sempre questo pomeriggio, è stata oggetto anche di una discussione nella Commissione lavoro del Consiglio comunale di Firenze, che ha avuto in audizione lavoratori e rappresentanti sindacali.

A Firenze sono circa 200 i ciclofattorini di Foodora che resteranno senza lavoro dal 1° dicembre, quando scadrà il loro contratto (un Co.co.co): con l’annunciata vendita di Foodora a Glovo, è infatti trapelata la volontà di Glovo di non voler dare continuità ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa instaurati da Foodora con quasi 2mila rider in tutta Italia.

Per continuare a lavorare i ciclofattorini, se vorranno, potranno solo partecipare alle selezioni di Glovo, senza nessuna garanzia di continuità occupazionale, e sperare di vincerle all’interno di una gara con nuovi sistemi di ranking. Qualora fossero scelti da Glovo, vedrebbero in ogni caso peggiorare le proprie condizioni di lavoro, in quanto non avrebbero un Co.co.co ma una collaborazione occasionale pagata a cottimo.

 

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