“Il fatto non sussiste”: assolti attivisti Ultima Generazione che si incollarono al vetro della ‘Primavera’ di Botticelli

il blitz degli attivisti di  Ultima Generazione risale al  luglio 2022. Oggi il tribunale di Firenze ha emanato una sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste.

Lo ha deciso il gup del tribunale di Firenze nei confronti di tre attivisti di Ultima Generazione che a luglio 2022 si incollarono alla vetrata di protezione della Primavera di Botticelli agli Uffizi per inscenare una protesta ambientalista.

Secondo gli attivisti “per il giudice, incollarsi al vetro di protezione della Primavera di Botticelli non costituisce un fatto meritevole di essere condannato. Questo ci solleva, ma non ci consola: il Governo ancora non si impegna a mettere in sicurezza la popolazione dalla crisi climatica”.

Gli attivisti assicurarono  di aver usato solo colla che non arrecasse alcun danno alla cornice dell’opera d’arte o al vetro che la protegge. “Per assicurarcene – spiegò allora Laura, una delle promotrici della campagna – abbiamo chiesto consigli a dei restauratori che ci hanno fornito incollante adatto. Per noi è importante valorizzare l’arte e non danneggiarla”.

Gli ambientalisti si giustificarono dicendo che avevano  pensato all’azione non violenta nei musei per ricordare al pubblico che la bellezza della natura spesso oggetto delle opere che amiamo è in pericolo a causa del cambiamento climatico. “L’arte  sarà un lusso che non potremo permetterci in preda alla fame e alla sete”.

Gli attivisti di ultima Generazione furono stati portati via dalle forze dell’ordine, ma promisero  di tornare in altre città d’arte per nuove proteste non violente. “Vogliamo proteggere l’arte, non distruggerla come i nostri governi fanno con l’unico pianeta che abbiamo a disposizione – spiegarono -. Vogliamo che le autorità interrompano la riapertura delle centrali a carbone e cancellino il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale. Vogliamo che si proceda a un incremento di energia solare ed eolica. di almeno 20GW nell’anno corrente e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare un nuovo impiego in mansioni più sostenibili”.

 

“Non potevano avere percezione del rifiuto”: GUP Firenze assolve due ragazzi da accusa stupro

Rese note le motivazioni della sentenza emessa nel marzo scorso dal gup del tribunale di Firenze, con la quale due giovani, 19enni all’epoca dei fatti, sono stati assolti dall’accusa di violenza nei confronti di una ragazza di 18 anni, durante una festa in una casa in provincia di Firenze.

Non potevano avere la percezione del ‘no’ di quella ragazza, e  “una concezione assai distorta del sesso” li ha condotti in errore: con queste motivazioni due giovani sono stati assolti  dall’accusa di presunta violenza sessuale di gruppo. le motivazioni, che stanno facendo molto discutere e che indubbiamente suscitano scalpore, sono state pubblicate recentemente, come riportato nei giorni scorsi dall’edizione fiorentina de Il Tirreno. la sentenza è stata   emessa nel marzo scorso dal gup del tribunale di Firenze.

Il GUP ha assolto due giovani, 19enni all’epoca dei fatti,  dall’accusa di violenza nei confronti di una ragazza di 18 anni, durante una festa in una casa in provincia di Firenze. Il gup che li ha processati in abbreviato li ha ritenuti non punibili “per errore sul fatto che costituisce il reato”. Nell’episodio era coinvolto anche un minorenne, che è stato sottoposto a un procedimento parallelo, ottenendo la messa alla prova.

Nel corso del processo era emerso che la ragazza aveva già avuto in passato rapporti con uno degli imputati, anche davanti ad altre persone. Un precedente che avrebbe quindi indotto i due 19enni a non avere dubbi sul consenso della ragazza durante quella festa in una casa in provincia di Firenze.

Quella sera, però, la ragazza sarebbe stata ubriaca e quindi non in condizioni di manifestare la propria volontà. Nelle motivazioni, il giudice si spinge anche a tratteggiare un profilo dei due imputati, considerati «condizionati da un’inammissibile concezione pornografica delle loro relazioni con il genere femminile, forse derivante di un deficit educativo e comunque frutto di una concezione assai distorta del sesso». Nella vicenda di quella sera era stato coinvolto anche un minorenne, che in un altro procedimento ha ottenuto la messa alla prova.

Turista morto in S. Croce, a processo vertici dell’Opera

Vanno tutti a processo i quattro indagati nell’inchiesta per la morte del turista spagnolo Daniel Testor colpito da un frammento di pietra staccatosi dal soffitto della basilica di Santa Croce a Firenze il 19 ottobre 2017.

Il gup Gianluca Mancuso ha disposto il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per il presidente dell’Opera di Santa Croce Irene Sanesi, per Stefania Fuscagni che l’aveva preceduta nell’incarico, per il segretario generale dell’Opera Giuseppe De Micheli e per il tecnico responsabile geometra Marco Pancani. Prima udienza il prossimo 7 aprile.

L’Opera di Santa Croce di Firenze commenta con una nota la decisione del giudice dell’udienza preliminare Gianluca Mancuso: “Ben venga l’accertamento della verità anche attraverso il dibattimento. Rispettiamo la decisione oggi assunta dal Gup, che era per certi versi attesa, ma con tutta serenità riteniamo di non poterla condividere”.

L’Opera di Santa Croce, ancora una volta, mette in evidenza “la sua condotta di diligenza nella cura del complesso monumentale. È la concretezza dei fatti e delle cifre a dimostrare quanta attenzione l’Opera abbia prestato alla manutenzione ordinaria e straordinaria”, si afferma nello stesso testo.

“Siamo certi – prosegue l’Opera – che il confronto dibattimentale metterà in evidenza ancor maggiore questa azione di cura e diligenza. Negli ultimi 15 anni sono stati posti costantemente in essere interventi diffusi che hanno visto un impegno economico complessivo di oltre 23,5 milioni di euro – ricorda l’Opera di Santa Croce – Si è agito in particolare sulle coperture, sugli elementi architettonici, sulla struttura muraria, sulle bifore e sul campanile, interessato da indagini specifiche che hanno portato alla realizzazione di una speciale struttura antivibrazioni”.

Arezzo, anziani maltrattati, gup: niente patteggiamenti

Nella vicenda dei maltrattamenti agli anziani ospiti della casa di riposo di Strada di Castel San Niccolò (Arezzo), il gup del tribunale di Arezzo Piergiorgio Ponticelli ha rigettato le proposte di patteggiamento a un anno e dieci mesi di reclusione avanzate da tre operatrici della Rsa.

A inoltrare le proposte sono stati i legali di tre donne che lavoravano nella struttura di Arezzo accusate, insieme ad altri quattro colleghi, di maltrattamenti. Gli episodi vennero documentati con video girati da telecamere nascoste dai carabinieri.

Le immagini hanno mostrato scene di vessazioni nei confronti degli anziani che avrebbero dovuto accudire con cura, attenzione e pazienza. Secondo il giudice Ponticelli, la pena e la concessione della condizionale proposta non sarebbero stati congrui anche rispetto alla gravità dei fatti contestati.

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