Card. Bassetti: sanità universale costerebbe meno che corsa riarmo

Lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, aprendo a Firenze l’Incontro dei vescovi ‘Mediterraneo frontiera di pace’. “La Fine della Guerra Fredda ci ha consegnato democrazie fragili”

“Anche il Covid-19 ci ha messi davanti alla necessità di passare dal paradigma del più forte a quello cooperativo e della solidarietà”, ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti,. presidente della Cei, aprendo a Firenze l’Incontro dei vescovi ‘Mediterraneo frontiera di pace‘. “Dobbiamo dirlo con chiarezza ai nostri popoli e ai leader dei nostri popoli – ha affermato -: la prossima pandemia ci troverà ancora impreparati se non garantiremo una sanità equa e giusta per tutte le persone della terra. Non è utopia, questa, ma una stridente necessità; come non pensare che per una sanità universale basterebbe una cifra molto inferiore a quanto costa la sciagurata corsa al riarmo?”.

“Quale bilancio possiamo trarre a distanza di circa 30 anni dalla fine della guerra fredda?”, ha poi chiesto il cardinale Gualtiero Bassetti. “Le nuove democrazie, purtroppo, sono molto fragili e alcune di quelle che si ritenevano mature sono entrate in crisi – ha sottolineato il presidente della Cei -; la diseguaglianza sociale è cresciuta intensificando il malessere nelle nostre società; i flussi migratori sono aumentati, depauperando i paesi di origine e generando marginalità e violenza in quelli di transito e destinazione”.

Secondo Bassetti, “il prezzo maggiore di questa difficile situazione viene pagato drammaticamente dalle popolazioni inermi, troppo spesso in ostaggio di guerre e tensioni che non sembrano avere una via di uscita”.

Per Bassetti, “l’attuale sistema internazionale non sembra aiutare la crescita e lo sviluppo integrale dei popoli del Mediterraneo. La cornice geopolitica nei quali essi sono inseriti influenza notevolmente la loro vita interna, lo sviluppo economico e non sempre favorisce il rispetto dei diritti umani”. “Sono ormai molte le crisi che coinvolgono il Mediterraneo – ha osservato -: penso, per esempio, ad alcune aree dei Balcani, del Medio Oriente, del Maghreb e, per ultimo, al Mar Nero che è storicamente, culturalmente, politicamente e anche spiritualmente parte integrante del Mediterraneo”. Ricordando ai confratelli vescovi come “tutti abbiamo vissuto l’incubo della guerra fredda e abbiamo davanti agli occhi le scene festose dell’abbattimento del muro di Berlino”, Bassetti ha chiesto: “Ma cosa è successo dopo?”. “Già a partire dal 1991, con la prima guerra del Golfo che san Giovanni Paolo II condannò – inascoltato – con tutta la sua forza, siamo entrati progressivamente in un contesto di disordine internazionale in cui le ferite dei popoli si sono moltiplicate”, ha rievocato. “In tante parti della nostra area mediterranea, intere generazioni sono nate e cresciute nella violenza, con cicatrici visibili

Papa, sereno per dossier Viganò, chiesa si prende cura dei migranti

Il Papa si è espresso con “Silenzio e preghiera con chi cerca scandalo” riguardo al dossier Viganò e rispetto alla Diciotti: “la Chiesa, sin dalle sue origini, si prende cura dei forestieri e dei migranti: è una missione evangelica”

Gualtiero Bassetti, presidente Cei, racconta il suo incontro con il Papa in un’inervista al Corriere Fiorentino. “Ho incontrato il Santo Padre recentemente e l’ho visto molto sereno. Di fronte a ogni avversità il Papa reagisce dicendo: ‘L’importante è fare ciò che ci chiede il Vangelo'”.

“Riguardo a questi dossier le parole pronunciate da Francesco sono stupende: ‘Silenzio e preghiera con chi cerca scandalo’. Le faccio mie e le propongo a tutta la Chiesa italiana”. Continua Gualterio Bassetti, in merito alla ‘testimonianza’ dell’ex nunzio negli Usa, Carlo Maria Viganò.

Rispondendo sulla nave Diciotti e su rischi di spaccatura per la Chiesa in tema di immigrazione Bassetti sottolinea che “noi non ci tiriamo indietro”, “la Chiesa, sin dalle sue origini, si prende cura dei forestieri e dei migranti: è una missione evangelica”, e “non è certo un progetto politico da valutare co un sondaggio di opinione”, “la Chiesa non ha interessi politici, e ben che meno di governo”.

Infine sugli scandali su ch specula sull’accoglienza, “ogni ingiustizia deve essere sanzionata”, “ma la retorica del business sui migranti non mi appassiona”.

Muore operaio travolto da blocco di marmo

Tragedia a Marina di Carrara. Operaio dipendente di una ditta di autogru, di circa 40 anni, muore travolto da un blocco di marmo.

Si chiamava Luca Savio e aveva 37 anni, l’operaio morto stamani travolto da un blocco di marmo. Lascia la moglie e un figlio in tenera età.

Carabinieri e tecnici dell’Asl stanno conducendo le indagini per ricostruire la dinamica della tragedia. L’area dove si è verificato l’incidente mortale è stata sequestrata.
Sembra che l’uomo si trovasse vicino a un blocco già posizionato sul terreno. Per cause da chiarire l’informe di marmo si è mosso e ha colpito l’operaio al torace. Inutili sono stati i soccorsi. Per quasi mezz’ora i soccorritori hanno cercato di rianimarlo ma inutilmente. Molte cave, in segno di lutto, hanno subito sospeso il lavoro.

Commenta la tragedia Gualtiero Bassetti, presidente della Cei: “Purtroppo, nonostante le grandi grida e le grandi promesse, io stesso ho constatato che in certi ambienti di lavoro, perché le giro le fabbriche, e prima le giravo ancora di più, spesso mancano gli elementi essenziali della garanzia”.

“Raccomandiamo veramente che tutti i sistemi di sicurezza che sono necessari vengano rigorosamente applicati”, ha affermato, a margine della della Celebrazione eucaristica di San Benedetto nella Basilica di San Miniato al Monte a Firenze. “Non si può esporre la vita di un uomo – ha aggiunto – che ha un valore immenso, lo sa soltanto Dio, a qualche banale accidente per cui uno deve morire lasciando sola la famiglia”.

Il Gruppo regionale Movimento 5 stelle si è unito al cordoglio per l’evento: “Esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la tragica morte dell’operaio schiacciato da una lastra di marmo a Marina di Carrara. Ci stringiamo nel dolore ai familiari ed ai colleghi della vittima. Occorrerà fare piena chiarezza sulle cause dell’incidente fatale e rafforzare ulteriormente le misure di sicurezza in questi luoghi di lavoro particolarmente a rischio. E’ intollerabile che si continui a morire sul posto di lavoro. Occorre l’impegno di tutte le Istituzioni e di ogni schieramento politico per porre fine a questo tragico bollettino di guerra”.

“Un’altra tragedia, l’ennesima di una lunga serie per il nostro territorio. Bisognerà fare luce sull’accaduto e chiarire tutte le dinamiche. Resta però un fatto, morire sul lavoro è inaccettabile, lo diciamo troppo spesso e mai come adesso quindi è urgente intervenire in maniera concreta sulla prevenzione e sulla sicurezza: l’impegno nelle istituzioni deve essere totale. Così Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd. “Abbiamo messo in campo tante azioni su questo tema come Regione Toscana ma non dobbiamo fermarci, la sicurezza sui luoghi di lavoro deve rappresentare una priorità assoluta. Ai familiari e ai colleghi della vittima il più profondo cordoglio e la massima vicinanza in questo momento di enorme dolore”, conclude Bugliani.

L’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi, ha commentato: “Ancora un morto sul lavoro. E ancora una volta nel settore del marmo. Il primo pensiero va alla famiglia, alla quale esprimo la mia vicinanza e la mia solidarietà. E’ davvero doloroso registrare un nuovo infortunio mortale proprio in un settore in cui tanto abbiamo fatto per aumentare la sicurezza e accrescere la consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro”.

“In questi ultimi anni – ricorda l’assessore – abbiamo messo in campo interventi concreti. Ma evidentemente tutto questo non è ancora sufficiente. Per migliorare la sicurezza nelle cave e nel settore del marmo è necessaria una stretta collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro, una vera alleanza tra tutte le figure dell’impresa. E i controlli devono essere assidui e costanti”.

Dure le parole di CGIL Toscana: “A distanza di 2 mesi un altro infortunio mortale sul lavoro si è portato via un lavoratore della provincia. Dalle prime notizie sembra che il giovane stesse lavorando intorno ad un blocco di marmo in un deposito vicino al porto che improvvisamente lo ha colpito mentre lo stava movimentando. Al momento risulta che avesse un contratto di lavoro attivato il 6 luglio e della durata di soli 5 giorni. Un ragazzo di 37 anni ha perso la vita per un contratto di lavoro di soli 5 giorni!Appresa la notizia, nelle cave è scattata la solidarietà di tutti i cavatori che hanno immediatamente abbandonato il lavoro e così hanno fatto tanti lavoratori del piano del settore lapideo. La tragedia di oggi è indice di fallimento di tutta la nostra comunità. Nonostante la task-force messa in campo dalla Regione Toscana continua la strage, perché di vera e propria strage si parla, di lavoratori. La nostra posizione è sempre la stessa: le imprese che non rispettano le leggi e le regole in materia di salute e sicurezza sul lavoro devono essere chiuse! Inoltre tutti gli attori coinvolti devono riflettere sull’ opportunità di consorziare le piccole imprese in maniera tale da avere più garanzie e tutele per lavoratori e lavoratrici. La CGIL di Massa Carrara oltre ad esprimere cordoglio ai familiari del ragazzo e lancia ancora una volta un appello affinchè tutti i soggetti istituzionali coinvolti si impegnino fermamente per fermare questa strage

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