In Toscana dimezzata produzione di miele di acacia

Secondo quanto reso noto da Confagricoltura Toscana, la produzione miele di acacia quest’anno sarebbe diminuita di oltre il 50 per cento rispetto alla produzione consueta a causa del maltempo che ha danneggiato la fioritura.

“Soprattutto le grandinate che si sono avute nei mesi primaverili hanno danneggiato la fioritura delle acacie – spiega Confagricoltura Toscana con Gianluca Ghini, che fa parte anche dell’associazione toscana apicoltori – ma le basse temperature e la pioggia hanno anche impedito che le api uscissero all’esterno delle arnie per un lungo periodo. Il meteo purtroppo è ancora incerto ma per gli oltre 5mila apicoltori toscani sarebbe fondamentale una tregua dalle piogge perché è ora il momento della produzione di miele di altre fioriture, del castagno nell’Aretino, del girasole nella Valdichiana, del millefiori, e sarebbe fondamentale compensare la scarsa produzione primaverile”.

In attesa dell’arrivo dell’estate gli agricoltori stanno valutando se chiedere lo stato di calamità: “In molte zone non è stato ancora possibile procedere alle semine del grano, del girasole, del tabacco. La situazione inizia a farsi allarmante, chi ha seminato ha in buona parte i campi sottacqua, se il bel tempo non si stabilizza anche l’annata rischia di essere compromessa”, commenta Ghini.

Pasta: Confagricoltura, con nuove etichette maggior sicurezza

​Arriva il plauso alle nuove etichette per la pasta e il riso che consentono ai consumatori di conoscere il luogo di coltivazione del grano che devono essere ora indicate con chiarezza sulle confezioni. La novità interessa le 5000 aziende toscane che producono grano duro.

“E’ un passo in avanti importante che chiedevamo da tempo – commenta Gianluca Ghini, di Confagricoltura Arezzo, parlando dell’entrata in vigore dei decreti firmati dai ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda – una questione di trasparenza nei confronti del consumatore che può fare la sua scelta su pasta e riso, e che deve essere consapevole che in alcune coltivazioni all’estero sono ancora utilizzate sostanze nocive che da noi sono vietate”.

Per Confagricoltura Toscana le nuove etichette sono una questione di sicurezza alimentare: “Il grano toscano, tra le altre qualità dovute al nostro particolare microclima, ha un requisito indispensabile, è un prodotto sano”.

La nuova etichettatura potrebbe anche portare a una riduzione delle importazioni di grano e riso dall’estero, con conseguenze dirette sulle aziende italiane: “Un modo indiretto di restituire valore al nostro prodotto”.

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