Coronavirus, mercoledì 3 giugno il flashmob degli infermieri

Giannoni (Nursind), “Ci hanno chiamati eroi e poi si sono scordati di noi: sparito il bonus dal Decreto Rilancio, mentre la Regione Toscana ha tagliato fuori chi si è ammalato”

Quaranta paia di scarpe per non dimenticare gli infermieri che hanno perso la vita a causa del Coronavirus, 300 colleghi in piedi, a debita distanza gli uni dagli altri, per ricordare anche le mancate promesse di Governo e Regione Toscana nei confronti della categoria: mercoledì 3 giugno alle ore 10 il sindacato autonomo degli infermieri Nursind darà vita a un flashmob in piazza Duomo a Firenze.

Al centro della manifestazione, organizzata rispettando tutti i criteri di sicurezza per la prevenzione del contagio, il ricordo dei 40 infermieri scomparsi in Italia negli ultimi mesi e la rivendicazione dei diritti dei lavoratori. “Ci hanno chiamati eroi – dichiara Giampaolo Giannoni, segretario Nursind Toscana – e ci hanno già dimenticati”.

“A febbraio il Governo ci aveva promesso un aumento di stipendio, diventato un bonus di circa 100 euro ad aprile, per poi scomparire del tutto nel passaggio dalla bozza al Decreto Rilancio”, sottolinea Giannoni.

“La Regione Toscana ha direttamente dimenticato i colleghi che si sono ammalati di Coronavirus sul lavoro – aggiunge il segretario di Nursind Toscana – riconoscendo una premialità unicamente a chi poteva timbrare il cartellino ed escludendo chi era in malattia. Abbiamo già avuto modo di denunciare i criteri iniqui e finanche irrispettosi con cui la Regione Toscana ha stabilito la premialità per il settore sanitario, senza neanche ascoltare la nostra posizione come sindacato rappresentativo delle professioni infermieristiche. Ma vale la pena sottolineare che in nessuna guerra si lasciano indietro i feriti: in questa battaglia è stato fatto”.

Il flashmob in programma mercoledì prossimo in piazza Duomo a Firenze segue la manifestazione organizzata dal Nursind a Torino e sarà replicato nelle prossime settimane in altre città d’Italia, a partire da Milano e Roma, per diffondere un messaggio a livello nazionale. “Quello di non dimenticare – dichiara Giannoni – non dimenticare i sacrifici fatti e i provvedimenti dovuti a una professione che non solo in questa emergenza ha dato molto a questo Paese”.

Nursind, legge Toscana “iniqua per gli infermieri”

Firenze, secondo il sindacato Nursind, la legge approvata dal Consiglio Regionale della Toscana che stabilisce indennità giornaliere di diversa entità per il personale sanitario in servizio nelle strutture ospedaliere del territorio sarebbe “iniqua e irrispettosa”.

Lo ha dichiarato in una nota Giampaolo Giannoni, segretario regionale Nursind, il sindacato autonomo degli infermieri, che a fine marzo aveva presentato un esposto alla Procura di Firenze contro la Regione lamentando la fornitura agli infermieri di dispositivi di protezione inadeguati.

Giannoni sottolinea che la legge non prevede “nessun indennizzo per gli infermieri in malattia a causa del Covid-19”, oltre a presentare “disparità di trattamento tra colleghi, penalizzazione dei turnisti, nessuna indennità aggiuntiva né per il servizio di emergenza urgenza del 118, né per gli infermieri delle unità territoriali, anch’essi impegnati in prima linea in questa battaglia”.

Il provvedimento lamenta il segretario regionale del Nursind, “prende le mosse da un accordo sottoscritto unicamente dai sindacati Cgil, Cisl e Uil”, che è “un accordo precario che stabilisce una indennità aggiuntiva giornaliera solo per il mese di aprile, quando ormai è chiaro che l’emergenza durerà ancora a lungo”

Coronavirus, “Irregolarità nelle assunzioni in Toscana, pronti a vie legali”

Giannoni (Nursind), “Centinaia di segnalazioni sulla graduatoria Estar per pesanti scorrettezze. Mentre aumentano i contagi nel personale sanitario”.

“Abbiamo ricevuto centinaia di segnalazioni per irregolarità nella procedura di assunzione del personale infermieristico in Toscana: siamo pronti ad agire per vie legali”. E’ quanto denuncia Giampaolo Giannoni, segretario regionale del sindacato autonomo degli infermieri Nursind.

“Si stanno succedendo diverse irregolarità nella graduatoria Estar – dichiara Giannoni – che dovrebbe portare all’assunzione a tempo indeterminato di 1.400 infermieri sul territorio regionale: colleghi che vengono inspiegabilmente scavalcati da altri, operazioni scorrette nei confronti delle colleghe in gravidanza, che in alcuni casi sono state saltate del tutto, preferenze territoriali non prese in considerazione”.

“Tutto questo è inaccettabile – prosegue il segretario Nursind Toscana – tanto più in un momento del genere, in cui continuiamo a sentire la lontananza dell’amministrazione, Regione in primis, a partire dalla questione sicurezza. Continuano ad arrivare delibere aziendali che impongono agli infermieri di intervenire su pazienti positivi muniti solo di mascherine chirurgiche, che sono assolutamente inefficaci a proteggere dal virus Covid-19”.

“Non a caso assistiamo a un’escalation di contagi nel personale sanitario. E anche l’aspetto psicologico che tutto ciò produce non è trascurabile – afferma Giannoni – aggravato da turni massacranti, senza alcun sostegno dal punto di vista psicologico”. “E’ impensabile fare turni di 12 ore con tute, scafandri, guanti e occhiali: in alcuni reparti siamo riusciti a negoziare turni più brevi, ma non c’è uniformità nel sistema sanitario toscano”. “Come Nursind presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica”, conclude Giannoni.

Coronavirus: Nursind Toscana, ASL invitano a uso scorretto mascherine, intervengano Nas

La denuncia di  Giampaolo Giannoni, responsabile regionale del sindacato autonomo degli infermieri Nursind. Tra gli ospedali coinvolti anche Careggi

“Mancano le mascherine, a Careggi si chiede agli infermieri di riutilizzare i dispositivi monouso e in altre parti della Toscana si invitano addirittura a fabbricarle con la carta da forno. Chiediamo l’intervento dei Nas per far rispettare le prescrizioni di legge negli ospedali toscani”. Così Giampaolo Giannoni, responsabile regionale del sindacato autonomo degli infermieri Nursind che aggiunge: “Oggi registriamo il primo caso di contagio da Covid-19 tra le nostre fila ma era solo questione di tempo, considerato il fatto che siamo in prima linea da settimane senza che ci abbiano dotati delle necessarie precauzioni”.

Secondo quanto riferisce Giannoni “in diversi presidi ospedalieri toscani per mancanza di dispositivi gli infermieri sono costretti a utilizzare una sola mascherina per turno e a
riutilizzarla almeno tre volte: si chiede esplicitamente al personale di lasciare le mascherine usate, che dovrebbero essere monouso – in un apposito sacchetto, per inviarle a sterilizzare. O addirittura si invitano gli infermieri a lavarle a casa con
acqua calda e sapone”: succede “nell’Azienda ospedaliera universitaria di Careggi così come in altre strutture dell’Asl Toscana Centro.

Nell’area di competenza dell’Asl Toscana Nord Ovest si arriva addirittura a raccomandare l’uso di mascherine artigianali realizzate con carta da forno” e anche il personale del 118
“viene inviato con la sola mascherina chirurgica, assolutamente insufficiente”, quando “si riscontrano sospetti casi positivi”.

Tutto ciò è in violazione dell’art. 34 del protocollo firmato ieri secondo il quale “i dispositivi sanitari devono essere validati dal Consiglio superiore di sanità”. “Ulteriore aggravante: per il personale sanitario non è previsto il tampone” né “è prevista la quarantena finché non manifesta i sintomi della malattia”.

Coronavirus, appello Nursind: “Misure straordinarie e assunzioni urgenti in Toscana”

“Misure straordinarie e provvedimenti urgenti per tutelare gli infermieri al lavoro nei presidi ospedalieri toscani e fronteggiare la situazione provocata dalla diffusione del Coronavirus”. Il sindacato autonomo degli infermieri Nursind scrive al Presidente della Regione Enrico Rossi, all’Assessore alla Salute Stefania Saccardi e alle Direzioni delle Asl toscane per avere risposte circa gli interventi messi in atto a tutela del personale sanitario, inevitabilmente più esposto al virus.

“Non riusciamo a comprendere le iniziative poste in essere all’Ospedale di Arezzo e Siena Le Scotte con punti di pre-filtraggio ospedalieri, diversamente dai presidi ospedalieri dalle altre aziende regionali – scrive il segretario regionale Giampaolo Giannoni nella missiva diffusa oggi – tra l’altro con l’utilizzo di personale infermieristico e sanitario in regime di straordinario; personale che già in ‘regime ordinario’ è sottoposto a turnazioni e carichi di lavoro insostenibili. Risulta inoltre che in molte strutture aziendali regionali non siano stati ancora forniti i dispositivi di protezione individuale idonei per la protezione degli operatori”.

“Per questo, oltre ad incrementare le ‘pulizie’ nelle strutture ospedaliere e in particolare nelle zone di attesa (come da ordinanza n.2 del 22/02/2020 a firma del presidente della Giunta Regionale Enrico Rossi) ci aspettiamo provvedimenti urgenti e straordinari per l’assunzione di infermieri ed operatori sanitari”, aggiunge Giannoni.

“Preoccupati della già grave situazione riguardante la carenza di personale infermieristico delle aziende sanitarie Toscane – prosegue la lettera del Nursind – esortiamo la Regione e le Direzioni delle Asl ad attuare tutti gli interventi previsti dalle linee guida internazionali per prevenire e limitare il diffondersi del virus tra gli operatori sanitari e tra la popolazione tutta”.

“Non sfugge la gravità dell’eventuale necessità di porre in quarantena una quantità di infermieri tale da rendere non operative intere strutture aziendali”, conclude Giannoni.

Sanità Toscana, Nursind denuncia: “Emergenza Quota 100: quasi 2.300 posti scoperti tra infermieri e personale socio sanitario”

“Quasi 2.300 posti vacanti tra infermieri e personale socio sanitario entro la fine dell’anno”, è l’allarme lanciato da Nursind. “Già da un anno fa esortavamo la stessa Regione e l’Estar a intervenire con nuovi bandi di concorso per le assunzioni a tempo indeterminato”, si legge nel comunicato stampa del sindacato.

Le preoccupazioni riguardano le carenze dell’organico, specie Oss e infiermieri, che sono state stimate dal sindacato autonomo degli infermieri (Nursind) in oltre 2100 unità. Questi numeri saranno aggravati dalle uscite previste con quota 100. “Entro dicembre mancheranno altro 115 infermieri, 35 Oss e 27 operatori sanitari e Ostetriche in Toscana”, denuncia Nursind.

“Nel dettaglio l’Asl Toscana Centro vedrà il pensionamento di 28 infermieri, 2 ostetriche e 13 Oss, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi 13 infermieri e 8 Oss, l’Asl Sud Est 25 infermieri, 8 Oss e altri 22 dipendenti in altro ruolo sanitario. L’Asl Nord Ovest 34 infermieri, 3 ostetriche, 6 Oss; l’Azienda Ospedaliera Pisana perderà 15 infermieri per lo stesso motivo”, rende noto il sindacato. Ad oggi le uniche assunzioni a tempo indeterminato possono essere fatte solo con la mobilità interaziendale.

“La professione infermieristica è oggi al centro di un disagio crescente: alla mancata valorizzazione contrattuale e professionale si aggiungono obblighi formativi, assicurativi, con crescente reponsabilità professionale personale, aggravati da una condizione lavorativa che rende semprepiù difficile erogare l’assistenza dovuta, sia a livello ospedaliero che territoriale”, ha dichiato Giampaolo Giannoni, responsabile regionale Nursind.

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