Pian dell’Albero, soldato russo in divisa, Regione e comuni ritirano gonfaloni

Firenze, ogni anno alla cerimonia per il ricordo dell’eccidio nazista di Pian dell’Albero, è presente anche un soldato russo, ma quest’anno quella divisa militare russa, accanto ai gonfaloni di alcuni comuni toscani, ai sindaci è apparsa poco consona.

Così all’arrivo del colonnello della Federazione russa, ogni anno invitato dall’Anpi al ricordo dell’eccidio nazista di Pian dell’Albero, i sindaci si sono tolti la fascia tricolore e hanno ritirato i gonfaloni “per evitare strumentalizzazioni”.

Il militare era l’addetto navale della Federazione russa e a invitarlo era stato l’Anpi, sezione di Gavinana, che ogni anno organizza l’evento e che anche quest’anno ha spedito gli inviti per la cerimonia, uno anche per l’Ambasciata russa.

“Il colonnello russo viene tutti gli anni in divisa. Tutti gli anni invitiamo sia gli Stati Uniti che la Gran Bretagna, che hanno liberato Firenze e l’Italia, così come invitiamo la Federazione russa perché anche loro hanno avuto caduti in questo episodio”, spiega il vicepresidente dell’Anpi di Gavinana Gigi Mannelli.

Ma quest’anno quella presenza è stata evidentemente giudicata se non gradita quantomeno controversa e Regione Toscana e i Comuni di Firenze, Bagno a Ripoli, Sesto Fiorentino, Figline-Incisa e Rignano sull’Arno hanno ritirato i gonfaloni mentre sindaci e assessori si sono tolti la fascia tricolore e non hanno voluto prendere la parola all’arrivo del colonnello, con tanto di corona d garofani e telecamera al seguito.

“Come ogni anno – spiega l’assessore di Palazzo Vecchio alla Cultura della memoria e della legalita’ Alessandro Martini – siamo stati in prima fila alla commemorazione dell’eccidio di Pian d’Albero in piazza Elia Dalla Costa. La memoria delle stragi del nazifascismo e il ricordo delle vittime è per noi un valore che serve a mantenere alta l’attenzione sulla libertà. Non vogliamo però cadere in strumentalizzazioni in un momento in cui un atroce conflitto per mano di un popolo aggressore sta insanguinando l’Ucraina”.

“Abbiamo quindi deciso, insieme agli amministratori degli altri comuni – riprende Martini -, unitamente al gonfalone della Regione, di partecipare alla commemorazione senza la fascia tricolore e senza i gonfaloni, che sono stati allontanati dal posto per evitarne un accostamento improprio e strumentale ad una divisa militare russa e alla corona della Federazione russa presenti alla celebrazione”.

Firenze, l’8 maggio inaugurazione memoriale di Auschwitz a Gavinana

L’8 maggio, data convenzionale della fine della seconda guerra mondiale in Europa nel 1945, a Firenze si inaugurerà il Memoriale italiano di Auschwitz al centro Ex3 nel quartiere di Gavinana, occasione per ricordare la fine di tutti i campi di concentramento ma anche l’embrionale nascita di un nuovo spirito europeo.

Il memoriale, allestito ad Auschwitz nel 1979, e inaugurato nella primavera successiva, proprio 40 anni dopo, viene presentato a Firenze al termine di una lunga vicenda che ne ha portato prima alla chiusura al pubblico e poi alla minaccia di smantellamento da parte della direzione del museo.

L’8 maggio l’opera ‘rinasce’ grazie ad un progetto che ha visto lavorare fianco a fianco Comune di Firenze, Regione, ministero per i Beni e le attività culturali e Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti), proprietaria dell’opera. Il progetto è stato sostenuto anche da Fondazione Cr Firenze, Firenze Fiera, Unicoop Firenze, Studio Belgiojoso, Cooperativa archeologia, K-Array e Tempo Reale.

Vento, 11 alberi caduti o spezzati a Firenze

Alberi caduti e auto in sosta danneggiate a Firenze a causa del forte vento.

Sono undici gli alberi caduti o spezzati in città a causa del forte vento delle ultime ore, che ha toccato punte di 75 chilometri orari: 5 giovani olmi sono stati spezzati dalle raffiche nel giardino della scuola De Filippo e sono stati rimossi, un cedro del Libano nel cortile della scuola Calamandrei è caduto finendo sulla strada e danneggiando alcune vetture in sosta, un pioppo è caduto intorno alle 7,30 in viale Guidoni senza provocare danni, un cipresso nel parco nella Villa di Rusciano, un altro albero in via del Cavallaccio, uno nel giardino dell’Orticultura e un altro in via Pistoiese. Non si segnalano danni a persone, contenuti i danni a cose.

“Grazie alla nostra azione di monitoraggi periodici e abbattimenti programmati delle piante più pericolose – ha sottolineato l’assessore all’ambiente e protezione civile Alessia Bettini – abbiamo ridotto fortemente i rischi e contenuto i danni. Ricordo che da ieri alle 21 e fino alle 18 è in corso l’allerta arancione per vento, con conseguente chiusura di parchi e giardini pubblici ad accesso regolamentato, dei cimiteri comunali e delle attività all’aperto come il mercato settimanale delle Cascine”. “Per fortuna avevamo preso questo provvedimento di chiusura, sia dei parchi pubblici ma anche dei giardini delle scuole – ha detto l’assessora Bettini riguardo al cedro del Libano caduto nel giardino di una scuola in via dei Caboto – l’allerta continua fino a stasera, io mi auguro comunque che il vento più forte sia già passato, raccomando a tutti però attenzione”. “Fino alla fine dell’allerta – ha continuato – si raccomanda la massima attenzione a frequentare posti all’aperto”.

Oltre agli alberi, protezione civile, polizia municipale e direzione ambiente sono al lavoro dalle prime ore della mattina per rimuovere rami spezzati, oggetti caduti, cornicioni pericolanti, segnali stradali divelti. In totale sono arrivate alcune decine di segnalazioni.

Intorno alle 9,30, uno scooterista è finito a terra a causa di una raffica di vento, ferendosi in modo non grave. Soccorso dai sanitari del 118, è stato portato all’ospedale di Careggi per le cure del caso. Sul posto anche la polizia municipale.

Gavinana: notte bianca del cibo dedicata a Artusi

Nell’anno del cibo italiano, sabato 4 agosto, ci sarà la Notte bianca nel quartiere 3 dedicata a Pellegrino Artusi, un tributo al suo ruolo di scrittore, gastronomo e critico letterario. Inoltre sarà “Un’altra bella iniziativa per vivere la piazza d’estate” sottolinea il presidente del Quartiere 3.

Una notte bianca del cibo italiano dedicata a Pellegrino Artusi in occasione dell’anniversario della sua nascita.

L’evento, in programma sabato 4 agosto presso lo Spazio eventi del Centro Coop Gavinana di piazza Bartali, unirà idealmente Firenze alla sua città natale, Forlimpopoli nell’ambito dell’anno (il 2018) del cibo italiano nel mondo e dei patrimoni Unesco.

Un tributo al ruolo di Artusi, scrittore, gastronomo e critico letterario e al suo ricettario: “La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, presente in tutte le famiglie italiane e tradotto in numerose lingue del mondo. Una notte bianca all’insegna del cibo e della musica con lo spettacolo ‘A fuoco lento’ ideato da Luisanna Messeri con il gruppo musicale La Banda della Ricetta.

“Un’altra bella iniziativa per vivere la piazza d’estate”, ha detto il presidente del Quartiere 3 Alfredo Esposito “e questa volta attraverso un evento legato alla cultura e al cibo”.

In scena sapori e saperi musicali tratti dal repertorio folk della tradizione popolare italiana, da composizioni originali di Clara Graziano e da brani portati al successo da alcuni grandi interpreti come Domenico Modugno (La cicoria e ‘O cafè), Caterina Bueno (Fagioli ‘olle ‘otenne), Nino Ferrer (Il baccalà), Piero Ciampi (Il vino) Antica locanda dell’Angelo e altri.

La Banda della Ricetta reinterpreta con nuovi arrangiamenti tutto questo materiale tirando fuori sapori di klezmer, di musica circense, di jazz. Un viaggio tra cibo e musica andando alla scoperta di una collezione di pietanze sonore e storie gustose. A

Appuntamento a partire dalle 19, ingresso libero. La mattina del 4 agosto in programma una diretta di Radio Toscana dal piano terra del Mercato Centrale dedicata ad Artusi e alla notte bianca.

Firenze: un milione dalla Regione per il memoriale di Auschwitz

Il memoriale è l’opera dello studio milanese Belgiojoso, ma con il contributo anche, tra gli altri, di Primo Levi e Maio “Pupino” Samonà, che dal 1980 fino al 2015 ha trovato casa nel Block 21 del campo di sterminio nazista in Polonia e poi è stato ‘sfrattato’, impacchettato ed è tornato in Italia, accolto dalla Regione Toscana.

Il milione di euro, messo a disposizione del Comune di Firenze, primo lotto di una serie di interventi, servirà in particolare a realizzare un nuovo solaio ed adattare il nuovo ambiente, impianti elettrici e di riscaldamento compresi, per ospitare l’installazione. I dettagli stanno tutti nell’accordo di programma che ha ricevuto il via libera nei giorni scorsi. Il progetto esecutivo è già stato approvato. Nel cronoprogramma delle attività l’appalto è previsto tra maggio e luglio, con inizio dei lavori ad agosto e inaugurazione per marzo 2019.

“La Regione Toscana da parecchi anni lavora sul fronte della memoria, a partire dai ragazzi – sottolinea la vice presidente ed assessore alla cultura, Monica barni – . C’e il treno della Memoria diretto ad Auschwitz, negli anni dispari, e il meeting al Mandela Forum, con ottomila studenti, in quelli pari. Per questo, fin da quando nell’ottobre del 2013 l’allora presidente dell’Aned Gianfranco Maris ci scrisse chiedendoci di salvare il Memoriale, la Regione si è dichiarata disponibile ad accoglierlo in Toscana”.

Con l’avvio dei lavori, nei prossimi mesi, sarà pubblicato anche un avviso con un concorso con un invito a presentare progetti per l’allestimento didattico dello spazio, per raccontare lo sterminio degli ebrei ma anche l’internamento dei militari italiani dopo l’8 settembre, la deportazione politica e degli omosessuali, dei rom e sinti.

Il progetto è del resto ampio. Il Memoriale non sarà ‘solo’ un monumento, ma un centro attivo di formazione e diffusione della conoscenza: un museo non-museo, moderno e multimediale, uno spazio dedicato non solo alla Shoah ma a tutti gli stermini. E di fianco, in una nuova palazzina, sarà allestita una mostra sulla Resistenza e troverà posto la sede dell’Anpi, l’associazione nazionale partigiani. Non mancherà neppure una biblioteca. “Avere a Firenze il Memoriale, all’interno di una struttura attiva – conclude Barni – consentirà ogni giorno a studenti e cittadini di entrare in diretto contatto con la storia passata e di alimentare e attivarne la memoria”.

Reso inaccessibile al pubblico dal 2011 per decisione della direzione del museo polacco, che da tempo aveva chiesto di rimuovere o cambiare la testimonianza italiana perché considerata troppo opera d’arte e troppo poco monumento documentale, non in linea con gli altri memoriali ed allestimenti, il Memoriale italiano arriva inscatolato a Firenze nel 2015 e trova subito nuova casa nello spazio ex Ex3 del quartiere Gavinana a Firenze, centro per l’arte contemporanea aperto nel 2009, inutilizzato dal 2012 e destinato a diventare polo della memoria.

Exit mobile version