Rischio paralisi cerebrale neonati, nasce progetto Ue

E’ coordinato da un ricercatore pisano il progetto europeo ‘Born to get there’ che punta a costruire una rete europea per la diagnosi e l’intervento precoci nei neonati a rischio di sviluppare una paralisi cerebrale infantile (nati pretermine o con parto difficoltoso).

Lo scienziato, Andrea Guzzetta, docente associato di Neuropsichiatria infantile presso il dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa, coordinerà altri nove partner provenienti da 3 paesi europei (Italia, Danimarca e Olanda), da due paesi associati (Georgia e Sri Lanka) e dall’Australia. Per la Toscana, insieme all’Università di Pisa, partecipano Fondazione Stella Maris, Fondazione Toscana Life Sciences e Hubstract srl.

‘Born to get there’ è stato finanziato con 3,7 milioni di euro, e, spiega Guzzetta, “ha l’obiettivo di migliorare i programmi sanitari per la diagnosi e la sorveglianza precoci delle menomazioni associate nei neonati con paralisi cerebrale: da un lato, vogliamo favorire l’erogazione personalizzata di interventi precoci e la prevenzione delle complicanze secondarie per i neonati e, dall’altra, un efficace sostegno ai genitori”.

Il programma comunitario, sottolinea una nota dell’Ateneo pisano, “implementerà la prima International Clinical Practice Guideline in diversi paesi in Europa (Italia, Danimarca, Olnda), a reddito medio (Georgia, Sri Lanka) e presso popolazioni difficili da raggiungere (Remote Queensland e Western Australia)” e si focalizzerà soprattutto sulla “relazione vitale tra il bambino e i suoi genitori (e in particolare con la madre), che viene messa in pericolo quando gli eventi perinatali modificano la salute del neonato e dalla cui salvaguardia dipendono la qualità di vita sua e l’armonia della famiglia”.

Domani al C.E.T.R.A. convegno su autismo e lego-terapia

Sarà la legoterapia il tema dell’incontro in programma domani alle ore 17 al Centro per il Trattamento e la Ricerca nell’autismo (C.E.T.R.A.), in via dei Giacinti 6 a Calambrone (Pisa). Il convegno rientra nell’ambito degli “Incontri con l’Autismo”, promossi d’intesa con la Fondazione Stella Maris.

Ne parlerà il dr. Antonio Narzisi, dirigente psicologo all’IRCCS Stella Maris, curatore dell’introduzione per il pubblico italiano del Manuale di Lego-terapia: “«Questa terapia – spiega il dottor Narzisi – si basa sul naturale interesse per le costruzioni di tutti i bambini, anche quelli con disturbo dello spettro autistico o correlati. Nei bambini con disturbo autistico, in particolare, risultano più spiccate le abilità di tipo sistematizzante: classificazioni, tassonomie e tutto ciò che rientra nella sfera del prevedibile. E la costruzione Lego, fornendo un interesse comune ed un obiettivo da raggiungere, insegna a sviluppare  le capacità di socializzazione,  come la condivisione,  saper attendere il proprio turno, mantenere un contatto visivo con l’interlocutore e a seguire le regole sociali».

Ma come funziona? “Attorno a questo interesse per le costruzioni, che più spesso, nei bambini con autismo, potrebbe esitare in un’alternativa all’interazione sociale, la terapia basata sul LEGO ha costruito un programma di sviluppo sociale. In altri termini, – spiega lo specialista – viene proposto un efficace intervento clinico, a partire da una naturale propensione dei bambini per il gioco con i mattoncini della Lego. Negli ultimi anni, il disturbo dello spettro autistico, sia in termini di diagnosi che di trattamento, è stato destrutturato e ci si sta muovendo verso un’idea della malattia considerata non solo alla luce delle difficoltà di chi ne è affetto, ma pure delle eccezionali abilità che possono contraddistinguere le persone che vivono la ‘condizione’ autistica.

Il dott. Narzisi, curatore dell’introduzione del manuale di Lego-terapia

Il manuale contiene tutto quello che è necessario conoscere per organizzare e far funzionare un ‘Club Lego’ per bambini affetti da disturbi dello spettro autistico o disturbi correlati. Un vademecum che approfondisce e prende in considerazione tutti gli aspetti pratici, dando consigli utili anche riguardo all’organizzazione dello spazio, alla disposizione dei mobili nella stanza e sulla scelta e la corretta conservazione dei materiali. Inoltre, all’interno del libro vengono fornite delle strategie per gestire il comportamento, l’ulteriore sviluppo delle capacità e la valutazione dei progressi conseguiti”. Da gennaio la Lego-terapia, come  programma di sviluppo sociale, verrà attivata proprio  al Centro Trattamento e Ricerca nell’Autismo.

Per iscriversi al seminario (gratuito) occorre scrivere a cetra@igm-care.it

Il C.E.T.R.A. è un centro accreditato e specializzato per l’autismo, in convenzione scientifica con l’IRCCS Fondazione Stella Maris. Un team multidisciplinare sostiene i genitori, accompagnando le famiglie nell’apprendimento di strategie idonee per comunicare con i figli affetti da autismo. Nel CE.T.R.A. viene dedicata una particolare attenzione alla “valutazione dell’outcome del modello terapeutico”, attraverso l’uso di protocolli condivisi con la comunità scientifica internazionale.

Torna a Pisa il Festival internazionale della robotica

Pisa diventa ‘Robotown’, la città dei robot, grazie alla seconda edizione del Festival internazionale della robotica, che torna nella città toscana dal 27 settembre al 3 ottobre: lo scorso anno furono oltre 10mila i visitatori.

In questi giorni si rinnova il protocollo d’intesa che vede impegnarsi nell’organizzazione e nel sostegno del festival Regione Toscana, Comune e Provincia di Pisa, Università, Scuola Normale, Scuola Sant’Anna, Cnr, Aoup, Fondazione Stella Maris, Camera di commercio e Fondazione Arpa.
Il festival è diretto da Franco Mosca, professore emerito di chirurgia generale all’Univesità di Pisa e presidente di Fondazione Arpa, mentre la direzione artistica è di Renato Raimo, che curerà la regia e condurrà l’evento clou, in programma il 3 ottobre al Teatro Verdi di Pisa, con la partecipazione di Andrea Bocelli.
Il Festiva si dipanerà in più sedi lungo la cosiddetta Arno valley, dalla Versilia a Pontedera (Pisa). Il programma, ancora in via di definizione, conta già decine di eventi di carattere scientifico, divulgativo, musicale e culturale.

Fra gli eventi dell’ edizione precedente: quelli dedicati all’arte e allo spettacolo, all’insegnamento dei chirurghi, allo sport e al superamento delle disabilità, all’industria, al rapporto con l’etica e con la regolazione normativa, al miglioramento della logistica farmaceutica, alla cooperazione umanitaria e alla solidarietà, per contribuire a vincere le diseguaglianze. Nel panel dei relatori scienziati, intellettuali, artisti che presenteranno alcuni dei progetti che avranno un alto impatto per migliorare la vita dell’uomo.

Minori:autismo e disturbi alimentari, 2 nuovi centri Toscana

Sono Cetra (Centro specializzato sul trattamento precoce dell’autismo) e Orti di Ada (Assistenza disturbi alimentari), a Calambrone (Pisa), frutto della sinergia tra Irccs Fondazione Stella Maris e Igm Campus Leonardo

Due nuovi centri specializzati in Toscana per la cura dell’autismo precoce e dei disturbi alimentari in bambini e adolescenti. Sono Cetra (Centro specializzato sul trattamento precoce dell’autismo) e Orti di Ada (Assistenza disturbi alimentari), a Calambrone (Pisa), frutto della sinergia tra Irccs Fondazione Stella Maris e Igm Campus Leonardo. “Si tratta – spiega in una nota – di due inedite esperienze, realizzate per rispondere alla domanda di assistenza che le famiglie chiedono, costruendovi attorno una rete di servizi specializzati, ben integrati, affidabili e continuativi”.

Cetra è specializzato nel trattamento precoce dell’autismo in bambini tra 2 e 6 anni: ospita le famiglie nel momento appena successivo alla diagnosi, accompagnandole nell’apprendere le strategie per comunicare col proprio figlio. Al centro della cura c’è il ‘parent coaching’ spiega il professor Filippo Muratori, direttore della neuropsichiatria della Stella Maris di Pisa, “con cui ‘alleniamo’ la famiglia a comprendere il proprio bambino. Ci ispiriamo al ‘Early Start Denver Model’, modello di trattamento precoce dell’autismo che si è già dimostrato efficace”. La struttura è dotata di 18 camere, oltre che palestra, ambulatori e locali per il trattamento riabilitativo ed educativo. Questi ‘stage per famiglie’ possono essere ripetuti nel corso dell’anno e per particolari necessità. Orti di Ada è una struttura residenziale che accoglie bambini e adolescenti post acuti con disturbi alimentari dopo il ricovero, offrendo un percorso riabilitativo per il recupero non solo di sé ma anche della qualità relazionale interna alla famiglia. La sede è dotata di 12 posti letto complessivi. Orti di Ada avrà come filo conduttore la green therapy e l’ortoterapia la cui efficacia, si spiega, è dimostrata nell’ambito di molte patologie psichiatriche. Il percorso intensivo varia da un minimo di 3 mesi a un massimo 12 mesi, con l’assistenza di un team multidisciplinare.

Entrambe le strutture saranno presentate domani all’Auditorium della Stella Maris a Calambrone, a cui seguirà una visita nei due centri, alla presenza dell’assessore toscano alla salute Stefania Saccardi.

Pisa: il diametro della pupilla aiuta a comprendere l’autismo

La pupilla ci dirà che personalità abbiamo. Lo indica uno studio delle università di Pisa e Firenze e della Fondazione Stella Maris, che permette di prevedere un disturbo dello spettro autistico.

La ricerca guidata da Paola Binda, ricercatrice dell’ateneo pisano, e condotta insieme a Marco Turi della Fondazione Stella Maris Mediterraneo e a David Burr, docente dell’ateneo fiorentino, è stata pubblicata sulla rivista internazionale eLife e apre una prospettiva inedita in ambito diagnostico: la dilatazione della pupilla potrebbe diventare un fattore di previsione di un disturbo dello spettro autistico.

Lo studio ha dimostrato che il diametro delle pupille tradisce il contenuto della nostra percezione: quello che vediamo e come lo vediamo. La conseguenza, potenzialmente rivoluzionaria, è che affiancando i test di personalità con un parametro obiettivo, che si misura in millimetri, il diametro pupillare potrebbe fornire indicazioni sulla nostra personalità.

Prossimo passo della ricerca sarà infatti quello di trovare un “marcatore” efficace e precoce dei disturbi dello spettro autistico, che possa essere di aiuto ai clinici. “C’è crescente interesse nello studio della pupilla – sottolinea Binda – da quando noi, insieme ad altri laboratori, abbiamo dimostrato che il diametro pupillare riflette fedelmente cambiamenti del nostro stato di interesse, attivazione o attenzione. Naturalmente, la pupilla si costringe alla luce e si dilata al buio. Tuttavia, piccole fluttuazioni del diametro accompagnano spostamenti dell’attenzione”.

Secondo Marco Turi, “il comportamento delle pupille dei nostri pazienti ci può aprire una finestra sulla loro attenzione e percezione, perché ogni individuo ha una diversa tendenza a focalizzare la propria attenzione su oggetti diversi”. “Queste tendenze – aggiunge Turi – si accompagnano in modo sistematico ai tratti di personalità, in particolare lungo lo spettro autistico che abbraccia sia la popolazione con sviluppo cosiddetto tipico, sia i pazienti con un disturbo diagnosticato”.

Il prossimo passo, conclude Burr, “sarà misurare il comportamento delle pupille durante il test nella popolazione clinica, che dovrebbe mostrare fluttuazioni di pupilla ancora più grandi rispetto ai partecipanti di questo studio: l’obiettivo è ambizioso, ma potrebbe avere un grande impatto e aiutare i clinici nel trovare un marcatore efficace e precoce dei disturbi dello spettro autistico”.

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