Sciopero nazionale del personale mobile treni, in Toscana alta adesione

Firenze, secondo la FIt Cisl Toscana, ci sarebbe stata un’alta adesione, tra il 70 e l’80%, in Toscana allo sciopero nazionale del personale mobile delle società ferroviarie Trenitalia S.P.A, Italo Ntv, Trenord S.R.L., Trenitalia Tper Svi, proclamato per venerdì 9 (dalle ore 9.01 alle 16.59) dai sindacati di categoria contro il problema, sempre più grave, delle aggressioni.

“Una vera e propria escalation – denuncia il segretario regionale Fit-Cisl Antonino Rocca spiegando le motivazioni dello sciopero nazionale – che si protrae ormai da troppo tempo e che ha visto addirittura un incremento durante la stagione estiva, verso macchinisti e capitreno dei convogli dell’alta velocità, del servizio intercity e treni regionali.”

“Questi episodi non sono più tollerabili – continua Rocca – serve un intervento non più rinviabile da parte di tutti i soggetti, aziende ed istituzioni, preposti a garantire la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Dall’inizio dell’anno sono molteplici gli episodi che hanno visto come vittime di aggressioni violente, anche con pugni e sputi, il personale in servizio sui treni, a seguito della richiesta di presentare il titolo di viaggio o di rispettare le regole, che prevedono l’obbligo a bordo dei treni di indossare la mascherina, per non parlare delle aggressioni verbali che ormai non si contano più.”

“Lo sciopero nazionale di 8 ore proclamato unitariamente per la giornata di oggi – aggiunge il segretario Fit-Cisl – si è reso necessario in quanto non è giunta finora nessuna risposta efficace volta a trovare soluzioni per fermare le aggressioni nei confronti del personale mobile che svolge quotidianamente ed in maniera responsabile il proprio lavoro.”

“La Fit-Cisl Toscana – conclude Rocca – invita tutti i soggetti coinvolti, aziende e istituzioni, a trovare soluzioni efficaci volte ad eliminare, una volta per tutte, i rischi di aggressione che da ormai troppo tempo il personale dei treni è costretto ad affrontare. In assenza di risposte adeguate continueremo in maniera decisa e convinta il percorso di mobilitazione.”

Trasporti, Boni (Fit Cisl): “Il blocco delle opere infrastrutturali pesa in Toscana 5 miliardi di euro l’anno”

“Possiamo stimare che i ritardi e il blocco delle opere infrastrutturali in Toscana pesino sul sistema industriale e in particolare sul trasporto delle merci, la logistica e l’export per circa 5 miliardi di euro all’anno”. Lo ha detto il segretario Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni, a margine del convegno ‘La Toscana che si muove’ promosso dalla Regione Toscana a Firenze.

Secondo Boni infatti “aprendo i cantieri già autorizzati e finanziati si avrebbero nei prossimi 5 anni in Toscana oltre 100.000 posti di lavoro in più, diretti e indiretti.  L’effetto benefico sull’economia delle nuove infrastrutture, una volta realizzate, creerebbe 30.000 posti di lavoro stabili. Abbiamo un’opportunità enorme ma le opere vanno fatte”.
Molte sono le opere citate dal segretario Fit-Cisl Toscana: la realizzazione della Tav fiorentina, del tunnel e della stazione Foster; completare il raddoppio della ferrovia Pistoia-Montecatini-Lucca, della Pontremoli-Aulla, della Empoli-Granaiolo ed elettrificare la Empoli-Siena. Secondo Boni va inoltre supportato il progetto del nuovo aeroporto di Firenze cercando di superare le diatribe dei ricorsi amministrativi, “in un contesto di sistema aeroportuale toscano dove Firenze e Pisa, insieme, facciano crescere il territorio”, ha concluso.

Fit-Cils Toscana: “bisogna portare la tramvia all’Osmannoro!”

“Per sciogliere il nodo del traffico che soffoca Osmannoro la soluzione c’è e si chiama tramvia. Non si può escludere uno dei più importanti poli manifatturieri della Toscana dal progetto che sta rivoluzionando la mobilità a Firenze. Le soluzioni tecniche esistono, basta avere la volontà politica”. A dirlo è il segretario generale della Fit-Cisl Toscana Stefano Boni.

Il segretario rilancia sull’esigenza di migliorare i collegamenti pubblici con l’area al confine tra i comuni di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio e insieme al segretario generale aggiunto della Cisl Toscana, Ciro Recce, chiede di completare il tunnel dell’alta velocità e il collegamento veloce della stazione Foster con Santa Maria Novella.

Boni, dopo aver ricordato che in questi giorni si sta definendo il tracciato e i finanziamenti delle linee 2 e 4 della tramvia, sottolinea come nel progetto continua a non trovare spazio Osmannoro: “un polo manifatturiero dove ogni giorno si riversano migliaia di persone, da mezza Toscana che non è servito da un servizio pubblico efficiente e puntuale, né dalla stazione di Santa Maria Novella, né da Rifredi, né da Sesto Fiorentino, costringendo i lavoratori e quanti devono raggiungere l’area ad arrangiarsi, ovvero ad utilizzare l’auto”. Per il segretario Fit, invece, ci sono tre possibili soluzioni: due con la linea 4 della tramvia, e una con la linea 2. “Ora o mai più! – dice Boni – Bisogna portare la tramvia all’Osmannoro”.

Per Recce, inoltre, “per completare e integrare al meglio il servizio pubblico crediamo che sia necessario ripartire con i lavori della Tav e realizzare il tunnel fra Campo Marte e Castello e la stazione Foster. Abbiamo bisogno di più binari per risolvere il congestionamento del nodo ferroviario di Firenze e rendere un servizio efficiente e puntuale sia ai pendolari toscani che a quelli dell’AV”, anche attraverso “un collegamento veloce fra la stazione Foster e Santa Maria Novella, attraverso un tapis roulant sotterraneo”.

Anas Toscana: per Fit-Cisl, “C’è allarme manutenzione”

“I riflettori si accendono solo quando si arriva all’emergenza nazionale, come con la vicenda della E45, ma le strade gestite da Anas in Toscana vivono criticità costanti, come sa bene chi le percorre. E’ la conseguenza di tantissimi chilometri da seguire con pochi addetti e poche risorse: bisogna fare subito più assunzioni e stanziare risorse adeguate.”

E’ quanto chiedono il segretario generale della Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni, e la responsabile regionale Fit per Anas, Rossella Tavolaro, parlando della manutenzione stradale nella nostra regione.

“Attualmente – dicono i sindacalisti – Anas, in Toscana, gestisce circa 1700 km di strade e superstrade, circa 1000 fra ponti e cavalcavia, con soli 65 addetti operativi che sorvegliano l’integrità del sistema stradale e altri 28 responsabili che seguono la gestione e l’organizzazione, per un territorio grandissimo con tipologie di strade differenti. La normativa vigente (DPR 1.126/81) prevede che ogni squadra sia composta da un sorvegliante e 5 operatori e sovrintenda a 40/60 km di strade con la responsabilità della gestione e con tutte le consegue (penali e civili). In Toscana, al momento siamo ampiamente al di fuori di questi parametri, perché tutto il personale di esercizio supera di poco le 90 unità, tra cantonieri, sorveglianti, capi nucleo e capi centro e manutenzione programmata. Tutto ciò incide sulla sicurezza, come abbiamo denunciato assieme alle altre organizzazioni sindacali, in una lettera inviata alla prefettura di Firenze lo scorso 31 gennaio, dichiarando lo stato di agitazione se le cose non cambieranno.”

“Chi viaggia sulle strade della nostra regione – continuano Boni e Tavolaro – ha la sensazione di essere su un percorso ad ostacoli fatto di buche, avvallamenti, sopralzi o più semplicemente di continue appezzature che mettono alla prova gli automobilisti, per non parlare di motociclisti e ciclisti. Nel 2017, nel quadro di un accordo nazionale, la Regione Toscana ha ceduto 550 km di strade all’Anas, nell’ottica di avere un unico gestore e migliorare l’esercizio/viabilità per i cittadini. L’area compartimentale della Toscana si è trovata a gestire quasi un terzo in più dei km sempre con lo stesso numero di persone.”

“La situazione  – concludono i due sindacalisti Fit – è allarmante e necessita di assunzioni massicce di personale in pianta stabile. Per questo è necessario che il governo individui risorse da investire nella manutenzione delle strade e per fare le assunzioni necessarie, (minimo 50 addetti) per poter almeno rispettare le norme di legge in essere. Bisogna dare certezza e futuro ai lavoratori di Anas, azienda importantissima per la viabilità e per i milioni di cittadini che tutti i giorni percorrono le nostre strade.”

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