Unicoop Firenze, firmato oggi nuovo contratto integrativo

E’ stato firmato oggi il nuovo contratto integrativo di Unicoop Firenze, approvato a larghissima maggioranza dai lavoratori che hanno partecipato alle assemblee delle scorse settimane.

Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario per i giovani, più congedi parentali a madri, padri e a donne vittime di violenza, due giorni in più di chiusure annue, unioni civili equiparate ai matrimoni: questi i punti salienti del contratto integrativo firmato oggi da Unicoop Firenze, frutto della contrattazione sindacale di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil e approvato a larghissima maggioranza dai lavoratori.

Fra le misure inserite a beneficio dei circa 8mila lavoratori della cooperativa di consumo risultano anche il mantenimento dell’orario a 36 ore e la progressiva riduzione da 40 a 38 ore per tutti gli assunti dal dicembre 2011. Confermato l’elemento del salario variabile partecipativo, con la distribuzione del 25% dell’utile della gestione commerciale ai lavoratori.

In virtù dell’accordo siglato dalla cooperativa con i sindacati viene inoltre istituita una commissione tecnica aggiuntiva sulla sicurezza. “Nel momento difficile che stiamo vivendo – afferma Unicoop Firenze – la Cooperativa sottolinea la sua attenzione alle persone, ai soci e
ai clienti che qui trovano le condizioni migliori per fare la spesa, e ai lavoratori”.

Simona Gentili ha intervistato Claudio Vanni, direttore delle relazioni esterne e dell’informazione Unicoop, e di Adele Pelacani di Filcams Cgil.

Livorno: sindacati, 24 addetti area servizio A12 a rischio taglio

Cgil e Cisl, per contenzioso: l’azienda My Chef ha infatti comunicato a Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl che a partire dal prossimo 30 giugno intende cessare la propria attività in area servizio A12

I 24 addetti dell’area di servizio Savalano Ovest situata sulla A12 Genova – Rosignano hanno proclamato lo stato di agitazione: il loro posto di lavoro è infatti a rischio secondo quanto riferisce una nota sindacale.

L’azienda My Chef che gestisce l’area di servizio su concessione della Sat (Società Autostrada Tirrenica) ha infatti comunicato a Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl che a partire dal prossimo 30 giugno intende cessare la propria attività presso la struttura. La decisione – a quanto apprendiamo – sarebbe da imputare a un contenzioso emerso tra la stessa My Chef e Sat. I 24 addetti – nel caso in cui nessun’altra società subentrasse nella gestione – si troverebbero senza lavoro.

“Una prospettiva inaccettabile e drammatica, soprattutto alla luce di questo particolare momento storico e in un contesto territoriale già in ginocchio da tempo a causa di una pesante crisi occupazionale”, affermano Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl, che hanno già chiesto un incontro urgente con Sat e con le istituzioni preposte: “l’obiettivo – spiegano le sigle – è aprire al più presto un tavolo di confronto presso l’unità di crisi della Regione Toscana. Non possiamo permettere che il nostro territorio perda altri posti di lavoro. Serve una soluzione che garantisca la tutela occupazionale di tutti i 24 lavoratori. Nel caso in cui gli incontri con azienda e istituzioni non generassero un esito positivo non potremo che far partire una decisa mobilitazione. Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl saranno come sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori”.

2 giugno: Toscana, sciopero sigle commercio contro aperture giorni festivi

“Chiediamo alla Regione Toscana di convocare le parti sociali per avviare un confronto serio sulle aperture domenicali e festive, che riporti al centro il valore del lavoro nella sua interezza”, chiedono i sindacati

Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs della Toscana, annunciano lo sciopero nel settore del commercio per la giornata di domani 2 giugno, Festa della Repubblica, contro la decisione di alcune aziende di aprire i propri punti vendita, e chiedono alla Regione Toscana di intervenire convocando un tavolo per regolare le aperture per le domeniche e per i giorni festivi.

“Rispettare il significato e il valore sociale di queste festività – afferma la Filcams – dovrebbe essere un dovere di tutti. Per questo chiediamo alla Regione di aprire un tavolo di confronto che regoli le aperture domenicali e festive”.

Per la Fisascat-Cisl “è importante sottolineare che il lavoro passi anche dal beneficiare di quelle festività che sono alla base di un bene comune reale, di una società che mette al centro i diritti delle persone, che pensa collettivamente e non alla logica del profitto”. Per la Uiltucs “la volontà di aprire i negozi, da parte di alcune aziende, per la Festività del 2 giugno è irrispettosa verso i lavoratori, che meritano di festeggiare davvero questa ricorrenza”.

🎧 “Il cambio di appalto è lesivo dei diritti”, personale amministrativo libera professione ospedali

Presidio in piazza Duomo a Firenze davanti alla sede della Regione, promosso da Fisascat Cisl e UilTrasporti per evidenziare la mancanza di certezze per 200 lavoratori e lavoratrici del servizio prenotazione libera professione (intramoenia) della Toscana con il cambio appalto del servizio

“Tramite il sindacato si è chiesto il tavolo all’azienda che ha vinto l’appalto che è CNS, in questo momento il tavolo non ci è stato riconosciuto: ancora non si è capito con che tipo di contratto l’azienda ha intenzione di prendere il personale”, spiega Loretta Renne, lavoratrice da 6 anni in ambito amministrativo all’ospedale di Careggi. “È stato un anno molto difficile, siamo stati in prima linea a contatto con medici e infermieri e abbiamo toccato con mano quello che è successo negli ospedali, vogliamo che siano riconosciuti i nostri diritti”.

Un presidio è stato organizzato stamani davanti alla Regione da Fisascat Cisl e UilTrasporti per evidenziare la mancanza di certezze di lavoratrici e lavoratori del servizio di prenotazione, intramoenia, a causa del cambio di appalto del servizio.

“Si tratta chiaramente di un dumping contrattuale: passare dal contratto del commercio a quello delle cooperative sociali va a denigrare la professionalità di questi lavoratori e lavoratrici”, spiega Alessandro Gualtieri, rappresentante sindacale Fisascat Cisl, “Sono lavoratori e lavoratrici invisibili che hanno dato un apporto fondamentale in quest’anno di Covid, non possono essere trattati così: speriamo che il presidente Giani ci dia delle risposte”.

” Ci sono alcuni tavoli aperti in Regioni, alcuni hanno funzionato altri no. Noi continueremo a chiedere per loro diritti e uno stipendio adeguato alle potenzialità”, conclude Alessandro Gualtieri.

Toscana, appalti pulizie scuole: in 268 perdono il lavoro. Giovedì presidio a Firenze

Sono 4.000 i lavoratori e le lavoratrici che dal 1° marzo non avranno un lavoro a seguito dell’esclusione dal processo di internalizzazione dei servizi di pulizia, ausiliariato e decoro nelle scuole italiane.

È questo l’epilogo dei due giorni di trattativa al Ministero del Lavoro per esaminare e ricercare soluzioni alternative al licenziamento.

In Toscana saranno 268 le lavoratrici escluse, 15 ad Arezzo, 91 a Firenze, 21 a Grosseto, 25 a Livorno, 50 a Lucca, 13 a Massa Carrara, 18 a Pisa, 4 a Pistoia, 6 a Prato, 25 a Siena.

Per i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti non è stata una situazione di crisi o la mancanza di lavoro a determinare i licenziamenti ma una scelta precisa del Miur e del Governo.

“Di fatto non è stato avviato alcun confronto di merito per una precisa volontà del Governo, sordo alla richiesta di farsi carico complessivamente della vertenza come le Organizzazioni Sindacali chiedono da mesi; del Miur che non si è interessato concretamente a trovare soluzioni anche per i 4.000 lavoratori che da anni lavorano nelle scuole e ieri sera ha abbandonato la riunione; delle imprese che da irresponsabili hanno interrotto un confronto volto a ricercare ogni possibile soluzione per tutti i soggetti coinvolti che andassero oltre il proprio esclusivo interesse economico; dal Ministero del Lavoro che ha dichiarato di non avere soluzioni immediate e concrete da proporre” dichiara la nota dei sindacati.

“Nonostante le numerose richieste reiterate a più riprese il Governo non ha, pensato (o voluto pensare) – continua il comunicato – ad affrontare in tempo utile tale condizione, e le nostre richieste di costruire un percorso di sostegno e di prospettiva per quattro mila persone non hanno avuto risposte. Si è scritta un’altra brutta pagina per il mondo del lavoro dove sempre più spesso, per la mancanza di assunzione di responsabilità della politica e delle imprese, si sacrificano la dignità e il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori. A questa condizione le organizzazioni sindaca Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil della Toscana chiederanno un incontro alla Prefettura di Firenze e alla Presidenza della Regione Toscana, al fine di informare le Istituzioni del drammatico epilogo di questa vertenza. Per questo è convocato un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti scuole giovedì 5 marzo alle ore 10:30 davanti alla Prefettura di Firenze in via Cavour”.

Mense scolastiche: trovato accordo, riassunti i 200 lavoratori

E’ stato trovato l’accordo tra Dussmann e Vivenda, le aziende vincitrici dei bandi per il servizio delle mense scolastiche del Comune di Firenze, e i sindacati hanno revocato lo stato di agitazione annunciato in precedenza.

I circa 200 lavoratori delle mense scolastiche interessate, saranno tutti riassunti con copertura economica dei primi tre giorni di malattia e conferma delle condizioni economiche e normative attuali, compreso l’Articolo 18. Lo annuncia una nota congiunta di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil Firenze.

Le sigle esprimono “soddisfazione per l’accordo di oggi, ma assolutamente senza trionfalismi: come succede spesso con i cambi di appalto, si fa una immane fatica non per migliorare le condizioni di lavoro, ma per riuscire a non farle peggiorare. Condizioni che peraltro, come noto, in questo caso sono già precarie e difficili”.

I sindacati riconoscono al Comune di Firenze di “aver dato un contributo utile alla firma dell’intesa di oggi: ma questo modello di appalti va cambiato, dal prossimo anno scolastico si punti su un sistema in house. In questi sei mesi – conclude la nota – i sindacati resteranno vigili sulla qualità del lavoro e del servizio nelle mense scolastiche del Comune di Firenze, ma in prospettiva urge un cambio di passo”.

L’assessore all’educazione Sara Funaro esprime soddisfazione.

“Risultato per il quale ci siamo impegnati anche noi. Apprendo con soddisfazione dell’accordo firmato fra aziende e sindacati, per il quale ci siamo impegnati anche noi e ringrazio le parti per il lavoro svolto, la concertazione tra le parti è stato un elemento importante per la ripartenza del servizio”.

“Il servizio mensa riparte regolarmente con la ripresa delle scuole – ha concluso – con le novità introdotte nel nuovo appalto, tra cui la rilevazione della qualità, i referenti per le commissioni mensa e altre misure tese ad un servizio di qualità”.

Exit mobile version