Fiorentina torna a vincere al Franchi col Chievo

Battendo 1-0 il Chievo la Fiorentina è tornata a vincere al Franchi dopo quasi tre mesi: l’ultimo successo risaliva al 3 dicembre scorso, al 3-0 sul Sassuolo.

Uomo della partita, condizionata dal vento forte e gelido, è stato Cristiano Biraghi, decisivo con un siluro di sinistro dopo appena sei minuti: per l’esterno ex Pescara e anche ex Chievo primo gol in maglia viola, per giunta nella centesima presenza in Serie A e reduce dalla convocazione per lo stage della Nazionale.
La Fiorentina si è aggrappata a quel gol non riuscendo a trovare il raddoppio nel primo tempo giocato col tempo a favore e, dopo la rete annullata a Benassi per un millimetrico
fuorigioco a inizio ripresa (intervento della Var, come pure su un tocco di mano in area viola), ha sofferto nella ripresa quando Maran ha cercato di raddrizzare il risultato inserendo tutta l’artiglieria inserendo, accanto a Inglese e Pucciarelli, anche Meggiorini e Pellissier.

Tanta intraprendenza però non è stata premiata e così il Chievo ha incassato la sesta sconfitta consecutiva in trasferta. Tra i protagonisti del match Sportiello e soprattutto Sorrentino: il portiere viola è stato inoperoso per tutto il primo tempo ma nella ripresa è stato chiamato in causa due volte da Radovanovic. Il numero uno del Chievo è stato autore di almeno tre interventi importanti, su Biraghi in apertura prima di essere trafitto dallo stesso esterno viola, poi nel secondo tempo su un colpo di testa di Simeone e un tiro di Veretout mentre nel finale Sorrentino è stato salvato dai suoi compagni di reparto sulla zampata del neo entrato Gil Dias. Alla fine di una gara brutta, specchio degli evidenti limiti
e difficoltà delle due squadre, sono stati i viola, schierati con un inedito 3-5-2, a tirare un sospiro di sollievo tenendosi stretti questi tre punti arrivati dopo due ko di fila in casa: è
il primo successo interno del 2018 per la Fiorentina. Unico rammarico per Pioli, in panchina nonostante l’influenza, l’infortunio nel finale di Falcinelli, uscito in barella per una
seria distorsione alla caviglia destra. Mentre l’allarme per Chiesa, uscito all”88” zoppicante dopo una botta presa alla caviglia sinistra, sembra già rientrato e domani mattina è
regolarmente atteso a Coverciano per lo stage azzurro con Di Biagio.

Fiorentina vince a Bologna, Chiesa decide partita

Federico Chiesa risolve un derby dell’Appennino che sembrava che né la Fiorentina né il Bologna avessero la forza di vincere. Così ci ha pensato da solo, a metà ripresa, portando in gita tutta la difesa del Bologna e trovando un gran sinistro sul quale Mirante niente ha potuto. Torna così alla vittoria, dopo due uscite disastrose, una Fiorentina ancora in cerca di un’identità.

In una partita dalla rivalità antica che, oltre che per la prodezza di Chiesa, sarà
ricordata per i due gol ”olimpici”: il provvisorio 1-1, infatti, sul calare del primo tempo, è stato siglato con due reti quasi identiche, entrambe segnate direttamente dal calcio d’angolo. Pulgar e Veretout, due onesti lavoratori della linea mediana, entrano così a far parte di un club prestigiosissimo. Ne fanno parte i piedi buoni di Maradona e Recoba, del Papu Gomez e di Mihaijlovic, il cui presidente onorario è Massimo Palanca (che
in carriera ne ha fatti più di una decina) e il cui iniziatore, che si perde nella leggenda del pallone è l’argentino Cesareo Onzari, attaccante argentino che nel 1924 ne segnò uno
all’Uruguay medaglia d’oro olimpica (da qui il nome ”olimpico”), pochi mesi dopo che i maestri inglesi avevano modificato il regolamento rendendo regolare il gol dalla bandierina.
L’insolita curiosità, è difficilissimo trovare due gol dal corner in una sola partita, ha risvegliato dal torpore, negli ultimi cinque minuti del primo tempo, i ventimila del Dall’Ara
che fin lì di spunti di divertimento ne avevano visti davvero pochi. Il gol di Veretout, arrivato al 41”, si è determinato con una carambola che ha preso prima il palo, poi la schiena di Mirante. Quello, tre minuti dopo, di Pulgar è andato dritto in
porta, anche se determinante è stata l’incertezza di Sportiello. In mezzo c’è stato l’unico altro brivido del primo tempo quando Destro, chiamato insieme a Palacio a non far rimpiangere l’infortunato Verdi, ha preso in pieno la traversa.
Nella ripresa Bologna e Fiorentina hanno entrambe pensato che questa partita potevano vincerla, ma hanno anche avuto parecchia paura di perderla. Così Federico Chiesa, nel suo rapidissimo apprendistato al calcio dei grandi, ha dimostrato di aver capito
bene una lezione: il top player, o aspirante tale, è quello che da solo riesce a risolvere una partita che sembra senza soluzione. E se fino al 25” della ripresa non era stato pimpante
come altre volte, a quel punto ha attraversato la difesa del Bologna: prima si è bevuto Masina, poi Helander e De Maio lo hanno guardato mentre, di sinistro, metteva la sua firma
sull’incontro e riportava i viola alla vittoria dopo due stop. Il Bologna ha buttato nella mischia anche il neoacquisto Orsolini ma a quel punto ha dimostrato di non avere più le forze per provare ad aggiustare una partita giocata per lunghissimi tratti alla pari. Ma con un Chiesa in meno. La differenza, alla fin dei conti, è stata tutta qui.

La Fiorentina esce dalla crisi, il Bologna conferma i problemi di continuità: di prestazioni e di risultati casalinghi.  Ad approfittarne, dopo Juventus e Udinese, è la viola, che risponde con carattere al rovescio casalingo con il Verona e ai 2 soli punti raccolti nelle precedenti 4 giornate. La vittoria, più che una boccata d’ossigeno, secondo Stefano Pioli può rappresentare “una scossa”.

Una scossa arrivata forte e chiara dalla visita dei Della Valle e dei tifosi, ieri nel ritiro dell’Hotel Amatì di Zola Predosa. “Sono due situazioni che hanno facilitato di molto il mio lavoro – ha detto Pioli – in particolare la visita della
proprietà. Il supporto, il sostegno e il progetto contano di più di una singola visita e queste cose io le ho sempre toccate con mano. Abbiamo una società strutturata, questa cosa la sanno anche i giocatori, ma il fatto che abbiano sentito il supporto del club in un momento difficile è stato importante. Siamo ripartiti qui a Bologna e d’ora in avanti basta frenate e passi indietro: dobbiamo solo crescere. Siamo una squadra molto giovane che se cala qualcosa in attenzione e determinazione rischia. Ma se giochiamo così è tutta un’altra storia”.  Specie con questo Chiesa: “Il suo gol è una perla. Lo inviterò a rivederlo perché frutto di un grande movimento senza palla: se lo studia bene, ne farà tanti altri”. Ora sotto con la Juventus: “La Fiorentina dovrà essere un gigante e servirà il supporto di tutta Firenze, perché nel prossimo turno affronteremo una delle squadre più forti d’Europa. Abbiamo le armi per poter fare la nostra partita”.

Crisi Fiorentina: contestazione tifosi al Franchi

Adesso per la Fiorentina è crisi. La pesante sconfitta contro l’Hellas Verona ha aperto la crisi viola e si è ampliata la contestazione dei tifosi. Poco dopo il 20′ del secondo tempo i tifosi hanno lasciato la Curva Fiesole, svuotandola, e andando sotto la Tribuna fuori dallo stadio.

E’ terminata poco dopo le sei di questo pomeriggio la contestazione dei
tifosi della Fiorentina dopo il tonfo casalingo contro l’Hellas Verona. Una delegazione ha incontro il vicepresidente della società Gino Salica. Il dirigente viola era deluso e amareggiato per la prestazione e il risultato finale della gara ma i tifosi gli hanno fatto presente di non voler parlare con lui e hanno chiesto un incontro con la proprietà della Fiorentina, Diego e Andrea Della Valle, nel giro di pochi giorni.
Una volta lasciato l’esterno dello stadio la contestazione, pur in tono minore, è poi proseguita nelle strade vicine al Franchi con slogan e cori sempre contro i Della Valle, il
presidente Cognigni e il direttore generale Corvino. Accesi anche alcuni fumogeni, ma tutto si è comunque svolto senza incidenti.

Fiorentina pronta a querelare ‘Il Fatto Quotidiano’ per accuse falso in bilancio

La Fiorentina e’ pronta a querelare’Il Fatto Quotidiano’ per l’articolo pubblicato stamattina con il titolo: ‘Falso in bilancio Fiorentina, fascicolo sui Della Valle’. Lo annuncia la societa’ viola in un comunicato sui propri canali ufficiali.

‘La Fiorentina, nonche’ i componenti del Cda, attraverso i propri legali comunicano che si riservano di presentare querela per diffamazione e contestuale azione civile nei confronti del giornalista Paolo Ziliani e del direttore responsabile del Fatto Quotidiano, in relazione all’articolo pubblicato in data odierna intitolato ‘Falso in bilancio Fiorentina’. Nell’articolo – si
legge nella nota – vengono riportate notizie non vere e al tempo stesso diffamatorie nei confronti della società  e dei suoi dirigenti nella parte in cui si afferma ripetutamente che ‘la Fiorentina sarebbe stata rinviata a giudizio per falso in bilancio per il mancato accantonamento di somme da destinare al risarcimento dovuto a Gazzoni Frascara’. La Fiorentina, o meglio i suoi dirigenti, non sono mai stati rinviati a giudizio per
falso in bilancio e l’udienza preliminare volta a verificare se esistano o meno le condizioni del rinvio a giudizio ci sara’ il 7 marzo’.
Al riguardo, aggiunge la societa’ viola, ‘c’e’ fiducia sul fatto che il giudice riconoscera’ la correttezza dei bilanci. Ad ulteriore precisazione di cui sopra ieri il Gup ha dichiarato
inammissibile la richiesta di costituzione di parte civile di Victoria 2000 srl, gia’ riferibile a Gazzoni Frascara, finalizzata ad ottenere il risarcimento del danno, riconoscendo
come non esistano i presupposti di un risarcimento per i fatti in contestazione’.

La Fiorentina cede Mlakar al Maribor

La società Viola ha dato il cartellino alla società svedese a parametro zero. Un eventuale rivendita di Mlakar, calciatore classe ’98 in restito al Venezia Calcio, frutterà ai gigliati il 50% del provento.

La Fiorentina ha ceduto a titolo definitivo al Maribor l’attaccante Jan Mlakar attualmente in prestito al Venezia in Serie B: il club viola, fa sapere la nota ufficiale, avrà una percentuale del 50% sulla futura rivendita del calciatore sloveno, classe ’98, ceduto a zero euro. Intanto in Spagna accostano la Fiorentina ad Aleix Vidal in uscita dal Barcellona e sul quale da tempo c’è l’interesse della Roma e del Siviglia.

Una concorrenza agguerrita che insieme al costo del cartellino del giocatore blaugrana rende praticamente difficilissimo un intervento al riguardo della società viola attorno cui continuano a circolare rumor relativi a Giaccherini, Soucek e al giovane Zurkowski mentre cresce l’attesa di offerte (ad ora non pervenute) per il centrocampista Carlos Sanchez che ha chiesto di andar via per giocare di più in ottica Mondiale e per l’esterno Maxi Olivera.

Firenze: Nardella, stadio? aeroporto prima ma non facciamo gara tra opere

?”Anche per me l’aeroporto viene, insieme alla tramvia, prima di tutto: qui è in gioco il modo in cui si muovono le persone, si sostiene il lavoro l’imprenditoria, lo sviluppo del nostro territorio”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella ha risposto in Palazzo Vecchio ai cronisti che gli chiedevano delle parole di Renzi sull’ampliamento dell’aeroporto e sul progetto del nuovo stadio.

E a chi gli domandava se fissando queste priorità non si rischiassero passi indietro nella realizzazione della nuova struttura sportiva, Nardella ha ha risposto che “non stiamo facendo gara tra le opere pubbliche: riteniamo che siano tutte importanti. Da sindaco sono stato eletto dal 60% dei cittadini su un programma preciso, che elenca tutte queste opere importanti, e che si affiancano anche a tanti altri piccoli interventi per la città”. Nardella ha poi sottolineato come sia “importante dire che fino a 4 anni fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul fatto che avremmo finito le tramvie e cominciato concretamente il percorso per la realizzazione del nuovo aeroporto. Ma credo che la pazienza e la tenacia alla fine premino. E ora tutti potranno giudicare”.

La candidatura del segretario del Pd Matteo Renzi a Firenze “e’ una notizia positiva, perche’ ci permettera’ di parlare anche delle cose che stiamo facendo a Firenze e di come queste siano collegate alle scelte del governo”. Lo spiega il sindaco a margine di un’iniziativa a Palazzo Vecchio. Tra le misure da raccontare, messe in campo di concerto con l’esecutivo, “penso al piano delle periferie, al restauro della Fortezza da Basso e alle linee tramviarie. Sono i risultati, segni concreti attesi dai cittadini, di una citta’ che cambia grazie ad uno sforzo nato dal governo”.

Renzi pero’, chiedono i giornalisti, ha annunciato che iniziera’ la propria compagna elettorale da Scandicci: c’e’ rimasto male? “Niente affatto”, risponde il primo cittadino. “Peraltro- prosegue- sono anche sindaco della Citta’ metropolitana, quindi sono ben contento. Scandicci e’ un pezzo della grande Firenze. Li’, come ne ho gia’ parlato con il sindaco Fallani, nascera’ il nuovo polo scolastico Pettini: sono 5 milioni di euro di investimenti che arrivano dal piano per le periferie”. C’e’ poi, sempre in chiave Toscana, la conferma della candidatura del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nel collegio di Siena. Si tratta, ribadisce il sindaco, di “un’ottima notizia”. Anche perche’ “il fatto che tutti i ministri del governo siano in prima linea e’ da un lato un’assunzione di responsabilita’ di fronte ai cittadini, dall’altro rappresenta l’opportunita’ di raccontare le cose che ha fatto prima il governo Renzi e poi quello Gentiloni”. I ministri, conclude, “rappresentano una squadra. Noi non abbiamo un padre padrone ma un progetto e una collettivita’ di personalita’, donne e uomini, che possono dimostrare quanto i fatti contino molto piu’ degli slogan e delle parole”.

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