Bar in San Jacopino, sospesa licenza per clienti molesti

Firenze, il questore Filippo Santarelli, ha sospeso per 7 giorni la licenza, ai sensi dell’art. 100 del Tulps, a un bar del quartiere di San Jacopino.

Secondo quanto spiegato il provvedimento, predisposto dalla divisione polizia amministrativa e sociale della questura fiorentina, e notificato dal commissariato San Giovanni, è stato adottato a seguito di reiterati controlli della polizia di Stato, almeno cinque da marzo, dai quali sarebbe emerso che il bar sarebbe abitualmente frequentato anche da persone pregiudicate o già note alle forze dell’ordine, che sarebbero solite fare abuso di alcolici.

Queste ultime, dopo aver bevuto, resterebbero poi nei pressi del bar dando luogo a comportamenti molesti nei confronti dei residenti. L’area interessata negli ultimi mesi, si ricorda dalla questura, è stata teatro di danneggiamenti e di liti scaturite da ubriachi, nonché oggetto di esposti alla polizia da parte di residenti.

Sulla base di quanto rilevato, il questore “ha emesso il provvedimento, ritenendo che sussistano le condizioni di pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini”.

L’articolo 100 del ‘Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza’ Tulps, è il più temuto dai gestori degli esercizi commerciali, perché in caso di reiterata violazione può portare alla revoca della licenza: “Il questore può sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Qualora si ripetano i fatti che hanno determinata la sospensione, la licenza può essere revocata”.

Daspo a interisti, e juventini dalla Questura di Firenze

Firenze, il questore di Firenze Filippo Santarelli, ha adottato 22 daspo nei confronti di tifosi ospiti.

In particolare, 20 daspo riguardano supporter dell’Inter ritenuti coinvolti negli scontri avvenuti in piazza Alberti il 21 settembre scorso, 2 ultrà juventini per lo striscione contro i tifosi viola esposto il 30 gennaio ai cancelli della curva Fiesole del Franchi, in occasione della cessione di Vlahovic.”Di Firenze vanto e gloria?!? Ma nemmeno i vostri giocatori – era scritto sullo striscione a firma Viking Juve – ne hanno memoria. la verità è che non contate un c…o. Viola m…a”.

Riguardo ai tifosi interisti, il daspo è scattato per gli scontri che avvennero prima di Fiorentina-Inter, quando si fronteggiarono in circa 80 tifosi delle due squadre, dando vita a scene da “guerriglia urbana”, con lancio di bottiglie, cartelli stradali, pietre, bidoni, e altro.

In 18 interisti furono subito fermati e ‘daspati’ per possesso ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere in occasione di manifestazioni sportive e alcuni anche per il possesso dei fumogeni. Grazie ai video individuati per gli scontri 20 interisti, età tra i 17 e i 52 anni (1 solo minorenne): per loro daspo da 1 a 8 anni.

Per 11 costituiscono aggravamenti ai provvedimenti emessi ai tifosi fermati nell’immediatezza dei fatti. Riguardo allo striscione nell’immediatezza fu identificato dalla digos come uno dei presunti responsabili un 37enne residente nel milanese, poi denunciato e ‘daspato’ per un anno.

Ora, grazie agli ulteriori accertamenti della polizia stradale, identificati altri due tifosi juventini, 30 e 53 anni, residenti nel milanese e indagati per aver violato il divieto di striscioni incitanti alla violenza. Per loro emesso un daspo di un anno per il più giovane e di tre per l’altro.

🎧 Careggi, inaugurato il banner dedicato a “Non una di meno”

Firenze, inaugurato all’ospedale di Careggi, il banner dedicato a “Non una di meno”, nato dalla collaborazione della Unit Percorso codice rosa AOUC con gli artisti Myriam Cappelletti e Pietro Schillaci.

L’opera mira a comunicare l’attività di accoglienza delle vittime di maltrattamento sin dall’accesso al Pronto Soccorso di Careggi accompagnandole nel difficile percorso di denuncia e riappropriazione della propria dignità al di fuori delle dinamiche di violenza.

In podcast l’intervista al Questore di Firenze Filippo Santarelli e alla Dottoressa Paola D’Onofrio, direttore del Percorso Codice Rosa Unit di Careggi, a cura di Gimmy Tranquillo.

Il banner è esposto in modo permanente presso il NIC 1, (Nuovo Ingresso Careggi) come testimonianza del continuo e costante impegno di AOU Careggi nella lotta contro la violenza di genere.

AOU Careggi da quest’anno, oltre ai servizi che ormai da anni eroga alle vittime di maltrattamento, all’interno della rete regionale Codice Rosa, ha attivato un ambulatorio di consulenza gratuita medico-legale fornendo loro un supporto in ambito sia civile che penale; in collaborazione con le strutture territoriali, i Centri Anti Violenza, le Forze dell’Ordine e l’autorità giudiziaria.

A presenziare l’inaugurazione, oltre che al direttore generale dell’azienda ospedaliero

universitaria di Careggi, Rocco Damone, alla Dottoressa Paola D’Onofrio, direttore del Percorso Codice Rosa Unit, ed a un nutrito gruppo di personale medico di Careggi e della polizia di Stato, c’era anche il Questore di Firenze Filippo Santarelli.

©Controradio

“Il silenzio aiuta gli aguzzini: bisogna denunciare – ha sottolineato il Questore Filippo Santarelli – Oggi abbiamo gli strumenti per fronteggiare questa battaglia di civiltà, grazie alla professionalità acquisita negli anni dagli specialisti della Polizia di Stato, capaci di ascoltare e gestire con competenza e grande umanità situazioni di questo tipo. Rete è la parola d’ordine, Rete con la magistratura, Forze di Polizia ed operatori sanitari dell’ASL e di tutte le associazioni dedicate all’assistenza delle donne maltrattate. A questo possiamo aggiungere anche un aspetto innovativo di prevenzione del fenomeno rivolto non solo alla vittima, ma anche a colui che commette il reato: infatti, anche durante le cosiddette fasi di ammonimento, il maltrattante può essere indirizzato verso un adeguato percorso di recupero psicologico che lo aiuti ad analizzare e comprendere le cause delle sue azioni”.

Licenza sospesa per assembramenti a locale in centro

Firenze, il Questore di Firenze, Filippo Santarelli, ha sospeso per 7 giorni la licenza ad un pubblico esercizio del centro cittadino per violazione dell’art.100 del T.U.L.P.S.

Il provvedimento di sospensione della licenza, predisposto dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, è stato notificato all’esercizio nella giornata di martedì scorso dalle Volanti della Polizia di Stato.

La sospensione è stata adottata sulla base di plurimi episodi e accertamenti a partire dallo scorso 10 settembre, quando la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale ha sanzionato il locale per aver riscontrato la presenza di un numero sproporzionato di avventori al suo interno, con possibile grave pregiudizio per la loro salute, in relazione alla normativa in vigore per l’emergenza pandemica.

Nel mese di novembre sempre la polizia ha accertato in tre occasioni diverse la presenza di centinaia di avventori del locale che, per la quasi totalità, occupavano il tratto di strada prospiciente all’esercizio, per lo più accalcati senza dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie: gran parte dei clienti, dopo aver preso bevande soprattutto alcoliche da asporto, le consumavano a poca distanza dal locale, creando assembramenti, con grave pericolo per la salute pubblica.

Inoltre, in quelle stesse occasioni, il titolare del locale è stato sanzionato per aver venduto per asporto alcolici dopo le ore 21:00, in violazione del Regolamento sulle misure a tutela del centro storico Unesco.

Nel decidere l’intervento, la questura fa sapere che ha anche preso in considerazione alcuni articoli della stampa locale che denunciavano la situazione di degrado in cui versava la strada nella quale si trova il locale, situazione illustrata anche da fotografie che attestavano numerosi giovani che consumano bevande alcoliche senza mantenere distanziamento ed altri che invece non indossano la mascherina pur non consumando bevande.

Come ha evidenziato il Questore di Firenze nel provvedimento a sua firma, “Sono state ritenute sussistere le condizioni di pericolo per la sicurezza pubblica, posto che le modalità di vendita di bevande da parte del locale generano un affollamento di persone sprovviste  per lo più di mascherine che prima si posizionano davanti all’ingresso in attesa di ordinare una bevanda per poi, dopo averla ottenuta, assembrarsi poco distante per il consumo, non rispettando la distanza di sicurezza interpersonale”.

🎧 Firenze, lancio della corona di alloro, per ricordare vittime alluvione

Firenze, tradizionale lancio della corona di alloro, dal ponte alle Grazie, per ricordare le 35 vittime accertate dell’alluvione del 4 novembre 1966.

È stato il cardinale Ernest Simone a benedire l’Arno primo del lancio della corona. “Gesù ha creato tutte le leggi divine, da buoni cattolici dobbiamo mettere Gesù al primo posto – ha detto -. Dobbiamo amare e pregare, è questo che conta. Viva il popolo di Firenze e d’Italia”.

In podcast le dichiarazioni del Questore di Firenze, Filippo Santarelli e dello stesso Cardinale Simoni, raccolte da Gimmy Tranquillo.

Nella mattinata si sono susseguiti vari appuntamenti per ricordare l’alluvione del 1966 e anche il 40mo anniversario della legge di riforma della Polizia di Stato, motivo per cui la polizia è stata ospite speciale della giornata.

Al cimitero di San Felice a Ema è stata deposta una corona di alloro sulla tomba di Carlo Maggiorelli, addetto alla sorveglianza degli impianti idrici dell’acquedotto dell’Anconella, vittima dell’alluvione.

Successivamente, nella basilica di Santa Croce, è stata celebrata la tradizionale Santa Messa presieduta da monsignor Luigi Innocenti, cappellano della polizia di Stato di Firenze e accompagnata dalla fanfara musicale della polizia di Stato, diretta dal maestro Secondino De Palma. Sono stati letti, come ogni anno, i nomi delle vittime.

Tra i discorsi commemorativi quelli del presidente del Consiglio comunale Luca Milani, del presidente dell’Opera di Santa Croce Cristina Acidini, del Questore Filippo Santarelli, del Padre Guardiano di Santa Croce Fra Giancarlo Corsini. Presente anche il vicesindaco Alessia Bettini (il sindaco Dario Nardella è impegnato in una missione istituzionale a Lipsia).

“Abbiamo visto purtroppo come i fenomeni estremi sul clima sono sempre in aumento – ha spiegato Bettini -. Dobbiamo tutti impegnarci per cercare di prevenire, intervenendo sulla messa in sicurezza ma anche creando una consapevolezza”. Bettini ha parlato anche della rete degli Angeli del fango, che dette un grande contributo in quei giorni di dolore: “Li ringrazio così come ringrazio – ha affermato – tutte le associazioni di volontariato che si preparano nei momenti di ‘calma’ per poter essere poi pronti a intervenire in caso di emergenza”.

Tra le proposte, fatta dall’Associazione ‘Firenze Promuove’ anche quella che Papa Paolo VI possa diventare compatrono della città di Firenze.

Scontri Firenze, arrestato anche 25enne leader protesta

Il giovane, appartenente all’area anarco-antagonista, durante gli scontri parlava al megafono per incitare i manifestanti a proseguire nelle proteste.

C’è anche uno 25enne fiorentino considerato dagli investigatori uno dei leader della protesta, tra coloro che sono finiti ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sui disordini avvenuti alla manifestazione ‘anti-sistema’ del 30 ottobre scorso a Firenze.
Il giovane, appartenente all’area anarco-antagonista, durante gli scontri parlava al megafono per incitare i manifestanti a proseguire nelle proteste. Inoltre, avrebbe lanciato in prima persona due vasi contro le forze dell’ordine, colpendo e ferendo
in modo lieve un funzionario di polizia.

Come emerge dai filmati acquisiti dalla digos, il 25enne è stato anche tra i primi a raggiungere l’incrocio tra via Maso Finiguerra e via dell’Albero, dove, usando alcune biciclette, i manifestanti crearono una barricata dalla quale sono state lanciate contro i poliziotti bottiglie molotov, riempite con della benzina presa da alcuni scooter in sosta.

Secondo quanto affermato dal questore di Firenze, Filippo Santarelli, gli scontri del 30 ottobre scorso furono provocati da veri e propri “professionisti dei disordini”. Le indagini che hanno portato alle misure sono state condotte dalla digos e coordinate dal pm Fabio Di Vizio: “Le misure cautelari – ha commentato il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo – sono state ottenute a soli tre mesi dai fatti, grazie a indagini effettuate a tempo di record, quando i fatti sono gravi e suscitano allarme sociale la risposta deve essere immediata”.

Oltre alle sette persone arrestate questa mattina, altre quattro persone furono arrestate dalla polizia nel corso della manifestazione, tra cui un 19enne accusato del lancio di una molotov contro gli agenti.

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